21/11/2025
Il lutto non riguarda solo chi ci lascia per sempre.
A volte nasce dalla fine di una relazione importante, da un licenziamento inaspettato, da una diagnosi che cambia tutto.
Sono perdite diverse, ma accomunate dalla stessa sensazione: qualcosa che prima c’era, ora non c’è più.
E con quella cosa, spesso, sembra sparire anche un pezzo di noi.
Quando una persona arriva in seduta portando un lutto — reale o metaforico — spesso si presenta con un unico grande nodo:
“Non so più chi sono senza ciò che ho perso.”
Nel corso di un incontro di Terapia a Seduta Singola, non lavoriamo sull’intero dolore. Sarebbe impossibile, e non è questo lo scopo.
Ci concentriamo su ciò che per il paziente è più urgente, più pesante, più presente oggi: ansia, senso di vuoto, difficoltà a dormire, incapacità di pensare al futuro.
La chiave sta nel definire insieme un obiettivo chiaro per questa seduta:
“Voglio riuscire a respirare senza sentirmi schiacciare dal peso.”
“Voglio tornare a dormire.”
“Voglio pensare al mio caro senza sentirmi crollare.”
🔵 La TSS parte da qui: dall’aiutare la persona a fare ordine dentro il caos.
È un metodo che non banalizza il dolore, ma lo rende trattabile:
focalizzandosi su una priorità alla volta, valorizzando ciò che già funziona, esplorando cosa ha permesso — anche solo per qualche istante — di stare un po’ meglio.
Spesso, in un solo incontro, il paziente riesce a:
✔️ mettere parole chiare su ciò che prova,
✔️ individuare un bisogno vero e non solo percepito,
✔️ trovare una direzione possibile,
✔️ uscire con un compito concreto che dà forma al cambiamento.
Il lutto non sparisce.
Ma la persona ritrova un punto di appoggio, una prima boccata d’aria, un passo in avanti che non pensava di riuscire a fare.
Questa è la forza di una seduta singola:
non risolve tutto, ma sblocca ciò che sembrava immobile.
👉 Vuoi imparare a utilizzare la TSS per lavorare in modo efficace anche con lutti e grandi transizioni?
✍️ Scrivi TSS nei commenti e ti invio il link per il Workshop del 24–25 gennaio 2026.