UNA PORTA Sull'invisibile: La qualità meditativa dell'Arte Terapia

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UNA PORTA Sull'invisibile: La qualità meditativa dell'Arte Terapia aperture artistiche, poetiche e psicologiche ...cultura... di minima conservazione dell'umano.

06/08/2025

👳🏻‍♂️ The Tuareg, descendants of the Berbers, are a nomadic people who have inhabited the central Sahara and the Sahel since at least the 5th century BCE. With a social structure based on clans and led by the amenokal, they have preserved their cultural independence and traditions, including their distinctive clothing and music featuring instruments like the imzad. Historically, they were known as skilled trans-Saharan traders and formidable warriors.

Today, they face challenges such as armed conflicts, desertification, and climate change, all of which threaten their nomadic way of life. Despite these obstacles, they remain a powerful symbol of cultural resilience and adaptation in extreme conditions.

Credits: Cienciatum

06/08/2025

1945-2025 80 anni fa, alle 8:15, il bombardiere statunitense B29 Enola Gay sganciava la bomba atomica sulla città giapponese di Hiroshima, la prima mai usata in guerra, provocando circa 200.000 vittime civili
il 9 agosto 1945: il secondo attacco atomico statunitense sul suolo nipponico viene sferrato a Nagasaki e causa circa 80.000 morti.

«Little Boy» e «Fat Man». Si chiamavano così, le due bombe che il 6 e il 9 agosto 1945, distrussero Hiroshima e Nagasaki. Cambiando il corso della storia in modo irreversibile.

Per la gravità dei danni diretti ed indiretti causati dagli ordigni, e per il fatto che si è trattato del primo e unico utilizzo in guerra di tali armi, i due attacchi atomici vengono considerati fra gli episodi bellici più significativi dell'intera storia dell'umanità.

05/08/2025

Vi siete mai trovati in un luogo che ha completamente sconvolto le vostre aspettative?

Immaginate di camminare per Budapest e di entrare in quello che sembra essere una maestosa basilica cristiana. Tre navate, architettura solenne, persino un organo monumentale che riempie l'aria di note profonde.

Ma aspettate. Non siete in una chiesa.

Siete nella Grande Sinagoga di Budapest, la più grande d'Europa, inaugurata nel 1859. I progettisti decisero di adottare proprio lo stile della basilica cristiana per questo edificio di culto ebraico. Una scelta rivoluzionaria per l'epoca.

E quell'organo che sentite? Ha ben 5.000 canne ed è stato installato nel 1996, sostituendo quello originale. Non è incredibile come l'architettura possa diventare un ponte tra mondi diversi?

Questo edificio rappresenta qualcosa di unico: la fusione di elementi architettonici e liturgici di due tradizioni religiose in un'unica, straordinaria opera. Chi l'avrebbe mai detto che una sinagoga potesse raccontare una storia di convivenza già dalla sua struttura?

A volte le più belle sorprese nascono proprio dalla capacità di guardare oltre i confini tradizionali. Non è forse questo il bello dell'architettura? Sorprenderci sempre, anche quando pensiamo di aver visto tutto.

