Dott.ssa Silvia Foti - Biologa Nutrizionista

Dott.ssa Silvia Foti - Biologa Nutrizionista Elaborazione di piani dietetici personalizzati in condizioni fisiologiche e patologiche diagnosticate

Ieri ho partecipato al Convegno di Cardiologia Riabilitativa e Prevenzione Secondaria presso la Casa di Cura Villa Betan...
06/10/2024

Ieri ho partecipato al Convegno di Cardiologia Riabilitativa e Prevenzione Secondaria presso la Casa di Cura Villa Betania con un intervento dal titolo "Consigli dietetici nel paziente diabetico cardiopatico"...è sempre un piacere ed una ottima occasione per mettersi a confronto e alla prova...per aspera ad Astra, Silvia 🌟

https://www.lacucinaitaliana.it/article/migliori-integratori-naturali-autunno/La mia intervista su La Cucina Italiana pa...
03/10/2024

https://www.lacucinaitaliana.it/article/migliori-integratori-naturali-autunno/

La mia intervista su La Cucina Italiana parla di integratori naturali per fronteggiare l'arrivo dell'autunno: Ashwagandha, Echinacea, Gingko biloba e altri, uniti ad un'alimentazione in linea con i cibi stagionali ☺️☺️

L'autunno è arrivato e con esso, oltre al maltempo, spossatezza, raffreddori, stress. Scoprite come combattere questi fastidi con i consigli della nutrizionista

A cosa serve il glucomannano? Ne parlo qui La Cucina Italianahttps://www.lacucinaitaliana.it/article/glucomannano-a-cosa...
09/05/2024

A cosa serve il glucomannano? Ne parlo qui La Cucina Italiana

https://www.lacucinaitaliana.it/article/glucomannano-a-cosa-serve-integratore-alimentare/?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR0JVaYQeb8yERotzJd9gqTBUo-bis_Frui_EgW1QyXT6-r7nCIoDyxr2nI_aem_AQjSRv9tCW5f-aYopIj7VIgNeMAumM63ZJ3j9Q9fN0WcGE239SwRERXlMq_Swc0jSv4eT3VvBmfTmHcrYl0kf3qc

Si parla tanto del glucomannano e delle sue proprietà (anche sulla perdita di peso), ma a cosa serve realmente? Abbiamo fatto chiarezza con la nutrizionista per sfatare i falsi miti

...un grande piacere, oggi, parlare di "Uova e cotture salutari", ospite a "Il mio medico" su TV2000 😊🥚🌟
28/02/2023

...un grande piacere, oggi, parlare di "Uova e cotture salutari", ospite a "Il mio medico" su TV2000 😊🥚🌟

Uova e cotture salutari con i consigli della Dott.ssa Silvia Foti, nutrizionista all’ospedale “Cristo Re” di Roma

Proprietà e utilizzi sani del ca****fo :) te li spiego qui 👇
18/01/2023

Proprietà e utilizzi sani del ca****fo :) te li spiego qui 👇

Proprietà e utilizzi sani del ca****fo: ne parla a Il Mio Medico la Dott.ssa Silvia Foti, biologa nutrizionista all’ospedale “Cristo Re” di Roma

https://www.instagram.com/reel/ClipAAnjP9B/?igshid=YmMyMTA2M2Y=
29/11/2022

https://www.instagram.com/reel/ClipAAnjP9B/?igshid=YmMyMTA2M2Y=

Ospedale Cristo Re shared a post on Instagram: "⁉️Conoscete la regola del Piatto Sano? Ce ne parla la Dott.ssa Silvia Foti, nutrizionista presso il Cristo Re. 👉🏻Piccolo spoiler: il piatto va diviso in tre sezioni. Il resto scopritelo nel video, buona visione. ...

