Civitella marta psicologa clinica

Civitella marta psicologa clinica Sono Civitella Marta, psicologa clinica iscritta all’albo della regione Lazio.

20/02/2025

🌀

La persona più importante da amare sei proprio tu ❤️
16/02/2025

La persona più importante da amare sei proprio tu ❤️

💙 "La Cura per me" di Giorgia – Quando l’amore lascia un vuoto, ma insegna a riempirlo 🎶✨

Ci sono canzoni che non si ascoltano soltanto, ma si vivono sulla pelle. "La Cura per me" di Giorgia è una di quelle. È un viaggio dentro l’assenza, dentro l’amore che si sgretola e lascia ferite che bruciano anche quando sembrano guarite.

"Non so più quante volte ti ho cercato, per quegli occhi che fanno da luna." 🌙💔
Quante volte abbiamo inseguito un’ombra, aspettato una voce che non arriva più, stretto tra le mani ricordi che scivolano via come sabbia? Ci si perde nei rimpianti, nel bisogno di dare un senso a ciò che non c’è più. Ci si sente smarriti, come un cane che cerca casa in uno sguardo familiare, in un gesto, in un ricordo che riporta indietro.

Eppure, c’è un punto nella canzone in cui qualcosa cambia. "Spengo la paura di rimanere sola."
Ecco il momento in cui il dolore diventa trasformazione. Non si cancella il passato, non si dimentica l’amore, ma si impara a non avere più paura di stare con sé stessi. Perché forse la vera cura non è nell’altro, ma in noi.

Ci accorgiamo che non dobbiamo più mendicare attenzioni, né aspettare qualcuno che ci salvi. L’autoaccudimento è la più grande forma di amore che possiamo donarci. È la carezza che stavamo cercando altrove, è la promessa di esserci per noi stessi, anche quando gli altri vanno via.

La cura più grande è scegliere di amarsi. Di rispettarsi. Di non accontentarsi di mezzi amori, di non rincorrere chi non resta. La cura è smettere di credere che senza l’altro non possiamo bastarci.

E tu, hai mai scoperto che la persona più importante da amare sei proprio tu? 💙✨

- Psicoadvisor

24/03/2024

Figlie mie, siate delle fottute egoiste.
Pretendete ciò che è vostro.
La maternità non è una missione. Il matrimonio neppure.
La vostra esistenza sì.

Siate egoiste quando vi chiedono di rinunciare in nome della famiglia. Non alzatevi da tavola, se un uomo non lo ha fatto prima di voi. Ritagliatevi spazi degni, per fare ciò che vi piace: cinema, teatro, passioni. Non limitatevi mai.

Siate egoiste quando vi chiedono di essere il loro “tutto”. Che siano figli, partner, amici. Tenete qualcosa per voi.
Di segreto.

Siate il vostro tutto per voi.

Protetto.
Irraggiungibile.
Libero.

Siate egoiste. Non condividete ogni cosa. Ci sono luoghi che vi devono appartenere in maniera esclusiva, in cui potrete tornare quando le cose non vanno.

Siate così egoiste da essere economicamente indipendenti.
Un conto in banca solo vostro, che a mischiare amore e soldi si fa un gran casino. E non si sa mai.

Siate egoiste quando l’altro si offende perché non siete ancora a casa, perché non c’è la cena pronta. Pazienza. Non smettete di fare quello che state facendo. Se siete lì, vuol dire che quello spazio merita il vostro tempo.

Siate egoiste quando il lavoro, la carriera sono importanti e vengono prima del resto. Per gli uomini è così, dato accettato e riconosciuto. Perché non dovrebbe esserlo per voi?

Siate egoiste. Non fate l’amore se non volete. Non fingete. Siate sincere. Anelate al piacere piuttosto, siate egoiste come lo è un uomo. Pensate a voi.
Prima di tutto a voi.
Figlie mie.

Al vostro corpo.
Ai desideri.
All’anima.

Difendere i vostri diritti come una necessità finché non avranno lo stesso peso degli uomini che avete accanto.
Diritti che vanno al di là di una famiglia, di un figlio, di un amore.

Sono qualcosa di così intimo che riguarda solo voi e nessun altro.

Impossibile violarli, il rischio è l’infelicità camuffata da felicità. Il sacrificio camuffato in amore.

Siate così fottutamente egoiste da salvarvi.

E non importa quanto vi criticheranno, vi faranno sentire in colpa, vi richiameranno nello spazio chiuso di un ruolo.

Magari quello di moglie. Magari quello di madre.

Voi non abbiate dubbi.
Scegliete sempre di essere le donne che desiderate.

Siate fottutamente egoiste.
Questa la mia eredità di madre, per voi.

Cinzia Pennati - Una Ragazza in Gamba ♥

Ragazze in Gamba - uno stile di vita
Rete Nazionale Donne in Cammino

Seguiteci anche su INSTAGRAM
👉
https://www.instagram.com/ragazzeingamba/?hl=it

02/02/2024

Quando ti rispondo con gentilezza
impari che la gentilezza è la via.
Quando ti abbraccio mentre piangi,
capisci che la tristezza non rimane.
Quando mi chiami nella notte
e mi chiedi se posso rimanere a tenere lontano le cose spaventose e io mi corico accanto a te, impari la fiducia.
Quando ti parlo dolcemente
invece di alzare la voce,
tu impari, piccola mia,
che si ha sempre una scelta.
E prenderai questa gentilezza,
e questa dolcezza, insieme alla fiducia,
l'amore, la speranza,
e tutto ciò che hai conosciuto,
le prenderai e le trasmetterai.
La bellezza sta nel donare grazia.
Quando la paura è sostituita dall'amore,
il mondo diventa un posto migliore. ✨

Rebecca Eanes
Immagine dal web 💕

09/01/2024
L’amore è libertà; l’amore non implica controllo e non ha nulla a che vedere con la violenza.  Dobbiamo intervenire al p...
18/11/2023

L’amore è libertà; l’amore non implica controllo e non ha nulla a che vedere con la violenza. Dobbiamo intervenire al più presto per contrastare questo fenomeno in forte crescita. Riposa in pace Giulia ❤️

Giulia ti voglio immaginare così adesso.. abbracciata alla tua mamma che non ti lascerà più ❤️‍🩹

16/11/2023
21/09/2023

"La progressione dell'Alzheimer di mia madre vista attraverso il suo lavoro all'uncinetto"

Così un utente su Reddit ha postato la foto che, in maniera semplice, ci trasmette subito cosa sia la malattia di Alzheimer. Un patologia neurologica inesorabilmente progressiva che non lascia scampo.

