Dr. Sara Tilli Studio di Psicoterapia

Dr. Sara Tilli Studio di Psicoterapia Psicoterapeuta

Studio di Psicoterapia

Terapia Individuale, di Coppia e in Gruppo
Musicoterapia Manuale di Psicoterapia Integrata. Franco Angeli, Milano,
J.C.

PSICOTERAPIA A INDIRIZZO UMANISTICO-ESISTENZIALISTA

Modello Pluralistico Integrato in Psicoterapia. Le scuole di pensiero ad indirizzo monotematico (tra le più seguite troviamo la psicoanalisi, la cognitivo-comportamentale, la sistemico relazionale e l’analisi transazionale) dimostrano dei limiti intrinseci legati alla poca adattabilità ad un contesto particolare, in quanto il terapeuta che si forma in un modello unico in un certo senso è costretto a rientrare nella pratica all’interno di parametri e regole che non permettono sempre una flessibilità adeguata ad un’idea di trattamento “customizzato”. Le origini dell’approccio Pluralistico Integrato in psicoterapia si ispirano, infatti, a diverse fonti teoriche e filosofiche (Giusti, Montanari, Montanarella, 1995) , tenendo conto dei risultati delle ricerche sui fattori comuni specifici e aspecifici in psicoterapia (Norcross e Arkovitz, 1992) . Il terapeuta ad orientamento pluralistico integrato deve rispondere alla domanda del cliente ed essere preparato nelle tecniche che la ricerca ha dimostrato essere funzionali per determinate popolazioni di pazienti o in determinate fasi del processo terapeutico. Difatti, lo scontro tra scuole di pensiero a cui si è assistito nella storia della psicologia e delle teorie in psicoterapia non conduce ad alcun arricchimento. Risulta più funzionale, invece, un incontro tra diversi pensieri o dottrine, dove questo possa rappresentare un’opportunità piuttosto che una lotta per imporre la propria visione su di un’altra, anche perché differenti punti di vista riflettono la molteplicità e la complessità della psiche umana . Anche perché le osservazioni cliniche operate nella ricerca, da punti di vista teorici differenti, hanno evidenziato che l’efficacia della terapia (a prescindere dall’orientamento) sia legata ad alcuni fattori del rapporto terapeutico. Questo porta alla possibilità di una collaborazione tra modelli terapeutici differenti, per meglio comprendere i meccanismi e i processi di efficacia della psicoterapia . Il pluralismo diventa, dunque, uno strumento o mezzo, il cui scopo è integrare diversi punti di vista in un processo che si nutre costantemente nella ricerca di un’integrazione di volta in volta più adeguata ai bisogni del cliente. MODELLO PLURASTICO GESTALTICO

