Kanti Devi Yoga

Kanti Devi Yoga Corsi Yoga e ginnastica ipopressiva a Roma, corsi per principianti e avanzati

La pratica si basa sulla sequenza Sivananda e comprende

- Esercizi di respirazione (pranayama)
- Esercizio di riscaldamento (surya namaskar)
- Posizioni statiche (asana)
- Rilassamento profondo

La prima lezione è gratuita su prenotazione

Leggere il post per informarsi, altro che crunch!!!
14/09/2025

Leggere il post per informarsi, altro che crunch!!!

IL CORE NON È UN ADDOMINALE: È UN DIAFRAMMA INCONTRATO PER CASO DA TRE VECCHI AMICI.

Guarda bene quest’immagine.
Se ti aspettavi di vedere solo un bel retto dell’addome scolpito.. stai guardando nel posto sbagliato. Qui c’è qualcosa di molto più potente.

Il Core come cilindro funzionale!

In alto: il diaframma.
In basso: il pavimento pelvico.
Davanti: il trasverso dell’addome.
Dietro: il multifido.

Quattro elementi apparentemente lontani, che insieme creano la tua cintura di forza, stabilità e controllo.

Immaginalo come una lattina di alluminio. Resiste a pressioni enormi se chiusa bene. Ma se premi su un lato o la buchi.. collassa. È questo il segreto del core: la pressione intra-addominale ben distribuita.

Non crunch, non addominali alti, non plank infiniti fatti male. Ma equilibrio tra spinta e contenimento.

Test di consapevolezza rapida

Sdraiati supino, gambe flesse, mani sull’addome.
1. Inspira: senti il torace aprirsi lateralmente?
2. Espira lentamente: il ventre si appiattisce da solo o lo stai forzando?
3. Premi leggermente con le dita sotto l’ombelico: riesci a percepire il trasverso che si attiva senza sollevare le coste o contrarre i glutei?
4. Ora pensa al pavimento pelvico: riesci a “chiuderlo” senza stringere le cosce?
5. Infine.. riesci a fare tutto questo senza bloccare il respiro?

Se almeno uno di questi passaggi ti ha fatto sudare.. benvenuto nel vero lavoro sul core.

Il core non serve solo per avere la pancia piatta.

Serve per stabilizzare la colonna, respirare meglio, ridurre il dolore lombare, migliorare l’equilibrio, favorire la mobilità, proteggere il pavimento pelvico e coordinare forza e fluidità nei movimenti quotidiani, per dire alcune funzioni..

Frase che cambia tutto? Non sei tu che devi controllare il core. È il core che dovrebbe controllare te.. silenziosamente, in ogni gesto.

Curiosità: il muscolo trasverso si attiva 200 millisecondi prima di ogni movimento dell’arto superiore in soggetti sani. Nei soggetti con lombalgia cronica.. no. 😅
E questo fa tutta la differenza del mondo.

Rieducare il core significa rieducare il corpo alla vita. Perché il core non è solo un centro anatomico. È un centro di comando.

E oggi, finalmente, lo hai visto per ciò che è: un cilindro intelligente, dinamico e vitale. Proprio come te. 💞

VACANZA YOGA A GUBBIO ✨🌿  📅 17–19 ottobre | 📍 Villa Amrita JananiImmagina di svegliarti con il canto degli uccelli, avvo...
08/09/2025

VACANZA YOGA A GUBBIO ✨🌿  

📅 17–19 ottobre | 📍 Villa Amrita Janani

Immagina di svegliarti con il canto degli uccelli, avvolto dai colori caldi dell’autunno umbro 🍂  

Un antico casale in pietra, immerso nel verde, ti accoglie per 3 giorni di rigenerazione profonda.

🧘‍♀️ Cosa ti aspetta:

• Hatha yoga al mattino per risvegliare il corpo  
• Yoga nidra per un riposo profondo e consapevole  
• Yin yoga per allungarti e lasciar andare  
• Camminate meditative nella natura  
• Cibo sano, silenzio, condivisione e autenticità  

🌄 Solo 14 posti disponibili per garantire un’esperienza intima e trasformativa.

💫 Dove?  

Nel cuore delle colline umbre, vicino Gubbio, in un agriturismo dedicato alle vacanze yoga.  