04/08/2025
31/07/2025

L’Alchimia è una Scienza segreta le cui radici si perdono nella notte dei tempi. La sua origine è nell’antico Egitto, dove una ristretta cerchia di sacerdoti conservava questo sapere esoterico proveniente da antiche civiltà scomparse.
Nel Timeo di Platone si dice che Atlantide aveva colonie in Nord Africa e ciò fa supporre che l’origine di questa antica scienza possa essere atlantidea. Nei secoli successivi questo antico sapere si è tramandato segretamente da maestro a discepolo e si è diffuso in tutto il mondo. Il fine ultimo di questa Ars Regia, questo è l’antico nome dell’Alchimia, è la realizzazione della natura divina dell’essere umano attraverso una paziente e lunga manipolazione della materia.
L’Alchimia è dunque una di quelle vie che portano l’uomo al superamento della sua natura effimera ed all’identificazione col divino. La realizzazione di questo fine costituisce la “Grande Opera”, con la quale il “fuoco segreto”, una energia cosmica sconosciuta per l’uomo nello stato ordinario, rende possibile la trasformazione dell’uomo e, secondariamente, quella dei metalli. La vera Alchimia, pur essendo una via spirituale, opera in laboratorio, con anni ed anni di manipolazione della sostanza di partenza e dunque, pur raggiungendo lo stesso scopo degli altri percorsi, è una via completamente diversa da ogni altro cammino di tipo mistico, ascetico o gnostico. Secondo questa antica scienza, materia e spirito sono i due poli di un’unica unità divina, per cui l’uomo, operando sulla materia, opera anche sullo spirito.
Man mano che proseguono le operazioni nell’Atanor, il forno alchemico, lo spirito dell’operatore comincia a trasformarsi, insieme alla trasformazione delle sostanze di partenza.
Dato che, tra gli effetti secondari di questa antica arte, vi è anche la possibilità di trasmutare i metalli vili in oro, i testi alchemici sono “criptati”, cioè completamente incomprensibili per l’uomo ordinario ed interpretabili solo dai veri adepti che ne possono comprendere la complessa simbologia.
Nei veri testi alchemici, immagini e simboli sono la parte preponderante dell’opera e non sono rari i testi costituiti da sole immagini. L’operatore che abbia realizzato la Grande Opera ottiene il “Donus Dei”, la triplice corona cioè i tre doni supremi. Innanzitutto egli acquisisce lo stato divino, la conoscenza assoluta e la liberazione dalle catene del mondo materiale. In secondo luogo egli ottiene la pietra filosofale che ha due proprietà, che potremmo definire secondarie.
La pietra filosofale, detta anche rubino dei saggi, ridotta in polvere, è di colore rosso, friabile e granulosa e viene chiamata polvere di proiezione: disciolta in un liquido genera l’elisir di lunga vita che permette all’adepto che decida di trattenersi in questo mondo di vivere per un tempo indeterminato, proteggendolo anche dalle malattie. Inoltre, mescolata ad un metallo fuso, soprattutto piombo, ha la capacità di trasformarlo in oro. Quest’ultima proprietà ha indotto, soprattutto nel Medio Evo, molte persone avide, prive delle qualità morali per intraprendere la Grande Opera e senza il sostegno di una organizzazione esoterica tradizionale o di un Maestro, a dedicarsi all’Alchimia. Molti di costoro sono impazziti o diventati dementi a causa dei vapori di Mercurio che è tra gli elementi della sostanza di partenza del lavoro alchemico e che hanno questa pericolosa proprietà.

29/07/2025

[ Se le porte della percezione fossero purificate, ogni cosa apparirebbe all'uomo come è, infinita.]

William Blake, in Aldous Huxley, Le porte della percezione - Traduzione di Lidia Sautto

Una rosa è una rosa e solo una rosa. Ma queste gambe di sedia sono gambe di sedia e sono anche san Michele e tutti gli angeli.

In altre parole ciascuno di noi può essere capace di fabbricare minute dosi chimiche di ciò che si ritiene provochi profondi cambiamenti nella coscienza. In tempi normali l’occhio si interessa di problemi come dove? A quale distanza? Qual è la posizione in relazione a che cosa? Nell’esperienza della mescalina le domande implicite alle quali l’occhio risponde sono di un altro ordine.

Nonostante settant'anni di ricerche sulla mescalina, il materiale psicologico a sua disposizione era ancora assurdamente inadeguato, ed egli era ansioso di aggiungerne altro. Io mi trovavo lì e accettai, anzi ero impaziente, di fare da cavia.

Noi viviamo insieme, agiamo e reagiamo gli uni agli altri; ma sempre, in tutte le circostanze, siamo soli. I martiri quando entrano nell'arena si tengono per mano; ma vengono crocifissi soli. Allacciati, gli amanti cercano disperatamente di fondere le loro estasi isolate in una singola autotrascendenza; invano. Per la sua stessa natura, ogni spirito incarnato è condannato a soffrire e godere in solitudine. Sensazioni, sentimenti, intuiti, fantasie, tutte queste cose sono personali e, se non per simboli e di seconda mano, incomunicabili. Possiamo scambiarci informazioni circa le esperienze, mai però le esperienze stesse. Dalla famiglia alla nazione, ogni gruppo umano è una società di universi-isole.

Sentii d'un tratto che le cose andavano troppo oltre. Troppo oltre, anche se andavano in una bellezza più intensa, in un significato più profondo. Il timore, come lo analizzo in retrospettiva, era di essere sopraffatto, di disintegrarmi sotto la pressione di una realtà più grande di quanto una mente abituata a vivere la maggior parte del tempo in un minuscolo mondo di simboli potesse sopportare.

La mente è il suo proprio posto e i posti abitati dal pazzo e dall'individuo dalle doti eccezionali sono tanto diversi dai luoghi dove vivono uomini e donne comuni che vi è poco o niente di terreno comune, per quanto riguarda la memoria, da servire come base per comprendere o seguire i sentimenti.

Ma non avevo calcolato, era evidente, le idiosincrasie della mia struttura mentale, i fatti del mio temperamento, della mia educazione e delle mie abitudini.
..era qualunque cosa che io - o piuttosto il benedetto non-io liberato per un momento dal mio soffocante abbraccio - mi curassi di guardare.

