Studio Furi 39 dott.ssa Maria Cristina Pacella

Studio Furi 39 dott.ssa Maria  Cristina Pacella psicologa clinica psicoterapeuta psicodinamica
psicoterapia individuale per adolescenti ed adulti. Sandplay Therapy. Socio LAI https://www.lai-group.org/soci/

02/09/2025

SABATO 13 SETTEMBRE 2025 ore 9-13/14,30-16 si terrà, in presenza presso la sede AIPA di Roma e online, il sesto modulo del corso di Alta Formazione: il Gioco della Sabbia in analisi.
Il modulo avrà per tema: “IMMAGINARE NELLO SPAZIO E NEL TEMPO. Gioco, movimento, ritmo, nel bambino e nell’adulto”.
Sarà condotto dalla dr.ssa PINA GALEAZZI e dalla dr.ssa SILVANA SODINI.
Chi non è iscritto all’intero corso, può partecipare al singolo modulo (per un massimo di 3) inviando scheda di iscrizione e bonifico di 30 euro a segreteria AIPA entro giovedì 11 settembre. Oltre questa data non sarà possibile avere il link per il collegamento online.

01/09/2025

Il rientro a scuola dopo la pausa estiva è un passaggio ad alta intensità adattiva, che può attivare nei bambini e negli adolescenti una risposta emotiva disorganizzata: alterazioni del ritmo sonno-veglia, difficoltà di concentrazione, malumore, somatizzazioni. Secondo lo psicologo psicoterapeuta Giuseppe Luigi Palma, "prepararsi per tempo alla ripresa, riorganizzando gradualmente abitudini e aspettative, consente di affrontare i cambiamenti senza vissuti di sopraffazione".

La funzione regolativa della famiglia è centrale: i genitori, attraverso la gestione quotidiana e la qualità del clima relazionale, influenzano direttamente la tenuta emotiva del figlio studente. La condivisione dei tempi di inizio giornata, l’organizzazione non ansiogena degli impegni e la capacità di ascolto possono attutire l’impatto della transizione.

Favorire un rientro sostenibile significa attivare forme di continuità tra tempo personale e tempo scolastico, evitando rotture brusche e promuovendo micro-rituali di passaggio. In caso di sintomi persistenti o segnali di sofferenza, è indicata una valutazione psicologica per distinguere tra un disagio transitorio e una condizione strutturale.

Leggi l'articolo 👉🏼 https://buonasera24.it/news/cronaca/865782/stress-da-rientro-in-classe-la-ricetta-degli-psicologi.html

01/09/2025

09/06/2025

"L'inconscio non è soltanto male, ma è anche la sorgente del bene più alto; non è solo buio ma anche luce, non è solo bestiale, semi-umano, demoniaco, ma è anche sovrumano, spirituale e, nel senso classico del termine, «divino»."
Mi capita tra le mani il saggio di Jung, La pratica della psicoterapia, e sfogliandolo mi fermo sulle parole sopra citate. Sull'inconscio la psicoanalisi ci ha campato, spesso con evidenti eccessi, soprattutto quando in quei recessi oscuri trovava di tutto e di più per spiegare ciò che facevamo alla luce del sole.
L'osservazione di Jung mi sembra piuttosto sapiente ed equilibrata e può diventare un appello a studiare meglio la propria interiorità, attuando l'antico precetto greco del «conoscere se stessi», inciso sul frontone del tempio di "Delfi".
Certo, a vagliare quel groviglio di emozioni, sensazioni, pulsioni, tensioni si possono avere brutte sorprese, un po' come accade - a quanto si dice - durante l'anestesia totale, quando anche dalla bocca di persone esemplari fuoriescono scampoli di linguaggio sconcertanti. Tuttavia, come ci fa notare Jung, in noi sono sedimentate e sono misteriosamente in azione energie positive, doti sovrumane, ricchezze inattese. Per questo è importante far affiorare non solo nella coscienza ma nell'agire quel deposito di vitalità, di creatività, di interiorità che è in nostra dotazione."
Gianfranco Ravasi