Appartamenti boho-chic, atmosfera rustica e accogliente, silenzio e bellezza ovunque.

💰 Prezzo: €320  
🔐 Caparra: €100 entro il 20 settembre  
📩 Info & prenotazioni: Consuelo 3288134635

🌸 Lascia andare lo stress. Riscopri la tua presenza.  

Un weekend per tornare a te stessa.

vacanzayoga

🌿 Dietro le quinte del Weekend Yoga a Gubbioi 🌿Dal 17 al 19 ottobreStiamo preparando ogni dettaglio per farti vivere un’...
06/09/2025

🌿 Dietro le quinte del Weekend Yoga a Gubbioi 🌿
Dal 17 al 19 ottobre

Stiamo preparando ogni dettaglio per farti vivere un’esperienza indimenticabile… e vogliamo portarti con noi nel cuore dell’organizzazione!

📚 Sto impostando le lezioni: sequenze pensate per rigenerare corpo e mente, con momenti di meditazione profonda e respirazione consapevole.
🚶‍♀️ E poi ci saranno passeggiate in natura… un percorso silenzio per ascoltare profumi e suoni che ci raccontano il tempo lento, il raccoglimento della natura in autunno, per ritrovare il contatto con ciò che conta davvero.
🏡 Gli alloggi? Accoglienti, caldi, pronti ad abbracciarti dopo una giornata di benessere.

✨ Ogni dettaglio è scelto con cura, perché tu possa sentirti parte di qualcosa di speciale.

👉 Vuoi sapere cosa ti aspetta? Scrivimi nei commenti!

Info e prenotazioni 3288134635






Oggi è il compleanno di Krishna.È uno degli avatar di Vishnu (il conservatore).Krishna discese sulla Terra per combatter...
16/08/2025

Oggi è il compleanno di Krishna.

È uno degli avatar di Vishnu (il conservatore).
Krishna discese sulla Terra per combattere le forze del male, ristabilire l'ordine e guidare gli esseri umani verso la rettitudine e la spiritualità.

Quanto ce ne sarebbe bisogno oggi!
Mi auguro che tutti noi possiamo trovare la forza interiore di combattere il male, il rancore, il potere e collaborare per il benessere di tutti. Perché l'evoluzione dovrebbe partire dall'amore non dalla guerra.

Hare Krishna

Un articolo molto interessante per chi usa i tacchi... saranno anche belli ma capiamo cosa comporta indossarli svariate ...
29/07/2025

Un articolo molto interessante per chi usa i tacchi... saranno anche belli ma capiamo cosa comporta indossarli svariate ore al giorno, tutti i giorni!!!

Benvenuti a un nuovo episodio di “Commenta che ti passa: dove i tuoi commenti trasformano i nostri post!” 🤭

Ogni volta partiamo da un contenuto condiviso, ma è il confronto tra colleghi, pazienti, esperti e curiosi a renderlo più ricco, completo e utile.

Buona lettura!

Tacchi e carico sull’avampiede: cosa succede davvero quando cambiamo altezza?

Quando si parla di calzature, spesso il discorso si limita a estetica e moda. Ma in fisioterapia, e nella biomeccanica clinica in generale, ogni centimetro di tacco racconta una storia ben più complessa: quella della distribuzione del carico sul piede e delle ripercussioni che può avere su tutto il corpo.

La biomeccanica del tacco: più sali, più spingi avanti, semplice no?

Quando il piede è piatto sul terreno (cioè senza tacco), la distribuzione del peso corporeo è relativamente bilanciata: circa il 43% del carico grava sull’avampiede, mentre il 57% resta sul tallone. Questa proporzione rappresenta una condizione fisiologica, che il corpo ha imparato ad assorbire e gestire nel tempo.

Ma basta salire anche solo di qualche centimetro per cambiare il gioco.

Con un tacco di 4 cm, la situazione si ribalta: il 57% del carico passa sull’avampiede e il 43% sul tallone.

A 6 cm, la spinta anteriore aumenta, con un 75% del carico sull’avampiede e solo un 25% sul tallone.

Sopra i 10 cm, si può arrivare a scaricare fino al 90-100% del peso sull’avampiede, con una quasi totale esclusione del tallone dal gioco di carico.

