Agostino Bruno Chirurgia Plastica ed Estetica

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22/09/2025

MUMMY MAKEOVER PROⓇ: TORNA A SPLENDERE COME MAI PRIMA! - IL VIDEO - ATTENZIONE: IL VIDEO CONTIENE IMMAGINI FORTI TRATTE DALLA SALA OPERATORIA

Nel video che accompagna questo post, potete osservare una fase cruciale dell'intervento in cui vengono evidenziati i problemi di parete addominale. La paziente presentava una diastasi dei muscoli retti di media severità, una condizione che si manifesta quando i muscoli addominali, che normalmente si trovano lungo la linea mediana, si separano a causa delle sollecitazioni fisiche esercitate durante la gravidanza. La diastasi è una problematica funzionale che può compromettere la forza del muscolo addominale e causare una visibile protrusione nella zona centrale dell'addome. Questo fenomeno è frequentemente accompagnato da una lassità della parete addominale, nota anche come floppy wall.

Mummy Makeover PROⓇ: Ritorna a Splendere Come Mai Prima!La gravidanza, l’allattamento e la perdita di peso significativa...
22/09/2025

Mummy Makeover PROⓇ: Ritorna a Splendere Come Mai Prima!

La gravidanza, l’allattamento e la perdita di peso significativa sono esperienze che, purtroppo, lasciano segni indelebili sul corpo femminile. Le modifiche non riguardano solo l’aspetto estetico, ma comportano anche importanti alterazioni funzionali che possono influire sulla qualità della vita. In particolare, dopo le gravidanze, molte donne sviluppano problematiche come la diastasi dei muscoli retti, il floppy wall, l’ernia ombelicale e i laparoceli, tutti disturbi che influenzano la parete addominale e che non possono essere corretti solo con dieta ed esercizio fisico.
Inoltre, il seno, che è soggetto a cambiamenti significativi durante la gravidanza e l’allattamento, può apparire svuotato, rilassato e, in alcuni casi, deformato. A questo si aggiungono gli accumuli di grasso in aree critiche del corpo come fianchi, dorso, addome e cosce, che nonostante il dimagrimento, rimangono invariati, provocando disagio psicologico e limitando le pazienti nelle loro attività quotidiane, sportive e sociali.

Per le donne che affrontano queste problematiche, la chirurgia estetica rappresenta una soluzione efficace, restituendo non solo bellezza, ma anche funzionalità, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e correggere le alterazioni che derivano da gravidanze e cambiamenti corporei. Un intervento che sta guadagnando sempre più popolarità, soprattutto negli Stati Uniti, è il Mummy Makeover, una combinazione di tecniche chirurgiche pensate per risolvere le problematiche più comuni che si verificano dopo la gravidanza e l’allattamento.

Il Mummy Makeover è un intervento complesso che richiede una pianificazione accurata, competenza tecnica e diverse ore di sala operatoria. Ogni paziente presenta una situazione unica, e per questo motivo, è fondamentale che l'intervento venga eseguito da chirurghi plastici esperti, capaci di personalizzare le tecniche in base alle esigenze della paziente. Oggi, grazie ai continui avanzamenti nelle tecnologie chirurgiche, il decorso post-operatorio è diventato più rapido e meno impegnativo, migliorando i risultati estetici e funzionali.

Il termine Mummy Makeover PROⓇ si riferisce all’impiego delle tecnologie più avanzate, come VASER LIPO, Microaire PAL, e RENUVION J Plasma, che vengono utilizzate per ottimizzare la liposuzione, la retrazione cutanea e il rimodellamento corporeo.

Nel caso di oggi, la paziente, che ci ha raggiunto dall’estero, aveva sviluppato dopo le gravidanze una severa diastasi dei muscoli retti e un evidente floppy wall. A seguito degli allattamenti, il seno si era rilassato e la paziente presentava depositi di grasso localizzato in aree difficili da trattare con dieta ed esercizio fisico, come il dorso, i fianchi e l’addome. Nonostante i suoi sforzi, queste zone non rispondevano ai tentativi di rimodellamento, portando la paziente a un forte disagio fisico e psicologico. La paziente desiderava correggere non solo le problematiche funzionali, ma anche migliorare l’aspetto del corpo, ripristinando una figura più tonica e armoniosa.

