Studio di Counselling e Psicoterapia

Studio di Counselling e Psicoterapia Psicologia del Benessere e rapporti di coppia

Ambiti di intervento:
Sostegno psicologico e Psicoterapia
Conflitti genitoriali e di coppia
Orientamento scolastico
Separazioni
Stress da lavoro
Benessere della Coppia
Benessere psico-fisico personale

08/11/2017

Differenze tra uomini e donne

Ci sono delle differenze tra uomini e donne nello svolgersi della relazione extraconiugale. La donna che tradisce lega il tradimento ad un coinvolgimento emotivo ed amoroso, lo lega ad un’insoddisfazione nel matrimonio che non offre più alcun tipo di nutrimento. L’uomo, al contrario, lo lega più al piacere sessuale e spesso non comincia una relazione adulterina per motivi di insoddisfazione rispetto la coniuge, non ha difficoltà a vivere il tradimento clandestinamente, anzi ciò aumenta il piacere della relazione con la propria coniuge. Mentre il maschile con superficialità, può far finta di niente continuando a condurre la vita di sempre, una donna quando si rende conto di essere in rotta col proprio coniuge e che il rapporto non le dona l’energia e il sostentamento di un tempo, non può tollerare il disagio e l’insoddisfazione che il matrimonio le arreca.

Chi subisce il tradimento prova le più diverse emozioni: rabbia, tristezza, umiliazione, malinconia, depressione, smette di mangiare, rifiuta il contatto con gli altri e con il mondo esterno, oltre a rendersi conto, quanto si era sicuri dell’altro, dell’inconoscibilità dell’animo umano. Il traditore diventa uno sconosciuto. La psicologa Betsy Stone è del parere che non esistono “vittime innocenti” e “vili traditori”, ma il tradimento avviene tra due persone che sono entrambe coinvolte nella genesi della situazione extraconiugale, l’esistenza di quest’ultima è segno di un disequilibrio emozionale della coppia.

Di Igor Vitale

08/11/2017

Il traditore non è solo colui che inganna, ma al contrario è colui che affronta la realtà nei suoi aspetti più dolorosi.

Una relazione non finisce mai per volontà univoca di uno solo dei due partner, ma per la partecipazione di entrambi. Le relazioni che non si nutrono più, vengono segnate dall’apatia, dall’incomprensione, dal logoramento del tran-tran, dalla non autenticità del sentimento e sono destinate a rompere gli argini del matrimonio oppure scegliere di continuare a vivere al fianco di qualcuno che non si ama. Quando si costruisce un tradimento i sentimenti dei protagonisti sono caratterizzati da forti emozioni e pulsioni che tendono a ripetere l’amore adolescenziale ,molto passionale ed affettivo. Col tempo può dive**re fonte di ansia per conciliare tempi e luoghi da dedicare all’amante con quelli della vita di coppia col coniuge. Molti dei tradimenti durano da pochi mesi ad un anno o due, forse un’intera vita ponendosi senza spazio e senza tempo come una monade leibniziana.. Oltre il tempo o il matrimonio finisce o la relazione si pone in parallelo al matrimonio.

Di Igor Vitale

08/11/2017

TRADIRE PER RIFUGGIRE L’INTIMITA’:

si verifica quando uno dei partner evita di approfondire intimità, vicinanza e fiducia nella relazione poiché queste lo spaventano e gli provocano ansia. Queste persone restano perennemente in una sorta di “limbo sentimentale” o comfort zone intermedia, senza mai raggiungere una vera complicità, intimità e partecipazione emotiva con l’altra persona. Si tratta di individui con difficoltà legate alla capacità di vivere serenamente ed in modo equilibrato il coinvolgimento emotivo ed intimo nelle relazioni sentimentali. Questa paura dell’intimità agisce come forza distruttiva all’interno del rapporto poiché crea un circolo vizioso in cui il partner evitante si sente assediato dalle richieste di vicinanza emotiva e si allontana ancora di più, mentre l’altro partner – stanco di ripetuti ed infruttuosi tentativi di contatto e condivisione – inizierà a sentirsi frustrato, rifiutato ed arrabbiato, e nel tempo probabilmente cercherà altrove quella vicinanza e quella condivisione di tempo e progetti che non riesce ad avere nella coppia.

Di Francesca Grimaldi

12/07/2017

Dott. Andrea Militello, Urologo Andrologo

14 gennaio 2013

Il Maschio è destinato ad estinguersi?

