Logopedista Dott.ssa Ilaria Fassetti

Logopedista Dott.ssa Ilaria Fassetti Deglutizione-Voce-Comunicazione Studio di Riabilitazione Logopedica

27/06/2025

Nuove frontiere della pediatria: la 𝐍𝐮𝐥𝐥𝐨𝐩𝐚𝐭𝐢𝐚®️.

Per chi se lo fosse perso, questo è il post (del 2023) di cui sono in assoluto più fiero e geloso (aggiornato).

Si tratta del vero antidoto a pseudoscienze, ciarlatani, iper-medicalizzazione e antibiotico-resistenza (che sarà la prima causa di morte nei Paesi industrializzati entro il 2050¹).

Cari amici, sono molto orgoglioso di presentarvi una nuova disciplina pediatrica e, a dire il vero, medica in generale, da me fondata proprio oggi, frutto di anni di studio e di una attività indiscutibilmente intensiva che mi ha visto visitare, in poco più di 5 anni, oltre 10.000 bambini (ma anche adulti) in una 15ina di Pronto Soccorso pediatrici del nord Italia, a domicilio e nel mio ambulatorio: la 𝐍𝐮𝐥𝐥𝐨𝐩𝐚𝐭𝐢𝐚®️️.

La 𝐍𝐮𝐥𝐥𝐨𝐩𝐚𝐭𝐢𝐚®️️ è un approccio terapeutico a costo zero che potrebbe, e certamente 𝒅𝒐𝒗𝒓𝒆𝒃𝒃𝒆, soppiantare le rivali inspiegabilmente iperinflazionate e smodatamente costose (visto ciò che contengono e soprattutto i risultati a cui portano) quali 𝒐𝒎𝒆𝒐𝒑𝒂𝒕𝒊𝒂, "agopuntura pediatrica" (l'𝒂𝒄𝒖𝒑𝒓𝒆𝒔𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆, sì, quella senza manco l'ago!), 𝒏𝒂𝒕𝒖𝒓𝒐𝒑𝒂𝒕𝒊𝒂, 𝒓𝒊𝒇𝒍𝒆𝒔𝒔𝒐𝒍𝒐𝒈𝒊𝒂 𝒑𝒍𝒂𝒏𝒕𝒂𝒓𝒆, 𝒊𝒓𝒊𝒅𝒐𝒍𝒐𝒈𝒊𝒂, 𝒐𝒔𝒕𝒆𝒐𝒑𝒂𝒕𝒊𝒂 e, chi più ne ha, più ne metta.

La 𝐍𝐮𝐥𝐥𝐨𝐩𝐚𝐭𝐢𝐚®️ è una disciplina seria che, a differenza della concorrenza, si prefigge di 𝒄𝒖𝒓𝒂𝒓𝒆 𝒔𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒄𝒖𝒓𝒂𝒓𝒆 lasciando che, sintomi non gravi di problematiche non gravi quali sono quasi sempre le infezioni pediatriche, facciano il loro corso.

Rinite, tosse, febbre senza compromissione delle condizioni generali, astenia (l'importante propensione del bambino malato di starsene in pace per svariate ore al giorno nel suo lettino o sul divano), che quindi non richiedono una terapia farmacologica specifica in quanto non vi risponderebbero affatto, vengono trattate dal 𝐌𝐞𝐝𝐢𝐜𝐨 𝐍𝐮𝐥𝐥𝐨𝐩𝐚𝐭𝐚®️ in maniera semplice quanto efficace: 𝐬𝐩𝐢𝐞𝐠𝐚𝐧𝐝𝐨 ai genitori l'abituale decorso dei medesimi sintomi in quelle specifiche patologie, e la totale inutilità di qualunque impegno di farmaci, rimedi, prodotti e sortilegi.

Alcuni esempi:

Bambino con importante 𝐫𝐢𝐧𝐢𝐭𝐞: lavaggi nasali con soluzione isotonica, meglio se impiegando un irrigatore nasale.
𝑵𝒊𝒆𝒏𝒕𝒆 aerosol di alcun genere, niente granuli omeopatici (che essendo costituiti da solo zucchero, predispongono pure alla carie; dopo averglieli dati svariate volte al giorno e per svariati giorni glieli lavate, i denti?).