Grazie alle ottimali condizioni di salute della paziente, è stato programmato un intervento di Mummy Makeover PROⓇ, che ha incluso una combinazione di tecniche avanzate. L'intervento ha previsto i seguenti passaggi:

- VASER LIPO: La liposuzione è stata eseguita in modo selettivo per rimuovere il grasso in eccesso da dorso, fianchi e parete toracica laterale. Il sistema VASER LIPO, che utilizza ultrasuoni per sciogliere il grasso in modo mirato e sicuro, ha permesso di rimodellare le aree problematiche senza danneggiare i tessuti circostanti.
- RENUVION J Plasma: Questa tecnologia avanzata è stata utilizzata per prevenire la lassità cutanea dopo una liposuzione massiva. Renuvion J Plasma agisce sulla pelle per stimolare la retrazione cutanea, mantenendo la pelle tesa e compatta, migliorando l’aspetto estetico delle zone trattate e prevenendo il rischio di pelle flaccida post-operatoria.
- Lipofilling nella depressione sopratrocanterica: Questo trattamento è stato eseguito per restaurare la femminilità e armonizzare la figura, aggiungendo volume nelle zone che ne avevano bisogno, conferendo al corpo un aspetto più equilibrato e proporzionato.
- Mastopessi a cicatrice corta: È stata eseguita una mastopessi a peduncolo superiore con incisione a J per ottenere un seno più elevato, ben proiettato e naturalmente tonico. Inoltre, è stato migliorato il volume del seno per adattarlo alla nuova figura corporea, garantendo un aspetto simmetrico e naturale.
- VASER LIPOADDOMINOPLASTICA: La liposuzione addominale massiva è stata combinata con la correzione dei difetti della parete addominale. Per trattare la diastasi dei muscoli retti e i problemi di lassità, è stata utilizzata la tecnica di progressive interlocking muscolare con plicature a suture multiple e progressive, che ha azzerato il rischio di recidiva. Inoltre, sono state effettuate plicature a corsetto e due plicature a stringhe superiori per rafforzare ulteriormente la parete addominale e ottenere una definizione ottimale.

Il risultato finale, visibile nelle foto post-operatorie, mostra un cambiamento straordinario: l’intero corpo appare trasformato, con una notevole riduzione del BMI, l’eliminazione dei problemi funzionali, e un miglioramento significativo della silhouette. La paziente ha potuto notare sin da subito un forte miglioramento della sintomatologia dolorosa, come i mal di schiena e il disagio causato dalle protesi precedenti.

18/09/2025

MASTOPLASTICA E SOLCO MAMMARIO: COME VA GESTITO? - IL VIDEO - ATTENZIONE: IL VIDEO CONTIENE IMMAGINI FORTI TRATTE DALLA SALA OPERATORIA

Nel video che accompagna questo post, potete osservare una fase dell’intervento in cui si discute del processo di abbassamento del solco mammario durante una mastoplastica. È importante sottolineare che non tutti i solchi mammari possono essere abbassati senza riscontrare difficoltà. Infatti, esistono solchi che sono tenacemente definiti, ossia particolarmente marcati e resistenti al cambiamento. In questi casi, cercare di abbassare il solco senza una corretta valutazione e pianificazione può portare a problematiche estetiche, come il "double bubble"..
Pertanto, è essenziale riconoscere i diversi tipi di solchi mammari e trattarli in modo appropriato. Alcuni solchi richiedono un approccio più conservativo, mentre altri sono meno problematici e possono essere abbassati senza problemi. La pianificazione accurata e la personalizzazione dell'intervento sono fondamentali per evitare questi problemi e ottenere risultati ottimali.