E con l'indifferenza per lo spazio venne un indifferenza ancora più completa per il tempo.

Per quanto espressivi, i simboli non possono mai essere le cose che rappresentano.

Hanno sentito che ciò che vedevano con gli occhi chiusi aveva un più alto significato spirituale di ciò che vedevano con gli occhi aperti. La ragione?
La familiarità porta il disprezzo, e il problema di come sopravvivere si stende nella sua gravità dal tedio cronico al tormento.

Questo era il problema, non distrarsi. Non distrarsi con le memorie dei peccati passati, con l'immaginazione del piacere, con l'amaro ricordo dei vecchi errori e delle vecchie umiliazioni, con tutti i timori e gli odi e i desideri che d'ordinario eclissano la luce.
..facemmo ritorno a casa, e io ero ritornato a quello stato rassicurante ma di profonda insoddisfazione, conosciuto come "avere la testa a posto".

Ma l'uomo che ritorna dalla breccia nel muro non sarà mai proprio lo stesso uomo che era andato

Per me l'universo era tutto vuoto di vita, di scopo, di volizione, finanche di ostilità; era una vasta, morta immensurabile locomotiva, che avanzava nella sua morta indifferenza, per schiacciarmi membro per membro... Non avendo speranza, non avevo neppure nessun preciso timore, fosse dell'uomo o del demonio.
Eppure, cosa abbastanza strana, vivevo in una continua, indefinita, pungente paura, timido, pusillanime, preoccupato non sapevo di che.

La normale coscienza in caso di veglia non è che un tipo di coscienza e intorno a essa, separate da essa dal più sottile degli schermi, esistono potenziali forme di coscienza completamente diverse. Noi possiamo passare tutta la vita senza sospettare della loro esistenza, ma basta applicare un dato stimolo perché con un lieve tocco si rivelino in tutta la loro pienezza.

Usciti fuori da un simile stato di visione non si può più confondere come prima la menzogna dalla verità.

§

Nel 1954, Aldous Huxley pubblica un saggio dal titolo Le porte della percezione, lo stesso dal quale Jim Morrison qualche anno dopo prenderà spunto per scegliere il nome della sua band.

«Non avrebbe mai potuto vedere un fascio di fiori brillare di luce interiore e palpitare sotto la pressione del significato di cui erano saturi.»

Nel 1953 Aldous Huxley sperimentò gli effetti della mescalina, una droga ben nota agli indiani del Messico. In uno stato di allucinazione, lo scrittore arriva a vedere una nuova essenza delle cose, in un mondo in cui le categorie di spazio e di tempo non predominano più e nel quale tutto ciò che gli accade è scisso da ogni sensazione utilitaristica. La natura dell'uomo e delle cose appare così sotto una luce nuova, arricchita di elementi altrimenti inconoscibili che Huxley riferisce invitando il lettore a liberarsi dai condizionamenti culturali per aprirsi alle infinite frontiere della creatività.

Mondadori ed.

29/07/2025
28/07/2025

Chi l'avrebbe mai detto che l'Abruzzo nasconde uno dei segreti più antichi d'Europa?

Tutto inizia nel marzo del 1954, vicino L'Aquila. Alcuni operai stanno scavando in una cava d'argilla, cercano acqua per il paese. Lavoro di routine, niente di speciale.

A meno di un metro di profondità, però, qualcosa cattura la loro attenzione. Non è acqua quello che hanno trovato.

È un mammut. Alto 4 metri. Vecchio 1,3 milioni di anni.

E pensate un po': lo scheletro è quasi completamente intatto. Una rarità assoluta che ha reso questo ritrovamento uno dei più importanti d'Europa. Il Mammuthus meridionalis oggi è conservato al Museo Nazionale d'Abruzzo, testimone silenzioso di un'epoca in cui giganti lanosi camminavano sulla nostra terra.

Quella che doveva essere una semplice ricerca d'acqua si è trasformata in un viaggio nel tempo di oltre un milione di anni. Gli operai cercavano di dissetare il presente e hanno invece riportato alla luce il passato più remoto.

A volte le scoperte più incredibili avvengono per pura casualità. Chissà quanti altri segreti custodisce la terra sotto i nostri piedi, in attesa che qualcuno, magari per caso, li riporti alla luce.

https://www.raiplaysound.it/audiolibri/ilmaestroemargherita
27/07/2025

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Il maestro e Margherita - letto da Massimo Popolizio - Satana in persona giunge a Mosca sotto le spoglie di un mago. Insieme a lui c'è la sua bizzarra, ma implacabile, corte di demoni, capitanata da Behemoth, un enorme gatto nero in gradi di parlare. La pigra routine della capitale sovietica ne rim...

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