A qualsiasi cosa la malattia conduca il paziente, però, la dignità dell'uomo che ne è affetto resta lì, così come il suo ricordo. E questo non dovremmo scordarlo.

Siamo vicini a tutti coloro che purtroppo conoscono questa maledetta malattia.


05/07/2023

pubblicità Fondatore Ana Maria Sepe Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor follow...

02/07/2023

State alla larga dai bambini feriti travestiti da adulti

“Se doveste dire quando si diventa adulti oggi, cosa rispondereste?

Ho provato a porre questa domanda a tutte le persone che da un anno a questa parte ho incontrato durante i corsi e seminari che ho tenuto. Centinaia di persone che hanno tentato di dare la loro risposta.

Dopo un silenzio iniziale di riflessione che ha contraddistinto tutti i gruppi, le risposte che giungevano erano sempre le stesse: quando si va a vivere da soli, quando ci si sposa, quando si fanno i figli, quando si trova un lavoro. Tutte risposte che riflettono una rappresentazione sociale, che rimandano ad una visione di un mondo adulto fatto di responsabilità e autonomia.

Un mondo di persone che lavorano, che non chiedono la paghetta a mamma e papà, che si fanno le lavatrici da sole, che hanno la capacità di spendere perché guadagnano.

Un perfetto ritratto della società consumistica in cui siamo immersi e di cui troppo spesso ci dimentichiamo di esserne parte.

Ma questa è solo la punta dell’iceberg, è una lettura superficiale e parziale di cosa significhi essere adulti.

Essere adulti è ben altra cosa.

Io ritengo che adulto è colui che ha preso in carico il bambino che è stato, ne è diventato il padre e la madre.

Adulto è colui che ha curato le ferite della propria infanzia, riaprendole per vedere se ci sono cancrene in atto, guardandole in faccia, non nascondendo il bambino ferito che è stato, ma rispettandolo profondamente riconoscendone la verità dei sentimenti passati, che se non ascoltati diventano, presenti, futuri, eterni.

Adulto è colui che smette di cercare i propri genitori ovunque, e ciò che loro non hanno saputo o potuto dare.

E’ qualcuno che non cerca compiacimento, rapporti privilegiati, amore incondizionato, senso per la propria esistenze nel partner, nei figli, nei colleghi, negli amici.

Adulto è colui che non crea transfer costanti, vivendo in un perpetuo e doloroso gioco di ruolo in cui cerca di portare dentro gli altri, a volte trascinandoli per i capelli.

Adulto è chi si assume le proprie responsabilità, ma non quelle come timbrare il cartellino, pagare le bollette o rifare i letti e le lavatrici.

Ma le responsabilità delle proprie scelte, delle proprie azioni, delle proprie paure e delle proprie fragilità.

Responsabile è chi prende la propria vita in carico, senza più attribuire colpe alla crisi, al governo ladro, al sindaco che scalda la poltrona, alla società malata, ai piccioni che portano le malattie e all’insegnante delle elementari che era frustrata e le puzzava il fiato.

Sembrano adulti ma non lo sono affatto.

Chi da bambino è stato umiliato, chi ha pensato di non esser stato amato abbastanza, chi ha vissuto l’abbandono e ne rivive costantemente la paura, chi ha incontrato la rabbia e la violenza, chi si è sentito eccessivamente responsabilizzato, chi ha urlato senza voce, chi la voce ce l’aveva ma non c’era nessuno con orecchie per sentire, chi ha atteso invano mani, chi le mani le ha temute.

Per tutti questi “chi”, se non c’è stato un momento di profonda rielaborazione, se non si è avuto ancora il coraggio di accettare il dolore vissuto, se non si è pronti per dire addio a quel bambino, allora “l’adultità” è un’illusione.

Io ho paura di questi bambini feriti travestiti da adulti, perché se un bambino ferito urla e scalcia, un adulto che nega le proprie emozioni è pronto a fare qualsiasi cosa.

Un bambino ferito travestito da adulto è una bomba ad orologeria.

L’odio potrebbe scoppiare ciclicamente o attendere a lungo per una sola e violenta detonazione, altri preferiscono implodere, mutilando anima e corpo, pur di non vedere.

Ciò che separa il bambino dall’adulto, è la consapevolezza.

Ciò che separa l’illusione dalla consapevolezza è la capacità di sostenere l’onda d’urto della deflagrazione del dolore accumulato.

Ciò che rimane dopo che il dolore è uscito è amore, empatia, accettazione e leggerezza.

Non si giunge alla felicità attraverso la menzogna.

Non si può fingere di non aver vissuto la propria infanzia.

Non si può essere adulti se nessuno ha visto il bambino che siamo stati, noi per primi”.

Emily Mignanelli
(Tratto dal blog Hundreds of Buddhas)

Indirizzo

Roma

Telefono

+393279972087

Sito Web

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Civitella marta psicologa clinica pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Civitella marta psicologa clinica:

Condividi