MASTOPLASTICA E SOLCO MAMMARIO: COME VA GESTITO?L’intervento di mastoplastica additiva è la procedura  maggiormente eseg...
18/09/2025

MASTOPLASTICA E SOLCO MAMMARIO: COME VA GESTITO?

L’intervento di mastoplastica additiva è la procedura maggiormente eseguita in Chirurgia Plastica! Siamo così fortemente bombardati da immagini di ragazze col seno “rifatto” che, agli occhi del grande pubblico, la mastoplastica additiva sembra un “gioco da ragazzi”!!

Ovviamente in realtà non è cosi: si tratta di un intervento chirurgico che prevede l’impianto di quello che sostanzialmente è un “corpo estraneo” (cioè la protesi); è pertanto di cruciale importanza che l’intervento non venga sottovalutato e che sia svolto da chirurghi specialisti in Chirurgia Plastica (se voi ravvisate un problema visivo, andreste mai da un ginecologo per farvi prescrive degli occhiali? Fareste mai seguire la vostra gravidanza da un oculista?…).

Numerosi sono gli aspetti da valutare quando la paziente decide di sottoporsi ad una mastoplastica additiva. Oggi mi soffermerò sul solco mammario.

Il solco mammario rappresenta il confine inferiore del seno; si tratta di una struttura molto complessa su cui non vi è ancora un univoco consenso sulla sua esatta anatomia ed embriologia. Nel corso di mastoplastica additiva, molto comunemente è necessario abbassare il solco mammario per consentire una maggiore espansione del polo inferiore; tuttavia la manovra di abbassare il solco va sempre condotta con cautela in quanto vi è il rischio di incappare in due complicanze (che sono le due facce di una stessa medaglia). Il primo rischio è quello del bottoming out (derivante da una eccessiva dissezione in basso del solco con accesso allo spazio al di sottto della fascia di Scarpa); il secondo è il double bubble, vale a dire una indentatura orizzontale che cade a livello del polo inferiore mammario e che rappresenta la “memoria” del solco mammario originario.

Ma come evitare queste complicanze?

È fondamentale una accurata valutazione pre-operatoria che includa una attenta tipizzazione del solco mammario esistente. Secondo uno studio recente, infatti, è possibile riconoscere 4 tipologie di solco mammario; questa classificazione avviene valutando il comportamento del solco mammario in condizioni di riposo (con le braccia lungo il corpo) e facendo sollevare le braccia sopra la testa. In questa classificazione quindi si passa da solchi scarsamente visibili sia a riposo che con le braccia sollevate solco F0), fino a solchi nettamente definiti sia a riposo che a braccia sollevate. Questa ultima categoria (denominata F3 nello studio) è quella più a rischio di double bubble perchè, presentando un solco così nettamente definito, vi è il rischio che la sua memoria sia fortemente presente sul polo inferiore se si procede ad abbassare troppo il solco.
Questo studio è molto importante perchè ci permette di predire , con grande accuratezza, su quali pazienti con maggiore disinvoltura si possa effettuare la manovra di abbassare il solco mammario e su chi, invece, vada fatto con cautela o non vada fatto del tutto!
Vediamo la Paziente del caso di oggi!

La paziente desiderava aumentare il volume del seno, senza ovviamente incappare in un risultato eccessivo.

Nella valutazione pre-operatoria è emerso che la paziente apparteneva alla categoria solco mammario di tipo F2 (il solco è ben definito a braccia distese, ma si riduce fortemente alzando le braccia); questa categoria richiede una cauta manovra di abbassamento del solco.
L’intervento, più nel dettaglio, ha consistito dei seguenti aspetti:
- incisione dall’areola;
- Creazione tasca dual plane di II tipo;
- Abbassamento del solco mammario di circa 2cm (oltre questo valore il rischio di double bubble sarebbe stato troppo alto)
- Impianto di protesi mammaria (330cc ad alta proiezione)

Dal confronto fra le foto, potete osservare il risultato ottenuto. Il seno appare elegante e non finto e artefatto; volumetricamente appare uguale e la sutura round block ha consentito di simmmetrizzare le due ar**le (cosa che ovviamente non si sarebbe potuto fare se avessimo usato l’accesso dal solco mammario!).