Questo significa un enorme aumento dello stress sulle articolazioni metatarsali, sui muscoli flessori plantari e su tutte le strutture connettivali coinvolte nella gestione del carico.

Il rischio biomeccanico: dal piede alla colonna.

Il sovraccarico dell’avampiede può portare a condizioni dolorose e adattamenti posturali compensatori. Le metatarsalgie, ad esempio, sono tra le conseguenze più frequenti, ma non le uniche.

Una tensione continua sull’avampiede può contribuire nel tempo a sviluppare alluce valgo, deformità delle dita e ispessimenti plantari. Può creare squilibri muscolari e articolari a carico della caviglia, del ginocchio e dell’anca, alterando l’orientamento del bacino e la curvatura lombare. Tutto ciò può arrivare a modificare la postura globale.

Come osservato anche da Marco: “il punto non è tanto solo quanto carico si sposta, ma dove e come il piede dovrebbe stare quando è ben educato a farlo.”

Idealmente, un piede rieducato distribuisce il carico a terra con una ripartizione funzionale: 50% sul tallone, 40% sul primo metatarso, 10% sul quinto. Un equilibrio che favorisce stabilità, efficienza e postura corretta.

Ed è proprio da qui che nasce una delle riflessioni più importanti: sono le scarpe a doversi adattare ai nostri piedi, non il contrario.

“Barefoot o tradizionali?” Chiede Marina.

Nel dibattito che spesso anima le discussioni tra fisioterapisti, runner e pazienti, il tema delle scarpe barefoot (o minimaliste) divide. Ma è importante chiarire: non si tratta di moda, si tratta di funzione.

Come spiegato in risposta a Marina, le scarpe barefoot sono pensate per riprodurre la camminata a piedi nudi, permettendo una distribuzione più naturale del carico e stimolando i muscoli intrinseci del piede. Tuttavia, non sono adatte a tutti.

Chi non è abituato deve procedere con gradualità, proprio per evitare dolori o sovraccarichi. In questi casi, l’uso delle barefoot può e deve essere accompagnato da esercizi mirati, valutazione clinica e adattamento progressivo.

Una buona calzatura, sia essa barefoot o tradizionale, dovrebbe sempre rispettare tre criteri fondamentali.

Prima di tutto una suola flessibile, che consenta al piede di muoversi liberamente.
In secondo luogo uno spazio sufficiente per le dita, evitando compressioni e per ultimo un supporto adeguato, calibrato sul tipo di piede e sul livello di attività della persona.

Lo ha sottolineato bene anche Andrea, suggerendo (con ironia) di conservare il post come risposta pronta per chi critica le calzature barefoot: il punto non è schierarsi, ma capire quando e per chi sono adatte.

E la lunghezza del piede? Un fattore spesso dimenticato!

Una delle osservazioni più tecniche ma fondamentali è arrivata da Valeria, che ha posto un quesito tanto semplice quanto trascurato:

“Un tacco da 10 cm ha lo stesso effetto su un piede numero 36 e su un 41?”

La risposta è: assolutamente no. La lunghezza del piede cambia radicalmente l’inclinazione del piede stesso all’interno della scarpa, e di conseguenza la distribuzione del carico sull’avampiede.

Inoltre, aspetti come il cavismo, la dominanza del primo dito o la forma dell’arco plantare modificano ulteriormente l’effetto finale del tacco. Ogni piede ha la sua storia, la sua meccanica e le sue vulnerabilità. E riconoscerlo significa aprire la strada alla personalizzazione delle calzature e a una valutazione fisioterapica sempre più individualizzata.

Il consiglio pratico (con un tocco di buon senso) 😌

Se stai pensando di passare alle barefoot, inizia con cautela e criterio. Dai tempo al piede di adattarsi, lavora sull’elasticità, sulla forza dei muscoli plantari e sulla propriocezione. E se invece preferisci scarpe più strutturate, punta a comfort, flessibilità e rispetto della tua biomeccanica personale.

Come direbbe Gianni: “non è il piede che si deve adattare alla scarpa, ma il contrario.”

Avrete capito che il piede è una struttura dinamica, sensoriale, adattiva. Il tacco è solo un centimetro in più, ma può diventare un chilometro di differenza nella tua postura.

