
29/09/2025
Oppressione toracica, fiato corto, nodo in gola, stanchezza costante…
Spesso questi sintomi vengono interpretati come manifestazioni psicosomatiche: ciò che accade nella mente (stress, pensieri, preoccupazioni) si riflette sul corpo.
Ma oggi sappiamo che il rapporto è bidirezionale:
anche le alterazioni somatiche possono influenzare la psiche. È ciò che in letteratura viene definito modello somatopsichico, in linea con la Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia (PNEI) e con le neuroscienze del sistema nervoso autonomo.
Alcuni esempi concreti:
• Un torace rigido, con ridotta elasticità fasciale e disfunzione diaframmatica, può produrre oppressione sternale, tachicardia e reflusso. Questo perché torace e diaframma sono strettamente collegati alla regolazione del respiro e al tono vagale.
• Una contrattura cervicale cronica può attivare recettori somatici che si traducono in una sensazione soggettiva di globo faringeo (“nodo alla gola”).
Cosa implica questo per la cura?
Non basta intervenire solo sul piano psicologico o solo su quello fisico: serve un approccio integrato.
• Le tecniche fisioterapiche mirate possono ridurre la rigidità fasciale, ripristinare la dinamica diaframmatica e disattivare i circuiti neurovegetativi che alimentano ansia e sintomi somatici.
• Il supporto psicologico aiuta a elaborare lo stress e a ridurre l’iperattivazione del sistema nervoso.
• Nei casi di reflusso e patologie correlate, la terapia deve essere multidisciplinare, perché solo un intervento sinergico previene la cronicizzazione e favorisce una reale risoluzione.
È questo il principio alla base del Metodo Trabucco: un percorso integrato che considera corpo e mente come un’unità indissolubile, capace di autoregolarsi se sostenuta con gli strumenti giusti.