Questi nuovi studi sul solco mammario permettono pertanto di ridurre ancora di più eventuali errori di malposizionamento del solco.

15/09/2025

LIPOSUZIONE MASSIVA E ADDOMINOPLASTICA: SONO SICURE? – IL VIDEO - ATTENZIONE: IL VIDEO CONTIENE IMMAGINI FORTI TRATTE DALLA SALA OPERATORIA

Nel video a completamento del post, potete osservare da vicino una fase della Lipoaddominoplastica. Si tratta del processo di trasposizione dell’ombelico. Questa manovra consiste nel creare, sulla pelle addominale, una nuova “asola” attraverso cui esteriorizzare l’ombelico. Esistono numerosissime tecniche per fare questa manovra. Nel video, è usata la tecnica di Saldanha.

LIPOSUZIONE MASSIVA E ADDOMINOPLASTICA: SONO SICURE?Il trattamento integrato dell’addominoplastica con la liposuzione de...
15/09/2025

LIPOSUZIONE MASSIVA E ADDOMINOPLASTICA: SONO SICURE?

Il trattamento integrato dell’addominoplastica con la liposuzione del dorso e dei fianchi è stato effettuato, in varie modalità, per circa 3 decadi ed è divenuto ormai una procedura davvero molto popolare, soprattutto in America Latina e del Nord. Il trattamento combinato, infatti, evita che il paziente debba sottoporsi ad un ulteriore intervento chirurgico, riducendo quindi i tempi di convalescenza, i costi e aumentando il grado di soddisfazione del paziente, permettendo un rimodellamento corporeo con risultati estetici nettamente superiori. Tuttavia, nonostante la crescente popolarità e i potenziali benefici, la sicurezza di un approccio in un unico tempo (addominoplastica + liposuzione massiva) è stato oggetto di forte dibattito. I primi studi infatti mettevano all’erta dall’eseguire un trattamento combinato a causa dei presunti effetti collaterali.

Tuttavia, in un articolo uscito recentemente sulla rivista americana Plastic and Reconstructive Surgery (la rivista mondiale più autorevole in materia di chirurgia plastica), è stato proposto uno studio che ha messo in luce molti aspetti sull’uso combinato di liposuzione e addominoplastica. Lo studio, infatti, ha preso in esame ben 26032 casi di addominoplastica (eseguiti in America tra il 1995 e il 2017); sono emersi degli aspetti molto importanti.

La lipoaddominoplastica eseguita insieme con la liposuzione massiva delle aree circostanti (quali fianchi e dorso: quindi la cosiddetta liposuzione circonferenziale) presenta, rispetto all’addominoplastica standard e senza liposuzione:
• In generale una percentuale inferiore di complicanze
• Inferiore incidenza di sieroma (3,6% contro i 5,5%)
• Inferiore incidenza di ematoma (0.9% contro 1,5%)
Questa riduzione si giustifica dalla minore entità degli scollamenti e dal minore spazio morto che si crea.

Da questo studio emerge, quindi come non solo la lipoaddominoplastica con liposuzione circonferenziale abbia un maggiore potere modellante, ma che addirittura comporti un minore rischio di complicanze rispetto agli interventi tradizionali!

Queste possibilità, impensabili fino a pochi anni fa, sono rese attuabili anche grazie al notevole miglioramento delle tecnologie per la liposuzione oggi disponibili, quali ad esempio la VASER LIPO che, da un lato permette una liposuzione più radicale, dall’altra aumenta molto la sicurezza del paziente, dal momento che la procedura è molto più conservativa e più rispettosa dell’anatomia sottostante, garantendo quindi in definitiva una convalescenza più serena e tempi di ripresa più rapidi.

