Osteopatia Caldarese Roma

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PERCHÉ MOLTI ATENEI DI OSTEOPATIA NON POSSONO DEFINIRSI “SCUOLE DI OSTEOPATIA” 🎓🦴Negli ultimi anni il panorama formativ...
20/11/2025

PERCHÉ MOLTI ATENEI DI OSTEOPATIA NON POSSONO DEFINIRSI “SCUOLE DI OSTEOPATIA” 🎓🦴

Negli ultimi anni il panorama formativo si è riempito di realtà che, per legge, si presentano come i detentori del sapere osteopatico o addirittura come università dell’osteopatia.
Ma nella pratica… cosa offrono davvero?

Molto spesso percorsi incompleti e lontani dai principi fondativi della disciplina.

Il problema non è solo organizzativo: è concettuale.
Non è neanche una questione di ore: le ore ci sono, ma vengono compresse in soli tre anni, trasformando una disciplina profondamente clinica in un semplice percorso tecnico-pratico, troppo rapido per essere assimilato.

👉 L’osteopatia non esiste se insegni solo la struttura.

Eppure molti percorsi universitari, privi di storia dell’osteopatia nel piano didattico, ignorano completamente l’approccio viscerale, neurovegetativo e craniale: le tre basi della fisiologia osteopatica secondo Still, Becker, Sutherland e Barral.

1. Rapporti visceri–colonna 🫀➡️🦴

La radice del mesentere si estende da L2 alla regione sacroiliaca.
Ogni tensione viscerale modifica tono, assetto e dinamica vertebrale.
Trattare la colonna ignorando il viscere è un non-senso biomeccanico.

2. Continuità fasciale profonda 🧬

La fascia dello psoas si colloca dietro il cieco (dx) e il sigma (sx).
Due contatti viscerali chiave che influenzano la tensione miofasciale lombopelvica.
Senza questa comprensione, lo strutturale diventa solo massaggio muscolare evoluto.

3. Ancoraggio viscerale alla colonna 🔗

La parete viscerale comunica costantemente con il rachide tramite continuità fasciali.
Una disfunzione viscerale modifica la colonna, e viceversa.

4. Sistema neurovegetativo e catene neuro-gangliari 🧠⚡

Il rapporto tra visceri, catena laterovertebrale e sistema gangliare è il cuore della fisiologia osteopatica.
Se non insegni questo, non stai insegnando osteopatia.
Stai insegnando anatomia descrittiva.

5. Correlazioni cranio–sistemiche 🧠🌐

Il cranio non è un optional.
I nervi cranici influenzano:

funzioni cardiache

sistema gastrointestinale

apparato oro-genitale

dinamiche endocrine

tono neurovegetativo

Ignorare il cranio significa ignorare metà dell’osteopatia.

Conclusione 🟦

Una scuola che elimina il viscerale, trascura il craniale e riduce tutto alla “struttura” non forma osteopati.
Forma tecnici manuali privi di visione integrata.

La struttura non va da sola: dialoga costantemente con visceri, fasce, sistema nervoso e cranio.
Una scuola che non insegna questo non è una scuola di osteopatia.
È semplicemente una sua imitazione.

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16/11/2025

CHE COS’È L’OSTEOPATIA? E COSA FA DAVVERO?

Non siamo noi, oggi, a deciderlo.
La risposta è già stata scritta, più di un secolo fa, da chi l’ha fondata.

È nei libri di A.T. Still.
Basta aprirli.
Basta leggerli — e poi rileggerli ancora — per accorgersi che lì dentro c’è tutto:
la filosofia, la clinica, l’arte dell’osservazione, l’ascolto, la guida del paziente.
C’è la vera osteopatia.
Quella che ti cambia come professionista e come persona.

Eppure, nelle scuole moderne, quei testi vengono sfiorati appena.
E così nasce la distanza…
tra l’osteopatia autentica
e l’osteopatia “da programma”, “da manuale”, “da CFU”.

Questa paziente è un esempio, uno dei tanti.
Ma per arrivare a leggere un corpo in questo modo…
non bastano tre anni di universita' fatta di tecniche, di anatomia e biomeccanica.

