Agostino Bruno Chirurgia Plastica ed Estetica

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20/11/2025

LIPEDEMA ED ESTROGENI: LE ULTIME SCOPERTE : IL VIDEO - ATTENZIONE: IL VIDEO CONTIENE IMMAGINI FORTI TRATTE DALLA SALA OPERATORIA

Nel video a completamento del post, vengono illustrati alcuni aspetti che rendono il trattamento della gamba molto complesso. Sicuramente un ruolo essenziale è svolto dalla mancanza di una chiara distinzione tra tessuto adiposo superficiale e profondo in tale sede. Questa assenza rende la sede particolarmente predisposta a sviluppare irregolarità di superficie! È essenziale quindi una tecnica molto accurata e meticolosa.

LIPEDEMA ED ESTROGENI: LE ULTIME SCOPERTEIl lipedema è una patologia del tessuto adiposo (più propriamente del tessuto c...
20/11/2025

LIPEDEMA ED ESTROGENI: LE ULTIME SCOPERTE

Il lipedema è una patologia del tessuto adiposo (più propriamente del tessuto connettivale lasso, di cui il tessuto adiposo fa parte), caratterizzato da uno sproporzionato accumulo bilaterale di grasso che il più delle volte riguarda gli arti inferiori. Il lipedema è spesso sconosciuto anche dai medici e frequentemente viene mal diagnosticato, venendo spesso confuso con il Linfedema o, più in generale, con l’obesità. Le differenze che consentono di orientare bene la diagnosi sono costituite da 3 fattori:

- Sede di localizzazione del tessuto adiposo;
- Tempistica di insorgenza della patologia;
- Popolazione interessata. Per esempio, le persone con obesità possono andare incontro ad accumulo di tessuto adiposo in ogni momento della loro vita e il deposito di grasso avvenire in ogni parte del corpo, mentre le pazienti affetta da lipedema di norma vanno incontro ad accumulo di tessuto adiposo durante fasi della loro vita caratterizzate da cambiamenti ormonali e mostrano aspetti peculiari di accumulo di tessuto adiposo. Benché negli stadi più avanzati della malattia vi possa essere un danno linfatico, primariamente il lipedema non si caratterizza per alterazioni linfatiche.

Il lipedema colpisce quasi unicamente le donne e, secondo alcune stime, riguarda l’11-19% della popolazione femminile; questi dati, tuttavia, sono delle sottostime: a molte donne, purtroppo, non verrà mai diagnosticata la patologia e passeranno la loro vita credendo che si tratti di costituzione fisica, assenza di movimento, attitudini alimentari sbagliate….

Nella massima parte dei casi, il lipedema esordisce alla pubertà, ma può anche comparire, o peggiorare, durante la gravidanza, la menopausa o con l’uso di contraccettivi orali. Ognuna di queste circostanze comporta alterazioni nella concentrazione degli ormoni, soprattutto degli estrogeni. A supporto di questo, basti pensare che i pochissimi uomini affetti da patologia presentano, il più delle volte, alterazioni ormonali con bassi livelli di testosterone e/o aumentati livelli di estrogeni.
L’accumulo sproporzionato a livello del gli arti inferiori tipico del lipedema è, almeno in parete, da mettere in relazione con una disregolazione adiposa indotta dagli estrogeni. Da un recente studio è emerso come gli estrogeni possano condizionare l’accumulo selettivo di tessuto adiposo a livello degli arti inferiori mediante due diversi meccanismi:
1: le cellule lipedematose presentano una alterata concentrazione e rapporto tra i recettori per gli estrogeni, rendendo quindi questo tessuto maggiormente responsivo agli estrogeni stessi (anche se i livelli ematici di questo ormone sono nella norma);
2: nelle cellule lipedematose potrebbe esserci anche un’aumentata produzione e rilascio di enzimi steroidogenici che potrebbero, a loro volta, aumentare il deposito di lipidi negli adipociti, comportando un aumento della massa adiposa.

Sicuramente ancora molto rimane da scoprire sulle cause di questa Patologia, tuttavia questa ricerca pone un ulteriore tassello alla comprensione dei meccanismi molecolari che ne stanno alla base.

