Corsi Hatha Yoga Roma

Corsi Hatha Yoga Roma Corsi di hatha yoga lunedì - mercoledì h.18 - 19.30 tenuti da Martina Mazzariol insegnante F.M.Y. formatasi con il Maestro Antonio Nuzzo.

13/09/2025

L'unico modo per non farsi consumare dal consumismo è digiunare, digiunare da qualsiasi cosa non sia assolutamente indispensabile, digiunare da comprare il superfluo.
Basta rinunciare a una cosa oggi, a un'altra domani. Basta ridurre i cosiddetti bisogni di cui presto ci si accorge di non avere affatto bisogno.
Questa è la vera libertà: non la libertà di scegliere, ma la liberta' di essere.
La libertà che conosceva bene Diogene che andava in giro per il mercato di Atene
borbottando fra sé e sé: "Guarda, guarda... quante cose di cui non ho bisogno!
Tiziano Terzani

11/09/2025
10/09/2025

Le fonti dello Yoga
La radice sanscrita “yuj”, da cui il termine Yoga deriva, tra i tanti significati comprende quelli di congiungere, fondere, interagire. Tradizionalmente Yoga si traduce con “unire”, termine che, nel suo significato profondo, segnala quanto sia importante, per noi tutti, percepirci non come individui isolati ma come individui in perpetua relazione con gli altri e in costante dialogo con l’ambiente, sia fisico sia culturale, in cui siamo immersi. Del resto, come dimostrato, soli non potremmo sviluppare nessuna delle potenzialità in noi contenute.

Una realtà questa che spesso tendiamo a ignorare, agendo come se fossimo entità separate. La mancata consapevolezza di ciò che ci unisce al resto del mondo, oltre che fonte di sofferenza, non può che influire negativamente sulla qualità delle nostre azioni e spingerci a non considerare con la dovuta attenzione i loro effetti sul prossimo e sull’ambiente.

Sebbene nato in seno alla cultura indiana e ispirato all’induismo, l’insegnamento dello Yoga non si esaurisce entro tale ambito, ma riguarda temi universali quali la natura della coscienza e la possibilità dell’uomo di realizzarsi quale essere cosciente.

Prima di pervenire a una formulazione scritta, risalente a circa duemila anni fa, l’esperienza dello Yoga si trasmetteva direttamente da maestro ad allievo.

Le fonti di questa millenaria disciplina si trovano in antichissimi testi indiani: i Veda. Il termine Veda poggia sulla radice sanscrita “vid”, che significa conoscere mediante esperienze vissute in prima persona.

I Veda sono una raccolta di verità sperimentate relative alla natura dell’essere umano e ai tanti aspetti della vita. Nella tradizione indiana gli antichi autori dei Veda sono definiti “rishi”, saggi: coloro che percepiscono le cose come realmente sono.

I Veda, costituiti da cinque libri, risalgono a 10-15.000 anni fa, a seconda che ci si rifaccia a cronologie cinesi o europee della storia indiana. Il messaggio dei Veda è stato perpetuato da testi successivi, le Upanishad, che sono circa 500 e, come i Veda, dapprima tramandate oralmente e in seguito trascritte. Il termine Yoga compare per la prima volta nelle Upanishad, e designa un percorso mirato all’evoluzione interiore dell’uomo nonché all’esplorazione di tutte le sue potenzialità.

Il Raja Yoga attinge la sua ispirazione a un testo straordinario: gli Yoga Sutra di Patanjali, che possono essere definiti un testo di “visione”, nel senso che esprimono ciò che diviene evidente solo a certi livelli di coscienza. Un testo prezioso dunque, perché rimanda costantemente alla comprensione diretta di noi stessi. Comprensione che, più che rifarsi a una riflessione, poggia sulla capacità di ascolto e di osservazione interiore del praticante.

Gli Yoga Sutra sono suddivisi in quattro capitoli che includono 195 aforismi.