Bambino con 𝐭𝐨𝐬𝐬𝐞, esclusi laringospasmo, broncospasmo e ovviamente polmonite: lavaggi nasali come sopra, specie se tosse "grassa" e notturna dovuta allo scolo del muco nasale nelle prime vie respiratorie. Dopo il lavaggio, anche nel cuore della notte, magia!, la tosse scompare per ore.
𝑵𝒊𝒆𝒏𝒕𝒆 aerosol con fisiologia (che le prime vie aeree sono già sature di vapore acqueo pochi cm dopo il loro inizio), nemmeno con estratti di semi di pompelmo (sigh!), bicarbonato, fluidificanti vari e neanche l'iperprescritto cortisone che, no!, non è indicato per trattare la tosse!
Il dispositivo per aerosol-terapia serve a somministrare una...terapia, appunto, farmacologica e con indicazione ben precisa.
Ah, e scordatevi pure di costosi sciroppi a base di zucchero/miele ed estratti naturali di vario genere, compresa la bava di quelle povere lumache che immagino venir spremute a milioni per riempire quelle costose bottigliette, magari prescritti a cuor leggero sulla base di uno studio per davvero pubblicato, condotto su una cinquantina di pazienti con tosse da più di 7 giorni (e quanto dovrebbe durare, sta benedetta tosse?), che riguarda il più famoso degli sciroppi per la tosse (proprio quello!) dove, tra gli autori, compare uno dei consulenti della stessa ditta che lo produce (scritto nero su bianco alla voce "conflitti di d'interessi", intendiamoci!).
Piuttosto il 𝐌𝐞𝐝𝐢𝐜𝐨 𝐍𝐮𝐥𝐥𝐨𝐩𝐚𝐭𝐚®️ consiglia un cucchiaino di miele, se bimbo con almeno 1 anno, eventualmente sciolto in un po' di latte caldo, se proprio proprio vogliamo accontentare le nonne!

Neonato/lattante con 𝐜𝐨𝐥𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐠𝐚𝐬𝐬𝐨𝐬𝐞 in cui siano falliti i tentativi "comportamentali" quali il favorire il ruttino e un po' di sana ginnastica con le gambine: sondino rettale, fatto come si deve.
𝑵𝒊𝒆𝒏𝒕𝒆 granuletti di zucchero di cui sopra (ma davvero date zucchero a un neonato/lattante in allattamento esclusivo?), come anche l'imposizione delle mani di un osteopata (magari nemmeno laureato in una professione sanitaria) sul pancino di vostro figlio, che vi parla di trauma da parto e chiude gli occhi come in 𝑡𝑟𝑎𝑛𝑐𝑒 per alcuni secondi come mi viene raccontato (verificate CHI mette le mani sui vostri figli!).
“Professionisti sanitari” che, in 5-10 sedute di "imposizione delle mani" trattano con assoluta padronanza la distorsione della clavicola (che non esiste) o dell'anca (che nemmeno esiste), come mi è capitato di ve**re a sapere.
Un vero professionista non può prevedere in quante sedute sarà in grado di risolvere un problema, se reale e davvero risolvibile con qualsivoglia trattamento (mi viene in mente il torcicollo congenito). Se a risoluzione spontanea dopo un certo periodo di tempo, come sono ad esempio le coliche gassose o un problema immaginario, è verosimile che in 10 sedute a cadenza settimanale (che fa più di 2 mesi) lo stesso si sarà risolto. DA SOLO.
E via di raccomandazione nel gruppo delle mamme, magari dopo iniziale raccomandazione già in ospedale, dopo il parto, da parte di qualche ostetrica. Anche questo è un fatto realmente accaduto: “prenda già appuntamento con un bravo osteopata, mi raccomando”.

Bambino con 𝐟𝐞𝐛𝐛𝐫𝐞 da un paio di giorni: se non sofferente (nel qual caso deve essere somministrato un antidolorifico che sia anche antipiretico, perché il dolore nel bambino va SEMPRE trattato), nulla potrà scontargli i canonici 2-5 giorni di febbre più o meno alta, che sono una costante, con o senza impiego di prodotti venduti come miracolosi (nemmeno ibuprofene e paracetamolo ridurranno la durata complessiva della febbre, sono solo in grado di attenuare i sintomi temporaneamente!).

Detto tutto questo, credo che il 𝐌𝐞𝐝𝐢𝐜𝐨 𝐍𝐮𝐥𝐥𝐨𝐩𝐚𝐭𝐚®️ sia l'unico medico con approccio veramente naturale, che prescriverà una terapia farmacologica solo in casi selezionati ove la stessa sarà però opportuna oltre che indicata. Facile non dare farmaci imbottendo di altre cose!

