Centro Clinico La base sicura

Centro Clinico La base sicura "Com'é bella la vostra età, ricordo e conosco anch'io quella nebbia azzurra...quella che vela tutto, in quel tempo beato in cui è appena finita l'infanzia".

Dopo anni di esperienza nell'ambito della formazione degli psicoterapeuti, la Scuola di Psicoterapia dell'Adolescenza e dell'Età Giovanile ad Indirizzo Psicodinamico (Spad) ha istituito il Centro D'Ascolto Spad per attività di diagnosi e consultazione psicologica rivolta a:
bambini:
adolescenti
giovani adulti
coppie
famiglie

Il Centro propone 4 incontri gratuiti di consultazione psicologica finalizzati alla comprensione dell'individuo, portatore di una domanda unica e personale, a seguito dei quali potrà essere intrapreso, se necessario, un percorso di psicoterapia all'interno del Centro d'Ascolto. Le attività di diagnosi e consultazione psicologica previste dal Centro sono:
-consulenza psicologica individuale o familiare e valutazione psicodiagnostica
-psicoterapia psicodinamica breve
-counseling e supporto genitoriale
-psicoterapia di coppia
-servizio di diagnosi e programmazione di interventi complessi nell'area della disabilità

Il Centro d'Ascolto segue un modello di consultazione e di trattamento psicoterapico che trova la sua indicazione nelle situazioni:
di crisi adolescenziale;
nei disturbi più comuni dell'infanzia;
in situazioni di conflittualità di coppia;
nelle gravi psicopatologie con esordio nell'adolescenza. Le attività di diagnosi, consulenza e psicoterapia del Centro si coordinano con professionisti e/o strutture invianti con le quali verrà anche condiviso il percorso terapeutico proposto al termine della consultazione. Il costo dei colloqui, terminata la fase di valutazione gratuita, è personalizzato e segue le indicazioni del Privato Sociale. Cell 393-9006917
Tel 06-37352022

27/07/2025

METTERE LA CITTADINANZA AL CENTRO DEL PROCESSO EDUCATIVO
«Dobbiamo riconoscere che, dall'infanzia fino alla giovane età adulta, manca nell'attuale cultura educativa un training alla . La forma della socialità a cui si educano le rimane in gran parte recintata e “protetta" anche per via delle paure adulte.

Questa va oggi ripensata vedendo la cittadinanza non come questione futura, ma come presenza nell'oggi. Si tratta di includere /i e /i nella costruzione del mondo. La loro partecipazione sociale è oggi vitale per il futuro di tutti».

♦ Nel nr. 379/2025 di Animazione Sociale, il bel saggio di Fabio VANNI: 𝗘 𝗦𝗘 𝗔𝗟𝗟𝗘𝗡𝗔𝗦𝗦𝗜𝗠𝗢 𝗔𝗟𝗟𝗔 𝗖𝗜𝗧𝗧𝗔𝗗𝗜𝗡𝗔𝗡𝗭𝗔 𝗘 𝗡𝗢𝗡 𝗔𝗟𝗟𝗔 𝗣𝗘𝗥𝗙𝗢𝗥𝗠𝗔𝗡𝗖𝗘? 𝗘̀ 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝗰𝗹𝘂𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗶 𝗴𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗶 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗿𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗼 (pp. 16-26).

✍️ FABIO VANNI, e , è presidente di Progetto Sum e di Rete psicoterapia sociale e docente a contratto di Psicologia clinica dell'infanzia e dell'adolescenza all’Università di Parma.

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(𝘥𝘢𝘭 1971 𝘭𝘢 𝘳𝘪𝘷𝘪𝘴𝘵𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘧𝘦𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘴𝘰𝘤𝘪𝘢𝘭𝘪 𝘦 𝘦𝘥𝘶𝘤𝘢𝘵𝘪𝘷𝘦)

A cosa servono 90 milioni per interventi di screening infantile?E poi niente per i servizi di salute mentale pubblica e ...
10/07/2025

A cosa servono 90 milioni per interventi di screening infantile?
E poi niente per i servizi di salute mentale pubblica e per la psicoterapia?