...in continua formazione..."Le Diete Chetogeniche: un corso chiaro, completo e complesso. Ma decisamente arricchente. G...
07/07/2021

...in continua formazione..."Le Diete Chetogeniche: un corso chiaro, completo e complesso. Ma decisamente arricchente.
Go, Silvia, go! 😬😬

Il Consulente di Biosicurezza: ora più che mai è assolutamente imprescindibile garantire l’igiene e la sicurezza lungo t...
14/05/2021

Il Consulente di Biosicurezza: ora più che mai è assolutamente imprescindibile garantire l’igiene e la sicurezza lungo tutta la filiera alimentare, per ridurre i rischi di diffusione dell’epidemia da SarS-CoV-2 in ambienti destinati alla produzione e commercializzazione degli alimenti, attraverso un rafforzamento delle misure di igiene, una riorganizzazione dei processi e delle azioni mirate per l’igiene dei prodotti destinati alla vendita. Il consulente di biosicurezza è la figura ideale per affiancare e supportare le aziende nell'implementazione di strategie migliori e più efficaci per far fronte a questa nuova esigenza.

IL CONSULENTE DI BIOSICUREZZA

Il corso si struttura in due incontri, durante i quali verranno fornite nozioni relative al quadro normativo europeo e nazionale in materia di igiene e sicurezza alimentare, con specifici riferimenti agli aggiornamenti legislativi legati alla gestione dell’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2; verranno illustrati i concetti di Analisi del Rischio, HACCP, tracciabilità, rintracciabilità, ritiro e richiamo, con approfondimento delle fasi in cui si struttura il sistema HACCP. Particolare spazio verrà dato, poi, al tema relativo al campionamento di acque e superfici, anche in questo caso completato da un richiamo alla normativa di riferimento, e ad un esaustivo excursus sui principali microrganismi patogeni ed indicatori da ricercare e monitorare per rendere efficace un Piano di Autocontrollo, due aspetti di fondamentale importanza nel quadro dell’operato del consulente HACCP. In ultimo, si passerà alla trattazione di alcuni esempi pratici di implementazione di Piani di autocontrollo in variegate realtà di produzione alimentare, al fine di tradurre i concetti ed i principi illustrati nella prima parte del corso in strumenti operativi utili nello svolgimento dell’attività da parte del professionista. Al termine di ciascun intervento sarà possibile interagire e dibattere con i relatori in merito agli argomenti trattati. La modalità FAD, mediante Piattaforma SLAM TV, consente di aggiornare la propria formazione comodamente da smartphone o pc. L'incontro sarà inoltre REGISTRATO e verrà reso disponibile per i partecipanti al corso per 3 mesi a partire dal giorno dalla diretta.

Il corso si prefigge di fornire:

conoscenze relative al Codex Alimentarius e alla normativa europea e nazionale di riferimento nel campo dell’Igiene e della Sicurezza Alimentare;

aggiornamenti in merito al quadro legislativo nell’ottica dell’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2;

conoscenze relative alle fasi in cui si struttura il processo HACCP e alle modalità di campionamento di acque e superfici;

strumenti pratici necessari all’interpretazione dei rapporti di prova e alla progettazione e gestione di Piani di Autocontrollo Alimentare.

Info e iscrizioni:
www.slamformazione.com

…𝗵𝗮𝗶 𝗺𝗮𝗶 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗮𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗹’𝗲𝗿𝗶𝘁𝗿𝗶𝘁𝗼𝗹𝗼?𝕋𝕠𝕣𝕥𝕒 𝕕𝕚 𝕞𝕖𝕝𝕖 𝕔𝕠𝕟 𝕗𝕒𝕣𝕚𝕟𝕒 𝕕𝕚 𝕝𝕦𝕡𝕚𝕟𝕚 𝕖𝕕 𝕖𝕣𝕚𝕥𝕣𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 (ricetta trovata in rete e opportunam...
18/03/2021

…𝗵𝗮𝗶 𝗺𝗮𝗶 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗮𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗹’𝗲𝗿𝗶𝘁𝗿𝗶𝘁𝗼𝗹𝗼?