Chiudo raccontandovi un aneddoto capitatomi propri ieri in un Pronto Soccorso dell'estremo nord Italia, dove il naturale prende un po' troppo spesso alla testa, e che mi ha ispirato per questo post un po' su di giri.

Bambina di 4 anni che, da una decina di giorni, presentava urine torbide e maleodoranti, con incostante prurito genitale (in assenza di infiammazione locale/secrezioni).
Vista dalla Curante, omeopata (mi ha detto candidamente di esserlo al telefono prima di inviarmela per giustificare l'approccio che vi sto raccontando), la stessa esegue uno stick urine, che risulta positivo per soli leucociti.

Urine torbide e maleodoranti + prurito + leucociti allo stick urine, per il 𝐌𝐞𝐝𝐢𝐜𝐨 𝐍𝐮𝐥𝐥𝐨𝐩𝐚𝐭𝐚®️ che lavora sul territorio = sospetta cistite, con invio di campione di urine in laboratorio a voler essere scrupolosi, e avvio di terapia antibiotica.

Approccio della Collega omeopata? Indovinate? Yes, i mitici granuli di zucchero "che comunque hanno fatto la loro parte", mi dice. Boh!
Ma per quale motivo allora me la invia in Pronto Soccorso? Non nel sospetto di una infezione urinaria (già curata coi granuli!) ma nel sospetto di un... Corpo estraneo in va**na! Giuro! Ecco perché nelle premesse continuava a ripetere il termine 𝒍𝒆𝒖𝒄𝒐𝒓𝒓𝒆𝒂: 𝑓𝑢𝑜𝑟𝑖𝑢𝑠𝑐𝑖𝑡𝑎 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑣𝑎𝑔𝑖𝑛𝑎 𝑑𝑖 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑒𝑐𝑟𝑒𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑏𝑖𝑎𝑛𝑐𝑜-𝑡𝑟𝑎𝑠𝑝𝑎𝑟𝑒𝑛𝑡𝑒, 𝑖𝑛𝑜𝑑𝑜𝑟𝑒 𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑎𝑠𝑠𝑜𝑐𝑖𝑎𝑡𝑎 𝑎 𝑠𝑖𝑛𝑡𝑜𝑚𝑖.

Ve la faccio breve. All'arrivo della bimba raccogliamo un campione di urine previa accurata igiene, che appaiono visibilmente torbide.
Ci scommetto che abbia una infezione urinaria!
Ripetiamo lo stick urine con positività per: leucociti, nitriti, proteine, sangue. Non manca niente! Bingo! Infezione urinaria!
Avviata terapia antibiotica per 5 giorni previo invio in laboratorio di campione per l'urinocoltura.

A questa bambina è andata bene. Ancora qualche giorno avrebbe potuto complicarsi in 𝒑𝒊𝒆𝒍𝒐𝒏𝒆𝒇𝒓𝒊𝒕𝒆 (infezione batterica che, dalla vescica, risale ai reni e si manifesta con febbre), che avrebbe richiesto una terapia antibiotica più duratura esponendo certamente a rischi maggiori di una semplice cistite.

Sono stato lungo, scusatemi.

Spero che la 𝐍𝐮𝐥𝐥𝐨𝐩𝐚𝐭𝐢𝐚®️ prenda presto piede.
Io continuerò a tenere incontri con solo rimborso spese nelle scuole della mia Provincia che stanno continuando a farne richiesta.
I colleghi Alternativopati a vendere videocorsi-fuffa a botte di 140 euro l'uno o a promuovere inutili terapie naturali che, di naturale, spesso hanno ben poco.

Buona serata a tutti,
Dott. Giorgio Cuffaro, Pediatra Nullopata (primo al mondo).

Fonti:
1) https://www.epicentro.iss.it/antibiotico-resistenza/impatto-europa-mondo

22/05/2025

Ricercatori statunitensi hanno sviluppato un innovativo test del sangue in grado di rilevare la SLA con una precisione del 98%

11/05/2025

OMEOPATIA: LE 15 COSE A CUI NON RISPONDERO' PIU'.

1. “Su di me ha funzionato”
Succede spesso, ed è normale: la percezione di miglioramento può derivare da molti fattori che nulla hanno a che fare con l’efficacia del rimedio. Un sintomo che regredisce spontaneamente, l’attenzione ricevuta, il desiderio che qualcosa funzioni.
L’omeopatia agisce dove agisce il placebo: là dove la mente e il corpo sanno fare da soli. È proprio per evitare queste illusioni che la medicina si fonda su sperimentazioni controllate.