Ci arrivi solo vivendo l’osteopatia.
Ci arrivi se hai incontrato veri maestri.
Se hai passato anni accanto a chi ha trasformato la comprensione del sistema neuro-vegetativo, della fascia, dell’espressività somatica.

Ci arrivi studiando con persone come Jean-Marie Michelin.
Ci arrivi confrontandoti con i modelli di Viola Freeman, con il pensiero di Barral, con l’approccio di Audouard.
Ci arrivi lasciandoti cambiare da ciò che hai visto, ascoltato, toccato…
paziente dopo paziente.
Giorno dopo giorno.
Per decenni.

Non ci arrivi se impari solo “come si fa una manovra”.
Non ci arrivi con le materie extra che oggi riempiono i nuovi ordinamenti:
metodologia, psicologia, pedagogia, diritto.

Tutto utile. Tutto rispettabile.
Ma un osteopata vero nasce altrove.

Nasce nell’esperienza.
Nasce nella capacità di vedere quello che gli altri non vedono.
Nasce in quella zona sottile dove la struttura parla, il sistema risponde, e il corpo racconta molto più del sintomo che mostra.

Lì…
proprio lì…
che inizia l"osteopatia .





PROTOCOLLO UFFICIALE DI TEST OMOGENEI E BIAS-RESISTENTI  e Variabilità Inter-Rater (Inter-Examiner Variability)  NEL THE...
15/11/2025

PROTOCOLLO UFFICIALE DI TEST OMOGENEI E BIAS-RESISTENTI e Variabilità Inter-Rater (Inter-Examiner Variability) NEL THE BRIDGE METHOD

Modello applicativo per Bridge Method Versione Estesa

1. STRUTTURA DEL PROTOCOLLO

Il protocollo si articola su tre livelli:

1. TEST OGGETTIVI (Macro-Test) – “Test ciechi”

→ Ripetibili anche da operatori con esperienza minima.
→ Riducono bias percettivi perché l’esito è evidente.
Sono :

A)Test di compressione globale da stazione eretta

- la mano entra (paziente in 1 grado )
'La mano entra ma fa fatica ( paziente in 2 o 3 grado )
-La mano viene respinta (paziente in 3 grado )
-Test delle oscillazioni standard ( antero posteriori ) paziente in 1 grado
-Test oscillazioni anarchiche ( paziente in secondo o terzo grado )

B)Test del ritmo cranico :
-Libero ( primo grado)
-Libero solo da un lato( secondo grado )
-Poca liberta in ampiezza (flebile quasi assente, paziente in terzo grado )

C)Test tocco sacrale

Il sacro non accenna a scendere (3 grado )
Sacro Ha una certa elasticita (1 o 2 grado )

Inibizione dura

Positivo alta interferenza cranio sacrale
Poco positivo interferenza intermedia
Negativo poca o nulla ibterferenza del core link

2. TEST SEMIPERCETTIVI – “Test guidati”
→ Usano parametri descrittivi standardizzati.
→ Richiedono addestramento, ma riducono variabilità.
A)Linea barre" non rispettata; grave interferenza cranio sacrale, ruspettata flebile o nulla interferenza del CS
B) Allineamento 4 case non rispettata grave interferenza cranio sacrale ; rispettata flebile interferenza o nulla interferenza del CS

ALTRI TEST OGGETTIVI (MACRO-TEST)

Sono la base: chiari, replicabili, visibili.

Range of Motion Articolare (ROM) – Misurazione netta

Cervicale (rotazione, flessione, estensione)

Lombare (flesso-estensione)

Bacino (tilt, rotazione)

Spalla (elevazione/scapolo-omerale)

Criterio di validità:
differenza ≥ 10° tra lato A e lato B → variazione significativa rilevabile da TUTTI.

Test Respiratorio dei Diaframmi (Macro-Escursione)

Si valuta LARGA ESCURSIONE, non micro-mobilità.

Diaframma toracico

Diaframma pelvico

Diaframma craniale (flesso-estensione globale)

Criterio di validità:
asimmetria o blocco che modifica visibilmente:

ampiezza

direzionalità

tempi di ritorno

È percepibile anche da operatori inesperti.