𝕋𝕠𝕣𝕥𝕒 𝕕𝕚 𝕞𝕖𝕝𝕖 𝕔𝕠𝕟 𝕗𝕒𝕣𝕚𝕟𝕒 𝕕𝕚 𝕝𝕦𝕡𝕚𝕟𝕚 𝕖𝕕 𝕖𝕣𝕚𝕥𝕣𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 (ricetta trovata in rete e opportunamente riadattata…)

- 100 gr di farina 0 (la prossima volta proverò a sostituirla con farina di mandorle)
- 40 g di farina di lupini
- 80 gr di olio di mais
- 2 uova
- 100 gr di eritritolo
- 1 cucc.no di cremor tartato + ½ cucc.no di bicarbonato
- 3 mele
- 50 gr di bevanda vegetale a base di cocco 0% zuccheri
- Succo di limone
- Zucchero di canna qb

1. Sbucciare 2 mele, tagliarle a cubetti e bagnarle col succo di limone;
2. In una ciotola mo***re le uova con l’eritritolo, quindi aggiungere l’olio e la bevanda vegetale a base di cocco;
3. Aggiungere le farine setacciate, il cremor tartaro e il bicarbonato, continuando a mescolare;
4. Aggiungere le mele a cubetti, quindi versare il tutto in uno stampo tondo per dolci da 20 cm di diametro foderato di carta forno;
5. Decorare la superficie con 1 mela tagliata a fettine sottili, quindi cospargerla con un sottile strato di zucchero di canna;
6. Infornare in forno statico a 170°C per circa 45-50 minuti, azionare il grill per 5-10 minuti a fine cottura.

…𝗿𝗶𝘀𝘂𝗹𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗴𝗮𝗿𝗮𝗻𝘁𝗶𝘁𝗼…𝗰𝗼𝗻 𝘀𝗼𝗹𝗲 𝟭𝟰𝟬 𝗸𝗰𝗮𝗹 𝗽𝗲𝗿 𝗳𝗲𝘁𝘁𝗮 (𝗰𝗶𝗿𝗰𝗮 𝟳𝟬 𝗴𝗿)!!!!

Formarsi sempre, fermarsi mai!!! :)
15/03/2021

Formarsi sempre, fermarsi mai!!! :)

𝐂𝐡𝐢 𝐡𝐚 𝐩𝐚𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐢𝐬𝐨?Nonostante il nome non suoni molto familiare, e probabilmente per alcuni di voi costituisca una ve...
14/03/2021

𝐂𝐡𝐢 𝐡𝐚 𝐩𝐚𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐢𝐬𝐨?
Nonostante il nome non suoni molto familiare, e probabilmente per alcuni di voi costituisca una vera e propria incognita, il miso è un alimento che già da diversi anni trova impiego anche alle nostre “latitudini”, nonostante arrivi da una tradizione culinaria molto lontana dalla nostra.
La sua origine è giapponese e consiste in una pasta ottenuta dalla fermentazione ad opera del fungo Aspergillus oryzae (usato anche per ottenere la salsa di soia, il sakè e l'aceto di riso) di fagioli di soia gialla o cereali, in particolare riso o orzo, o legumi con aggiunta di sale marino.
In cucina trova impiego principalmente nella Macrobiotica, in quello che viene considerato il suo piatto rappresentativo e “celebrativo” per eccellenza, la zuppa di miso, ma può essere utilizzato strategicamente a posto del dado per insaporire brodi, minestre, sughi e arrosti.
Ha un sapore deciso e molto sapido, caratteristiche per le quali se ne consiglia un uso in quantità limitate (una punta di cucchiaio è più che sufficiente per insaporire una scodella di brodo o di minestra), poiché è in grado di esaltare il gusto delle pietanze senza la necessità di aggiungere sale. Occorre solo prestare attenzione ad usarlo sempre e solo a fine cottura, a fuoco spento, poiché essendo un alimento ricco di probiotici, perde le sue preziose proprietà se cotto (andrebbe mangiato crudo o a temperature inferiori ai 72°C (per evitare che il calore distrugga i microrganismi presenti al suo interno).

