16/09/2025
L’Italia conquista un primato curioso ed inatteso: è il Paese con la più alta percentuale di persone tatuate a livello mondiale.
Secondo le ultime stime riportate da Dalia Research e Statista (2025), il 48% degli italiani ha almeno un tatuaggio, un dato che supera perfino quello di Paesi come Stati Uniti (46%), Svezia e Australia, tradizionalmente considerati culle della cultura del tattoo.
Il fenomeno, esploso negli anni Duemila, si è progressivamente consolidato, trasformando il tatuaggio da simbolo di ribellione o appartenenza a sottoculture a vero e proprio linguaggio identitario e di espressione personale. Oggi, in Italia, il tattoo coinvolge fasce sempre più trasversali di popolazione: non solo giovani, ma anche adulti e over 50, segno di una normalizzazione culturale ormai consolidata.
Dietro questi numeri c’è anche un forte impatto economico: il settore del tatuaggio in Italia genera un indotto rilevante, con migliaia di studi professionali, artisti riconosciuti a livello internazionale e fiere dedicate che richiamano appassionati da tutto il mondo. Non a caso, alcune città italiane come Milano e Roma sono considerate poli europei di riferimento per l’arte del tatuaggio.
Dal punto di vista sociale, il primato riflette la crescente tendenza degli italiani a celebrare momenti personali, ricordi e simboli di vita attraverso la pelle, in un contesto in cui i tatuaggi non sono più percepiti come segni marginali, ma come parte integrante della propria identità.
E VOI COSA NE PENSATE?