Accorciamento Funzionale Evidente dell’Arto Inferiore e superiore

Valutazione supina, ripetuta 2 volte prima e dopo parassitaggio

Criterio di validità:
differenza che resta STABILE in tutte le ripetizioni

3. Test Percettivi Avanzati – “Test qualitativi”
→ Per operatori esperti, non decisivi ma integrativi.
→ Usano tabelle di classificazione condivise.

TFP : interpretazione : positivo da un Lato sacro in TORZ o lateroflessione dx o sx

Negativo: sacro in ant o post ( 1 grado) o sacro impattato ( 3 grado )

Positivo in risalita di emibasi : sacro impattato: 3 grado

3. TEST SEMI-PERCETTIVI (GUIDATI)

Qui riduciamo la variabilità con schede descrittive standard.

Stabilità Pelvica in Rotazione test dinpressione su fosse iliache

Valutazione del movimento del bacino su rotazione passiva del tronco.

Classificazione:

0 = movimento fluido e simmetrico

1 = rigidità iniziale ma completa mobilità

2 = blocco netto unilaterale

3 = blocco bilaterale

Test di Scivolamento Fasciale in Linee Macro

Valutiamo SOLO le linee fasciali larghe:

linea anterio post
Linee laterali
Linee longitudinali

Evitiamo micro-percezioni.

Classificazione:

A = scivolamento libero

B = restrizione ampia

C = rigidità marcata

Differenze di tipo A/B/C sono facilmente replicabili.

4. TEST PERCETTIVO AVANZATO (QUALITATIVO)

Si integra, NON decide.

Qualità Tissutale (sensazione palpatoria)

Parametri condivisi:

temperatura

densità

elasticità

capacità di “ritornare”

Classificazione:

0 = normale

1 = densità aumentata

2 = densità molto aumentata / tessuto “muto”

Questo test serve per orientare il trattamento, non per certificare disfunzioni.

5. PROCEDURA STANDARD DI ESECUZIONE

Un operatore o un gruppo deve seguire questa sequenza:

1. Test oggettivi prima (ROM – diaframma – arto inferiore)

2. Test semi-percettivi (stabilità pelvica – linee fasciali)

3. Test percettivo avanzato

4. Interpretazione su griglia

5. Definizione della zona prioritaria

6. Trattamento

7. RE-TEST

6. VALIDAZIONE INTER-OPERATORE

Per superare bias cognitivi serve una regola:

Un test è validato quando:

viene ripetuto da almeno 5 operatori

almeno 4 su 5 concordano sullo stesso outcome

la difformità non supera 1 categoria

7. ESEMPIO DI INTERPRETAZIONE (CASO REALE)

Operatore A, B, C, D effettuano i test.

ROM Cervicale

A: –30°
B: –25°
C: –30°
D: –30°
→ validato

Diaframma Toracico

A: blocco dx
B: blocco dx
C: blocco dx
D: blocco dx
→ validato

Linee fasciali

A: “B”
B: “B”
C: “C”
D: “B”
→ validato (2 operatori = concordi, 1 vicino)

8. RISULTATO

Con questo protocollo:

i test soggettivi diventano marginali

i test replicabili guidano la diagnosi

la percezione fine non influenza la validità

si riduce il “rumore” percettivo tra operatori

si costruisce un modello DIDATTICO finalmente omogeneo

Ogni paziente viene valutato sulle 3 MACRO AREE VALUTATIVE
2 oggettivi + 1semi-percettivi + 1 percettivo avanzato.
Il risultato deve essere coerente su almeno 4 operatori su 5 per confermare validità inter-operatore.






