Cause ambientali ed abitudini sbagliate riducono la produzione di testosterone

Effetti biologici del testosterone sul maschio

La diminuzione delle nascite con il conseguente ricorso alla fecondazione artificiale, l’aumento dei tumori del testicolo (aumentati negli ultimi 30 anni del 45%), le malformazioni dei genitali maschili raddoppiate, la grande diminuzione di spermatozoi attivi nell’eiaculato, stanno sempre più facendo prendere coscienza nella gente che c’è un problema sull’essere umano maschile, problema molto probabilmente dovuto a tossici specifici a cui l’organo maschile è particolarmente sensibile.

Negli Stati Uniti – Massachussetts pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism risulta che ogni anno sparisce dall’organismo maschile circa l’1,2% del testosterone.

A questa ricerca si aggiunge lo studio condotto nel 2006 dall’Università di Turku, in Finlandia: le analisi del sangue, meticolosamente condotte, non solo confermano la tendenza alla diminuzione del testosterone nell’adulto, ma scoprono che la diminuzione dell’ormone colpisce anche i giovani. I trentacinquenni hanno perso il 20% del testosterone rispetto ai loro padri e questi oltre il 15% rispetto ai loro vecchi genitori. Questa progressiva diminuzione dell’ormone nel maschio preoccupa molto i ricercatori che ipotizzano in un non lontano futuro una perdita del 50%. Il maschio è dunque destinato ad estinguersi?

Nell’individuo adulto l’ormone mantiene trofici gli organi sessuali e ne stimola la funzione, mantiene e controlla i caratteri sessuali secondari e cosa importantissima induce nel testicolo la produzione di spermatozoi, controllandone qualità e quantità.

Il testosterone ha una forte azione sullo sviluppo e la grandezza del pene e dei testicoli, anche se le loro dimensioni dipendono principalmente da fattori razziali ed ereditari.

La quantità di ormone maschile prodotta giornalmente nel soggetto giovane va dai 5 ai 7 milligrammi e la quantità di ormone attivo circolante oscilla tra 300-1100 ng/dl per litro di sangue.

La quantità di testosterone nel sangue non è costante nella giornata, la sua quota massima è secreta nelle prime ore del mattino e influenza spesso sogni erotici.

A queste dosi l’effetto biologico dell’ormone determina attività anabolizzante con aumento della massa muscolare, riduzione del grasso, aumento dei globuli rossi, aumento della densità ossea. Tutto ciò si traduce in un forte carattere del maschio, con spiccato ottimismo, forza fisica e mentale, ottime performance sessuali, sicurezza di sé e sensazione estrema di benessere.

Nei mammiferi gli effetti biologici del testosterone sono sovrapponibili a quelli umani. Una quantità ottimale di ormone circolante nel sangue del maschio adulto del regno animale (orango, scimpanzé, toro, cavallo,montone, gallo, lucertola, topo, ecc…), oltre a mantenere floride le condizioni fisiche, genera sempre competitività nella specie, aggressività e forte istinto sessuale.

Questo ormone speciale che genera la vita e la rende piacevole, questo regalo della natura all’uomo oggi sta inesorabilmente diminuendo e con esso si riduce questa grande chance che la natura ha dato al maschio. Infatti molto delicati e sensibili sono i meccanismi biologici e umorali che, a livello testicolare, inducono la sintesi e la secrezione del testosterone e degli spermatozoi. Alcune sostanze agiscono come induttori e acceleratori del processo mentre altre, quasi sempre sostanze tossiche esterne, ne rallentano o bloccano la produzione.

L’attività sessuale di per sé mantiene efficiente la funzione e induce un alto tasso di testosterone, come pure immagini erotiche e stimoli sessuali ne danno una pronta secrezione.

12/07/2017

SALUTE Maschi in crisi dopo i 40

Il calo del testosterone, che inizia a 40 anni può provocare sintomi spiacevoli, che non vanno sottovalutati

di Elena Meli - 19 novembre 2011

Dopo i 40 anni gli uomini tendono a produrre sempre meno testosterone: il calo è di circa l’uno per cento all’anno, tanto che un over 60 su dieci denuncia già un deficit ormonale significativo. Risultato, il desiderio sessuale cola a picco e, soprattutto, cresce il rischio di malattie cardiovascolari e di osteoporosi: lo hanno riferito gli esperti durante il congresso della Società di Urologia (siu.it), sottolineando che la carenza di testosterone a volte è tale da provocare i sintomi di una vera e propria "andropausa". «Ad annunciare il deficit ormonale sono la riduzione della massa magra, la tendenza all’obesità, i disturbi del sonno, della memoria e l’ansia; molto comune anche la sindrome metabolica in cui, al sovrappeso, si associano pressione, colesterolo e glicemia elevati» spiega Vincenzo Mirone, segretario generale Siu.

