Psicologa Psicoterapeuta Dott.ssa Rosa Attollino

Psicologa Psicoterapeuta Dott.ssa Rosa Attollino Scegli di stare meglio. Non lasciare che gli altri scelgano per te. Questa pagina vuole essere uno spazio per chi si vuole bene o ha deciso di volersi bene.

Ben arrivati! Come lavoro:
Sono psicologa, psicoterapeuta della Gestalt Psicosociale. Attraverso colloqui individuali, di coppia/ famiglia e di gruppo aiuto le persone, tramite l’uso della consapevolezza, a comprendere il momento di disagio e a trovare possibili soluzioni per poter raggiungere un migliore equilibrio e un maggior benessere. Il percorso di psicoterapia condiviso ha come finalità rendere l'individuo protagonista attivo della propria vita, imparare a reagire e a risolvere situazioni di sofferenza e stress, migliorare la qualità della propria vita.

06/09/2025

Confermato il legame tra uso delle Benzodiazepine e rischio di demenza.

Le benzodiazepine (psicofarmaci) sono una classe di farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale) modificando alcuni processi chimici fisiologici. Ma i ricercatori ci mettono in guardia: LE BENZODIAZEPINE DOVREBBERO ESSERE UTILIZZATE CON GRANDE CAUTELA ALMENO NEGLI ANZIANI. Le benzodiazepine possono infatti provocare disfunzioni cognitive che possono condurre a forme di DEMENZA DA FARMACI. (Weston et al, 2010).

Se ho l’ansia e la tratto farmacologicamente considero tale ansia la conseguenza di un funzionamento erroneo del cervello.

Ma l’ansia è davvero l’espressione di qualcosa che non funziona nel cervello? L’ansia è primariamente una patologia neurologica?

Io l’ansia la sento, nel mio corpo, nel mio fare esperienza nel mondo, nell’attesa di un esame, al pensiero di dover parlare in pubblico, nel prendere l’ascensore.

Possiamo davvero ridurre tale esperienza ad una mera alterazione neurotrasmettitoriale?

E qui torno all’efficacia. GUARIRE È INGANNARE IL CERVELLO, RIDURRE UN'ATTIVAZIONE FISIOLOGICA, INIBIRE IL SINTOMO O AFFRONTARE LA CAUSA ALLA BASE DEL SINTOMO?

Ed è proprio sulla base della risposta a questo quesito che ci rivolgeremo alla benzodiazepina o allo psicologo.

Il farmaco non comporta impegno ne richiede un cambiamento. E nonostante gli studi ci sottolineino gli effetti deleteri e il trattamento esclusivamente momentaneo del sintomo (e non della causa) essi permangono di primaria scelta. Perché dallo psicologo… “ci vanno i matti!”

Di fronte a tali evidenze è arrivato forse il momento di chiedersi se è possibile agire diversamente. Se è possibile rivolgersi ad un professionista che ci tratti come persona (soggetto) e non che tratti l’ansia (oggetto) come risultato di un inghippo neurale.

L’evoluzione culturale parte da noi.

Neuroscienze

22/08/2025
20/08/2025

I DIRITTI NATURALI DI BIMBI E BIMBE

1 IL DIRITTO ALL'OZIO, a vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti
2 IL DIRITTO A SPORCARSI, a giocare con la sabbia, la terra, l'erba, le foglie, l'acqua, i sassi, i rametti
3 IL DIRITTO AGLI ODORI, a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura
4 IL DIRITTO AL DIALOGO, ad ascoltare e poter prendere la parola, interloquire e dialogare
5 IL DIRITTO ALL'USO DELLE MANI, a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare, incollare, plasmare la creta, legare corde, accendere un fuoco
6 IL DIRITTO A UN BUON INIZIO, a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura
7 IL DIRITTO ALLA STRADA, a giocare in piazza liberamente, a camminare per le strade
8 IL DIRITTO AL SELVAGGIO, a costruire un rifugio-gioco nei boschetti, ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su cui arrampicarsi
9 IL DIRITTO AL SILENZIO, ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell'acqua
10 IL DIRITTO ALLE SFUMATURE, a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle
Disegno e testo di Gianfranco Zavalloni🌹

12/08/2025

🔴 Psicoterapia obbligatoria? Ma davvero?

di Dr. Arturo Rippa – Psicologo, Psicoterapeuta, Segretario nazionale AUPI (Sì, quello che pensa che la Psicoterapia sia una cosa seria!)

Avete presente quando vi obbligano a fare qualcosa che non volete fare? Tipo sorridere a una battuta del capo o andare a cena con amici pesanti. Ecco, adesso c’è chi vuole obbligarvi a fare… psicoterapia. Sì, proprio così.

Il DDL 1517, in discussione in Senato, prevede che una persona possa essere mandata dallo psicoterapeuta anche senza aver commesso un reato, e soprattutto, SENZA averlo chiesto. Come un TSO dell’anima. L’idea è che possa servire per prevenire la violenza. Ma siamo sicuri che funzioni così? Spoiler: no.