Il primo di questi capitoli afferma l’esistenza di vari livelli di coscienza e segnala le modalità che li caratterizzano.

Il secondo esprime come noi siamo, lo stato di coscienza da cui partiamo, la direzione in cui procedere, e le cose che è in nostro potere realizzare per passare da uno stato a un altro.

Il terzo parla delle conseguenze della nostra pratica, e di ciò che non possiamo ottenere direttamente ma solo ricevere, accogliere.

Il quarto parla della libertà: la libertà che da tutto ciò deriva.

10/09/2025

Ascolto e consapevolezza.

La pratica si rivela un campo di apprendimento. La qualità degli atti eseguiti nel corso della pratica rispecchia la nostra condizione interiore e mentale.

Quando siamo inquieti, agitati, quando ci sentiamo instabili, i nostri gesti inevitabilmente palesano questa condizione nervosa; se siamo invece centrati e in grado di intrattenere una relazione amichevole con le sensazioni che arrivano ai nostri centri nervosi, i nostri muscoli esprimono tale stato. In base alle risposte muscolari agli stimoli esterni, come pure a quanto avviene in noi, abbiamo modo di riconoscere lo stato interiore che a queste risposte corrisponde.

Di fatto, l’apprendimento passa attraverso l’osservazione e l’ascolto di una mente pacificata. Come ci sperimentiamo nei momenti in cui siamo liberi dal moto inquieto della mente? Come questo “essere altro”, questo particolare silenzio, riverbera sul corpo e sull’organizzazione motoria? Come cambia il modo di compiere gesti, il tono muscolare attraverso il quale il gesto prende forma?

Si impara ad ascoltare ascoltando.

Si scopre che il nostro ascolto ha diverse gradazioni: quando per esempio è alterato da aspettative o desideri, il nostro ascolto è sterile.

Frequentemente si ascolta in modo frettoloso, ritenendo di conoscere già l’evento osservato, e così si rimane in superficie.

Quando però l’ascolto arriva in profondità, allora si vede, c’è riconoscimento. E si diviene consapevoli. La consapevolezza porta a un riassetto. E non c’è sforzo di volontà in questo. Parti del nostro corpo escluse o poco partecipi al movimento o alle posture tornano in gioco, divengono attive.

Quando si diventa coscienti dell’intima concatenazione che caratterizza gli eventi corporei, ci apriamo a una visione più ampia, che supera i limiti della percezione ordinaria, inevitabilmente parziale.

09/09/2025
31/08/2025

Allontanare dalla mente un evento, un pensiero, una persona ci aiuta a stare meglio e riduce gli ormoni che generano stress fisico: un processo che ci permette di affrontare la vita con un'osservazione più lucida e con un maggior equilibrio emotivo.

31/08/2025

Yoga e psicanalisi apparentemente sembrano mondi lontanissimi fra loro, eppure sono tante le cose che hanno in comune. Vediamo quali...

27/08/2025

Il padre nobile dello Yoga italiano ed europeo da decenni insegna una pratica preziosa e fondamentale che purtroppo non si incontra spesso in questa disciplina: l’immobilità in āsana. È un concetto che ha sviluppato nel tempo, memore degli insegnamenti ricevuti dai suoi maestri, André Van Lyse...

21/02/2025

Care amiche e cari amici,

dopo anni di esperienza e dedizione all’insegnamento, siamo lieti di annunciare la settima edizione del corso quadriennale di formazione personale in Yoga, guidato dal Maestro Antonio Nuzzo.

Un percorso autentico e rigoroso, per chi desidera approfondire la pratica dello yoga nella sua essenza più pura, senza contaminazioni di altre discipline. Il corso non si limita alla teoria, ma si fonda sulla pratica personalizzata, la riflessione e il confronto.

Per chi è pronto a intraprendere un viaggio profondo di crescita personale e spirituale. La partecipazione e la presenza sono requisiti fondamentali.