Opera di Dalì, “Sogno causato dal volo di un’ape“, 1944, Olio su tela

“Sogno causato dal volo di un’ape“, tenta di fissare sulla tela le improvvise visioni suscitate nell’artista dalla puntura inaspettata di un’ape. Una donna dormiente, nuda e sensuale (che riproduce nelle fattezze Gala, la compagna di Dalì) sta per essere punta sul braccio da una baionetta, evidente simbolo sessuale. Ma la puntura in realtà c’è già stata e la sua percezione, ingigantita dal sogno, assume l’aspetto di due tigri feroci scaturite da un pesce a sua volta originatosi da un melograno. La persistenza della memoria mostra un paesaggio quasi desertico con alcuni orologi nell’atto di sciogliersi, in una dilatazione temporale che annulla qualsiasi riferimento al mondo esterno, in quello stato sospeso tipico del sogno"

03/06/2025
23/04/2025

Se una relazione d'amore è finita o se il partner non ci ama più, non dobbiamo trattenerlo...
Se un'amicizia, ha fatto il suo corso e le strade si separano, non può essere forzata; e se per un figlio è giunto il momento di staccarsi dalla famiglia per andare in autonomia verso la vita, bisogna lasciargli la possibilità di farlo. Una massima di buon senso che si affaccia molto spesso nelle relazioni affettive ma che, quasi sempre, non viene rispettata. "Lasciar andare quel che va lasciato andare" è una delle regole meno seguite.
La vita ci chiede di non fermare il divenire delle cose, il fluire, il dinamismo dei cambiamenti, perché sarebbe contro la vita stessa.
Ogni volta che infrangiamo questa regola otteniamo l'esatto contrario di ciò che speravamo: infelicità nostra e dell'altro, rapporti morbosi, situazioni caotiche.
I rapporti nei quali è più difficile "lasciar andare" sono quelli tra partner sentimentali, tra amici e tra genitori e figli, perché entrano in campo i nuclei più profondi della personalità, quelli che hanno più paura dei cambiamenti e attribuiscono ad essi il significato di un possibile annientamento o di restare soli.
Quando non si lascia andare un partner che visibilmente non ci ama più, quasi sempre è perché non riusciamo a rinnovarci, siamo diventati dipendenti, non vogliamo prendere in mano la situazione in modo adulto.
Battiamo i piedi, ci intestardiamo, a volte manipoliamo, come se non sapessimo che l'amore può essere soltanto spontaneo, e non forzato.
E' normale provare dolore.
Ma tutti questi tentativi di non lasciar andare sembrano esprimere proprio questo: la difficoltà di affrontare un passaggio doloroso ma evidentemente necessario.
O, comunque, concreto e reale davanti a noi. " Sto male perché lui se ne va". Invece no: il dolore viene da dentro, l'altro è solo un riempitivo.
Infatti non si soffre per l'altro ma per se stessi: perché la sua scomparsa causerà un vuoto a noi!
Accogliere quel vuoto è il primo passo per diventare adulti completi.
Non è la solitudine a far male, è dipendere da uno che non c'è.

Raffaele Morelli

23/04/2025

Lasciar andare richiede molto coraggio.
Ma una volta che lasci andare,
allora la felicità arriverà molto rapidamente.
Non dovrai andare in giro a cercarla

Thich Nhat Hanh

07/04/2025

Nessuno di noi è preparato. Né lo saremo mai. Ma questo è ugualmente il nostro destino: cambiare. Si cambia con lentezza, la stessa lentezza che muta la primavera in estate, l’estate in autunno, l’autunno in inverno. Non ci si accorge mai in quale momento la primavera diventa estate: una mattina ci alziamo e fa caldo; l’estate è giunta mentre dormivamo.

Oriana Fallaci

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28/03/2025

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04/03/2025

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Rome

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