Il modello integra assieme diverse teorie, a partire dalla teoria della Gestalt sul ciclo della consapevolezza, come processo che permette all’organismo umano di affrontare l’aumento di entropia nel sistema, laddove ci sia uno stato di disequilibrio o disordine, attraverso l’interazione con l’esterno e al fine ultimo di ristabilire l’equilibrio omeostatico. Il processo terapeutico viene inquadrato proprio come un processo o ciclo di consapevolezza, di fatti in ognuna delle fasi del ciclo (pre-contatto, avvio contatto, contatto pieno, post-contatto) si possono individuare i sei fattori costitutivi della relazione: obiettivi, tecniche, contenuto, dinamiche transferali, resistenze e alleanza, compiti. Un altro importante aspetto costitutivo del modello è l’attenzione ai criteri di compatibilità tra cliente e terapeuta, intesa come uno dei fattori che influenzano l’efficacia e l’efficienza dell’intervento terapeutico . La strategia alla base si struttura sull’osservazione e sull’acquisizione del linguaggio e delle modalità relazionali del paziente al fine della creazione di un’alleanza ed una sintonia adeguata al buon fine del processo terapeutico. Tale elemento porta con sé anche la teorizzazione, di origine psicodinamica, relativa ai processi di transfert e controtransfert, che nel modello pluralistico gestaltico si riferisce in particolare alla classificazione di Clarkson sulle varie tipologie di dinamiche transferali (proattivo o reattivo/induttivo). A partire da questa definizione delle dinamiche transferali, Delisle (1992) suggerisce che possa essere utile un’analisi della tipologia di personalità rispetto a quella del cliente, sottolineando a suo avviso che sia proprio la differenza qualitativa tra i due sistemi “paziente” e “terapeuta” a determinare il cambiamento. L’autore da’ un importante valore alle differenze di personalità tra paziente e terapeuta, in quanto stili diversi possono essere alle volte più funzionali rispetto a caratteristiche di personalità affini. Rispetto alle affinità, anche Clarkson ritiene che queste possano trasformarsi alle volte in problemi controtransferali, collusivi o di realtà. Un ultimo elemento da considerare, per una descrizione esaustiva del modello è l’importanza che in questo viene data al concetto di empowerment, ereditato e sviluppato dalla psicologia di comunità. Il processo di empowerment è strettamente legato in una relazione causale alla qualità della vita e al benessere dell’individuo all’interno del proprio ambiente. In conclusione, sembra essere utile è importante che ci sia una coerenza teorica tra i modelli e le tecniche che vengono integrati dal terapeuta, anche se poi il modo in cui l’integrazione viene realizzata è in ogni caso molto personale e soggettivo . Nella pratica orientata ad un approccio integrato è importante tenere in considerazione quali tecniche possano essere adottate, realizzando un inserimento sensato rispetto alla cornice teorica di riferimento . Un’altra forma di coerenza è importante quando si intraprende un’integrazione: i concetti e le tecniche dei diversi approcci vanno integrati in maniera dinamica, rispettando, secondo un principio di congruenza, l’unicità della persona-terapeuta con le proprie uniche e personali caratteristiche di personalità, modalità relazionali, comunicative ed espressive (Giusti e Proietti, 1995) . Durante il processo terapeutico il paziente, in genere, invia dei segnali al terapeuta circa le proprie risorse personali impiegate o impiegabili verso la soluzione delle proprie problematiche. Alle volte accade che il terapeuta venga a conoscenza di attività artistico-espressive o modi di impiegare il tempo e gratificarsi che il cliente utilizza nella propria quotidianità (Giusti, 1992; 1995) . Questo può facilitare al terapeuta una via di proposta di attività integrate o tecniche provenienti da modelli e metodologie differenti che utilizzino attività espressive non verbali e, mi riferisco qui, alle arti-terapie (arti figurate e sceniche, musica, danza, ecc.). Nell’approccio pluralistico è possibile un’integrazione di questo tipo, in quanto il concetto stesso di pluralismo include proprio l’uso complementare di varie teorie con paradigmi diversi e la coesistenza di linguaggi e canali svariati per dialogare e muoversi con e nella complessità dell’essere umano. Cenni bibliografici:

Giusti E., Montanari C., Montanarella G., (1995). Norcross, H. Arkowitz (1992). The evolution and current status of psychotherapy integration. In Dryden W., Integrative and eclectic therapy, a handbook, Open University Press, Buckingham. A. Samuels (1997). Pluralism and future of psychoterapy. In S. Palmer & V. Varma (ed.). The future of counselling and psychoterapy. Sage, London. E. Giusti (1997). Psicoterapie: denominatori comuni. Epistemologia della clinica qualitativa. Franco Angeli, Milano. Beutler (1987). Attitude similarityin marital therapy. Journal of Counselling and Clinical Psychology, 37. Clarkson P. (1993). On psychoterapy, Whurr Publishers, London. Giusti E. (1997). Roth, P. Fonagy (1996). What works for whom? A critical review of psychoterapy research. Guilford Press, New York. E Giusti, M.C. Proietti (1995). Fototerapia e diario clinico: guida all’uso della fotografia e della scrittura in ambito psicoterapeutico. Giusti (1992). Il training dell’assertività: mai dire si quando si vorrebbe dire no!. Quaderni ASPIC, Roma. Giusti (1995). Autostima: psicologia della sicurezza di sé. Sovera Multimedia, Roma.

21/01/2025
05/11/2024

Come possiamo generare spazi di discussione costruttiva, orientata a trovare soluzioni pratiche alle sfide comuni tra famiglie, scuole e comunità educanti?