Vediamo più nel dettaglio il caso di oggi, tipico esempio di Lipoaddominoplastica con rimodellamento corporeo.

A seguito delle gravidanze, la paziente voleva correggere i dismorfismi presenti. All’esame medico, erano presenti i seguenti aspetti.
• Eccesso di cute e sottocute a livello addominale
• Accumuli adiposi a livello dei fianchi e del dorso
• Diastasi post gravidica completa ed ernia ombelicale.
• Ptosi del p**e con ipertrofia adiposa

Eseguire un’addominoplastica tradizionale avrebbe sicuramento comportato un miglioramento, ma non un rimodellamento estremo! È stato, quindi, proposto ed eseguito un intervento di rimodellamento corporeo che, più in dettaglio, ha consistito dei seguenti aspetti:
• VASER LIPO circonferenziale: i depositi di grasso presenti, infatti, sono stati trattati con gli ultrasuoni di terza generazione, così da ottenerne la sonicazione del tessuto adiposo. Questo consente di preservare i vasi linfatici ed ematici e le strutture nervose in quanto gli ultrasuoni impiegati hanno una selettività massima solo per le cellule adipose. Il calore interno generato dal sistema consente anche di facilitare la retrazione cutanea.
• Il tessuto adiposo cosi trattato è stato aspirato mediante la metodica MICROAIRE PAL, vale a dire le cannule ad andamento reciprocante che permettono di eliminare molto efficacemente il tessuto adiposo pretrattato con la VASER LIPO. Particolare attenzione è stata posta nel trattamento del dorso, sede di accumuli adiposi piuttosto importanti: con le cannule a dissettore, sono state interrotte le connessioni connettivali tra derma e fascia di muscoli dorsali (responsabili della creazione dei “rotoli” di grasso), in modo che la cute potesse distribuirsi su una superficie maggiore, eliminando quindi il “rotolo” di grasso.
• VASER LIPO a livello della parete toracica laterale, essenziale per ottenere una figura corporea più slanciata
• Lipoaddominoplastica a cicatrice corta (la liposuzione del lembo addominale consente grandemente di ridurre la lunghezza del taglio orizzontale dell’addominoplastica)
• Liposuzione e lifting del p**e
• Correzione della diastasi e dell’ernia ombelicale. La correzione della diastasi è avvenuta mediante la plicatura verticale (dalla base del processo xifoideo fino al p**e); è stata inoltre effettuata anche la plicatura a corsetto, in questo caso sia per scopi funzionali (essendo presente una diastasi retti-obliqui di circa 3 cm), sia a scopo estetico (per ridurre il punto vita); a rafforzare la parete addominale, in questo caso specifico, sono state inoltre eseguite 2 plicature trasversali: una in sede ombelicale (per rafforzare la correzione dell’ernia ombelicale stessa) e una in sede mesogastrica.
• Lipofilling della depressione sopratrocanterica (per ottenere un’armonica figura con alternanza di concavità e convessità).

Dalle foto post-operatorie, potete osservare il grandissimo miglioramento ottenuto. L’intera regione dorso-addome è stata trattata come un’unica unità estetica, permettendo un risultato estetico ben maggiore rispetto a quanto avrebbe potuto comportare la sola addominoplastica. La silhouette appare infatti slanciata, la cicatrice non visibile dalla biancheria e anche i glutei presentano una migliore estetica, grazie alla liposuzione massiva del dorso. È inoltre possibile notare il punto vita particolarmente stretto che si è riuscito ad ottenere grazie alla plicatura a corsetto che, permettendo l’avanzamento verso la linea mediana del margine mediale del muscolo obliquo esterno, consente una migliore definizione del punto vita stesso, non ottenibile (per lo meno non a questi livelli) con la sola liposuzione..

11/09/2025

RIMOZIONE DI PROTESI MAMMARIE: QUANDO LA SCELTA NON ERA CORRETTA - IL VIDEO: ATTENZIONE - IL VIDEO CONTIENE IMMAGINI FORTI TRATTE DALLA SALA OPERATORIA.

