10/10/2025
IL FERRAGOSTO A RIO VERDE
Si partiva presto con l’alba che odorava di pane
Le borse di vimini piene di cose semplici
La strada che tremava di sole di promesse
Sotto i pioppi l’ombra era una festa
Il vino rosso le risate
Le formiche nei tovaglioli
La chitarra di qualcuno che arpeggiava
Con solo due accordi
Le donne sorridevano piano
Mentre discosti un ragazzo una ragazza
Si parlavano a mezza voce
Tra le emozioni timide di chi non sa ancora
Se è amore o solo agosto
Il picnic anche lungo però finiva presto
Restava nell’aria il profumo del pane
Del vino versato a ridere
Dell’olio buono versato troppo
Del salame tagliato storto tra tanta allegrìa
Sul plaid le briciole i tovaglioli stropicciati
C’era chi giocava a pallone
Scalzo con l’erba che pungeva i talloni
Chi sotto l’ombra più larga
Giocava a carte con la lentezza dei saggi
Un bacio rubato dietro la macchina
Un fiore infilato tra i capelli
Poi il silenzio soave di chi sa
Che domani tutto tornerà come prima
Il vento poi si faceva più dolce
Le cicale contavano le ore come campane lontane
Quando poi il sole si piegava dietro i pioppi
Si raccoglievano le cose
Le stoviglie di plastica le bottiglie vuote
Le risate ancora nell’aria
Per un attimo davvero sembrava
Che la felicità fosse solo quello
Un giorno di aria di erba di promesse leggere
Ora di quei Ferragosti restano solo le foto
Sbiadite in un cassetto che non apro mai
I prati sono ormai vuoti
Ogni tanto se chiudo gli occhi
Sento il pallone che rotola
Una risata lontana
Il fruscio lento delle carte nel vento
Il profumo morbido dei capelli di lei
Tutto mi avverte che da qualche parte
In un agosto che non finisce mai
Stiamo ancora ridendo all’ombra di quei pioppi…