10/11/2023
La serie “Una mamma per amica” dà un’immagine accattivante del rapporto madre-figlia. Un legame stretto fra confidenti e alleate, basato sulla condivisione delle esperienze. Questo stile di relazione, privo di filtri e distanze, nasconde però alcune potenziali problematiche sia per le mamme, che per i papà.
Vediamole e riflettiamo insieme.
Farsi amici dei figli può essere gratificante per un genitore,
l’amicizia in senso stretto è però una relazione fra pari. Un genitore che instaura un rapporto “alla pari” con il figlio può scontrarsi, anzitutto, con la difficoltà a stabilire dei limiti. E i limiti sono un aspetto fondamentale della cura – sono gli strumenti con cui possiamo, come mamme e papà, fornire protezione.
L’amicizia, poi, è reciprocità.
Se il figlio può scoprire nel genitore un amico, anche il genitore, a sua volta, può ritenere (o pretendere) di trovare nel figlio un sostegno emotivo. Una simile dinamica, però, mette il bambino o l’adolescente al livello di un adulto, mettendo l’adulto a rischio di ignorarne i bisogni specifici.
L’amicizia, infine, può risultare un modo inconsapevole per evadere da una responsabilità educativa condivisa. Se, infatti, uno dei due genitori rinuncia a porre delle regole, implicitamente delega questo dovere all’altro partner – il quale assume, dunque, il ruolo del “cattivo” nel rapporto con il figlio.
Un papà e una mamma non possono rinunciare a mettere il proprio figlio (specie se piccolo) in condizioni di sicurezza.
Questo è possibile soltanto se non vi è amicizia in senso stretto - ma, piuttosto, un rapporto amichevole dove ciascuno vive legittimamente il proprio ruolo.
psicologo
Quale è la vostra esperienza in merito?
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