Questo contenuto è stato aggiornato e migliorato grazie ai commenti e alle osservazioni ricevute: un esempio concreto di come la conoscenza cresca nel dialogo.

Se l’hai trovato utile, condividilo con chi potrebbe beneficiarne: colleghi, studenti, pazienti o semplici curiosi.

E se anche tu hai qualcosa da aggiungere.. commenta che ti passa! 😉

Il prossimo episodio potrebbe nascere proprio dalla tua esperienza. 👏

25/07/2025

IL RESPIRO: IL FILO INVISIBILE TRA CERVELLO E CORPO

Immagina di essere seduto in poltrona. Non ci fai caso, ma stai respirando. Eppure, in ogni istante, un’orchestra neurologica lavora dietro le quinte per dirigere l’aria dentro e fuori di te. Questa immagine è la mappa del direttore d’orchestra: il centro respiratorio bulbo-pontino.

Oggi scopriremo insieme come funziona e proveremo anche un piccolo test di consapevolezza per percepire i dettagli del tuo respiro.

Dove nasce il respiro?

Il respiro parte dal tronco encefalico, che possiamo dividere in due regioni principali.

PONTE: è il livello superiore, che regola il ritmo e la transizione tra inspirazione ed espirazione. Qui si trovano due centri: il centro pneumotassico (che “frena” l’inspirazione, come un metronomo che dice quando smettere di inalare) e il centro apneustico (che stimola a mantenere l’inspirazione).

BULBO: è la parte più antica e fondamentale. Qui si trovano due gruppi: il gruppo respiratorio dorsale (DRG, che attiva i muscoli inspiratori, come il diaframma e gli intercostali esterni) e il gruppo respiratorio ventrale (VRG, che si accende durante la respirazione forzata come esercizio intenso, colpo di tosse).

Il DRG e il VRG ricevono input chimici (CO₂, O₂, pH) e meccanici dai polmoni, modificando la frequenza e l’ampiezza del respiro. Una vera centralina di controllo che regola la vita momento per momento.

Chi sono gli esecutori?

I comandi nervosi viaggiano lungo i nervi spinali e raggiungono il diaframma (il grande pistone che spinge i visceri in basso per fare entrare l’aria), i muscoli intercostali esterni (allargano il torace durante l’inspirazione), i muscoli intercostali interni (espirano attivamente, contraendo la gabbia toracica) e i muscoli accessori (SCM, scaleni, pettorali, che si attivano quando respiriamo affannosamente).

Ecco come il cervello comanda un esercito di muscoli per garantire ossigeno e rimuovere anidride carbonica.

Curiosità clinica

Un danno alla regione bulbopontina può provocare respirazione irregolare (es. apnea, gasping), incapacità di coordinare inspirazione ed espirazione e problemi nella regolazione dei gas ematici.

Nelle lesioni alte del midollo, può servire la ventilazione meccanica perché il diaframma perde innervazione dal nervo frenico (C3-C5).

TEST DI CONSAPEVOLEZZA RESPIRATORIA

Chiudi gli occhi un attimo.

Inspira profondamente e nota quale parte del tuo corpo si muove di più.
Espira lentamente. Senti quali muscoli si rilassano.
Ora inspira in modo forzato, come se dovessi gonfiare un palloncino. Prova a percepire il lavoro dei muscoli accessori: senti un tensione al collo o alle spalle?
Infine, espira con forza. Puoi percepire l’attivazione dei muscoli intercostali interni?

Se riesci a distinguere queste fasi e i muscoli coinvolti, stai sperimentando la meraviglia della connessione mente-corpo.

Domanda finale per te

Sai che puoi allenare la tua capacità respiratoria con esercizi di controllo diaframmatico e rilassamento? Prova per un minuto a inspirare contando fino a 4, espirare contando fino a 6, e osserva come il tuo sistema nervoso risponde: calma, lucidità, energia.

Tutto questo per dire che dietro ogni respiro si cela un balletto neurologico antico quanto la vita stessa. Il centro respiratorio bulbo-pontino non dorme mai: orchestra l’aria, il ritmo e il benessere.