ATTIVAZIONE DELL"ASSE CRANIO SACRALE IN THE BRIDGE METHOD ✨🧠🦴SI CONSIGLIA LA LETTURA AI SOLI ADDETTI AI LAVORI : Nel The...
15/11/2025

ATTIVAZIONE DELL"ASSE CRANIO SACRALE IN THE BRIDGE METHOD

✨🧠🦴

SI CONSIGLIA LA LETTURA AI SOLI ADDETTI AI LAVORI :

Nel The Bridge Method la riattivazione dell’asse cranio-sacrale non è un semplice fenomeno biomeccanico, ma un processo integrato che coinvolge neurofisiologia, sistema neurovegetativo, fasce e modulazione emotiva.
L’asse cranio-sacrale rappresenta la continuità meccano-recettoriale tra occipite, meningi, colonna vertebrale, diaframmi fasciali e sacro: un fulcro attraverso cui il corpo modula la propria risposta psicosomatica.
🌐🧬

1. Integrazione neuro–meningea e modulazione limbica

🧠➡️💆‍♂️

La ripresa della mobilità tra meningi craniali, diaframma tentoriale e filum terminale riduce la tensione meccano-recettoriale che alimenta l’iperattività limbica.

Nel Bridge Method questo determina:

📉 decremento dell’iperallerta limbica

🔄 riduzione del coupling cranio–tronco encefalico

🎯 aumento della modulazione talamo-corticale

Questo spiega rilasci emotivi, regolazione dell’umore e riduzione delle somatizzazioni da stress.

2. Down-regulation ortosimpatica e aumento del tono vagale

🌙🫀✨

La normalizzazione del core link modula l’output autonomico.
L’asse cranio-sacrale accede indirettamente ai nuclei del vago e al complesso vagale dorsale/ventrale.

Effetti del ripristino dell’asse:

📉 diminuzione della risposta ortosimpatica difensiva

📈 aumento del tono vagale ventrale (sicurezza, calma)

⚖️ stabilizzazione viscerale (ritmi, peristalsi, cardioneuroregolazione)

Spiega miglioramenti su: ansia somatica, insonnia, tensioni diaframmatiche.

3. Riorganizzazione fasciale e dissoluzione dei pattern difensivi

🕸️➡️🌿

La fascia, in continuità con le strutture cranio-sacrali, reagisce al reset dell’asse con:

📉 riduzione del tono protettivo profondo

🔧 maggiore adattamento tensivo

🌊 migliore trasmissione della forza e variabilità tissutale

Risultato: normalizzazione dei pattern compensatori viscerali e somatici.

4. Allineamento percettivo e integrazione psico-corporea

👁️‍🗨️🧘‍♀️🌐

Il riequilibrio dell’asse ristabilisce un flusso coerente tra:

propriocezione profonda

nuclei vestibolari

corteccia insulare

Permette al paziente di:

🔙 “rientrare nel corpo”

🧍‍♂️ percepire meglio i confini corporei

🎯 recuperare centratura e presenza

Questo processo è fondamentale nel Bridge Method per l’integrazione psicosomatica.

5. Reset dei circuiti dello stress (HPA axis)

⚡🧠🩺

Il ripristino dell’asse influisce sui nuclei ipotalamici e sull’asse HPA.

Effetti:

📉 modulazione del cortisolo

🌙 ripristino del ritmo sonno-veglia

❤️‍🔥 miglioramento libido e risposta sessuale

🧽 riduzione del carico neuroendocrino da stress

Clinicamente evidente in pazienti con: disbiosi, stanchezza cronica, iperattività emotiva.

6. Ripristino del ritmo cranio-sacrale come marker di coerenza interna

🔄🧘‍♂️🎵

La normalizzazione del PRM (interpretato come indicatore funzionale) porta a:

🌐 aumento della coerenza interna del sistema

💡 miglioramento della chiarezza mentale

🤕 riduzione cefalee e congestioni craniche

🎼 armonizzazione dei diaframmi fasciali

Nel Bridge Method il PRM è un marker di integrazione, non un parametro dogmatico.