2. “Funziona sugli animali, quindi non può essere solo effetto placebo”
In realtà l’effetto placebo non è limitato a chi assume la sostanza, ma si estende a chi somministra, osserva e interpreta i risultati. Quando un proprietario crede di curare il proprio animale, cambia il suo comportamento: è più attento, più rassicurante, più presente.
In etologia clinica, questo si chiama effetto placebo per interposto umano. Gli studi seri sugli animali, infatti, non mostrano benefici significativi dall’omeopatia.

3. “È naturale, quindi fa bene”
Ammesso che la parola “naturale” abbia senso in questo contesto, i rimedi omeopatici sono così diluiti che della sostanza di partenza non resta più nulla. Non poco: nulla. Non c’è nulla che possa agire, né in bene né in male.
Il richiamo alla naturalità è retorico: rassicurante, ma privo di contenuto farmacologico.

4. “Non fa male”
Un prodotto inutile non fa male solo fino a quando non sostituisce qualcosa che funziona. L’omeopatia fa male ogni volta che ritarda diagnosi, dissuade dall’uso di farmaci veri, o alimenta l’idea che la medicina possa basarsi sull’autosuggestione. La sua pericolosità non è chimica, è culturale.

5. “Lo usano anche medici e farmacisti”
Vero. Ma la verità di un trattamento non si decide per maggioranza. Che anche alcuni professionisti vi ricorrano non cambia il fatto che l’efficacia clinica non sia mai stata dimostrata.
L’autorevolezza non sostituisce la verifica sperimentale. E la medicina non è fatta di opinioni, ma di prove.

6. “Ci sono studi che dimostrano che funziona”
Ci sono studi di ogni tipo. Ma quando si selezionano quelli ben progettati, con campioni ampi, controlli adeguati e revisione tra pari, l’effetto scompare.
L’omeopatia mostra risultati solo quando il metodo è debole: un comportamento tipico dei fenomeni che non esistono.

7. “È una medicina dolce che guarda la persona nel suo insieme”
L’attenzione alla persona è importante, ma non giustifica l’uso di rimedi inefficaci. L’omeopatia è spesso un contenitore relazionale, ma il contenuto rimane nullo.
Confondere la qualità dell’incontro con l’efficacia del trattamento significa dimenticare che prendersi cura non basta, se non si cura davvero.

8. “La scienza non ha il monopolio della verità”
La scienza non è un sistema di potere, né consiste di un insieme di verità e di conoscenze, ma in un metodo per separare ciò che funziona da ciò che solo sembra funzionare. Le affermazioni alternative non sono escluse: sono testate.
L’omeopatia non è messa da parte perché scomoda, ma perché non regge alla verifica. E pluralità non significa equivalenza.

9. “Le case farmaceutiche hanno interessi. L’omeopatia è libera”
L’omeopatia è un’industria multimiliardaria, spesso nelle mani delle stesse aziende farmaceutiche. Non è un’alternativa al mercato, ma una sua variante meno regolata.
Che Big Pharma abbia problemi (e li ha di certo) non rende efficaci le sue versioni zuccherate.

10. “È un mio diritto: libertà di cura”
La libertà individuale non conferisce validità scientifica. Ognuno può scegliere, ma lo Stato ha il dovere di non promuovere, finanziare o legittimare terapie inefficaci.
La libertà non implica che ogni scelta debba essere considerata equivalente. La medicina pubblica ha una responsabilità che va oltre la tolleranza.

11. “Esiste da 200 anni”
Anche l’astrologia. La durata di una pratica non è una prova della sua efficacia, ma della sua adattabilità culturale. L’omeopatia è nata in un’epoca in cui non si conoscevano né i virus né i batteri. È rimasta com’era: questo non è un segno di coerenza, ma di impermeabilità all’evidenza.

12. “La usano in tanti con soddisfazione”
La soddisfazione personale non è una misura di efficacia terapeutica. Molte pratiche inefficaci generano soddisfazione: per aspettativa, per il contesto, per il senso di controllo.
Il compito della medicina non è ottenere apprezzamenti, ma curare ciò che può essere curato. E questo richiede più delle buone intenzioni.

13. “È venduta in farmacia ed è prescritta da medici”
In molti Paesi, Italia inclusa, i prodotti omeopatici possono essere venduti senza dover dimostrare efficacia. La loro presenza in farmacia è una concessione normativa, non una validazione scientifica. Essere autorizzati a vendere un placebo non lo trasforma in farmaco.