27/10/2024

MOVĒRE RIPARTE!

🌿Sabato 9 novembre dalle 15:00 alle 18:00 nella Buca dell’Iqbal Masih ci prendiamo un tempo lungo per parlare insieme di scuola.

🌱 In una plenaria accompagnata dalla facilitazione di Teresa Maisano, proveremo ad aprire un dialogo per definire i temi che più ci interessa affrontare e le pratiche che vogliamo costruire, per essere una comunità educante.

Quello che emergerà sarà il materiale da cui partire per i prossimi incontri di Movēre.
Per questo invitiamo genitori, docenti e tutte le persone che vivono la scuola a partecipare: esserci vorrà dire portare la propria voce!

🥨 Aperitivo finale a cura del CDG.

✏Accoglienza bimbə gratuita a cura di Passaparola.
Info: passaparola.italia@gmail.com

I.C.Simonetta Salacone - plesso Iqbal Masih, via Ferraironi 38

“Uno studente chiese all’antropologa Margaret Mead quale riteneva fosse il primo segno di civiltà in una cultura. Lo stu...
22/11/2023

“Uno studente chiese all’antropologa Margaret Mead quale riteneva fosse il primo segno di civiltà in una cultura. Lo studente si aspettava che Mead parlasse di ami, pentole di terracotta o macine di pietra. Ma non fu così.

Mead disse che il primo segno di civiltà in una cultura antica era un femore rotto e poi guarito. Spiegò che nel regno animale, se ti rompi una gamba, muori. Non puoi scappare dal pericolo, andare al fiume a bere qualcosa o cercare cibo. Sei carne per bestie predatrici che si aggirano intorno a te. Nessun animale sopravvive a una gamba rotta abbastanza a lungo perché l’osso guarisca.

Un femore rotto che è guarito è la prova che qualcuno si è preso il tempo di stare con colui che è caduto, ne ha bendato la ferita, lo ha portato in un luogo sicuro e lo ha aiutato a riprendersi.

Mead disse che aiutare qualcun altro nelle difficoltà è il punto preciso in cui la civiltà inizia. Noi siamo al nostro meglio quando serviamo gli altri. Essere civili è questo”.

11/11/2023

Il 20 novembre si celebra la Giornata Internazionale dei Diritti dei bambini e delle bambine, in occasione dell’adozione nel 1989 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Con questo documento gli Stati non solo riconoscono i diritti fondamentali di bambine e bambini, ma si impegnano ad assicurare loro la protezione e le cure necessarie alla sopravvivenza, lo sviluppo e il benessere.
Affinchè queste non siano parole vuote, ma bussole per orientare il nostro agire quotidiano, abbiamo il dovere di vigilare e denunciare quando la tutela dei diritti dell’infanzia viene meno.
La scuola, in quanto comunità educante, non può rimanere indifferente di fronte a qualunque conflitto, soprattutto quando esplode con efferata violenza e distruzione contro civili inermi, moltissimi dei quali minori, e ha il dovere di promuovere la cultura della pace.
Per questo ci sentiamo in dovere di denunciare come inammissibile il massacro di civili palestinesi a cui stiamo assistendo in queste settimane nella striscia di Gaza, inumano l’attacco ai civili israeliani e intollerabile il comportamento dei coloni israeliani in Cisgiordania.
In nome della solidarietà tra popoli e del valore inalienabile della vita, facciamo appello a tutte le scuole, università e istituti di cultura affinché si levi alto il grido per imporre un cessate il fuoco e per il ripristino delle condizioni basilari di una vita dignitosa per le popolazioni coinvolte.
Ci appelliamo al Consiglio di Sicurezza dell’ONU affinché si assuma la propria responsabilità di organo garante del diritto internazionale e dei diritti umani.
Sosteniamo quegli israeliani e quei palestinesi che anche in questa tragica situazione non hanno smesso di manifestare per il rispetto e il reciproco diritto di vivere in pace.
I lavoratori e le lavoratrici e i genitori dell'Istituto Comprensivo Simonetta Salacone di Roma condannano ogni forma di violenza, sopraffazione, aggressione contro le popolazioni civili.
Invitiamo tutte le scuole di ogni ordine e grado a unirsi ed organizzare una grande marcia per la pace per il giorno 20 novembre a Roma.