Nel video che accompagna questo post, potete osservare una fase cruciale dell’intervento: la pianificazione dell’incisione a "J" per la mastopessi, finalizzata a rimodellare adeguatamente i tessuti mammari residui. La paziente in questione presentava un rapporto favorevole tra la protesi e il volume mammario, il che ha permesso di eseguire un rimodellamento efficace della ghiandola residua dopo la rimozione delle protesi, ottenendo un risultato perfettamente soddisfacente e in linea con le sue aspettative estetiche.

In questo caso specifico, il seno presentava una buona quantità di tessuto mammario residuo che, una volta rimosse le protesi, ha consentito una correzione naturale e armoniosa della forma del seno. Tuttavia, è importante sottolineare che in alcune pazienti questo rapporto può essere meno favorevole, soprattutto quando il seno è quasi interamente costituito dalla protesi stessa. In questi casi, la ghiandola mammaria residua può essere insufficiente a supportare un rimodellamento naturale, rendendo necessarie tecniche aggiuntive o modifiche del piano chirurgico per garantire un risultato estetico ottimale.

L'incisione a "J" in questa fase consente di ottenere un rimodellamento della mammella, mantenendo una cicatrice corta e un aspetto armonioso, rispondendo perfettamente alle esigenze estetiche della paziente.

RIMOZIONE DI PROTESI MAMMARIE: QUANDO LA SCELTA NON ERA CORRETTA!La mastoplastica additiva è uno degli interventi più es...
11/09/2025

RIMOZIONE DI PROTESI MAMMARIE: QUANDO LA SCELTA NON ERA CORRETTA!

La mastoplastica additiva è uno degli interventi più eseguiti in chirurgia plastica. Grazie ai continui progressi tecnologici, le protesi mammarie di oggi sono sicure, resistenti e permettono di ottenere risultati altamente soddisfacenti. Inoltre, l'intervento viene ormai realizzato prevalentemente in regime di Day Hospital e senza l'uso di drenaggi o fasciature ingombranti, ma semplicemente con un reggiseno contenitivo, simile a quello utilizzato nelle palestre.

Tuttavia, sebbene queste caratteristiche possano far sembrare l'intervento semplice, la mastoplastica additiva è un'operazione molto delicata e complessa, che richiede una pianificazione pre-operatoria meticolosa.

Ogni aspetto della scelta della protesi, dal volume alla proiezione, dalla forma al tipo di accesso, va valutato attentamente per ottenere il miglior risultato estetico e funzionale.

Nel caso della paziente di cui parliamo oggi, l'intervento di mastoplastica additiva effettuato in un’altra sede circa 10 anni prima, non aveva prodotto i risultati desiderati. La paziente ainfatti giudicava il suo seno eccessivo, con un polo superiore troppo pieno; inolre la paziente lamentava i difficoltà nei movimenti, frequenti mal di schiena e disagio nell'indossare determinati abbiglaimenti.

Dopo una valutazione approfondita, è stato deciso di rimuovere le protesi mammarie per restituire alla paziente un seno che fosse più confortevole, naturale e armonioso con la sua figura. L'intervento ha quindi incluso una mastopessi compensatoria, finalizzata a ripristinare una forma estetica adeguata senza l'uso di nuove protesi.
Ecco i principali passaggi dell’intervento:
1. Espianto delle protesi mammarie con rimozione della capsula: Le protesi, integre, sono state rimosse con la loro capsula, che presentava una contrattura lieve, un fenomeno che può verificarsi quando il tessuto cicatriziale intorno alla protesi si indurisce.
2. Chiusura della tasca mammaria: Una volta rimosse le protesi, è stato necessario chiudere la tasca mammaria per evitare eventuali spazi vuoti che avrebbero potuto alterare la forma del seno.
3. Definizione del pattern di mastopessi: è stata eseguita una mastopessi compensatoria a J che ha permesso di limitare le cicatrici, ma anche di garantire un’adeguata proiezione sul torace
4. Riposizionamento dell’areola e riduzione del suo diametro: L’areola è stata riposizionata nella sua sede corretta, portandola anche ad un diametro adeguato.