Sintesi Clinica

📌 Effetti della riattivazione dell’asse cranio-sacrale nel Bridge Method:
✔ regolazione neurovegetativa
✔ riduzione dei pattern emotivi trattenuti
✔ integrazione e percezione corporea più chiara
✔ riequilibrio fasciale e viscerale
✔ normalizzazione dell’asse dello stress
✔ coerenza mente-corpo ripristinata

Il core link diventa così un punto di accesso privilegiato alla riorganizzazione psico-neuro-fasciale globale del paziente



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La CEFALEA CERVICOGENICAQuando il collo parla… e la testa fa male. 💭💫Ci sono dolori che raccontano una storia.E ci sono ...
14/11/2025

La CEFALEA CERVICOGENICA

Quando il collo parla… e la testa fa male. 💭💫

Ci sono dolori che raccontano una storia.
E ci sono mal di testa che non nascono nella testa. 🧠❌

La cefalea cervicogenica è una di quelle condizioni che confonde, inganna, si maschera da emicrania…
mentre l’origine è spesso nel collo. 🦴✨

Il tratto cervicale e il trigemino comunicano attraverso la convergenza trigeminocervicale:
quando questa zona è irritata o disfunzionale, i segnali si sovrappongono e il dolore sembra arrivare dall’alto… ma parte dal basso. 🔄📍

Cosa sente chi ne soffre? 🤕

Dolore unilaterale sempre dallo stesso lato

Dolore che parte dal collo e sale verso occhio, fronte, mandibola

Collo rigido, mobilità ridotta

Sensazione di testa pesante 🎚️

Nausea 🤢

Fotofobia e fonofobia 🌫️🔊

Vertigini o instabilità 😵‍💫

Lacrimazione o congestione nasale 👁️💧

Spesso nella storia clinica c’è un colpo di frusta o microtraumi ignorati. 🚗💥

Come capiamo che è di origine cervicale?

Dal corpo. Sempre dal corpo.
Quando dopo 2–3 sedute osteopatiche il dolore cala, la mobilità migliora, la VAS scende… il messaggio è chiaro. ✔️💆‍♂️
Il corpo non sbaglia mai.

Perché l’osteopatia funziona così bene? 👐✨

Perché va alla causa, non al sintomo:

migliora la mobilità cervicale (C0–C3)

libera le disfunzioni segmentarie 🔓

riequilibra la fascia cervico-dorsale

normalizza il sistema craniosacrale 🌙

decongestiona i tessuti profondi

riattiva i flessori profondi del collo 💪

È un lavoro di ascolto, precisione, percezione.
Ed è lì che il dolore comincia finalmente a sciogliersi. 🌿💨

In conclusione

La cefalea cervicogenica è un messaggio del corpo.
Un invito a guardare dove nessuno guarda: la cervicale.
E quando il trattamento è mirato, il sollievo arriva. Sempre. 🌟

🌿 COSI' VEDO I MIEI PAZIENTI CHE SOFFRONO DI CERVICALE.quando è il corpo a parlare, e il clinico ad ascoltare.”La cervic...
12/11/2025

🌿 COSI' VEDO I MIEI PAZIENTI CHE SOFFRONO DI CERVICALE.
quando è il corpo a parlare, e il clinico ad ascoltare.”

La cervicale non è solo un tratto anatomico.
È un ponte tra la mente e il cuore, tra il pensiero e l’emozione.
È il punto in cui passano le arterie che nutrono il cervello... ma anche le paure che irrigidiscono l’anima.

Ogni vertebra rappresenta un’emozione:
✨ Atlante (C1): si blocca quando ti senti “responsabile di tutto”.
🌗 Epistrofeo (C2): ti fa dire sì o no alla vita. Quando smetti di scegliere, lui si ferma.
💭 C3–C7: piccole colonne che sostengono l’ansia, i pensieri costanti, la paura del domani.

Il plesso cervicale è una rete sottile che intreccia nervi, arterie e vita.
Il sistema fasciale unisce la bocca, il cuore, il diaframma, il pavimento pelvico.
Quando la mente si tende… questa tela vibrante si deforma.
E i muscoli, umili servitori, reagiscono come possono:

💪 Il trapezio si carica dei pesi che porti sulle spalle.
🛡️ L’elevatore della scapola tira per difenderti dal mondo.
🌀 I suboccipitali si contraggono quando resti ancorato al passato.
🤐 Lo sternocleidomastoideo stringe la gola quando trattieni parole, pianti, verità.

Il dolore cervicale è spesso un grido dell’anima, un linguaggio che il corpo usa per dirti: “Ascoltami”.
Chi soffre di cervicalgia è spesso chi vive nel controllo, chi porta il mondo sulle spalle, chi non riesce a lasciarsi andare.
Dietro ogni rigidità c’è una paura nascosta: di fallire, di non essere abbastanza, di perdere il controllo.

