04/02/2025
𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗶𝗹 𝗰𝗮𝗻𝗰𝗿𝗼. 𝗦𝘂𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 𝗽𝘀𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗽𝗮𝘇𝗶𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗲 𝗳𝗮𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗮𝗿𝗶.
Il 4 febbraio si celebra la Giornata Mondiale Contro il Cancro, promossa dalla UICC – Union for International Cancer Control e sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). L’obiettivo della giornata nasce per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla lotta contro la malattia oncologica in particolare promuovere la diagnosi precoce, la ricerca e il miglioramento delle cure.
All’interno del percorso di cure riveste un ruolo importante il supporto psicologico per il paziente e la famiglia. Il cancro è un evento traumatico e coinvolge diverse aree di sofferenza:
-una relativa al corpo che all’improvviso si percepisce come estraneo, incontrollabile e domina la paura per le cure e per la sofferenza;
-una relativa alla mente, dove diventano predominante la confusione, l’ansia, il senso d’impotenza, paura di perdere il controllo;
-l’altra relativa alla propria progettualità: la persona si trova a dover modificare i propri progetti con il conseguente crollo del senso di continuità del se, la perdita di senso e l’impossibilità a proiettarsi nel futuro;
-la sfera relazionale: il contesto famigliare dove si modifica il proprio ruolo e la paura di essere di peso alla famiglia, la paura di perdere il lavoro o di non ritrovare lo stesso contesto;
-nelle relazioni sociali si possono perdere quelli che un tempo erano dei punti di riferimento.
Inoltre, ogni componente della famiglia risente di tutto questo, la malattia detta i tempi diventando un “ospite” sgradito e ingombrante, accogliere i bisogni emotivi dei famigliari, sia come risorse per il paziente sia per aiutare anche loro a supportare un momento così difficile.
Il cancro, non riguarda, dunque solo un fatto organico. Non è giusto dire devi combattere (una battaglia che tra le tante cose nessuno vorrebbe affrontare). Il trauma psichico che si lascia dietro è molto pesante, e queste difficoltà emergono proprio quando sei fuori, dove ad ogni controllo torna la paura, ogni dolore riaccende la paura e quel senso di sicurezza di “leggerezza” non si riesce mai a ripristinare è come se segnasse una netta linea di demarcazione tra il prima e il dopo. Il valore del supporto psicologico sta proprio nel cercare di integrare l’esperienza riconoscendo e accogliendo la paura quando arriva ma anche avere la forza di lasciarla andare per dare la possibilità alle nuove opportunità che si possono incontrare.
Questo vale per il paziente e per tutto il nucleo famigliare in particolare quando all’interno della famiglia ci sono bambini o bambine, adolescenti, per non permettere alla malattia di togliere ogni speranza per il futuro.
La capacità di continuare a progettare dopo un evento traumatico è molto importante per questo l’obiettivo di un supporto psicologico è finalizzato ad integrare quel “prima” e “dopo” con la consapevolezza che qualcosa inevitabilmente è cambiato ma non la capacità di guardare oltre.
Dott.ssa Monica Napoleone