La prossima volta che inspiri, fermati un istante a ringraziarlo. Senza di lui, non saremmo qui a raccontare questa storia.

"Voucher per lo sport - Regione Lazio", per ragazzi dai 6 si 18 anni. Pubblicato l'elenco dei destinatari - Sport e Salu...
17/07/2025

"Voucher per lo sport - Regione Lazio", per ragazzi dai 6 si 18 anni. Pubblicato l'elenco dei destinatari - Sport e Salute S.p.A.

Primo piano Sport e salute

Stiamo tornando!Da Martedì 20 maggio fino a fine luglio Yoga a villa torlonia ore 19:15 E voi siete pronti a.srotolare i...
15/05/2025

Stiamo tornando!Da Martedì 20 maggio fino a fine luglio Yoga a villa torlonia ore 19:15

E voi siete pronti a.srotolare i tappetini?

Se sei in dolce attesa o hai partorito da poco vieni a provare i nostri corsi- Yoga in gravidanza martedì alle 10- Ginna...
02/04/2025

Se sei in dolce attesa o hai partorito da poco vieni a provare i nostri corsi

- Yoga in gravidanza martedì alle 10
- Ginnastica ipopressiva post parto lunedì 10:30

Ci trovi in via di sacco pastore 10
Prenota 328 813 4635

Leggete l'importanza di una corretta respirazione diaframmatica.Con la ginnastica ipopressiva riscopriamo come respirare...
11/03/2025

Leggete l'importanza di una corretta respirazione diaframmatica.

Con la ginnastica ipopressiva riscopriamo come respirare correttamente.

Diciamo addio ai dolori cronicizzati 🤗

Se pensi che il diaframma sia solo un muscolo della respirazione, preparati a rivedere tutto ciò che sai! Questo muscolo, spesso sottovalutato, è il regista invisibile della tua postura, del tuo dolore cronico e persino delle tue emozioni. E il bello? Potrebbe essere lui il responsabile di quel fastidioso dolore alla spalla, del tuo reflusso gastrico o della tua continua tensione cervicale. Sconvolto? Aspetta di leggere il resto!

IL DIAFRAMMA NON È SOLO PER RESPIRARE

Ogni giorno fai circa 22.000 respiri. Ma se il tuo diaframma lavora male, quei 22.000 movimenti diventano altrettante occasioni per creare tensioni, alterare la postura e attivare dolori a distanza.

Quando il diaframma è rigido, bloccato o iperattivo, le sue connessioni anatomiche e neurologiche fanno sì che i suoi problemi si manifestino in punti inaspettati. Ecco cosa potrebbe succedere:

- Dolore alla spalla o al trapezio

Il diaframma è innervato dal nervo frenico (C3-C5), che condivide radici con il plesso brachiale. Se il diaframma è in sofferenza, il tuo sistema nervoso potrebbe percepire il dolore come proveniente dalla spalla, facendoti credere di avere un problema articolare.

- Cervicale e tensioni alla testa

Quando il diaframma è in difficoltà, recluta i muscoli accessori del collo (scaleni, sternocleidomastoideo) per compensare, generando rigidità e dolore cronico.

- Rigidità toracica e problemi digestivi

Il diaframma separa il torace dall’addome e avvolge l’esofago: se si irrigidisce, può causare sensazioni di oppressione al petto, difficoltà nella digestione e persino reflusso gastroesofageo.

- Mal di schiena inspiegabile

Il diaframma è collegato alle vertebre lombari (L1-L3). Se è contratto in modo anomalo, può destabilizzare il bacino e alterare la postura, portando a dolori lombari cronici.

COSA SUCCEDE QUANDO RESPIRI MALE?

Il diaframma non è solo un muscolo, ma un barometro dello stress. Se vivi in uno stato di allerta costante, tendi a respirare in modo toracico e superficiale, iperattivando il sistema nervoso simpatico (quello della risposta “attacco o fuga”).

Questo significa:

Più tensioni cervicali e mal di testa
Maggiore stress e difficoltà a rilassarsi
Digestione compromessa e gonfiore addominale
Perdita di stabilità posturale e dolori muscolo-scheletrici

E se ti dicessi che persino il tuo modo di fumare è collegato al diaframma? Molti fumatori percepiscono sollievo accendendo una sigaretta perché il gesto impone loro di fare un respiro profondo e un’espirazione prolungata. Ma non è la nicotina a rilassarti… è il tuo diaframma che, per un attimo, lavora meglio!

