24/08/2020
🔴 L'ODIO È PIÙ ANTICO DELL'AMORE?
Una legge primordiale sembra imperare sull'universo vivente: tutto è potenzialmente ostile.
La mitologia tramanda narrazioni esemplari che collocano l'ostilità universale all'inizio dei tempi, ai primordi dell'esistenza, all'origine di uomini e di civiltà. Nell'antica Argo, per esempio, Acrisio e Preto erano due gemelli, eredi al trono che "si azzuffavano tra loro già nel ventre della madre" (Apollodoro 1995 p. 44). Questo dettaglio sta a indicare che, prima ancora di entrare in essere, ciascuno dei due era per l'altro una presenza ostile; mostra che prima di ogni esperienza empirica, ciascuno rappresenta una minaccia per l'altro.
I due contendenti non erano soltanto eredi di un trono, erano anche fratelli e la loro storia mostra che l'ostilità reciproca si insinua nelle pieghe delle relazioni più intime.
La filosofia ha lungamente speculato sulle qualità costitutive dell'uomo; molte volte ha oscillato fra l'ipotesi di un'istintuale inclinazione all'aggregazione, alla cooperazione, alla solidarietà (semplicisticamente: alla "bontà") e l'ipotesi di un'inclinazione opposta, all'aggressione reciproca, alla sopraffazione senza scrupoli, all'attacco opportunistico (altrettanto semplicistico: alla "cattiveria").
La storia si Acrisio e Preto dice che i presupposti alla diffidenza sono archetipici.
IL MONDO PARANOIDE DELLA DIFFIDENZA
I miti più truculenti si sovrappongono alle cronache più cruente nel tracciare il profilo di un odio originario che arma gli uomini uno contro l'altro, di un'ostilità primaria che all'interno dell'uomo oppone istinto a istinto, mettendo la natura in conflitto con se stessa.
Polemos è una figura arcaica della mitologia e una forza primigenia nella psicologia di ogni essere vivente: "è padre di tutte le cose e di tutte è il re" scrive Eraclito (1993, fr 14)
[...] Melanie Klein approfondisce la psicodinamica della persecutorietà paranoide, mostrando come la minaccia ultima da cui il soggetto si sente perseguitato è la sua stessa aggressività: disconosciuta come parte propria, la distruttività personale viene proiettata sui personaggi o eventi esterni. La personale aggressività inconscia è il vero nemico di cui il paranoico teme gli attacchi e contro cui attiva ogni incessante quanto inutile attività proiettiva
Ciò rovescia integralmente la concezione e le spiegazioni della diffidenza :il fondamento della sfiducia non sta nella diversità dell'altro, ma nella sua somiglianza, non sta nella sua alienità, ma nella sua familiarità.
La vera minaccia non è che l'altro sia diverso ma che sia identico a noi.
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