💫 Il corpo parla. E la cervicale è il suo megafono.

🔥 Quando lo stress prende il comando

Lo stress attiva il sistema di “attacco o fuga”.
Il simpatico domina, il vago si spegne.
Risultato?
⚡ tono muscolare elevato
💢 circolazione ridotta
🥀 accumulo di acido lattico
🌫️ tensioni costanti

Quando il nervo vago perde tono… il corpo perde la capacità di rilassarsi.
E il collo diventa rigido, pesante, dolente.
Un collo che non sostiene più la testa, piegato sotto il peso delle preoccupazioni.

🤲 L’Osteopatia e il linguaggio del corpo

L’osteopatia non lavora sul sintomo, ma sull’origine del messaggio.
Ogni tensione racconta una storia: un abbandono, una paura, una responsabilità taciuta.

L’osteopata non forza.
Non “aggiusta”.
Ascolta.
Perché i tessuti sanno.
Sono più intelligenti della mente conscia.
Basta accompagnarli.

🌬️ Nel trattamento

1️⃣ Riequilibrio cranio-cervicale
Il lavoro è azione e intenzione.
Il paziente respira meglio, il flusso ritorna, la testa si alleggerisce.
Il respiro diventa ponte tra cranio e sacro.
È qui che nasce il mio approccio: The Bridge Method.

2️⃣ Trattamento dell’ATM (mandibola)
Chi stringe i denti trattiene anche la verità.
Liberare la mandibola significa liberare la voce, e con essa la propria autenticità.

3️⃣ Armonizzazione fasciale e duramerica
Sciogliere la catena che unisce piedi e cranio.
Il corpo è un’orchestra, non un solo strumento.

4️⃣ Riequilibrio neurovegetativo
Quando il parasimpatico si riaccende, i muscoli si decontraggono da soli… come neve al sole.

💖 Il senso profondo

Il vero obiettivo non è “raddrizzare il collo”, ma restituire fiducia al corpo.
La guarigione nasce da un tocco presente, rassicurante e amorevole.
Le mani diventano il canale tra mente, cuore e istinto.

🧠 Cranio = mente
💓 Torace = emozione
🔥 Pelvi = istinto

Quando questi tre poli si riconnettono, la cervicale si libera.
Perché il dolore è un messaggio, non un nemico.
E la guarigione è un atto d’amore. 🌿

COME SI DETERMINA LA DISFUNZIONE OSTEOPATICA?Basta credere che l'osteopata fa crac a caso.... Disfunzione osteopatica no...
10/11/2025

COME SI DETERMINA LA DISFUNZIONE OSTEOPATICA?

Basta credere che l'osteopata fa crac a caso....

Disfunzione osteopatica non è una “vertebra fuori posto”, ma un tessuto che ha perso elasticità, scorrimento e capacità di adattamento.

👉 Nella pratica clinica la individuiamo attraverso i parametri T.A.R.T.:

Tenderness: dolorabilità alla palpazione

Asymmetry: asimmetrie posturali o strutturali

Restriction of Motion: limitazione del movimento

Tissue texture changes: cambiamenti della qualità del tessuto

La presenza combinata (non di un singolo segno isolato) costituisce il fondamento della diagnosi osteopatica.

Il suo riconoscimento richiede:

sensibilità palpatoria avanzata,

capacità percettiva allenata,

migliaia di ore di pratica clinica.

Con l’esperienza, l’osteopata sviluppa la capacità di distinguere con precisione un tessuto “fisiologico” da uno in sofferenza.

Un tessuto in disfunzione appare:

più denso e rigido

meno reattivo e vitale

con scorrimento ridotto tra i piani fasciali

Spesso è la conseguenza di:

interventi chirurgici

traumi fisici o sportivi

infiammazioni croniche

immobilità prolungata

Sovraccarico sportivo

✨ Con il trattamento manuale osteopatico lavoriamo per:

migliorare lo scorrimento tra i tessuti

ridurre le tensioni

favorire microcircolazione, drenaggio e vitalità del tessuto

Come lo spiego al paziente? Parlo di “blocco”, “poca mobilità”, “tessuto rigido”, “psoas accorciato”, “problema posturale”, per far capire che il tessuto non scivola più libero e armonico, e che il nostro obiettivo è ripristinare funzione, non fare “crac” a caso.