Quì di seguito la lettera di presentazione al corso di Antonio Nuzzo:

Roma, 19 febbraio 2025

A tutti coloro che sono interessati alla loro personale Formazione.

Cari amici,
dopo 48 anni di impegno costante dedito a coordinare, insegnare e organizzare, in vari ed innumerevoli corsi di formazione, è soltanto dal 2000 che ho iniziato un progetto di formazione personale, quadriennale e unidirezionale.

Sta per iniziare, questa estate, la “settima edizione” di un nuovo corso che potrà essere ulteriormente esteso con opportune prove teoriche-pratiche e la compilazione di una tesi finale, per l’eventuale conseguimento di un’abilitazione all’insegnamento dello yoga

Il sottoscritto sarà coordinatore dei programmi e insegnante dei contenuti teorici e pratici insieme a qualche docente di elevata capacità. Il corso avrà inizio con un seminario residenziale dal 22 al 26 giugno p.v. Dopo la prima selezione il corso si svolgerà a partire dal prossimo autunno sia in presenza che online per sei ‘week-end’ annuali con inizio, solitamente il venerdì alle 17,00 e la conclusione, domenica alle 13,00.

L’anno sarà completato da un seminario residenziali che si ripeterà ogni fine anno.

Il corso avrà la durata di quattro anni e il programma corrisponde ai requisiti stabiliti dall’Unione Europea Yoga sin dal 1974, rivisti, aggiornati e ampliati dall’Advaita Yoga Saṅga, organo formativo del Centro Sudi Yoga Roma.

Queste premesse fondamentali sono la base sulla quale dovrete decidere e accettare queste condizioni preliminari. Se pensate di non poter trovare il tempo per frequentare i 6 w.e. e i seminari previsti, allora vi conviene non prendere in considerazione l’eventualità di pensare di iscrivervi. La partecipazione e la presenza sono condizioni indispensabili e inderogabili.

La formazione personale è l’aspetto più importante in quanto è da ricordare che il primo allievo che avremo o che abbiamo avuto siamo, prima di tutto: “NOI STESSI” e spesso è l’allievo più difficile e disubbidiente…

Gli argomenti che verranno trattati saranno solo ed esclusivamente di yoga, per riuscire così ad approfondire e sperimentare fino in fondo lo yoga, senza nessun “arricchimento” di altre discipline, filosofie o nuove tematiche del movimento “new-age”, non avendo nessun interesse di coltivare sinergie sperimentalidi alcun tipo con altre discipline o culture.

Il corso non si baserà unicamente sull’acquisizione di nozioni teoriche, ma si orienterà fondamentalmente sulla pratica accurata e personalizzata, nonché sullo sviluppo della riflessione, dell’indagine e del confronto.

Lo sviluppo delle facoltà umane ai nostri giorni è fortemente sbilanciato ed è principalmente rappresentato dallo sviluppo di alcune funzioni delle facoltà cerebrali (ragionamento, logica, memoria, automatismi) e di alcune abilità fisico-ginniche (forza, potenza, tonicità, velocità, equilibrio, elasticità, coordinamento).

A queste facoltà andrebbero, con la pratica dello yoga, affiancate altre poco conosciute e solitamente poco apprezzate come la qualità dell’osservazione, dell’accoglienza e dell’ascolto, nutrite dall’innocenzasenza movente, dalla tenerezza e dalla duttilità.

Andrebbero inoltre coltivate alcune facoltà fisiche come l’abbandono esteso e flessibile, il rilassamento profondo, il rispetto per il corpo attraverso un rapporto amorevole e non violento, sostenuto dalla comprensione e dall’accoglienza.

Una capacità quasi del tutto ignorata è lo sviluppo di una relazione percettiva-sensoriale in una sinergia equilibrata con quella nota ed esageratamente esaltata come il rapporto con la forma del corpo.

Queste ultime facoltà abbinate a quelle precedenti porterebbero sicuramente ad uno sviluppo più armonioso della propria personalità.