1-La psicoterapia non è una punizione
Il primo problema è questo: la psicoterapia non è una condanna. Non è il DASPO emotivo. È un percorso che si fa perché lo si vuole, non perché lo decide un giudice. La Legge 56/89 lo dice chiaramente: ci vuole una formazione specifica (quindi no, non basta una laurea) e soprattutto il consenso del paziente. Cioè: sei tu che devi voler parlare di te, non tua madre, non il tuo capo, non il tuo avvocato. Tu.

2-Parlare di sé non è come prendere la tachipirina
Fare psicoterapia non è come prendere un farmaco. Nessuno può infilarti in bocca una seduta da 50 minuti. Parlare di sé è un atto volontario, profondo, a volte doloroso. Ci si mette a n**o, si esplorano paure, rabbia, traumi. E lo si fa perché si sente che è il momento, non perché c’è un PM che ha deciso che è educativo. Altrimenti succede che il paziente finge, il terapeuta fa finta di credergli, e tutti perdono tempo.

3-La scienza non è d’accordo (e nemmeno il buon senso)
Tutti gli studi (ma proprio tutti) dicono che la psicoterapia funziona solo se chi la fa è motivato. Il che ha perfettamente senso: se uno ti obbliga ad aprirti, tu cosa fai? Ti chiudi. Oppure inventi. O semplicemente ti arrabbi. Imporre un percorso psicologico produce l’effetto contrario. E alla fine il terapeuta si ritrova a fare il poliziotto, il paziente a sentirsi in prigione, e la psicoterapia diventa una barzelletta.

4-Ma davvero vogliamo uno psicologo giudice?
Questa legge è solo l’ultimo tassello di una lunga serie di idee confuse: prima lo psicologo ‘di base’, poi quello ‘obbligatorio a scuola’, ora lo psicoterapeuta ‘mandato dal giudice’. Alla fine cosa ci manca? Lo psicologo a domicilio che ti bussa con un mandato? È il momento di dire basta a questa deriva. La psicologia non è uno strumento di controllo sociale. È una professione seria. Una cura vera. Per chi la vuole.

Conclusione
Riassunto per chi ha fretta:

1-La psicoterapia non è un atto coatto
2-Non serve a punire nessuno.
3-Serve a curare
4-A capire
5-A cambiare
6-Ma funziona solo se è una scelta
7-Chi impone una psicoterapia non fa giustizia, fa solo confusione

Psicoterapia coatta? No, grazie. Preferiamo restare professionisti. E persone.

| www.aupi.it

12/08/2025

📢 Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi informa che, a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto interministeriale Salute–MEF e della successiva comunicazione dell’INPS, d’intesa con il Ministero della Salute, le domande per il Bonus Psicologo 2025 potranno essere presentate dal 15 settembre al 14 novembre 2025.

Il contributo è destinato ai cittadini con ISEE in corso di validità non superiore ai 50.000 euro e sostiene le spese per sessioni di psicoterapia, riconoscendo fino a 50 euro per seduta, per un massimo di 1.500 euro per beneficiario.

Il bonus, che può essere utilizzato una sola volta, è valido presso psicologi psicoterapeuti privati regolarmente iscritti all’Albo degli Psicologi e presenti nell’elenco dei professionisti che hanno aderito all’iniziativa comunicandolo al CNOP.

La domanda può essere presentata annualmente, online sul portale www.inps.it, dove sono disponibili tutte le informazioni su requisiti, modalità e importi.

07/08/2025

L'arte può fare bene. Non è un'intuizione recente, ma un dato sempre più consolidato dalla ricerca.

Lo conferma anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità: secondo il Rapporto OMS 2019, le attività artistiche e culturali contribuiscono in modo significativo alla prevenzione, gestione e trattamento di numerose condizioni di salute fisica e mentale.

La "prescrizione culturale" è un approccio che integra esperienze artistiche, naturalistiche e culturali nei percorsi di promozione della salute. Non sostituisce la cura, ma la accompagna, la rafforza, la rende più accessibile e partecipata.

In Italia, esperienze pubbliche e sperimentazioni locali stanno dimostrando che musei, siti archeologici e spazi verdi possono diventare luoghi di rigenerazione emotiva e relazionale. Il contatto con l'arte, se accompagnato e contestualizzato, può sostenere processi terapeutici, migliorare la qualità della vita, attivare risorse personali.

La psicologia può contribuire a valorizzare queste attività, misurarne l'impatto, integrarle in politiche pubbliche orientate al benessere collettivo. Anche la cultura, se fondata su una visione relazionale e inclusiva, può diventare prevenzione.

Leggi l'articolo 👉🏼 https://bit.ly/arteculturale

11/12/2024
27/11/2024

Indirizzo

Via Fonteiana 85, Roma
Rome
00152

Orario di apertura

Mercoledì 09:00 - 19:30
Giovedì 09:00 - 20:00
Sabato 09:00 - 17:00

Sito Web

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