📩 Per valutare la tua situazione: contattami per una consulenza personalizzata.

COSA DIREBBE  oggi A.T. Still? (PADRE DELL'OSTEOPATIA)Mi chiedo cosa penserebbe Still se fosse qui a vedere cosa si sta ...
09/11/2025

COSA DIREBBE oggi A.T. Still? (PADRE DELL'OSTEOPATIA)

Mi chiedo cosa penserebbe Still se fosse qui a vedere cosa si sta combinando con la regolamentazione dell’Osteopatia.
Leggendo più volte i suoi Quattro Saggi, posso immaginare con una certa approssimazione cosa direbbe oggi.

Forse la sua prima domanda sarebbe:
«Ragazzi, cosa state facendo della mia creatura?»

Capisco che cerchiate di curare, di capire, di applicare i miei principi per poter regolamentare migliaia di osteopati che dicono di praticarla.
Ma non capisco: vi vedo troppo presi dalla materia.
Vi perdete nei meccanismi, nelle ossa, nei muscoli, nei protocolli.
Avete dimenticato lo Spirito che muove tutto questo.

Io ho parlato di struttura, funzione, relazione.
Ho indicato una via: il corpo è il tempio, non la divinità.
L’Osteopatia è molto più di una tecnica: è una forma di coscienza.

Che state combinando?
Guardate che l’Osteopatia è arte dell’ascolto, è istinto, è esperienza percettiva.
State denaturando la mia creatura, volete definirla con codici, regole, protocolli… siete proprio fuori da ogni logica.
L’avete ingabbiata, sterilizzata, svuotata di anima.
State perdendo il suo cuore, la sua essenza.

L’Osteopatia non si insegna, si trasmette.
Non si misura, si percepisce.
Non si applica, si vive.

Negli ultimi anni mi dedico al tirocinio dei neo-osteopati: reduci di scuole a tempo pieno di cinque anni, preparati meticolosamente ma con le mani vuote, desiderosi di mettere in pratica ciò che hanno appreso.
E le università triennali che stanno nascendo ora?
Meglio tacere, altrimenti mi querelano.

La nuova regolamentazione?
Bene, se approveranno il decreto, dovrò integrare i crediti — lo farò perché la legge lo impone — ma mai e poi mai sposerò un’osteopatia vuota, tecnica, fatta di protocolli.

Ovviamente, nel mio metodo di lavoro continuerò a misurare, osservare e raccogliere dati per affinare la ricerca, ma senza perdere la coscienza.
Continuerò a fare quello che ho sempre fatto: lavorare con presenza, rispetto e ascolto.
Anzi, potenzierò le ore di insegnamento e laboratorio, dedicandomi ai giovani osteopati per trasmettere, nel mio piccolo, il messaggio che l’Osteopatia, per come è nata, non va perduta nel tempo.

Invito tutti i colleghi, vecchi e giovani, a tornare a frequentare i corsi dei pochi maestri rimasti — quelli veri.
Non farò nomi: nell’ambiente si sa chi sono.
Perché sono quei corsi che fanno crescere, non quelli promossi da albi, associazioni o registri che cercano solo consenso elettorale e una poltrona in prima fila nel grande teatro della formazione universitaria.

Ovviamente essendo un arte che ha a che fare con la salute non dimenticare mai di aggiornarsi e ripassare radiologia , diagnostica per immagini fisiopatologia degli apparati; ginecologia; nefrologia ; qualche elemento di farmacologia serve sempre; igiene alimentare ; immunologia ; test differenziali ortopedici ; neurologia periferica e altro .....

