26/05/2025
Essere medici, fisioterapisti, logopedisti, infermieri, nutrizionisti, psicologi o svolgere qualsiasi altra professione sanitaria, non cambia: non dobbiamo mai dimenticare che di fronte abbiamo sempre delle persone.
Dare cura e prendersi cura di qualcuno, aiutarlo, accompagnarlo nel suo percorso, non è mai un gioco.
Servono la preparazione clinica e scientifica assolutamente,
ma anche quella UMANA.
Perché per qualcuno, anzi più di qualcuno, è proprio questo che può fare la differenza.
E secondo me questo pensiero dovrebbe essere qualcosa di condiviso, in ogni ambito.
Parliamo sempre tanto del lavoro in team e in equipe,
dell’importanza della collaborazione e del supporto.
E per chi fa il nostro lavoro è davvero essenziale.
Quando anni fa ho iniziato a lavorare, il confronto, lo scambio, il lavoro insieme, ma anche il “trovarsi umanamente” erano tra le cose che mi mancavano maggiormente perché ho iniziato in uno studio in cui ero sola e accusavo molto questo.
Ora piano piano, dopo che tutto nel corso degli anni ha preso forma in quel senso e c’è una rete attiva (e in costruzione) di colleghi fidati qui in studio, ma anche al di fuori di esso e con le realtà con cui collaboro, mi rendo davvero conto di quanto la parte umana di ognuno anche in questo senso faccia la differenza poi per il paziente.
Ma non solo, fa la differenza anche per noi professionisti, per tutti.
Questa riflessione, che in parte vi avevo condiviso anche qualche giorno fa dopo un incontro in università nasce con l’idea di condividere e lasciare impressa anche qui la speranza che ognuno (di noi) possa sempre conservare il proprio lato umano, senza dimenticarlo mai 💜