26/06/2025

Scuola Spad e Centro Clinico Spad propongono una giornata di riflessione e laboratori esperenziali:
Alla ricerca di un modello psicodinamico integrato per la comprensione delle nuove Addiction

Jaak Panksepp. Neuroscienze affettive e psicoanalisi:

Mattana G. (2016a). Jaak Panksepp. Neuroscienze affettive e psicoanalisi
AREE DI RICERCA
NEUROSCIENZE
LA RICERCA
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7/04/16
Jaak Panksepp, figura di spicco di quell’area disciplinare, attualmente in rapida espansione, che va sotto il nome di “neuroscienze affettive”, sarà ospite del Congresso Nazionale della Società Psicoanalitica Italiana “Le logiche del piacere/l’ambiguità del dolore”, che si terrà a Roma presso il Centro Congressi Angelicum dal 26 al 29 maggio 2016. Convinto assertore della continuità filogenetica e anatomofunzionale fra il cervello umano arcaico e quello animale, Panksepp ha individuato sette sistemi emotivo-motivazionali di base che accomunerebbero l’uomo agli “altri animali”, in modo particolare ai mammiferi. Tali sistemi affettivi primari affondano le loro radici nelle strutture sottocorticali del cervello, che l’uomo condivide in buona parte con gli altri mammiferi, cosa che rende lo studio sperimentale di questi ultimi di interesse primario per la comprensione di aspetti fondamentali della mente umana. I sistemi emotivo-affettivi primari individuati a livello sottocorticale sono i seguenti: Ricerca (attesa), Paura (ansia), Collera (rabbia), Desiderio Sessuale (eccitazione sessuale), Cura (accudimento), Panico/Sofferenza (tristezza), Gioco (gioia sociale). Tali sistemi generano esperienze affettive distinte, che possono tuttavia in varia misura sovrapporsi, come ad esempio nel caso del sistema della Ricerca (Seeking System), che partecipa alla maggior parte degli altri sistemi, tutti controllati dagli stessi regolatori generali dell’attivazione cerebrale, come la serotonina, la norepinefrina e l’acetilcolina. Contrariamente a quanto affermava la nota teoria di James-Lange, gli affetti non consistono nell’interpretazione cognitiva (neocorticale) dei mutamenti della fisiologia corporea, ma sono generati dal cervello e ad esso intrinseci. L’emozione, in questa prospettiva, è concepita come attivazione dei circuiti sottocorticali, a loro volta origine dell’arousal fisiologico-viscerale, ritenuti capaci di dar luogo direttamente a intense esperienze affettive, da intendersi come la percezione o il vissuto soggettivo dell’emozione.

Contrapponendosi a un’opinione molto diffusa, Panksepp ritiene, dunque, che i circuiti sottocorticali, in parte comuni e in parte fra loro differenziati, che presiedono ai diversi processi emotivi primari che condividiamo con gli altri mammiferi, diano luogo a intense esperienze affettive, a una vera e propria coscienza affettiva. A parte le intuibili conseguenze sul piano etico di tale visione della soggettività animale, le tesi di Panksepp rappresentano una decisa contestazione delle concezioni della natura cognitivo-linguistica della coscienza, generalmente collegata in ambito neuroscientifico all’attività delle più recenti ed evolute strutture neocorticali. Tali concezioni, tuttora prevalenti, sarebbero, di fatto, delle riedizioni della teoria di James-Lange, in cui all’interpretazione delle afferenze corporee si sostituisce quella dell’attività delle regioni sottocorticali, e si baserebbero semplicemente su un’insufficiente conoscenza di queste ultime. Alla posizione di Panksepp, radicalmente innovativa e basata su solide evidenze sperimentali, sembra essersi recentemente avvicinato Damasio, i cui “sentimenti primordiali” di origine (prevalentemente) troncoencefalica, benché molto più aspecifici di quelli generati dai sistemi emotivi primari, rappresentano forme elementari di consapevolezza, origine di quel “proto-sé” sul quale vengono edificate le più evolute e complesse strutture del “sé nucleare” e del “sé autobiografico”. Nella visione stratificata che, in una prospettiva rigorosamente monista, Panksepp propone della Mente/Cervello umana, i processi affettivi primari, oggetto privilegiato della sua ricerca, rappresentano la condizione filogenetica e ontogenetica della nascita dei processi secondari, legati all’apprendimento emotivo, e dei processi terziari, connessi alla più evoluta e specificamente umana capacità di riflettere sulla propria esperienza emotiva. I processi primari sono, dunque, una sorta di motore emotivo-motivazionale di base, di repertorio filogenetico di risposte e “categorizzazioni” valoriali degli oggetti ed eventi del mondo, che condividiamo con gli altri mammiferi e sul cui fondamento viene costruita la mente “superiore”, nelle sue componenti affettive e cognitive più avanzate.