𝐏𝐞𝐫𝐜𝐡é 𝐩𝐫𝐞𝐟𝐞𝐫𝐢𝐫𝐥𝐨 𝐚𝐥 𝐝𝐚𝐝𝐨?
Come tutti gli alimenti fermentati, il miso costituisce un vero e proprio toccasana per il nostro benessere intestinale e non solo. E’ ricchissimo di probiotici, si diceva, ed è proprio questa sua caratteristica a renderlo un superfood: ormai siamo (quasi) tutti consapevoli di quanto mantenere un buono stato di salute del nostro intestino sia assolutamente prioritario per garantirci uno stato di benessere generalizzato, in grado di ripercuotersi sull’intero organismo. Ebbene, il miso agisce proprio a livello intestinale, apportando un carico di benefici microrganismi (i famosi probiotici che tanto sentiamo nominare da qualche anno a questa parte in numerose pubblicità di yogurt e prodotti simili) in grado di arricchire la popolazione già presente nel nostro intestino, in particolare di lattobacilli, e contribuendo ad una migliore assimiliazione dei nutrienti, tra cui vitamine e minerali. Inutile dire, quindi, che già solo questo lo rende una scelta senz’altro migliore rispetto al dado, spesso ricco di grassi vegetali, esaltatori di sapidità e, addirittura, zucchero!!

…𝐝𝐮𝐧𝐪𝐮𝐞, 𝐳𝐮𝐩𝐩𝐚 𝐝𝐢 𝐦𝐢𝐬𝐨 𝐦𝐨𝐧 𝐚𝐦𝐨𝐮𝐫
Considerate le virtù del miso perché non farsi tentare dalla più iconica delle pietanze che lo contempla come ingrediente principale?
Oltre ad essere una ottima fonte di vitamina A, vitamina K, magnesio, fosforo, zinco e vitamine del gruppo B, la zuppa di miso contribuirebbe ad apportare una serie di benefici per la salute, migliorando la digestione, riducendo il rischio di malattie cardiache e, sorprendentemente, non incidendo in modo negativo sull’ipertensione. Pur essendo un alimento ricco in sale, infatti, non comporterebbe alcuna conseguenza negativa sulla pressione arteriosa, come ci si potrebbe aspettare da un alimento molto sapido.
Uno studio condotto nel 2018 e relativo all'associazione tra la frequenza di assunzione di zuppa di miso e la comparsa di sintomi di reflusso o dispepsia in una popolazione giapponese di circa 10000 soggetti ha messo in luce che il consumo giornaliero di questa pietanza era associato ad una minor frequenza di episodi di reflusso e dispepsia indipendentemente da una serie di altri fattori, quali età, sesso, BMI, altre 15 abitudini alimentari, fumo, consumo di alcol e comportamenti alimentari sfavorevoli, rafforzando l’idea secondo la quale la zuppa di miso avrebbe effetti molto benefici sul sistema digerente in generale.
Una review pubblicata nel 2020 ha messo in relazione, invece, il consumo di zuppa di miso nella popolazione giapponese con i potenziali effetti sull’ipertensione e sulla frequenza cardiaca derivanti da ciò: partendo dal presupposto secondo il quale i giapponesi consumano quantità di sale maggiori rispetto agli occidentali e che la zuppa di miso costituisca una delle principali fonti di assunzione giornaliera di sale in questo popolo, studi recenti analizzati in questa review hanno rivelato che l'assunzione di miso non aumenta la pressione sanguigna rispetto all'equivalente assunzione di sale. Inoltre, molti studi clinici osservazionali hanno dimostrato l'assenza di una relazione tra la frequenza nell'assunzione di zuppa di miso e i livelli di pressione sanguigna o l'incidenza di ipertensione, anche se il meccanismo alla base di ciò non è stato ancora completamente chiarito. Una delle ipotesi avanzate è che gli ingredienti di cui è fatto il miso attenuino l'attività del nervo simpatico, con conseguente abbassamento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca.
Infine, un altro studio pubblicato nel 2015 aveva messo in luce una relazione inversa significativa dose-dipendente tra il consumo di zuppa di miso e prodotti a base di soia e la riduzione dell’insulino-resistenza nella popolazione giapponese.
Quindi…cos’altro aspettare? Tanto vale cimentarsi nella preparazione di questa pietanza che, tra le tante virtù, ha anche quella di richiedere un procedimento di realizzazione molto semplice e veloce.