«Tuttavia, il primo segnale sospetto è spesso proprio il calo del desiderio: il consiglio è di consultare subito ilmedico per valutare il tipo di intervento più immediato e opportuno». Dopo i 50 anni, sì allora al controllo dei livelli di testosterone ogni due tre anni; se occorre una terapia sostitutiva, si può fare senza paura perché è ormai dimostrato che non aumenta il rischio di tumore alla prostata come si temeva in passato. «L’importante è non cercare di risolvere il problema con cure fai-da-te che potrebbero rivelarsi dannose e addirittura pregiudicare eventuali interventi futuri» conclude Mirone.

19/04/2017

COME PERSUADERE IL CONSUMATORE

Le tecniche di persuasione pubblicitaria si sono evolute e sono sempre più diversificate. Il marketing ha trovato nelle teorie psicologiche, che si sono succedute, potenti strumenti per conoscere il consumatore e sviluppare nuove strategie di vendita. All’inizio del XX secolo la psicologia era centrata sul modello psicoanalitico e anche il marketing seguiva questo approccio, dandosi come obiettivo l’identificazione dei desideri nascosti dei potenziali consumatori, su cui poi costruire la pubblicità per promuovere il prodotto.

Dopo la seconda guerra mondiale, in seguito alla diffusione dei nuovi strumenti di comunicazione di massa, si pensò di affiancare/associare ai prodotti star e personaggi pubblici. Si diffuse così la figura del testimonial, proponendosi allo spettatore come modello di riferimento e identificazione.

Diversi anni dopo ci si accorse che la gente incominciava ad acquistare un prodotto, non tanto per le sue caratteristiche ma perché era “marchiato” con un determinato logo. Il brand è diventato elemento fondamentale per muovere le vendite!

Le techniche di marketing più recenti

consumatoreOggi gli studi di psicologia del marketing e le tecniche di persuasione del consumatore si sono affinate a tal punto da riuscire a toccare fasce di potenziali consumatori molto variegate.

In aiuto alla psicologia del marketing è arrivata anche la neuroscienza, che attraverso la tecnica del brain imaging cerca di identificare le zone del cervello responsabili della secrezione di ormoni legati alla sensazione di piacere, per verificare se l’immagine pubblicitaria attiva o meno queste aree. La tecnica del brain imaging è solo una delle tante tecniche utilizzate dai pubblicitari, di seguito ne verranno riportate altre di largo impiego:
•Smaterializzazione: il prodotto non viene promosso per le sue capacità tecniche ma viene associato ad emozioni e percezioni.
•Antropomorfizzazione: il prodotto viene presentato assumendo caratteristiche umane per facilitare un processo di identificazione. Un esempio lo spot, uscito qualche anno fa, che mostrava un’auto con sembianze umane, una sorta di robot bipede.
•Uso del testimonial: nell’utilizzare il testimonial il messaggio che viene mandato allo spettatore è: “se vuoi essere come me acquista il prodotto”
•Mix affettivo: si mescolano due elementi che originariamente non hanno niente in comune, ma che attraverso il messaggio pubblicitario si legano tra loro, ad esempio gli orsetti e la Coca-Cola.
•Manipolazione cognitiva: attraverso false promesse, ad esempio: “il mal di testa ti passa in un attimo”; “lava più bianco…”di cosa?
•Ripetizione del messaggio: il pensiero indotto nel consumatore è questo: “Se viene ripetuto vuol dire che è vero”
•Associazioni stereotipate: lo spot si basa su associazioni prive di fondamento, ad esempio: “Se fumo sono una donna emancipata?”
•Buonismo: il messaggio che arriva allo spettatore è che con quel prodotto è possibile godere di realtà diverse da ciò che si vive nel quotidiano, questo diventa possibile associando il prodotto a luoghi esotici, associando il modello della famiglia perfetta, della moglie e del marito che tutti desiderano, etc…

