09/06/2025
"L'inconscio non è soltanto male, ma è anche la sorgente del bene più alto; non è solo buio ma anche luce, non è solo bestiale, semi-umano, demoniaco, ma è anche sovrumano, spirituale e, nel senso classico del termine, «divino»."
Mi capita tra le mani il saggio di Jung, La pratica della psicoterapia, e sfogliandolo mi fermo sulle parole sopra citate. Sull'inconscio la psicoanalisi ci ha campato, spesso con evidenti eccessi, soprattutto quando in quei recessi oscuri trovava di tutto e di più per spiegare ciò che facevamo alla luce del sole.
L'osservazione di Jung mi sembra piuttosto sapiente ed equilibrata e può diventare un appello a studiare meglio la propria interiorità, attuando l'antico precetto greco del «conoscere se stessi», inciso sul frontone del tempio di "Delfi".
Certo, a vagliare quel groviglio di emozioni, sensazioni, pulsioni, tensioni si possono avere brutte sorprese, un po' come accade - a quanto si dice - durante l'anestesia totale, quando anche dalla bocca di persone esemplari fuoriescono scampoli di linguaggio sconcertanti. Tuttavia, come ci fa notare Jung, in noi sono sedimentate e sono misteriosamente in azione energie positive, doti sovrumane, ricchezze inattese. Per questo è importante far affiorare non solo nella coscienza ma nell'agire quel deposito di vitalità, di creatività, di interiorità che è in nostra dotazione."
Gianfranco Ravasi
Opera di Dalì, “Sogno causato dal volo di un’ape“, 1944, Olio su tela
“Sogno causato dal volo di un’ape“, tenta di fissare sulla tela le improvvise visioni suscitate nell’artista dalla puntura inaspettata di un’ape. Una donna dormiente, nuda e sensuale (che riproduce nelle fattezze Gala, la compagna di Dalì) sta per essere punta sul braccio da una baionetta, evidente simbolo sessuale. Ma la puntura in realtà c’è già stata e la sua percezione, ingigantita dal sogno, assume l’aspetto di due tigri feroci scaturite da un pesce a sua volta originatosi da un melograno. La persistenza della memoria mostra un paesaggio quasi desertico con alcuni orologi nell’atto di sciogliersi, in una dilatazione temporale che annulla qualsiasi riferimento al mondo esterno, in quello stato sospeso tipico del sogno"