Non sono pochi i motivi di interesse psicoanalitico della teorizzazione scientifica di Panksepp, sia dal punto di vista del tema che verrà affrontato nel Congresso, sia da un punto di vista più generale. Relativamente alla problematica piacere/dolore, alle forme patologiche, compulsive e tossicomaniche che il piacere può assumere, fino al drammatico enigma del masochismo, il pensiero corre subito alla teoria freudiana della libido e al suo successivo intrecciarsi con quella della pulsione di morte, ma anche, in una prospettiva relazionale, all’uso del piacere come difesa dall’angoscia. Un primo tema è quello del rapporto del dualismo pulsionale freudiano e/o dei posteriori modelli relazionali, nella comprensione-spiegazione di quadri clinici complessi come quelli legati all’uso patologico del piacere, con la più ampia articolazione emotivo-motivazionale proposta dalle neuroscienze affettive. Sappiamo, dalla ricerca neuroscientifica, che alcune sensazioni di piacere sono collegate alla produzione di oppioidi e altre all’attività dei sistemi dopaminergici. L’esperienza delle prime è quella del piacere e della felicità, che richiama una condizione di soddisfazione e appagamento, mentre il vissuto delle seconde è quello dell’attesa eccitata, che suggerisce, invece, sensazioni di tipo appetitivo. Tale vissuto rimanda, in ambito psicoanalitico, al concetto freudiano di libido, come tensione e spinta desiderante di origine sessuale, suggerendone un ipotetico corrispettivo neurobiologico nell’embricazione fra il sistema del Desiderio Sessuale e quello della Ricerca. Come afferma Tiziana Bastianini, quest’ultimo presenta, inoltre, significative analogie con la rielaborazione freudiana del concetto di libido all’interno della più ampia categoria delle pulsioni di vita o Eros, oltre che con il legame K bioniano, inteso come desiderio/piacere di conoscere, pensare, esplorare. Un altro spunto di riflessione potrebbe riguardare l’esistenza o meno, nel modello di Panksepp, di corrispettivi neurobiologici dell’uso difensivo del piacere, attraverso la funzione modulatrice di un sistema o di un insieme di sistemi come, ipoteticamente, quelli del Desiderio Sessuale, del Gioco e della Ricerca, rispetto ad altri, come quelli della Paura e/o del Panico/Sofferenza.

Da un punto di vista più generale, le tesi di Panksepp introducono il tema della portata terapeutica della psicoanalisi (e della psicoterapia in genere) in relazione ai livelli emotivi della persona. Il neuroscienziato, contestando con forza la diagnostica e la nosologia psichiatriche tradizionali, concepisce le varie sindromi psicopatologiche in termini di squilibri emotivi da valutare caso per caso, considerando termini tradizionali come “depressione”, “schizofrenia” o “autismo” eccessivamente generici. L’intervento psicoterapeutico, in questa prospettiva, riguarderebbe solo i “piani alti” della psiche, quelli delle emozioni più evolute, complesse e “sociali”, legate ai processi secondari e terziari di apprendimento e categorizzazione linguistico-cognitiva, come la vergogna, il senso di colpa, la gelosia e l’invidia, senza possibilità di incidere in maniera significativa sulle emozioni primarie, come l’ansia, la rabbia o l’eccitazione sessuale. Nel caso specifico della depressione, sarebbero principalmente coinvolti un’iperattivazione del sistema del Panico, con incremento dell’angoscia di separazione, contrastabile con basse dosi di oppioidi, e una ridotta funzionalità del sistema della Ricerca e di quello del Gioco, con conseguente riduzione dell’entusiasmo e dell’esuberanza. Eppure, non è difficile collegare i sistemi emotivi primari di Panksepp agli elementi “beta” di Bion, emozioni grezze o proto-emozioni impregnate di sensorialità, sulle quali la rêverie materna e successivamente quella analitica innestano la funzione “alfa” del pensiero, inducendone l’evoluzione e la trasformazione. Sarebbe interessante approfondire questo punto, per capire se, come sembra, Panksepp assegni alla psicoanalisi un limite invalicabile, o se nei termini del suo modello vi siano margini per le trasformazioni bioniane. Di grande interesse sono anche le acquisizioni neuroscientifiche relative al ruolo dell’ossitocina nel Sistema della Cura (Care System), dunque nel promuovere l’attaccamento, che confermerebbero il carattere originario dei bisogni relazionali, smentendo la tesi della natura secondaria della “pulsione sociale”. Infine, senza alcuna pretesa di esaurire l’argomento, il confronto con i sistemi emotivi primari individuati da Panksepp sembrerebbe, a un primo sguardo, confermare le difficoltà di una fondazione neurobiologica del concetto freudiano di pulsione di morte.