“Non c’è altro antidoto alle guerre, che si nutrono di ingiustizie e di disuguaglianze, che la promozione di relazioni di amicizia e di collaborazione, di incontro e di accettazione reciproca...
Dove, meglio che nella scuola di tutti, questo può diventare realtà?”
Simonetta Salacone

20/06/2022

Per tutti coloro siano interessati ad intraprendere un percorso di formazione professionale nella musicoterapia. 🎶 🪘💼
=====================
📌 SABATO 9 LUGLIO ore 15:00
📍 Via dei Marsi, 73 (Roma - S. Lorenzo)
=====================
Test+colloquio di ammissione, incontro con i docenti, presentazione piano didattico e formativo. 👨‍🏫📄
=====================
Evento gratuito, 𝐩𝐫𝐞𝐧𝐨𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐨𝐛𝐛𝐥𝐢𝐠𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 via email/whatsapp fino ad esaurimento posti.
📧 info@scuoladimusicoterapiaoltre.com
📱 393/9271435

11/11/2021
29/09/2021

Sabato 2 ottobre ore 14.00-19.00, Roma
CORPI POTENTI IN RESISTENZA- Teatro dell’Oppresso e lavoro femminista sul corpo con il TDU di Vienna

I nostri corpi sono potenti non solo quando andiamo a protestare a una manifestazione. In un mondo di oggettificazione, di gerarchie di potere e di discriminazione sessuale sono degli agenti potenti di cambiamento. In questa formazione andremo ad esplorare le oggettificazioni del corpo nella società e cercheremo di radicare questa esperienza nelle nostre rutine quotidiane e i nostri movimenti più comuni. Poi esploreremo la capacità dei nostri corpi e tutti i movimenti che possiamo fare per creare un energia liberatrice insieme. Visto che lavoreremo nello spazio pubblico, lo integreremo nella nostra performance e scambieremo sul ruolo del lavoro sul corpo nel nell’organizzazione del movimento femminista.

Portate vestiti comodi. Nessuna esperienza pregressa è necessaria

Orario: ore 14.00-19.00

Costo: da 15 a 25 a seconda delle possibilità. In caso di difficoltà contattateci. I soldi non devono essere un problema

Lingua: inglese con traduzione simultanea se necessaria e lavori in gruppo in Italiano.

Iscrizioni: parteciparte@gmail.com specificando nel titolo “formazione TDO Vienna”

Luogo della formazione: in giro per la città di Roma

Linda and Joschka are both facilitators in Theatre of the Oppressed Vienna and are enthusiastic about moving the body in new performative ways, discussing power in society and rehearsing to create spaces where we can be human together. Linda focuses on feminist topics and expression in dance, while Joschka is more into organizing and political action.

Link to our website: www.tdu-wien.at FB www.facebook.com/TO.Vienna

Indirizzo

Via Lo Di Villa Berta, 22 (metro Arco Di Travertino)
Rome
00181

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 17:00
Martedì 09:00 - 17:00
Mercoledì 09:00 - 17:00
Giovedì 09:00 - 17:00
Venerdì 09:00 - 17:00

Telefono

+393496692469

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Dr. Sara Tilli Studio di Psicoterapia pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Dr. Sara Tilli Studio di Psicoterapia:

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram

Digitare

Our Story

Breve Curriculum Vitae

Dr. Sara Tilli

Psicologa, psicoterapeuta e musicoterapeuta, laureata in Psicologia (indirizzo neuropsicologico) presso La Sapienza Università di Roma, ha conseguito l’abilitazione alla professione, l’iscrizione all’Albo degli Psicologi del Lazio e la specializzazione in psicoterapia integrata ad indirizzo umanistico-esistenzialista (ASPIC).

Musicoterapista diplomata presso la Scuola di Formazione in Musicoterapia OLTRE (Roma), seguendo in origine una formazione di stampo benenzoniano, in seguito ampliata con integrazioni ed evoluzioni (MTR, L. Casiglio).