Scritto dalla dott.ssa Monica Salvadore

Bibliografia
•Bauman Z., lntimations of Postmodernity, Routledge, London, 1992
•Olivero Ferraris A., Chi manipola la tua mente?, Giunti, Milano, 2010
•Cialdini R., Le armi della persuasione, Giunti, Milano, 2010

MAGIA SEXUALISMagia Sexualis significa usare la sessualità per fare magia.Questa scienza non è nuova e nemmeno oltraggio...
12/04/2017

MAGIA SEXUALIS

Magia Sexualis significa usare la sessualità per fare magia.
Questa scienza non è nuova e nemmeno oltraggiosa, anche se normalmente è tenuta segreta molti sistemi esoterici utilizzano la sessualità per scopi magici o spirituali.

Esempi di queste tradizioni sono stregoneria, sciamanesimo, alchimia, ta**ra...
La più conosciuta forma di magia sessuale è quella tribale in cui l'uomo e la donna si uniscono in una cerimonia sulla terra nuda per favorire la crescita di un buon raccolto. Il loro atto di fertilità agisce per incoraggiare la terra a dare i suoi ricchi raccolti.

La magia sessuale occidentale ha le sue radici nella magia egizia e nella cabala ebraica, sviluppatasi attraverso scuole esoteriche tra cui i cavalieri templari ed i massoni.

Al giorno d'oggi la magia sessuale ha la possibilità di riportare il sesso alla sua piena sacralità, al suo potere magico e spirituale. In una relazione sessuale completa possiamo sperimentare tutti i nostri aspetti: animale, umano e divino.

Durante l'eccitazione sessuale un'enorme quantità di energia può essere canalizzata dai genitali verso la testa, sbloccare tutti i centri energetici e liberarci dalle corde emozionali e psicologiche a cui siamo legati.

da magias*xualis.blogspot.it

12/04/2017

Espressione provocatoria? Niente affatto! Non è così scontato essere femminili nel senso pieno del termine. La femminilità è un percorso graduale che si raggiunge a poco a poco. E’ un viaggio che inizia da piccole.

Secondo il senso comune si diventa donne in seguito alle fasi ormonali della vita della donna (menarca, gravidanza, menopausa), persino un famoso quadro di Klimt "Le 3 età della donna" suggella questa teoria, a causa di un errore interpretativo che ha poco a che vedere con l’arte del grande pittore austriaco
I tipici gesti femminili

Spieghiamo meglio: vestirsi con un proprio stile, muoversi con grazia, acconciarsi i capelli e altre azioni che riguardano la sfera estetica della vita femminile sono azioni rituali che la donna comunica sia a se stessa che agli altri.

“Quando una donna compie quei gesti tipici femminili (camminare con portamento, truccarsi, sistemarsi i capelli ecc) esprime comunicazione – prosegue Roberto Pani (docente di Psicologia e Psicopatologia Università di Bologna)– il punto è che questa comunicazione è rivolta non solo all’esterno, ma anche a se stessa, in particolare a quegli interlocutori interni che sono “dentro” la mente della donna”. Concetto apparentemente ardito ma ben comprensibile se si pensa alla madre come uno degli interlocutori interni.
L'identificazione della bambina con la madre
Alla nascita, la bambina (così come il bambino) ha un rapporto simbiotico con la madre, ma verso i 3 anni comincia gradualmente una differenziazione di sesso: la bambina stabilisce un altro tipo di rapporto con la madre che non riguarda più solo le cure materna, ma si indirizza verso l’identificazione con essa.

Da quel momento in poi nei vari momenti evolutivi della bambina e poi ragazza questo rapporto evolverà sempre più. Si può quindi dire che la prima relazione con la madre influenzerà la femminilità della futura donna.
Il primo esempio di femminilità è la madre

Ed è proprio dalla madre la bambina-ragazza coglierà un particolare modo femminile di porsi verso il mondo, che riguarda la seduzione, la sensibilità nell’ascolto, la valorizzazione del proprio corpo, che mai dovrebbe essere volgare ma ricco di stimoli tanto dolci quanto attraenti.

Identificazione e imitazione della madre non sono azioni deterministiche, in senso causa-effetto: se si ha avuto una madre iperfemminile non è detto da figlia lo si sia altrettanto. Spesso per reazione la figlia può rifiutarsi di seguire l’esempio materno, soprattutto se questo è stato di stampo competitivo, invadente e prevaricatorio.
Il primo esempio di femminilità è la madre

Ed è proprio dalla madre la bambina-ragazza coglierà un particolare modo femminile di porsi verso il mondo, che riguarda la seduzione, la sensibilità nell’ascolto, la valorizzazione del proprio corpo, che mai dovrebbe essere volgare ma ricco di stimoli tanto dolci quanto attraenti.