riferimenti bibliografici

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Zellner M.R., Watt D.F., Solms M., Panksepp J. (2011). Affective neuroscientific and neuropsychoanalytic approaches to two intractable psychiatric problems: Why depression feels so bad and what addicts really want. Nerosc.Behav.Reviews, 35 (9): 2000-2008. V. link in SpiWeb

11/06/2025
11/06/2025

Gli psicologi specializzandi della Scuola di Psicoterapia dell’Adolescenza e dell’Età Giovanile (SPAD) promuovono un evento divulgativo e di sensibilizzazione sul tema delle addiction.
L'iniziativa si propone come uno spazio aperto di confronto tra ricerca scientifica, pratica clinica e partecipazione attiva. Un’occasione per riconoscere i segnali di disagio, esplorare strategie di prevenzione e promuovere un confronto costruttivo sul tema delle dipendenze comportamentali e dell’uso di psicofarmaci.
La giornata prevede momenti interattivi, laboratori esperienziali e attività di focus group, pensati per coinvolgere direttamente i partecipanti e stimolare il dialogo.
L'evento è realizzato con il sostegno del Grande Cocomero, storica realtà romana impegnata nella promozione della salute mentale e nel supporto ai giovani.
È inoltre aperto a studenti, genitori, insegnanti, operatori sociali e a chiunque desideri approfondire una tematica attuale e urgente.
Per prenotarsi inquadrare il QR code e compilare il modulo di iscrizione.

EVENTO GRATUITO FINO AD ESAURIMENTO POSTI
Per info contattare:
capireaddiction@gmail.com centroascolto.labasesicura@gmail.com

07/06/2025

100 Anni della Società Psicoanalitica

Così scriveva S. Freud nella prefazione all’edizione italiana del suo saggio “Sulla psicoanalisi” curata da Marco Levi Bianchini, suo primo traduttore in Italia.
A Levi Bianchini, figura controversa ma capace di intuizioni di valore - introdusse ad esempio la traduzione del concetto freudiano di Ubertragung come "transfert", e in una monografia sempre del 1913 scrisse che l’isteria nulla toglieva alla "dignità morale ed antropologica alla donna” (p.352) - si deve la fondazione della Società Psicoanalitica Italiana (SPI) avvenuta “il 7 giugno 1925, alle ore 15, nei locali della Direzione del Manicomio Sant’Antonio Abate di Teramo”.

A questa riunione fondativa, che verrà seguita da un'altra data importante quando nel 1932 la Spi verrà rifondata da Edoardo Weiss, presero parte 13 medici tra i quali lo stesso Weiss, che divenne primo Presidente della SPI, mentre Levi Bianchini assunse il ruolo di Segretario.

Nel 1920 Levi Bianchini fondò l’Archivio Generale di Neurologia, Psichiatria e Psicoanalisi, che nel 1926 fu riconosciuto come organo ufficiale della SPI. La rivista si distinse per il suo impegno nella diffusione del pensiero freudiano in Italia, pubblicando, tra l’altro, un numero monografico in occasione del settantesimo compleanno di Freud.
La sua attività proseguì anche dopo il 1938, nonostante l’emarginazione professionale dovuta alle leggi razziali.
Nel dopoguerra fu presidente onorario della rinnovata SPI e fondatore di nuove riviste a indirizzo psicoanalitico, lasciando un contributo decisivo allo sviluppo della disciplina in Italia.

Con questo breve cenno vogliamo ricordare il centenario della SPI che verrà celebrato, oggi, 7 giugno a Teramo, non senza una minuscola nota d'orgoglio nel sottolineare come il lavoro che Freud menziona nella sua prefazione alla traduzione di Levi Bianchini si conclude con la citazione di un suo scritto pubblicato per la prima volta in Italia nel 1913 su "Scientia", una rivista edita a Bologna.

Per approfondimenti sulla storia della Società Psicoanalitica Italiana https://www.spiweb.it/la-ricerca/ricerca/levi-bianchini-marco/

(foto: https://archive.org/details/freud1915sulla/mode/2up)

30/05/2025
07/05/2025

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Indirizzo

Via Avezzana 6
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Lunedì 09:30 - 18:00
Martedì 09:30 - 19:00
Mercoledì 09:30 - 19:00
Giovedì 09:30 - 19:00
Venerdì 09:00 - 19:00

Telefono

+390664019491

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