Nel caso che vi illustro , è stata effettuata la decompressione funzionale per lipedema a livello delle gambe , nella nostra paziente affetta da lipedema di terzo tipo (con interessamento dalle anche fino alla caviglia), secondo stadio clinico. Il trattamento del lipedema avviene mediante specifiche apparecchiature che devono coniugare 2 importanti aspetti:
1: da un lato la radicalità dell’escissione del tessuto lipedematoso (asportazioni parziali, come per esempio in corso di liposuzioni estetiche, potrebbero comportare un rapido accrescimento del lipedema residuo)
2: dall’altro la sicurezza, riducendo quanto più possibile il rischio di lezioni vascolari e nervose.

Dal confronto fra le foto, potete osservare il risultato raggiunto: la gamba presenta una morfologia del tutto naturale, snella a livello della caviglia e con l’estetica alternanza tra concavità e convessità; ma soprattutto si è arrestato il prosieguo verso stadi più avanzati della patologia e la paziente inoltre non presenta più il dolore associato al lipedema!

17/11/2025

MUMMY MAKEOVER PRO®: IL TUO CORPO, LA TUA RINASCITA! - IL VIDEO – ATTENZIONE: IL VIDEO CONTIENE IMMAGINI FORTI TRATTE DALLA SALA OPERATORIA

Nel video di oggi mostriamo una fase fondamentale di un intervento di Mummy Makeover PRO®: la correzione della diastasi dei muscoli retti addominali. Questa procedura, che prevede la plicatura della linea alba e, in alcuni casi, la plicatura “a corsetto” delle fasce laterali, ha l’obiettivo di ripristinare la funzionalità e la tensione della parete addominale, migliorandone al contempo l’estetica.

Negli ultimi anni, diversi studi hanno analizzato l’impatto di queste tecniche sulla pressione endo-addominale. Sorprendentemente, un recente lavoro ha messo in evidenza come l’aumento pressorio possa essere influenzato in misura ancora maggiore dall’uso delle guaine compressive post-operatorie, rispetto alla correzione chirurgica stessa della diastasi e alla plicatura a corsetto.

Questo non significa che le guaine vadano abbandonate: al contrario, esse rimangono un presidio imprescindibile nella gestione post-operatoria, in quanto favoriscono il controllo dell’edema, contribuiscono alla stabilità dei tessuti e migliorano il comfort della paziente. Tuttavia, la loro efficacia è strettamente legata a un corretto utilizzo.
È fondamentale che la guaina non “strozzi” la paziente: una compressione eccessiva può ostacolare la respirazione diaframmatica, compromettere il ritorno venoso e incrementare in maniera significativa la pressione interna dell’addome. L’obiettivo non è “stringere il più possibile”, ma fornire un supporto uniforme e confortevole, che accompagni la guarigione senza creare sovraccarichi inutili!

MUMMY MAKEOVER PRO®: IL TUO CORPO, LA TUA RINASCITA!Gravidanze, allattamenti e variazioni di peso possono trasformare in...
17/11/2025

MUMMY MAKEOVER PRO®: IL TUO CORPO, LA TUA RINASCITA!

Gravidanze, allattamenti e variazioni di peso possono trasformare in modo significativo il corpo femminile, lasciando segni evidenti non solo sull’aspetto estetico ma anche sulla funzionalità. Le aree più frequentemente interessate sono il seno, l’addome, il dorso e i glutei. Tra le condizioni più comuni dopo la gravidanza troviamo la diastasi dei muscoli retti addominali, la lassità della parete (il cosiddetto floppy wall) e, in alcuni casi, l’ernia ombelicale.

Trattare singolarmente queste problematiche—ad esempio intervenendo solo sull’addome o esclusivamente sul seno—può migliorare il singolo distretto, ma spesso non restituisce l’armonia complessiva del corpo. L’equilibrio tra concavità, convessità e volumi corporei è infatti fondamentale per ottenere un risultato realmente armonico e naturale.