Identificazione e imitazione della madre non sono azioni deterministiche, in senso causa-effetto: se si ha avuto una madre iperfemminile non è detto da figlia lo si sia altrettanto. Spesso per reazione la figlia può rifiutarsi di seguire l’esempio materno, soprattutto se questo è stato di stampo competitivo, invadente e prevaricatorio.

La femminilità può anche spaventare

E le prime ad esserne spaventate sono le donne stesse...

Ecco che vediamo ragazze che non sono femminili, ‘vestono da maschiaccio’, senza valorizzare se stesse poiché “è come se non si vedessero come donne, non si volessero rispecchiare nella loro femminilità, proprio perché hanno avuto una madre che gliel’ha imposta seguendo l’etichetta” – continua Pani.

“Non dimentichiamo che la femminilità inoltre spaventa qualche donna, a causa della responsabilità di essere protagoniste della propria vita. Il piacere della femminilità procura soggezione e spesso inibizione”.
Non vorremmo ridurre la questione a un discorso prettamente estetico: femminile non vuol dire vestirsi bene, come si potrebbe fuorviare con semplificazione, ma è comunicazione di messaggi verso noi stesse, l’impressione che abbiamo di noi e che siamo quindi di esprimere nei rapporti sociali.

La femminilità è fatta di tocchi leggeri di abbellimento, di stile e di personalità, grazia, dolcezza, cura, capacità di mettersi nei panni degli altri, ed è per questo tutti (uomini e donne) siamo affascinati dalla femminilità. Il fascino consiste nel fatto che la femminilità non è imitabile, non è fatta di cose formali, ma di pura interiorità. E’ un sentirsi femminile.
“Il fascino che genera la femminilità è incomprensibile dal punto di vista logico-cognitivo: non sappiamo decodificare come mai siamo affascinati da certe donne che si esprimono con una voce sensuale, emanano una luce particolare, sanno ascoltare gli altri con attenzione, guardano con dolcezza ecc. Direi che la femminilità è tutto il contrario dei diktat imposti dalla moda, anche se ci sono indubbiamente donne che esprimono la femminilità secondo i canoni delle varie epoche storiche.

La femminilità è a cavallo tra trasgressione e classicità: da un lato ci atteniamo a qualcosa di femminile in senso classico ma dall’altro percepiamo che c’è una continua personalizzazione dello stile, che quindi rappresenta una forma leggera di trasgressione dei canoni.
Concorre alla costruzione dell’identità femminile anche l’esperienza e la frequentazione dell’altro sesso, che rappresenta un continuo arsenale di stimoli verso la consapevolezza di se stesse. Non solo, ma anche parlare delle proprie esperienze sentimentali con le amiche

La femminilità è una continua interpretazione della propria interiorità che contribuisce alla formazione della propria identità femminile. Ecco perché la ragazza acquisisce fascino, a mano a mano che cresce e...si diventa veramente donne a 40 anni! - conclude Roberto Pani.

da Donna Moderna

12/04/2017
12/04/2017

MINDFULNESS

1) Cosa si intende con la parola mindfulness? E’ una parola inglese che vuol dire consapevolezza ma in un senso particolare. Non è facile descriverlo a parole perché si riferisce prima di tutto a un’esperienza diretta. Tra le possibili descrizioni è diventata “classica” quella di Jon Kabat-Zinn, uno dei pionieri di questo approccio. “Mindfulness significa prestare attenzione, ma in un modo particolare:a) con intenzione, b) al momento presente, c) in modo non giudicante”. Si può descriverla anche come di un modo per coltivare una più piena presenza all’esperienza del momento, al qui e ora. Path.1880-2003.