𝐑𝐢𝐜𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐈𝐀 𝐳𝐮𝐩𝐩𝐚 𝐝𝐢 𝐦𝐢𝐬𝐨
1,5 litri di acqua
100 gr di carote
100 gr di sedano
30 gr di cipolle bianche
3 cm di alga Wakame (ma vanno bene anche altri tipi di alghe)
verdure a foglia (io in genere uso lattuga o verza)
1 pizzico di zenzero in polvere (ma sarebbe ottimale usare quello fresco...io ne sono quasi sempre sprovvista)
Io metto tutti gli ingredienti direttamente nella IP e lascio cuocere in modalità Manual - Low Pressure per circa 30 minuti. Terminato il tempo, prelevo un mestolo di brodo e ci sciolgo un cucchiaio di miso, che aggiungo alla quantità di brodo che ho intenzione di consumare (il miso non va aggiunto direttamente a tutto il brodo, altrimenti non sarà possibile riscaldarlo per consumarlo successivamente).
Come ultimo tocco io ci aggiungo dei cubetti di tofu al naturale (che, se volete rendere più “accattivanti”, considerato il suo sapore neutro, potete pensare di saltare velocemente in padella con salsa di soia e paprika), ma si può consumare la zuppa di miso senza aggiungere null’altro al brodo, come una sorta di entrée a cena, ad esempio.

Come ridurre il carico glucidico (ed il senso di colpa) di un bel piatto di tagliatelle al ragù? Con questa versione rea...
08/03/2021

Come ridurre il carico glucidico (ed il senso di colpa) di un bel piatto di tagliatelle al ragù? Con questa versione realizzata con farina di lupini!!
Perché la farina di lupini?
- Ha un indice glicemico di 15 (contro 85 della farina 00), caratteristica che la rende particolarmente adatta a chi soffre di diabete;
Inoltre…
- E’ particolarmente ricca di proteine (4 volte in più rispetto alla farina 00) e a ridotto contenuto di carboidrati (quasi la metà rispetto alla farina 00);
- E’ leggermente più calorica della farina 00 (parliamo di una manciata di kcal/100 gr) ma ricchissima di calcio, ferro, magnesio, potassio, fosforo e vitamina B1;
- E’ naturalmente priva di glutine (il lupino è un legume), per cui adattissima anche all’alimentazione di soggetti celiaci (NON in questa versione di pasta all’uovo, in cui è mischiata alla farina 00);
- Esplica effetti benefici non solo sull’iperglicemia, ma è in grado di migliorare anche la colesterolemia e l’ipertensione;
- Contiene fitosteroli, da cui ne deriva l’effetto ipocolesterolemizzante, e colina, componente essenziale delle membrane cellulari;
Vi riporto di seguito la ricetta (in questa versione, in aggiunta alla farina di lupini, ho usato farina 0 ma è consigliabile optare per la farina 1, 2 o direttamente integrale, per aumentare il contenuto di fibre e ridurre ulteriormente l’indice glicemico).
- 260 gr di farina 0 biologica
- 200 gr di farina di lupini biologica
- 5 uova di galline felici
- 1 cucchiaio di olio evo
- acqua q.b.

Indirizzo

Via Dell'Assunzione, 11
Rome
00168

Orario di apertura

Mercoledì 18:00 - 20:00
Venerdì 18:00 - 20:00
Sabato 09:00 - 18:00

Telefono

+393475767258

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