Per rispondere a questa esigenza è nato il Mummy Makeover, un approccio chirurgico integrato studiato per correggere le alterazioni che si manifestano dopo gravidanze e allattamenti. Non si tratta di un semplice “pacchetto” di procedure, ma di un intervento pianificato in modo personalizzato, che valuta e armonizza più regioni corporee in un’unica strategia. Quando eseguito con la giusta competenza, può offrire risultati davvero straordinari.

Il marchio Mummy Makeover PRO® identifica la versione più avanzata di questo intervento, che integra tecnologie di ultima generazione come VASER LIPO (per una liposuzione selettiva e delicata) e J PLASMA (per un efficace rassodamento cutaneo), garantendo un rimodellamento preciso, sicuro e duraturo.

Oggi vi mostriamo un caso emblematico, che testimonia come un approccio globale e tecnologicamente all’avanguardia possa trasformare il corpo e restituire fiducia e benessere alla paziente.

La paziente, a seguito delle gravidanze aveva sviluppato diverse alterazioni funzionali ed estetiche, tra cui:
- Ipoplasia mammaria
- Diastasi dei muscoli retti, con massima estensione in sede ombelicale
- Grave floppy wall miofasciale
- Accumuli di grasso sui fianchi e all'esterno delle cosce.

La paziente desiderava correggere sia le alterazioni estetiche che quelle funzionali. Dato il suo eccellente stato di salute, è stato pianificato e eseguito un intervento complesso di Mummy Makeover PRO® che comprendeva i seguenti passaggi:
- VASER LIPO sui fianchi e all'esterno delle cosce per rimuovere gli accumuli di grasso in queste zone geneticamente predisposte all'accumulo di grasso.
- ULTRA BBL (lipofilling sottocutaneo ecoguidato dei glutei) per riempire la depressione sopratrocanterica e migliorare l'estetica dei glutei. Il grasso prelevato dai fianchi è stato trapiantato in modo strategico per ottenere un risultato armonioso, con la finalità di rimodellare, non di aumentare indiscriminatamente!
- Mastoplastica attidiva con impianto di protesi mammarie di 380cc ad alta proiezione. È stata usata la tecnica dual plane di III tipo ed eseguita una mastopessi round block di simmetrizzazione.

VASER LIPOaddominoplastica, che ha richiesto la correzione di una grave diastasi e lassità di parete (o “floppy wall”). La correzione ha richiesto la nostra tecnica di interlocking muscolare progressiva, la plicatura a corsetto e 3 plicature a stringhe. Ovviamente la sede ed il numero delle plicature è molto dipendente dal quadro clinico della paziente! Non esiste, infati, una correzione che “vada bene per tutte”, né necessariamente ogni volta bisogna eseguire tutte queste plicature!!! Viene infatti seguito un algoritmo terapeutico che ci consente di “dosare” il numero delle plicature e la loro sede in modo assolutamente personalizzato!

Il confronto tra le foto prima e dopo l'intervento mostra chiaramente i risultati ottenuti, con la creazione di una silhouette armoniosa e naturale e la risoluzione dei difetti di parete

13/11/2025

REVISIONE DI LIFTING BRACCIA: BRACCIA NUOVE!!: IL VIDEO – ATTENZIONE: IL VIDEO CONTIENE IMMAGINI FORTI TRATTE DALLA SALA OPERATORIA

Nel video a completamento del post, è possibile vedere da vicino una fase dell’intervento di lifting braccia secondario. In questo momento si è già ultimata la liposuzione massiva e si è controllato l’adeguatezza del disegno pre-operatorio. Si procede alla rimozione dell’eccesso di cute e sottocute mediante la tecnica dell’avualsione.
Questo approccio, che a prima vista potrebbe risultato molto cruento. È in realtà estremamente conservativo per le strutture vascolari e nervose. Per evitare che l’edema intra-operatorio renda poi difficile la chiusura definitiva, vengono usate delle graffette chirurgiche - o staples- che accostano velocemente i margini della ferita ovviamente queste verranno man man rimosse e sostituite dalla sutura finale intradermica per a massima resa estetica.

REVISIONE DI LIFTING BRACCIA: BRACCIA NUOVE!Uno degli interventi la cui incidenza è andata considerevolmente aumentando ...
13/11/2025

REVISIONE DI LIFTING BRACCIA: BRACCIA NUOVE!