E se si ha qualsiasi dubbio inviate dal medico o dallo specialista,non si gioca mai a fare i piccoli dottor house ; quello e' un film ; bisogna aver bene in mente cosa e' osteopatico da cosa non lo e' .









































🌀 Il COLON E LE SUE MALATTIE  COMPRESE IL CANCRO  HANNO  NON SOLO  BASI : genetiche,  e alimentari  ANCHE LA PSICOSOMATI...
02/11/2025

🌀 Il COLON E LE SUE MALATTIE COMPRESE IL CANCRO HANNO NON SOLO BASI : genetiche, e alimentari ANCHE LA PSICOSOMATICHE.

LEGGI L'ARTICOLO ...

🧬 Il terreno biologico può predisporre, ma sono le nostre abitudini quotidiane e il nostro mondo emotivo a determinare se quella predisposizione si manifesterà o resterà silente.

L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale: cibi raffinati, eccesso di zuccheri e alimenti industriali alterano la flora batterica e infiammano la mucosa intestinale, mentre una dieta naturale e variata sostiene equilibrio e vitalità.

Ma c’è di più.
Non possiamo dimenticare che ogni intestino “parla” anche un linguaggio emotivo.

Il colon è il grande organo del lasciar andare.
Trattiene, accumula, seleziona e infine rilascia: ciò che fa con la materia, lo fa anche con le emozioni.

Quando il colon si infiamma, spesso sta trattenendo qualcosa che non riusciamo a esprimere o a lasciare andare:

la paura di cambiare,

la rabbia non detta,

la vergogna del piacere,

il dolore dei distacchi non vissuti,

o il bisogno di controllo che irrigidisce ogni flusso vitale.

Il corpo non mente.
Quando non ascoltiamo la mente o il cuore, è l’intestino a gridare il disagio attraverso gonfiore, spasmi o dolore.

🌬️ Il Grosso Intestino è il partner energetico del Polmone.
Il primo elimina, il secondo accoglie: insieme rappresentano l’equilibrio tra prendere e lasciare andare.
Quando questo equilibrio si rompe, il corpo si riempie di stagnazione e la mente di tristezza o rigidità.

Riequilibrare il colon significa, allora, ripristinare il ritmo naturale della vita: respirare, nutrirsi, muoversi e lasciar fluire ciò che deve andare.

🌿 In sintesi

Il colon non è solo un organo di eliminazione:
è un ponte tra corpo, emozione e coscienza.
Guarire il colon significa riconnettersi al proprio flusso vitale.

Il tocco osteopatico entra in questo dialogo silenzioso.
Non forza, ma ascolta.
Non impone, ma accompagna il tessuto verso la sua fisiologia naturale.

⚙️ Sul piano fisico e funzionale

Il colon, e in particolare il sigma, è sospeso da un meso viscerale ricco di vasi e nervi:
se questo tessuto connettivo perde elasticità o scorrevolezza, il viscere si “tira”, perde motilità e si infiamma.

L’osteopata interviene attraverso:

tecniche viscerali dolci per liberare il mesosigma e migliorare la motilità intestinale,

lavoro sul diaframma per ristabilire il ritmo respiratorio e circolatorio viscerale,

rilascio dello psoas e del pavimento pelvico, che influenzano direttamente la mobilità del colon e la postura.

Lavora sul cranio e sui nervi cranici tra cui lo pneumogastrico che porta nutrimento e la funzionalita ' all'apparato digerente

Il risultato è un riequilibrio globale:
✅ migliore circolazione addominale
✅ riduzione degli spasmi
✅ diminuzione della sensazione di gonfiore
✅ miglioramento della funzione intestinale

💫 Sul piano neurovegetativo ed emotivo

Attraverso il contatto profondo e rispettoso, il terapeuta modula il tono del sistema nervoso autonomo, favorendo il passaggio da uno stato di allerta (simpatico) a uno di rilascio (parasimpatico).

È in questo momento che spesso il paziente sente scendere il respiro, si scalda il ventre, e compare un senso di pace interna.
L’intestino si rilassa, ma con lui anche la mente.

🌿 In sintesi

Il tocco osteopatico sul colon:

restituisce movimento ai tessuti,

armonizza il sistema neurovegetativo,

e aiuta il paziente a riconnettersi al proprio ritmo naturale — quello del respiro, della digestione, della vita che fluisce.

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