2) Che relazione ha la mindfulness con la meditazione? In effetti l’approccio della mindfulness deriva ed è basato sulla meditazione di consapevolezza – una delle principali tradizione meditative del buddhismo classico – e consiste proprio nel proporre un livello introduttivo, iniziale di pratica di meditazione che sia adeguato e adatto a contesti quotidiani, all’esperienza di vita normale che sperimentiamo tutti i giorni. In sintesi un approccio che possa aiutarci a metterci in una diversa relazione col disagio, che prima o dopo, in un modo o nell’altro, tutti sperimentiamo. Path. 1880-2003. Donazione-Devozione3) Cosa non è la mindfulness (e con cosa rischia spesso di ve**re scambiata…)? Non è una tecnica di rilassamento. Non è un modo per entrare in qualche forma di trance, né per svuotare la mente e raggiungere il “vuoto”. Non è una modalità per garantirsi un facile benessere psicofisico (che non esiste…). Non è una sorta di “spa emozionale”. Non è una forma di “buonismo” che ci spinge ad accettare tutto, ad accogliere acriticamente quello che ci accade, ad essere passivi nel nome dell’ “accettazione”.


Path. 1880-2003. j. Polare4) Cos’è l’approccio della mindfulness? E’ un atto che parte dall’attenzione e dal modo in cui la usiamo ed è talmente semplice che questa stessa semplicità ne rappresenta la vera difficoltà. Noi facciamo molta fatica ad essere semplici. Da un lato, una capacità progressiva di maggiore presenza al qui e ora ci apre a esperienze inaspettate, alla ricchezza del momento presente, alla pienezza del vivere. Dall’altro, la pienezza dell’esperienza comprende necessariamente anche il suo lato “negativo”: il disagio, la sofferenza, il dolore. E qui si gioca uno degli aspetti più interessanti di questo approccio che ci chiede e ci insegna a non respingere e a non negare questa dimensione ma a farne motivo di crescita e persino di creatività. Questo è l’aspetto cui si riferisce la parola “accettazione/accoglienza”



Path.1880-2003. a. Polarità5) Un lavoro mentale per certi aspetti controcorrente Il lato negativo della vita non possiamo evitarlo e allora la prospettiva della consapevolezza (mindfulness) ci offre una possibilità a prima vista strana, contro intuitiva, forse assurda: entrare in relazione più diretta con il disagio e la sofferenza, imparare a rivolgere piena attenzione, a fare spazio anche a quello che non ci piace, che non vorremmo o che ci fa soffrire. In questo senso è un lavoro “contro natura”, un andare “controcorrente”, perchè la tendenza automatica, istintiva che abbiamo è fare esattamente l’opposto. Ma se lo sperimentiamo, allora possiamo scoprire che in questa “mossa” apparentemente incomprensibile troviamo una possibilità sorprendente di fare spazio, di lasciar essere e quindi di essere meno condizionati, meno oppressi anche dalle condizioni che ci portano disagio. E, paradossalmente, facendo questo ci mettiamo nelle migliori condizioni possibili per trovare, quando ci sono, le vie e i modi più efficaci per gestire o risolvere le cause di sofferenza. A volte anche attingendo a intuizione creative.

da ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LA MINDFULNESS

27/03/2017

Intelligente fa rima con single: la scienza spiega il perché

Altro che 'zitelle', le donne single domineranno il mondo.

Ne sono certi gli psicologi di tutto il mondo, che negli ultimi anni hanno realizzato studi di diversa natura sulle differenze tra le donne single e quelle che invece hanno una relazione fissa. I motivi che allontanano le donne dalle relazioni sentimentali possono essere di varia natura, in primis sociologici.

La società occidentale, pur essendo decisamente più liberale rispetto ad altre culture, continua a mantenere un'impostazione patriarcale e il ruolo della donna è ancora visto come subalterno. L'evoluzione e il progresso, però, mettono a repentaglio le convinzioni degli uomini, che sembrano preferire le donne meno intelligenti e non in carriera. Lo dimostra uno studio pubblicato sul Personality and Social Psychology Bulletin: uomini e donne sono stati sottoposti a test di lingua inglese e matematica, oltre che del quoziente intellettivo. Dopo aver scoperto che alcune donne avevano superato gli uomini in quei test, la stragrande maggioranza dei campioni maschili le avevano immediatamente trovate meno interessanti di prima.

Il problema, al giorno d'oggi, è che gli uomini cercano soprattutto donne disposte a sacrificare la carriera ed il successo per loro. Inoltre, per molti uomini è ancora inaccettabile che la propria partner abbia uno stipendio maggiore del loro. Questo, d'altronde, si riflette anche nella realtà, dove i ruoli di vertice sono raramente occupati dalle donne, e gli stipendi femminili sono ancora troppo inferiori rispetto a quelli degli uomini.