Uno degli interventi la cui incidenza è andata considerevolmente aumentando negli ultimi anni è il lifting braccia, anche a causa dell’incremento nel numero di persone che si sottopongono alla chirurgia bariatrica ed hanno pertanto un importante calo ponderale, con conseguente accumulo dermo-epidermico a livello delle braccia. Fino a poco tempo fa, con le tecniche “classiche” l’intervento era tuttavia gravato da complicanze quali edema persistente e danno del sistema linfatico, con linfedema cronico e, in una percentuale non trascurabile, danno a carico del nervo antebrachiale che garantisce l’innervazione del muscolo bicipite. Di questo intervento, esistono numerose varianti a seconda ovviamente del punto di partenza della paziente e a seconda della presenza o meno di tessuto adiposo da aspirare.

Alcune volte infatti, soprattutto nei pazienti più anziani, vi è un problema eminentemente di pelle in eccesso, ma con poco tessuto adiposo; questi casi sono quelli più semplici da trattare in quanto l’intervento consiste nella sola escissione cutanea, senza necessità di dovere intervenire sul tessuto sottocutaneo; altre volte, invece, le braccia risultano ancora particolarmente “piene”, per cui, accanto al problema di lassità cutanea, si affianca la presenza di tessuto adiposo che rende il braccio contestualmente molto “massiccio”. Questi casi sono sicuramente i più complessi da operare, in quanto bisogna agire su entrambi i fronti (pelle in eccesso e tessuto adiposo). Per ottenere un risultato armonico, inoltre, la liposuzione va eseguita circonferenzialmente: se ci limitassimo a lipoaspirare solo la sede dell’escissione cutanea, non avremmo “sfinato” il braccio che, al contrario resterebbe piuttosto tozzo e in generale ancora troppo “pieno”.

Il trattamento di questi casi più complessi si è molto avvantaggiato dal miglioramento delle tecnologie ora disponibili

Un forte passo avanti c’è stato con l’uso della VASER LIPO, vale a dire gli ultrasuoni di terza generazione in grado di emulsionare il grasso, consentendo da un lato di potere trattare un volume maggiore di grasso, dall’altro di garantire una procedura dal decorso meno impegnativo con una ripresa più veloce per la paziente.

Il caso che vi presento oggi è molto particolare. La nostra Paziente, infatti, a seguito di una perdita di peso indotta dalla chirurgia bariatrica, si era già sottoposta- in altra sede all’estero- ad un intervento di lifting braccia. Tuttavia le braccia erano rimaste ancora molto grandi e dalla forma irregolare. È stato pertanto pianificato un intervento di lifting braccia secondario per migliorare la forma e ridurre il volume delle braccia.
L’intero braccio è stato trattato con la VASER Lipo; il tessuto adiposo così emulsionato è stato quindi aspirato con il sistema Microaire PAL. Una volta rimosso tutto il tessuto adiposo, è stata condotta l’escissione della cute in eccesso mediante la tecnica dell’avulsione che consente sei risparmiare vasi linfatici e terminazioni nervose.
Il risultato finale è caratterizzato da massima naturalezza delle braccia e cicatrici scarsamente visibili. Le braccia appaiono del tutto naturali e non “operate e artefatte”. Il ricorso alla liposuzione consente di ridurre fortemente i fastidi post-operatori, rendendo non necessario il ricorso ai drenaggi. Non vengono messi drenaggi e nel post operatorio è sufficiente indossare una guaina per qualche settimana.

10/11/2025

DIASTASI DEI RETTI ADDOMINALI E SINDROME DEL TRATTO ILEO-TIBIALE: UNA CORRELAZIONE INATTESA! - IL VIDEO - ATTENZIONE: IL VIDEO CONTIENE IMMAGINI FORTI TRATTE DALLA SALA OPERATORIA

Nel video a completammo del post, viene illustrata la condizione di parete della nostra paziente, affetta di diastasi dei retti, floppy wall ed ernia ombelicale. Si parla di una recente ricerca che mette in relazione la diastasi dei retti e la sindrome del tratto ileo-tibiale. Questa ulteriore studio fa ancora una volta comprendere come la diastasi non sia solo un problema estetico (come purtroppo ancora viene spesso considerata), ma una patologia che presenta numerose implicazioni, spesso anche piuttosto inattese.

