Camilla Stellato

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21/05/2025
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14/05/2025

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21/11/2024


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Siamo pronti a ricominciare? Uno scoppiettante anno scolastico pieno di novità e feste in cui si inneggia lo scarta la c...
02/09/2024

Siamo pronti a ricominciare?

Uno scoppiettante anno scolastico pieno di novità e feste in cui si inneggia lo scarta la carta ci attende.

A noi che ci annoiavamo a dormire e a fare la skin care, ad avere tempo e addirittura non sapere che fare. A noi che abbiamo scelto di diventare genitori, un enorme augurio!

Che le danze abbiano inizio.
Ce la faremo? Ce la faremo.



P.s: questo post è ironico. Siamo felici di essere genitori. Crescere figli è un’avventura incredibile. Ridere delle fatiche alleggerisce. I commenti cafoni verranno cancellati.

“I diritti degli uomini devono essere di tutti gli uomini, proprio di tutti, sennò chiamateli privilegi”Gino Strada
27/05/2024

“I diritti degli uomini devono essere di tutti gli uomini, proprio di tutti, sennò chiamateli privilegi”

Gino Strada

Trova le differenze. Psicologa, Psicoterapeuta
26/04/2024

Trova le differenze.


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18/04/2024


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Questo è un desiderio che accomuna la stragrande maggioranza dei genitori che incontro nel mio lavoro clinico e di divul...
13/02/2024

Questo è un desiderio che accomuna la stragrande maggioranza dei genitori che incontro nel mio lavoro clinico e di divulgazione.

Il desiderio è figlio della sofferenza che molte persone hanno sperimentato durante la loro infanzia e della consapevolezza che i genitori giocano un ruolo importante nello sviluppo psicologico dei minori, sebbene non tutto dipende da loro, in quanto vanno considerate tutte le variabili che concorrono allo sviluppo degli esseri umani: quelle genetiche, quelle ambientali, quelle socio economiche e quelle storico culturali.

Detto ciò, trovo che questo desiderio, per come è espresso, seppure rivela un buon proposito, rischia di trasformarsi in un peso insopportabile, colonizzando l’intera esperienza genitoriale, riempendola di sensi di colpa e di inadeguatezza, anche laddove le cose vanno già bene così come sono.

In alternativa a questa generalizzazione, propongo allora alcune riflessioni molto concrete.

La prima.
In quale specifica situazione ti piacerebbe comportarti in maniera diversa e perché? Fai finta di essere il protagonista di un film: in quale scena specifica vorresti che il tuo personaggio potesse riscrivere il suo copione?

La seconda
Se avvenisse il cambiamento che credi di dover concretizzare, cosa sentiresti, penseresti o faresti differentemente? Descrivilo concretamente.

La terza.
Quali sono i comportamenti di tu* figli* che fai fatica a gestire? Sai se sono tipici o sono degli di approfondimento? A chi ti rivolgi per reperire queste informazioni?

La quarta.
Quali sono le situazioni in cui senti che le strategie che sono a tua disposizione non sono efficaci? Cosa succede in quelle occasioni, quali aspettative hai e come mai pensi di non avere i giusti “strumenti”?

Credo che queste domande possano aiutarti a definire un quadro più realistico rispetto alle tue fatiche come genitore, evitando il rischio di colorare tutto di grigio, laddove c’è l’arcobaleno.


Psicologa, Psicoterapeuta

Mario uno di noi. Psicologa, Psicoterapeuta
30/01/2024

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Mario uno di noi. Psicologa, Psicoterapeuta
30/01/2024

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La serie “Una mamma per amica” dà un’immagine accattivante del rapporto madre-figlia. Un legame stretto fra confidenti e...
10/11/2023

La serie “Una mamma per amica” dà un’immagine accattivante del rapporto madre-figlia. Un legame stretto fra confidenti e alleate, basato sulla condivisione delle esperienze. Questo stile di relazione, privo di filtri e distanze, nasconde però alcune potenziali problematiche sia per le mamme, che per i papà.

Vediamole e riflettiamo insieme.

Farsi amici dei figli può essere gratificante per un genitore,
l’amicizia in senso stretto è però una relazione fra pari. Un genitore che instaura un rapporto “alla pari” con il figlio può scontrarsi, anzitutto, con la difficoltà a stabilire dei limiti. E i limiti sono un aspetto fondamentale della cura – sono gli strumenti con cui possiamo, come mamme e papà, fornire protezione.

L’amicizia, poi, è reciprocità.

Se il figlio può scoprire nel genitore un amico, anche il genitore, a sua volta, può ritenere (o pretendere) di trovare nel figlio un sostegno emotivo. Una simile dinamica, però, mette il bambino o l’adolescente al livello di un adulto, mettendo l’adulto a rischio di ignorarne i bisogni specifici.

L’amicizia, infine, può risultare un modo inconsapevole per evadere da una responsabilità educativa condivisa. Se, infatti, uno dei due genitori rinuncia a porre delle regole, implicitamente delega questo dovere all’altro partner – il quale assume, dunque, il ruolo del “cattivo” nel rapporto con il figlio.

Un papà e una mamma non possono rinunciare a mettere il proprio figlio (specie se piccolo) in condizioni di sicurezza.

Questo è possibile soltanto se non vi è amicizia in senso stretto - ma, piuttosto, un rapporto amichevole dove ciascuno vive legittimamente il proprio ruolo.

psicologo



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Confrontiamoci costruttivamente!

Indirizzo

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Rome

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Venerdì 09:00 - 17:00

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