Come riporta Elite Daily, un altro studio svolto in Gran Bretagna ha anche dimostrato chiaramente come l'intelligenza femminile spaventi gli uomini, evidentemente alla ricerca di donne facilmente manipolabili. Su 121 donne a cui è stato sottoposto un questionario, quelle con un quoziente intellettivo maggiore erano proprio quelle che affermavano di avere problemi nell'instaurare una relazione sentimentale con gli uomini. Per il mondo maschile, a quanto pare, le donne non possono essere s*xy e intelligenti allo stesso tempo.

Il Messaggero.it

23 febbraio 2016

21/03/2017

BO***GE

C’è chi si eccita con lo spanking, cioè sculacciando più o meno dolcemente il compagno, e chi invece è appassionato di bo***ge, ovvero la pratica che consiste nel legare o farsi legare durante il rapporto sessuale.

Che cos’è il bo***ge?

Bo***ge significa letteralmente schiavitù, soggezione, e questa pratica consiste in un insieme di attività sessuali basate su costrizioni fisiche eseguite con legature, corsetti, cappucci, bavagli o più in generale sull'impedimento consenziente alla libertà fisica, di muoversi, di vedere, di parlare, di sentire.
Si tratta di una pratica sessuale nata e diffusa dalle geishe, che intrattenevano con canti, poesie, cerimonie del tè e qualche passaggio di bo***ge i clienti: oggi il bo***ge è uscito dalla clandestinità per diventare più popolare e alla portata di tutti.
Il bo***ge, come le altre pratiche sadomasochistiche, se si condivide e non si impone, cioè se il sesso è sano, sicuro e consensuale, non è una perversione. Si tratta di un sottile gioco di fiducia all’interno della coppia, perché chi ha fantasie di dominio sull’altro sa che è il partner a decidere fin dove arrivare. Chi invece ha fantasie di sottomissione prova piacere proprio per il fatto di affidarsi completamente all’altro.

Tipi di bo***ge
Il light bo***ge, consiste nel legare solo mani e/o piedi mentre ci sono poi forme di annodamento più complete, nelle quali si impedisce ogni movimento alla persona sottomessa, talvolta impedendogli completamente ogni contatto col terreno.
Chi mette in atto questa fantasia deve avere una certa dimestichezza perché le corde possono impedire al sangue di scorrere correttamente e quindi bisogna fare molta attenzione.
Durante il bo***ge non è obbligatorio il rapporto sessuale, perché spesso il piacere che si trae non proviene dalla penetrazione, ma il costrittore è eccitato nel sentire l’altro a sua completa disposizione ed il piacere del “costretto” proviene dall’essere in balìa del suo “padrone”.

Tecniche e strumenti
•Metal bo***ge: basato sull’uso di materiale metallico per i legamenti: catene, ferri e manette;
•Karada: è l’antico metodo di legamento giapponese, considerato una vera e propria arte. Un’unica corda di seta (bianca o nera) viene disposta in modo da disegnare una ragnatela sul corpo del sottomesso
•Shingiu: consiste nel legare con una corda bianca il seno della partner.
•Shibari: fa parte della karada ed è l’avvolgimento del torace.
•Surakambo: si tratta di legare le zone inguinali, e le corde assumono l’aspetto di uno slip.
•Sospensioni: un metodo scenografico di bo***ge che richiede grande abilità ed esperienza perché la persona legata viene appunto sospeso in aria e, a volte, lasciato dondolare.

Amando.it di Bianca Fracas

21/03/2017

HO FATTO L'AMORE CON UN ROBOT

Androidi maschili e femminili. Identici agli esseri umani, ma senza difetti. Capaci di muoversi, di parlare e perfino di eccitarsi. è l'ultima frontiera della tecnologia applicata all'eros. Che divide scienziati e psicologi.

di Francesca Tarisssi
27 luglio 2006

Qualche studioso prevede che saranno le DONNE a essere le principali beneficiarie della nuova tecnologia, non fosse altro che per una questione di PERFORMANCE e PRESTAZIONI che una macchina potrebbe garantire rispetto a un uomo in carne e ossa".

Qualche compunto scienziato un po' in età si alza indignato ed esce dalla sala, qualcun altro più giovane ridacchia come se si fosse a scuola. All'Euron Roboethics Atélier, la cinque giorni di Genova sugli automi del futuro, si parla di sesso. Anzi, di robotica sessuale. è questa, infatti, l'ultima frontiera che i creatori di androidi intendono varcare: macchine create per dare piacere, da utilizzare in privato - da soli o in compagnia - per sostituire quelli che sono stati definiti come "degli obsoleti giocattoli", vale a dire i vibratori elettrici e le bambole gonfiabili vendute nei s*xy shop.