DIASTASI DEI RETTI ADDOMINALI E SINDROME DEL TRATTO ILEO-TIBIALE: UNA CORRELAZIONE INATTESA!La diastasi dei retti addomi...
10/11/2025

DIASTASI DEI RETTI ADDOMINALI E SINDROME DEL TRATTO ILEO-TIBIALE: UNA CORRELAZIONE INATTESA!

La diastasi dei retti addominali e la sindrome del tratto ileo-tibiale sono due condizioni apparentemente distinte, ma che possono presentare interessanti correlazioni dal punto di vista biomeccanico. Mentre la prima riguarda la separazione patologica dei muscoli retti dell'addome lungo la linea alba, la seconda è una sindrome da sovraccarico che colpisce la fascia ileo-tibiale, con conseguente dolore laterale al ginocchio. Tuttavia, entrambe possono avere un impatto significativo sulla postura e sulla biomeccanica del movimento.

La diastasi addominale è una condizione in cui i muscoli retti dell'addome si allontanano a causa di un'eccessiva tensione sulla linea alba, spesso conseguente a gravidanza, obesità o rapidi dimagrimenti. Questa alterazione strutturale comporta una riduzione della stabilità del core, influenzando l'equilibrio e la distribuzione delle forze durante il movimento. I sintomi associati includono:
- Dolore lombare
- Ridotta efficienza nei movimenti funzionali
- Debolezza addominale
- Modificazioni posturali.

La sindrome del tratto ileo-tibiale (ITBS) è una delle principali cause di dolore laterale al ginocchio nei corridori e in atleti che eseguono movimenti ripetitivi di flessione ed estensione del ginocchio. Essa è causata dall'eccessivo attrito tra il tratto ileo-tibiale e il condilo laterale del femore, spesso associato a:
- Iperattivazione del tensore della fascia lata
- Disfunzioni del bacino
- Alterata biomeccanica del ginocchio
- Ridotta stabilità dell'anca
Sebbene non vi sia un legame diretto tra le due condizioni, diversi fattori suggeriscono una correlazione biomeccanica tra la diastasi dei retti addominali e la sindrome del tratto ileo-tibiale:
- Alterazioni della stabilità del core: una parete addominale debole riduce il controllo del bacino, portando a compensazioni a livello lombare e pelvico, che possono influenzare negativamente il funzionamento del tratto ileo-tibiale.
- Compensi posturali: la diastasi può causare un aumento della lordosi lombare e una rotazione anteriore del bacino, contribuendo a una tensione eccessiva della fascia lata e del tratto ileo-tibiale.
- Debolezza muscolare associata: sia la diastasi che l’ITBS sono spesso correlate a un’alterata attivazione del gluteo medio e del tensore della fascia lata, con conseguente instabilità e squilibri muscolari che possono favorire lo sviluppo di sindromi da sovraccarico.

Sebbene la diastasi dei retti addominali e la sindrome del tratto ileo-tibiale siano condizioni con eziopatogenesi differente, esistono correlazioni biomeccaniche che suggeriscono un legame tra di loro. La comprensione di queste interazioni permette di migliorare la gestione clinica dei pazienti, riducendo il rischio di recidive e ottimizzando il recupero funzionale.

