27/08/2025
2017 al Pride di Milano un mio amico mi fotografa mentre tengo la “coda” di un Puppy
Un role playng innocuo, un travestimento in versione cucciolo di cane, che nasconde desideri ed eccitazioni fatte di attenzioni, feticci, sottomissioni
I Puppy sono una piccola nicchia della sessualità non convenzionale, uno spaccato relazionale che intreccia differenti livelli e dimensioni: il B**M, la comunità LGBTQIA+ i Leather e il feticismo. Una comunità dove il gioco del farsi comandare è strettamente legato al piacere di essere dominati, e perché no anche umiliati.
Purtroppo, le cose non vanno sempre in modo lineare, ma evitiamo di parafrasare che dipende da certe esperienze trasgressivo/parafiliche, in linea di massima anche fare sesso vanilla potrebbe nascondere rischi e pericolosità, anche mortali!
E in questi giorni un giovane abruzzese ha perso la vita, ma non come Puppy, pur considerando che era membro di questa comunità, ma come individuo che a prescindere dai gusti e orientamento romantico/relazionale si è spinto in un gioco molto più pericoloso, e soprattutto in solitaria. Il gioco della deprivazione da ossigeno. In termini clinici un gioco masochista quello dell’asfissiofilia, che purtroppo se fatto in solitaria o comunque senza possibilità di gestire gli imprevisti, porta alla morte.
La maggior parte delle persone si chiede cosa spinge a fare ciò, cosa salta nella testa di un individuo per arrivare a tanto, quale “patologia” si cela per morire soffocati. Probabilmente dietro ogni desiderio sessuale atipico può nascondersi il buono e il cattivo, il trauma e la novità, ma ripeto, accade in tutta la sfera intimo sessuale nessuna espressione esclusa. Quindi, possiamo solo salutare Leonardo che è stato vittima a 27 anni di un gioco erotico non controllato. Possiamo riconoscergli di aver accettato un rischio, che per tanti sembra paradossale, ma provate a pensare quanto questo paradosso investe continuamente l’essere umano in tutta l’esperienza della vita. Vivere significa anche rischiare di morire
Per un approfondimento potete leggere un’intervista che mi ha fatto .0 per il .it
Lascio il link in bio