Il risultato ottenuto, visibile nelle foto pre e post-operatorie, mostra un seno ben posizionato e proporzionato al torace della paziente. La rimozione delle protesi e l’esecuzione di una mastopessi compensatoria hanno migliorato significativamente la forma e il volume del seno, rendendo il risultato naturale e armonico. La paziente ha riferito un immediato miglioramento nel comfort, con una significativa riduzione del dolore alla schiena e della pressione dovuta al peso delle protesi. Inoltre, il seno appare ora molto più naturale e in sintonia con la figura complessiva, permettendo alla paziente di tornare a una vita più attiva e dinamica, senza l’ingombro delle protesi.

In conclusione, questo caso evidenzia l'importanza di una pianificazione chirurgica accurata e personalizzata, che tenga conto non solo dell’aspetto estetico desiderato ma anche del benessere fisico e psicologico della paziente. Quando un intervento di mastoplastica additiva non risponde alle esigenze della paziente, la rimozione delle protesi e una mastopessi compensatoria possono essere la soluzione migliore per ottenere un risultato più naturale, confortevole e funzionale..

08/09/2025

DIASTASI DEI RETTI: NUOVO SISTEMA CLASSIFICATIVO IN BASE ALLA SEDE DELLA DIASTASI: IL VIDEO – ATTENZIONE- IL VIDEO CONTIENE IMMAGINI FORTI TRATTE DALLA SALA OPERATORIA
Nel video a completamento del post, potete osservare da vicino una fase dell’intervento. Dopo lo scollamento del lembo, viene valutata il tipo di diastasi riguardava la sede sopra-ombelicale. Nel video si parla del diverso significato funzionale della fascia anteriore e posteriore dei muscoli retti e delle loro relazioni con i muscoli obliqui e con il muscolo trasverso.

DIASTASI DEI RETTI: NUOVO SISTEMA CLASSIFICATIVO IN BASE ALLA SEDE DELLA DIASTASILa diastasi dei muscoli retti, vale a d...
08/09/2025

DIASTASI DEI RETTI: NUOVO SISTEMA CLASSIFICATIVO IN BASE ALLA SEDE DELLA DIASTASI

La diastasi dei muscoli retti, vale a dire l’aumento dell’ampiezza della Linea Alba con un aumento della separazione dei muscoli retti dell’addome, rappresenta una patologia piuttosto frequente e di comune riscontro, soprattutto negli stadi più lievi.
Sebbene la si possa osservare sia negli uomini che nelle donne e in qualunque età, essa costituisce una condizione tipica del periodo post-parto. Fattori di rischio per la diastasi includono – come è emerso dagli studi-: età superiore a 35 anni, macrosomia fetale, gravidanza gemellare, precedenti gravidanze. Appare controverso il ruolo del parto cesareo: secondo alcuni studi, infatti, si associa ad un aumentato rischio di diastasi, altri studi, invece, non confermano questa ipotesi.
Dagli studi è invece emerso come il livello di tonicità muscolare presente prima del parto eserciti un effetto protettivo sull’insorgenza della diastasi.

La diagnosi di diastasi viene normalmente posta clinicamente (molto spesso addirittura mediante autovalutazione), nel corso della visita medica facendo fare alla paziente dei test che ne confermino la presenza e ne specifichino la gravità.

Tuttavia, soprattutto quando il pannicolo adiposo addominale è particolarmente rappresentato, può risultare difficile valutare l’effettiva entità del problema; in questo caso, l’indagine di prima scelta è rappresentata dall’ecografia della parete addominale che, se adeguatamente condotta, è in grado di fornire informazioni molto utili, non solo sulla entità della diastasi, ma anche sullo stato dei muscoli stessi.