Vediamo più da vicino il caso di oggi
La paziente aveva avuto 2 gravidanze, dopo le quali aveva sviluppato ernia ombelicale, diastasi dei retti e severo floppy wall di parete. Come conseguenza di ciò, la paziente aveva registrato la comparsa dei tipici sintomi di diastasi e lassità di parete, come mal di schiena debilitante, distensione addominale, difficoltà digestive, perdita di urina con gli sforzi. Desiderio della paziente era ovviamente quello di risolvere questa condizione, migliorando quindi la qualità della vita. È stato eseguito un intervento di lipoaddominoplastica con liposcultura a 360° che, più nello specifico, ha previsto i seguenti passaggi:
- VASER LIPO dei fianchi e dell’esterno cosce; queste zone, nonostante la paziente fosse magra ed in forma erano orai diventate ostiche e difficili da eliminare. Sono state quindi trattate con la VASER Lipo per emulsionare il grasso e aspirate con il sistema Microaire PAL
- ULTRA-BBL: si tratta del lipofilling sottocutaneo ecoguidato dei glutei. La finalità era quella di rimodellare il gluteo, rendendolo più armonico e sportivo
- CORREZIONE DEI DIFETTI PARETE: la paziente presentava un quadro caratteristico: a fronte infatti di una diastasi non particolarmente severa, era presente una grave lassità di parete ipogastrica. È stata quindi eseguita la nostra tecnica di interlocking muscolare progressiva, la plicatura a corsetto (che ha prodotto anche un restringimento del punto vita) e due limature a stringhe in sede ipogastrica. È stata corretta l’ernia ombelicale presente.

Dal confronto fra le foto, potete osservare il risultato ottenuto. La figura corporea appare molto naturale e slanciata, senza artefatti chirurgici. La paziente inoltre ha risolto i suoi problemi funzionali che tanto la limitavano nella vita quotidiana.

06/11/2025

CAMBIO PROTESI: IL VIDEO - ATTENZIONE: IL VIDEO CONTINEE IMMAGINI FORTI TRATTE DALLA SALA OPERATORIA
Nel video a completamento del post, potete osservare da vicino una fase dell’intervento di sostituzione protesica. In questo momento, infatti, è già stata rimossa la vecchia protesi con tutta la capsula periprotesica e allestita la nuova tasca dual plane. Per evitare che la nuova protesi possa migrare nella vecchia tasca, vengono posti dei punti di sutura (per sicurezza due diversi ordini di punti) tra il margine inferiore scollato secondo la tecnica di Tebbetts e la ghiandola mammaria soprastante. Questa garantirà che la protesi possa rimanere nella sede corretta. Il passaggio successivo è quello di confezionare la mastopessi “su misura” per la paziente.

CAMBIO PROTESI MAMMARIE: COME GESTIRLOLa mastoplastica additiva è l'intervento maggiormente eseguito in chirurgia esteti...
06/11/2025

CAMBIO PROTESI MAMMARIE: COME GESTIRLO
La mastoplastica additiva è l'intervento maggiormente eseguito in chirurgia estetica. Le donne portatrici di protesi mammarie, impiantate per finalità estetiche o per motivi ricostruttivi, sono nel mondo milioni. Oggigiorno, vi sono pertanto numerosissime pazienti che hanno impiantato nel passato delle protesi e che, per qualche ragione devono adesso sostituirle.
I motivi che possono portare alla necessità di sostituire le protesi impiantate in passato con delle nuove, sono numerosissimi e possono essere divise in due grandi gruppi:
1. motivi medici che spingono alla sostituzione di protesi (senza entrare nel tecnicismo possiamo citare la rottura protesica, la contrattura capsulare severa ecc)
2. motivi personali (ad esempio desiderio di cambiare taglia, "ti**re su" un seno ormai un po' sceso; ripristinare la bellezza originaria dopo ad esempio un dimagrimento)
L'intervento di sostituzione protesi è senz'altro più complesso rispetto alla mastoplastica additiva primaria, perché di solito vi sono diversi aspetti da correggere. Tuttavia, se adeguatamente eseguito, l’intervento è in grado di ripristinare la bellezza originaria che si era persa col tempo.
Vediamo più da vicino il caso di oggi.
La paziente si era sottoposta, in un'altra sede, svariati anni fa all'impianto di protesi in sede retroghiandolare; dopo qualche tempo, tuttavia, a causa di una contrattura capsulare, la paziente è stata sottoposta a revisione chirurgica. Tuttavia, con il passare del tempo, la condizione era andata peggiorando e il risultato estetico era andato degradandosi progressivamente.
Alla visita medica erano emersi i seguenti aspetti:
• presenza di protesi mammarie integre, in sede retroghiandolare;
• atrofia del tessuto sottocutaneo (la paziente infatti è molto magra)
• forte visibilità e palpabilità degli impianti protesici, con aspetto "a palla";
• presenza di eccesso cutaneoe vistos effetto waterfall (le protesi, interesate da grave contrattura capsulare erano infatti sospinte in alto, facendo apparire la pelle rilassata onferiormente)
È stato quindi programmato ed eseguito un intervento di mastoplastica terziaria che ha dovuto correggere diversi aspetti:
• Espianto vecchie protesi mammarie, fortunatamente integre;
• capsulectomia radicale (è stata rimossa la capsula peri-protesica, vale a dire l'"involucro" che fisiologicamente l'organismo crea attorno alla protesi)
• allestimento della tasca dual plane (per evitare la forte visibilità dei margini superiori e mediali delle protesi, è stato scollato il muscolo dalle inserzioni costali, preservandole le inserzioni sternali; questo permette di avere una forte copertura delle protesi superiormente e medialmente, evitando nel contempo i problemi connessi con una tasca completamente retromuscolare (dismorfismo in dinamismo)
• chiusura della vecchia tasca retroghiandolare (per evitare che la nuova protesi impiantata posso slittare nella vecchia tasca retroghiandolare, la stessa è stata chiusa, posizionando due diversi ordini di suture tra il margine libero del muscolo pettorale scollato e la proiezione dello stesso sulla ghiandola
• impianto della nuova protesi mammaria, di volume analogo alla precedente (la paziente, infatti, non desiderava cambiare la taglia); nel caso specifico 330cc a media proiezione
• mastopessi compensatoria: con il tempo, la cute era divenuta in eccesso; è stato pertanto eseguita contestualmente una mastopessi in modo da eliminare l'eccesso di pelle, permettendo all'areola di trovarsi nel punto di massima proiezione della protesi.
Dalle foto, potete osservare il risultato ottenuto. grazie alla nuova sede dual plane , non vi è visibilità dei margini protesici; il risultato infatti appare naturale e il volume analogo a quello di partenza, secondo i desideri della paziente.