Pertanto, il ruolo prioritario dell'insegnante di yoga è cercare di individuare il profilo da sostenere più adatto ai nostri tempi, quale educatore, che sa dare una direzione al pensare, una solidità al sistema nervoso e un equilibrio bio-chimico-energetico nel rispetto dei dettami della tradizione.

Il corso ha come obiettivo:
· di comprendere, attraverso la lettura delle antiche scritture e il commento di alcuni testi fondamentali, i principi basilari e tradizionali dello yoga, da vivere durante la pratica;
· di cercare di penetrare quell’atmosfera interiore, durante la pratica, come naturale continuazione di quella tradizione millenaria di cui lo yoga fa parte;
· di migliorare e perfezionare la pratica personale attraverso lo sviluppo di un maggiore rigore interiore;
· di individuare il modo migliore per esprimere quell’intervento didattico e pedagogico, che possa offrire un insegnamento efficace ed esaltare proprio quegli obiettivi prioritari sopra descritti;
· di fornire una formazione estesa e un’abilità nei molteplici aspetti dell’insegnamento.

Il mezzo per raggiungere una formazione adeguata è prima di tutto puntare su una propria comprensione che porterà ad individuare l’intento più vero e profondo; farlo proprio, per poi ricercare una trasformazione interiore, fondata su una pratica concreta e rigorosa, orientata allo studio, al confronto e allo scambio sulle più importanti tematiche riportate nei testi di riferimento. Solo allora l’adepto potrà sentire che, insegnare lo yoga, sia soprattutto rappresentato dall’impellente bisogno di informare e condividere con altri ciò che ha sperimentato, realizzato e compreso.
Per far tutto questo è necessario potersi isolare da tutte le interferenze senza distrazioni, praticare, leggere, studiare, riflettere e condividere nello spirito più vero di un saṅga. È per questo motivo che il presente corso è stato ideato anche in una forma residenziale, nel periodo dei seminari previsti ogni fine anno, per poter avere più tempo e leggere insieme alcuni testi tradizionali, commentarli alla luce non solo della pratica di āsana, prāṇāyāma, mudrā, bandha, kriya-yoga, yantra, ma anche degli aspetti più significativi della vita quotidiana e delle innumerevoli tematiche applicate alla didattica stessa dello yoga.

A breve si sta per concludere il sesto corso di quattro anni e si sta per predisporne il settimo. La caratteristica principale è che verrà data la stessa chiave di lettura a tutte le pratiche e tecniche insegnate, in armonia con l’intento rappresentato dai testi antichi di riferimento e alla luce delle particolari caratteristiche della vita di oggi. Si tratta di offrire una ricerca spirituale che possa aiutare sé stessi nel cercare di meglio interpretare la vita alla luce dell’epoca che stiamo attraversando e per raggiungere una completezza come individuo e come ricercatore spirituale.

Hari Om Antonio Nuzzo

Informazioni e iscrizioni:
Mail:antonionuzzo@centrostudiyogaroma.com

11/02/2025

È sempre necessario sapere quando finisce una fase della vita.
Se insisti a rimanere in essa oltre il tempo necessario, perdi la gioia e il senso del resto.
Chiudere cerchi, o chiudere porte, o chiudere capitoli, come preferisci chiamarlo.
L'importante è riuscire a chiuderli e lasciare andare i momenti della vita che si sono conclusi.
Non possiamo vivere il presente rimpiangendo il passato, né tantomeno domandandoci il perché.
Quello che è successo, è successo, e bisogna lasciarlo andare, bisogna staccarsene.
Non possiamo essere eternamente bambini, né adolescenti tardivi, né dipendenti di aziende inesistenti, né avere legami con chi non vuole essere legato a noi.
I fatti accadono, e bisogna lasciarli andare.

Paulo Coelho

Indirizzo

Via G. Saliceto 5A
Rome
00161

Orario di apertura

Lunedì 18:00 - 19:30
Mercoledì 18:00 - 19:30

Telefono

+393356995171

Sito Web

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