COME PUOI LIBERARE IL TUO DIAFRAMMA?

1️⃣ ESERCIZI DI RESPIRAZIONE CONSAPEVOLE
Prova a respirare lentamente, gonfiando l’addome e sentendo il diaframma scendere. Un’espirazione prolungata rilassa il sistema nervoso.

2️⃣ MOBILITÀ TORACICA
Movimenti di espansione costale e rotazioni aiutano a mantenere la gabbia toracica elastica e il diaframma più libero.

3️⃣ TRATTAMENTI MIOFASCIALI
Tecniche manuali mirate possono decontrarre il diaframma e migliorare la sua funzione, con effetti immediati su postura e respirazione.

4️⃣ ATTENZIONE AI SEGNALI DEL TUO CORPO
Se hai dolori inspiegabili alla spalla, al collo o alla schiena, il problema potrebbe non essere dove senti il dolore, ma molto più in profondità…

IL DIAFRAMMA È IL PUNTO DI CONTROLLO DEL TUO CORPO

Se impari a respirare meglio, migliori la tua postura, riduci il dolore e aiuti il tuo corpo a funzionare in modo più efficiente. Vuoi scoprire se il tuo diaframma sta influenzando la tua salute? Prova ad ascoltare il tuo respiro e osserva cosa cambia!

Condividi questo post con chi ha sempre la spalla rigida, soffre di reflusso o si sente costantemente in tensione… potresti cambiargli la vita! 😁

Per i curiosi, ecco l'episodio sul diaframma della nostra rubrica del giovedì, Muscolandia:

https://educarefisio.com/2024/10/03/diaframma/

🤰🏻 Dopo il parto è importante riprendere a fare un attività fisica mirata a ripristinare una corretta funzionalità pelvi...
06/03/2025

🤰🏻 Dopo il parto è importante riprendere a fare un attività fisica mirata a ripristinare una corretta funzionalità pelvica e addominale! 

🌸 È necessario riprendere la connessione con il proprio corpo che durante la gravidanza si è trasformato, con calma rispettando i tempi di recupero, evitando sforzi eccessivi.

💪🏻 È utile dedicare del tempo all'attività fisica sia per ristabilire il tono muscolare ma anche per ridurre lo stress. 

👯🏻‍♀️ Allenarsi in gruppo è il modo migliore per condividere con altre donne che stanno vivendo lo stesso momento delicato, confrontandosi e sostenendosi a vicenda.

🤱🏻 Se anche tu hai partorito da poco e vuoi scoprire come allenarti nel modo giusto vieni a sperimentare la ginnastica ipopressiva. 

➡️ Lezione gratuita!

Ti aspetto lunedì 17 marzo alle 10:30
Zona montesacro (Roma)
Posti limitati, prenotazione obbligatoria su whatsapp 3288134635 

✅ Possibilità di tata in sala su richiesta

Sai cos'è la ginnastica ipopressiva e perché è importante farla post parto? 🤰🏼Il tuo corpo in 9 mesi si è trasformato pe...
03/03/2025

Sai cos'è la ginnastica ipopressiva e perché è importante farla post parto? 🤰🏼

Il tuo corpo in 9 mesi si è trasformato per dare la vita🫶🏻
questo tipo di allenamento permetterà ai muscoli addominali e del pavimento pelvico di tornare alla loro funzionalità ottimale.
Ne gioverà tutto il corpo!🧘🏻‍♀️😌

Vieni a scoprire come 🙌🏻

📆 lunedì 17 marzo alle 10:30
📍 via sacco pastore 10

Sarà una presentazione anche pratica vestiti comoda 🤗

Posti limitati prenotazioni su whatsapp 3288134635

➡️ Possibilità servizio tata in sede su prenotazione!

Indirizzo

Via Sacco Pastore, 10
Rome
00162

Orario di apertura

Martedì 09:00 - 10:00
19:30 - 20:45
Mercoledì 19:15 - 20:15
Giovedì 09:00 - 10:00
19:30 - 20:45

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