03/11/2025

Mummy Makeover e gestione degli esiti fibrotici post-liposuzione – IL VIDEO – ATTENZIONE: IL VIDEO CONTIENE IMMAGINI FORTI TRATTE DALLA SALA OPERATORIA

Nel video che accompagna questo post viene presentato il caso di una paziente sottoposta a Mummy Makeover, un intervento combinato che mira a ripristinare l’armonia del corpo dopo gravidanze o importanti variazioni di peso. Un aspetto peculiare del caso è che la paziente aveva già eseguito in passato una liposuzione addominale: circostanza tutt’altro che rara, che però comporta alcune implicazioni cliniche di rilievo.
Ogni liposuzione, infatti, lascia inevitabilmente dei residui fibrotici nel tessuto sottocutaneo. Si tratta di esiti cicatriziali interni, più o meno estesi, che modificano la normale architettura del pannicolo adiposo e possono rendere le procedure successive tecnicamente più complesse. La presenza di fibrosi, se non correttamente gestita, può comportare difficoltà nella dissezione, irregolarità di superficie e persino un aumento del rischio di complicanze.
In questo contesto, l’utilizzo della tecnologia VASER® ha avuto un ruolo fondamentale. Il VASER, basato sull’energia a ultrasuoni ad alta frequenza, consente di emulsionare il grasso in maniera selettiva e delicata, riducendo l’impatto sui tessuti circostanti. Ma soprattutto, si è dimostrato uno strumento particolarmente utile nella gestione dei tessuti fibrotici post-liposuzione, poiché permette di “ammorbidire” e disgregare le aree cicatriziali, migliorando la qualità del rimodellamento e aumentando i livelli di sicurezza intraoperatoria.
Nel video si fa anche riferimento a uno studio condotto da un chirurgo ispano-americano, che ha proposto una classificazione sistematica delle alterazioni fibrotiche conseguenti alle liposuzioni. Questa classificazione rappresenta un valido punto di riferimento per i chirurghi plastici, poiché consente di prevedere meglio la difficoltà dell’intervento e di pianificare la strategia operatoria più adatta..

Indirizzo

Viale Europa
Rome
00144

Telefono

+393283844471

Sito Web

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