29/08/2023
Fra le varie opzioni terapeutiche valutabili per la cura delle neoplasie del pancreas, riportiamo quelle che oggi offre la RADIOLOGIA INTERVENTISTA (o interventistica). Ma che cosa e' la Radiologia Interventista? Usiamo la descrizione molto chiara del sito dello IEO, ovvero " una moderna branca della medicina, ad altissimo contenuto tecnologico, che si occupa della gestione mini-invasiva di problematiche cliniche. Essa rappresenta il connubio tra la diagnostica strumentale e l’attività clinico-chirurgica, derivando in origine da una branca super-specialistica della Radiologia Diagnostica".
In parole povere, oltre alla chemioterapia e alla radioterapia, esistono delle terapie locali che possono aiutare moltissimo a ridurre il tumore, soprattutto le metastasi epatiche. Riportiamo alcune tecniche possibili
- Termoablazione (con radiofrequenza o micro-onde): è un intervento mini-invasivo che con approccio percutaneo consente di distruggere le cellule tumorali di masse epatiche, renali e polmonari o in altri distretti del corpo (surreni, impianti peritoneali etc). In caso di metastasi ossee, questa tecnica terapeutica consente di controllare rapidamente ed in modo non invasivo il dolore.
- Chemioembolizzazione: mediante l’utilizzo di appositi cateteri (piccoli tubi di materiale plastico), è possibile raggiungere i vasi arteriosi che alimentano alcune masse tumorali in organi come il fegato e iniettare selettivamente alte concentrazioni di farmaco antitumorale ed in seguito occludere il vaso stesso. Il duplice effetto di questa terapia locale è quello di ottenere la morte cellulare in virtù delle alte concentrazioni di chemioterapico utilizzate e dell’ischemia del tessuto patologico derivante dall’occlusione del vaso arterioso tributario.
Embolizzazione con microparticelle: è un intervento simile al precedente, il cui scopo è però quello di interrompere solo l’apporto ematico alle lesioni tumorali. Sfruttando il potere altamente “embolizzante” di particelle estremamente piccole (40 micron) in grado di penetrare profondamente nella trama vascolare patologica, il tumore viene del tutto isolato dall’apporto ematico, determinandone in questo modo la morte per “asfissia”. Rispetto alla precedente, questa terapia è indicata esclusivamente per i tumori primitivi del fegato (epatocarcinoma) ed ha il vantaggio, non utilizzando farmaci chemioterapici, di non danneggiare il parenchima epatico sano periferico alla lesione trattata.
Embolizzazione con microspirali: è un intervento che consente di controllare le emorragie causate da traumi o da interventi chirurgici. Raggiungendo dall’interno il vaso o i vasi responsabili del sanguinamento arterioso, in modo estremamente selettivo e non invasivo è possibile occluderlo e arrestare in modo definitivo il sanguinamento.
Chemioterapia locoregionale: questa procedura consente il trattamento chemioterapico intrarterioso locoregionale di organi colpiti da tumori solidi. In particolare questo trattamento viene indicato in caso di tumori primitivi e/o metastatici del fegato. Nonostante l’alta concentrazione di farmaci chemioterapici impiegati, gli effetti collaterali tipici della chemioterapia sistemica non si manifestano, mentre appaiono potenziati gli effetti antitumorali locali. Una delle possibili indicazioni di questo trattamento è il controllo della malattia epatica particolarmente diffusa e non candidata ad altre terapie. In alcuni casi è possibile ricondurre il paziente all’intervento chirurgico prima non possibile, grazie alla riduzione dimensionale dei tumori sottoposti a questa terapia.
Chemioembolizzazione: mediante l’utilizzo di appositi cateteri (piccoli tubi di materiale plastico), è possibile raggiungere i vasi arteriosi che alimentano alcune masse tumorali in organi come il fegato e iniettare selettivamente alte concentrazioni di farmaco antitumorale ed in seguito occludere il vaso stesso. Il duplice effetto di questa terapia locale è quello di ottenere la morte cellulare in virtù delle alte concentrazioni di chemioterapico utilizzate e dell’ischemia del tessuto patologico derivante dall’occlusione del vaso arterioso tributario.
Embolizzazione con microparticelle: è un intervento simile al precedente, il cui scopo è però quello di interrompere solo l’apporto ematico alle lesioni tumorali. Sfruttando il potere altamente “embolizzante” di particelle estremamente piccole (40 micron) in grado di penetrare profondamente nella trama vascolare patologica, il tumore viene del tutto isolato dall’apporto ematico, determinandone in questo modo la morte per “asfissia”. Rispetto alla precedente, questa terapia è indicata esclusivamente per i tumori primitivi del fegato (epatocarcinoma) ed ha il vantaggio, non utilizzando farmaci chemioterapici, di non danneggiare il parenchima epatico sano periferico alla lesione trattata.
L’altra classe di terapia, più recente, si chiama radioembolizzazione. Fra i primi in Italia nel 2007 ad utilizzarla i medici della radiologia dell'Istituto Nazionale Tumori di Milano . Si esegue sempre il cateterismo arterioso del fegato e si rilasciano delle particelle che contengono Yttrio 90, un isotopo radioattivo che esegue una radioterapia assolutamente locale.
Chemioterapia locoregionale: questa procedura consente il trattamento chemioterapico intrarterioso locoregionale di organi colpiti da tumori solidi. In particolare questo trattamento viene indicato in caso di tumori primitivi e/o metastatici del fegato. Nonostante l’alta concentrazione di farmaci chemioterapici impiegati, gli effetti collaterali tipici della chemioterapia sistemica non si manifestano, mentre appaiono potenziati gli effetti antitumorali locali. Una delle possibili indicazioni di questo trattamento è il controllo della malattia epatica particolarmente diffusa e non candidata ad altre terapie. In alcuni casi è possibile ricondurre il paziente all’intervento chirurgico prima non possibile, grazie alla riduzione dimensionale dei tumori sottoposti a questa terapia.
Link utili:
https://www.sanitaebenessere.it/limportanza-della-radiologia-interventistica-nella-cura-dei-tumori/
https://www.ieo.it/it/CHI-SIAMO/Come-siamo-organizzati/Le-divisioni/Radiologia-Interventistica-URIDV/
https://www.sanitaebenessere.it/il-ruolo-rivoluzionario-della-radiologia-interventistica-in-oncologia/
Fra i vari reparti di Radiologia Interventista Oncologica :
IEO Milano
Humanitas Milano
Istituto Nazionale Tumori Milano
Aoup Pisa
Policlinico Gemelli Roma
Istituto Giovanni Paolo II Bari