14/07/2025
Ci sono 3 aspetti fondamentali da tenere sempre in mente, se vogliamo diminuire la nostra frustrazione e se vogliamo crescere i nostri figli con un equilibrio emotivo funzionale.
Tutte le volte che nostro figlio fa i “capricci” e va in frustrazione, per qualsiasi motivo (ad esempio, non vuole spegnere la TV, non vuole farsi la doccia, oppure vuole un giocattolo nuovo, vuole altri dolci, ma gli viene vietato) ricordiamoci:
1. Nei bambini, soprattutto fino ai 7/8 anni, il cervello razionale (neo-corteccia), deputato alla pianificazione delle azioni (“adesso faccio questo e dopo faccio questo”), al ragionamento, a pensare alle conseguenze delle proprie azioni (“se faccio questo, succede questo”), a regolare l’intensità delle proprie emozioni, è immaturo (termina il suo sviluppo a 25 anni).
2. Quando il bambino prova una forte emozione (di qualsiasi genere: rabbia, tristezza, paura), va in frustrazione e il cervello razionale smette di funzionare, si disattiva.
Per questo motivo e per quello precedente, dobbiamo intervenire noi adulti con il nostro cervello razionale attivo e ben sviluppato.
❌ ️Cosa non fare
Diventa inutile dare spiegazioni o cercare di far capire delle cose al bambino, perchè in questo momento non è in grado di ascoltare e di comprendere.
✅️ Cosa fare
Piuttosto, si interviene cercando di calmare e di entrare in sintonia con la sua emozione (es. “capisco che vuoi stare ancora la parco perchè ti piace”, oppure dare un abbraccio, se lo accetta).
3. Solo nel momento in cui nostro figlio è calmo, intervengo cercando di far riattivare il cervello razionale (neo-corteccia) con brevi spiegazioni: “lo so tesoro che ti piace stare al parco, ma adesso è arrivato il momento di andare via.”
Forniamo una “soluzione”: “Stai tranquillo, torneremo domani!”.
Tanto più coltiveremo questo tipo di educazione, tanto più aiuteremo il cervello di nostro figlio a maturare nella direzione più funzionale per il suo equilibrio emotivo. Equilibrio che avrà non solo da bambino, quando sarà adolescente e ragazzo, ma anche quando diventerà adulto.
E’ stancante? Sì!
E’ frustrante? Si!
Non è per niente facile mettere in atto queste azioni, soprattutto all’inizio, perchè non siamo abituati a tutto ciò, ma un pò alla volta, ci si può riuscire.
E nel caso vi sembri difficile, scrivetemi e vi accompagnerò in questo “viaggio”, a volte “tortuoso”.
Ricorda, chiedere aiuto non significa arrendersi!
Significa rifiutare di arrendersi!
E vi assicuro che sarà tutta fatica ripagata!
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Per chi non mi conosce, sono Letizia Cavallo, Psicologa dei Processi di Sviluppo, Psicodiagnosta e specializzata nel sostegno di mamme e papà di bambini della fascia di età 0/6 anni.
Svolgo percorsi strutturati e mirati per rispondere alle specifiche richieste e ai bisogni delle mamme e dei papà che si trovano in difficoltà a gestire i comportamenti dei loro figli.