È infatti essenziale conoscere anche lo spessore dei muscoli retti, nonché la loro larghezza; l’ecografia, inoltre, permette di ben indagare anche l’ultrastruttura muscolare; molto spesso, alla diastasi concomitano forti cambiamenti estrinseci ed intrinseci dei muscoli stessi.
• Cambiamenti estrinseci: rappresentati da un aumento dell’ampiezza del muscolo (widening) e da un suo assottigliamento (thinning)
• Cambiamenti intrinseci: costituiti dalla sostituzione di parte del tessuto contrattile con tessuto non contrattile (rappresentato da tessuto adiposo e connettivale)
Questi cambiamenti muscolari pongono il muscolo in una sorta di “svantaggio meccanico”.

Non necessariamente la diastasi è presente per l’intera lunghezza dei muscoli, o per lo meno non con la stessa ampiezza: a volte è maggiore in una sede piuttosto che in un’altra. Proprio sulla base della valutazione della sede di maggiore ampiezza della diastasi, è stato recentemente proposto un nuovo sistema classificativo, che riconosce 5 diversi tipi di diastasi:

1.Diastasi solo sopra-ombelicale (59%);
2.Diastasi solo sotto-ombelicale (1%);
3.Diastasi periombelicale (9%);
4.Diastasi completa, ma maggiore in sede sopraombelicale (29%);
5.Diastasi completa, ma maggiore in sede sotto-ombelicale (2%).

Da questo studio emergono due aspetti essenziali:
1.Molto più frequentemente la diastasi è in sede sopraombelicale (probabilmente per via della presenza di una fascia fisiologicamente più debole già presente in tale sede)
2.È importante conoscere la sede dove maggiormente è presente la diastasi, perché da questo ne consegue il tipo di sutura da usare.

Questa classificazione solleva, a sua volta, un problema: in presenza di diastasi incompleta (cioè solo sopra-ombelicale, solo sotto-ombelicale o ombelicale), bisogna correggere solo l’area affetta o estendere la correzione comunque a tutta la lunghezza del muscolo?

E’ sempre opportuno correggere sempre l’intera estensione del muscolo. Per quanto il massimo potere correttivo venga effettuato là dove la diastasi è presente, è pur sempre buona norma rafforzare e consolidare tutta la lunghezza muscolare. Correggere infatti solo la zona affetta, potrebbe, paradossalmente peggiorare le aree sopra e sottostanti.

Vediamo da vicino il caso di oggi.

A seguito delle gravidanze, la paziente aveva sviluppato una diastasi dei retti (di tipo 1: cioè localizzata in sede sopraombelicale). Erano inoltre presenti accumuli adiposi a livello dei fianchi e delle regioni trocanteriche, di cui la paziente voleva assolutamente sbarazzarsi. È stato proposto ed eseguito un intervento correttivo che, più nel dettaglio, ha consistito dei seguenti aspetti:

• VASER LIPO a livello dei fianchi e della regione trocanterica, per migliorare la silhouette della paziente
• SAFE lipofilling ai glutei, eseguito unicamente a livello della depressione sopratrocanterica (punto C secondo Mendieta)
• VASER LIPOaddominoplastica, con incisione ultrabassa e scollamento discontinuo fino al solco mammario, per mobilizzare quanta più pelle possibile;
• Correzione diastasi , mediante sutura di interlocking muscolare (che virtualmente azzera il rischio di recidiva), volto anche a ricostituire un’adeguata area di stiffness centrale per una adeguata ripresa funzionale della paziente
• Plicatura a corsetto, per la correzione del floppy wall e una maggiore definizione del punto vita. Plicature a stringhe, per correggere l’eccesso verticale di fascia

Dalle foto pre- e post-operatorie, potete osservare il fortissimo cambiamento raggiunto. È stata corretta la diastasi e la paziente presenta una silhouette più slanciata, priva dei depositi di grasso che ne alteravano l’estetica.

Indirizzo

Viale Europa
Rome
00144

Telefono

+393283844471

Sito Web

https://apps.apple.com/it/app/mydiastasisapp/id1532187254

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