14. “Esiste la legge… il regolamento… la definizione giuridica… ai sensi della quale l’omeopatia è riconosciuta”
Sì, ma riconosciuta non significa scientificamente valida. La legge disciplina la vendita, l’etichettatura, la prescrizione: non attesta l’efficacia. L’omeopatia è regolata in quanto esiste, non in quanto funziona. Anzi, in molte giurisdizioni viene esplicitamente esentata dall’obbligo di dimostrare efficacia, cosa che non accade per i farmaci veri. La sua presenza nella normativa è un fatto amministrativo, non una prova scientifica.

15. “Perché questa campagna contro l’omeopatia? È una crociata. È una caccia alle streghe. Volete i roghi. È dogmatismo.”
Nessuno invoca roghi: la scienza non brucia nessuno, ma ascolta e chiede prove. Quando queste mancano o ve ne sono di contrarie, prende atto del risultato.
Parlare di dogmatismo mentre si difende un’idea immutata da due secoli è, quanto meno, curioso. La scienza cambia idea quando cambiano i dati. L’omeopatia no: preferisce parlare di persecuzione.

27/02/2025

21/02/2025

Una bambina affetta da SMA (atrofia muscolare spinale) è stata trattata mentre era ancora nell'utero della madre con uno dei pochi farmaci disponibili

12/01/2025
12/12/2024

In occasione della Giornata Internazionale della Disfagia 2024, ecco un breve approfondimento su uno dei disturbi di cui si occupa il logopedista: la

👉 Disfagia è il termine per indicare una serie di disturbi della deglutizione.
🗣 Le persone affette da disfagia possono avere problemi a consumare determinati alimenti o liquidi, altre non riescono a deglutire affatto. Si possono avere problemi a succhiare, bere, masticare, mangiare, trattenere la saliva, chiudere le labbra, o si può sentire che il cibo o le bevande non vanno giù in modo adeguato.

👉 La disfagia riduce la qualità della vita e può portare a condizioni gravi.
🗣 La disfagia può incidere profondamente sulla qualità della vita. Le persone affette da disfagia possono non solo avere difficoltà a deglutire, ma anche provare dolore durante la deglutizione. Quando ciò accade, mangiare non è più un piacere, ma diventa un problema.
La difficoltà di deglutizione può limitare ciò che si può mangiare e bere, causando frustrazione, stress e depressione. A volte la disfagia può rendere difficile l'assunzione di calorie e liquidi sufficienti a nutrire l'organismo. Questo può portare a gravi problemi medici come disidratazione e malnutrizione, altre volte la disfagia può causare una polmonite.

👉 La disfagia può colpire tutti
🗣 La disfagia colpisce persone di tutte le età e di tutti i ceti sociali. Può derivare da un'ampia varietà di cause, tra cui incidenti, ictus, tumori e relativi trattamenti, condizioni degenerative e respiratorie, ma può anche verificarsi nei neonati a causa di anomalie alla nascita.

👉 La disfagia è una “malattia nascosta”
🗣 Nonostante siano molto comuni, i disturbi della deglutizione passano spesso inosservati.
La mancanza di consapevolezza generale sui disturbi della deglutizione porta le persone a non parlare dei loro sintomi, spesso curabili, con un medico o un logopedista.

Fonte
European Society for Swallowing Disorders https://essd.org/

📌 Il logopedista partecipa al percorso di cura della persona con disfagia fondando il suo intervento sui dati di efficacia, mettendo al centro la Persona e la qualità della sua vita, per migliorare la presa in carico e la cura in un’ottica multidisciplinare e interprofessionale.

01/12/2024

Il 30 novembre è la Giornata nazionale Parkinson, una malattia che colpisce, nel nostro paese, 300.000 persone, se pensiamo che la maggior parte dei malati riceve assistenza in famiglia, le persone coinvolte sono molte di più.

📌 L'impatto della malattia di Parkinson nella quotidianità delle persone causa notevoli alterazioni, limitazioni e disabilità che cambiano la vita delle persone.

🔸 I logopedisti a fianco dei malati e dei caregivers sono presenza concreta, professionale, significativa e competente per gestire le problematiche cognitive-comunicative-linguistiche e delle funzioni orali in tutte le fasi dell'evoluzione della malattia, con risposte appropriate e personalizzate, con l'obiettivo di conservare il benessere della persona.

24/08/2024

¿Cómo hablamos?
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́gica (María José de Luis Flores)

20/04/2024

Indirizzo

Rome

Orario di apertura

Lunedì 15:00 - 20:00
Martedì 15:00 - 20:00
Giovedì 15:00 - 20:00
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Sabato 09:00 - 15:00

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