A lanciare la pruriginosa bomba tra gli studiosi di automi è lo scienziato inglese David Levy: 61 anni, fondatore nel 2001 della Intelligent Toys Ltd e grande esperto di scacchi, Levy illustra le diapositive della sua presentazione: disegni, figure, immagini molto esplicite, che mostrano come macchine e sesso, in fondo, abbiano viaggiato sullo stesso binario fin dall'antichità: "Il futuro della robotica passa anche per le s*x machines", afferma senza scomporsi. E dipinge uno scenario di androidi in grado di soddisfare le esigenze e le fantasie sessuali di uomini e donne: "Sono convinto che presto i robot diventeranno partner sessuali per un vastissimo numero di persone", dice: "Per averne un'idea, basta vedere come sono diventati popolari i vibratori o le bambole e immaginare quanto più divertente ed eccitante potrebbe essere per una persona possedere un robot che, oltre al resto, è in grado di stringerla tra le braccia, baciarla e magari dirle pure qualche frase romantica o erotica".

Un'idea strampalata? Pare proprio di no. Secondo lo scienziato Henrik Christensen, docente di Robotica all'Università di Stoccolma, "entro cinque anni al massimo la gente comincerà a far sesso con i robot" e l'esperienza diventerà sempre più appagante "a mano a mano che si svilupperà l'intelligenza artificiale. Quindi, quando queste macchine impareranno dalla loro stessa esperienza". Concorda Riccardo Campa, docente di Sociologia della Scienza all'Università di Cracovia e direttore della World Transhumanist Association: "Ci sarà un momento in cui i robot saranno quasi indistinguibili dagli esseri umani, ma più belli e privi di difetti", dice: "A quel punto, il loro utilizzo anche a fini sessuali sarà inevitabile". E con il perfezionamento dell'interattività, l'effetto verosimiglianza aumenterà proporzionalmente: attraverso dispositivi già esistenti (come la lettura dell'occhio o la gesture recognition) le bambole o 'i bamboli' reagiranno ai nostri movimenti e alle nostre emozioni. Quello che Tipler chiama "il megamate logicamente perfetto". Anche David Levy non ha dubbi sulle sembianze dei s*xy robot in arrivo: "Le persone saranno libere di scegliere le caratteristiche fisiche e l'aspetto del loro partner artificiale, esattamente come ora scegliamo molti prodotti da un catalogo sul Web". Bruno Siciliano, ingegnere di robotica e presidente dell'Ieee Robotics and Automation Society, spiega che "le applicazioni potrebbero essere destinate a entrambi i sessi, a vantaggio di performance decisamente migliori e adattabili all'utente, rispetto a quelle offerte attualmente dai s*x toys.

"Gli studi di psicologia e sociologia", sostiene Levy, "indicano che le persone vanno con le pr******te per molte differenti ragioni, ma quella più comune è il fare del sesso senza nessun tipo di coinvolgimento emotivo. Sicuramente le macchine, più degli esseri umani, saranno in grado di soddisfare questo bisogno". "I s*x robot" saranno presto dotati di detector e sensori in grado di percepire qualsiasi stimolo fisico ed elettromagnetico, ragione per cui le attuali pr******te e i gigolò sono destinati a diventare una classe di semi disoccupati".

Tutto questo, naturalmente, finché l'androide resta un dispositivo tecnologicamente 'basic', cioè privo di pensiero e di volontà autonoma. Ma "entro il 2020", come profetizza il futurologo inglese Ian Pearson "l'evoluzione dell'intelligenza artificiale porterà i robot ad avere un inizio di coscienza". A quel punto si porranno nuove e più delicate questioni, che attraversano campi che vanno dalla psicologia alla roboetica. E un giorno magari il s*xy robot, capace di avere gusti propri, potrà perfino darci il due di picche.

Indirizzo

Rome

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 20:00
Martedì 09:00 - 20:00
Mercoledì 09:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 20:00
Venerdì 09:00 - 20:00
Sabato 09:00 - 20:00
Domenica 09:00 - 20:00

Telefono

3289443076

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Studio di Counselling e Psicoterapia pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Studio di Counselling e Psicoterapia:

Condividi

Digitare