Basaglia Oggi

Basaglia Oggi Pagina gestita dall'associazione Ipse Lab APS.

La pagina raccoglie i contributi di persone e realtà che si ispirano al lavoro inaugurato da Franco Basaglia e dalla sua equipé.

LEGGE BASAGLIA SOTTO ATTACCO?Il Ddl Zaffini riapre il dibattito sulla salute mentale e fa temere un ritorno a logiche co...
07/06/2025

LEGGE BASAGLIA SOTTO ATTACCO?

Il Ddl Zaffini riapre il dibattito sulla salute mentale e fa temere un ritorno a logiche coercitive e segreganti.

📌 Microstrutture che somigliano a “manicomietti”
📌 TSO prolungabili fino a 15 giorni
📌 Codificazione della contenzione meccanica

⛔ Una riforma che, secondo l’opposizione, rappresenta un grave passo indietro rispetto ai principi della legge 180: inclusione, rispetto, libertà.

👥 Anche il mondo della psichiatria invita alla prudenza, chiedendo un confronto serio e non ideologico.

🔊 ConF.Basaglia e sono già in campo per difendere e rilanciare il cammino aperto dalla 180, dentro e fuori le istituzioni.

La legge 180 va applicata e qualsiasi proposta di riforma deve andare verso un miglioramento della stessa, laddove nella pratica viene elusa, prevedendo un aumento della tutela dei diritti delle persone che vivono un disturbo mentale e della continuità delle cure e della prossimità, non maggiore controllo e coercizione.

📲 Sfoglia il carosello per capire cosa sta succedendo.
🔗 Approfondisci la tematica sul nostro sito: radio32.net (link in bio). Seguiremo la vicenda e proporremo diversi approfondimenti tematici sulla salute mentale.

Confbasaglia, Forum Salute Mentale

L’11 aprile 2025 a Venezia, presso la sede della Fondazione Querini Stampalia a partire dalle 9.30, Archivio Basaglia co...
08/04/2025

L’11 aprile 2025 a Venezia, presso la sede della Fondazione Querini Stampalia a partire dalle 9.30, Archivio Basaglia con Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, presenta “Basaglia e la libertà – L’impatto del mondo”: un appuntamento con ospiti internazionali dedicato all’influenza che l’esperienza basagliana ha esercitato anche fuori dal nostro paese incidendo in modo significativo su riflessioni e pratiche legate al paradigma di cura e salute mentale.

IL PROGRAMMA

La forza e la concretezza del discorso/pratica di Basaglia sono cresciute e continuano a svilupparsi ben oltre la realtà italiana. Basaglia non solo interagisce con molti intellettuali (Michel Foucault, Felix Guattari, Robert Castel, in Francia; Ronald Laing, David Cooper e Maxwell Jones in Inghilterra; Carlos Castilla del Pino in Spagna) ma visita e lavora sul campo con psichiatri, operatori, figure politiche europee e sud-americane stabilendo un’influenza diretta e duratura sui movimenti critici psichiatrici e spesso sulle riforme dei sistemi sanitari nazionali.

Invitato in paesi dalle democrazie emergenti, come la Spagna nell’ultimo periodo del franchismo o il Brasile appena uscito dalla dittatura militare, Basaglia esercita qui un’influenza diretta e carismatica (si ricordino le “Conferenze Brasiliane”). Progressivamente il suo pensiero e il modello che si sviluppa prima a Gorizia, poi a Parma e infine a Trieste divengono vettori significativi anche senza la sua presenza fisica. Trieste, porta d’ingresso per i Paesi balcanici, diventerà l’esempio concreto di sistema territoriale alternativo visitato da medici e intellettuali di tutto il mondo.

Nel 2001 l’Organizzazione Mondiale della Salute, nel proprio Rapporto Mondiale sulla Salute Mentale, riconosce l’esperienza basagliana come modello fondamentale per l’evoluzione dei sistemi di salute mentale in tutto il mondo, stabilendo il ruolo fondamentale di Basaglia nella psichiatria del Novecento.

L’incontro, promosso in collaborazione con Fondazione Querini Stampalia, rientra all’interno del progetto “Cent’anni di un pensiero pratico visionario” realizzato da Archivio Basaglia e Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Con Hugo Cohen (Argentina), psichiatra, ex capo del Dipartimento di Salud Mental della Provincia di Rio Negro, Jaime David Mirabal (Repubblica Dominicana), psichiatra, ex vicepresidente della Repubblica Domenicana, ministro dell’ambiente e delle Risorse Naturali, Fernanda Nicacio (Brasile), terapista occupazionale, professoressa all’Università di San Paolo,Pedro Gabriel Delgado (Brasile), psichiatra, professore Università Federale di Rio de Janeiro, Giovanna Del Giudice, psichiatra, presidente ConFBasaglia, Victor Aparicio Basauri (Spagna), psichiatra, direttore della rivista Cuadernos de Psiquiatria Comunitaria, Sashi Sashidaran (United Kingdom), psichiatra, professore Università di Glasgow, Anne Lovell (Francia), antropologa, direttrice di ricerca INSERM Parigi, Luciano Carrino (Italia), psichiatra, presidente della KIP International School, Benedetto Saraceno, psichiatra, già direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Abuso di Sostanze dell’OMS.

Fonte: https://www.archiviobasaglia.org/it/ -e-la-liberta-limpatto-nel-mondo-un-convegno

L’11 aprile 2025 a Venezia, presso la sede della Fondazione Querini Stampalia a partire dalle 9.30, Archivio Basaglia con Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, presenta “Basaglia e la libertà – L’impatto del mondo”: un appuntamento con ospiti internazionali dedicato all’influenza che l’esperienza basagliana ha esercitato anche fuori dal nostro paese incidendo in modo significativo su riflessioni e pratiche legate al paradigma di cura e salute mentale.

IL PROGRAMMA

La forza e la concretezza del discorso/pratica di Basaglia sono cresciute e continuano a svilupparsi ben oltre la realtà italiana. Basaglia non solo interagisce con molti intellettuali (Michel Foucault, Felix Guattari, Robert Castel, in Francia; Ronald Laing, David Cooper e Maxwell Jones in Inghilterra; Carlos Castilla del Pino in Spagna) ma visita e lavora sul campo con psichiatri, operatori, figure politiche europee e sud-americane stabilendo un’influenza diretta e duratura sui movimenti critici psichiatrici e spesso sulle riforme dei sistemi sanitari nazionali.

Invitato in paesi dalle democrazie emergenti, come la Spagna nell’ultimo periodo del franchismo o il Brasile appena uscito dalla dittatura militare, Basaglia esercita qui un’influenza diretta e carismatica (si ricordino le “Conferenze Brasiliane”). Progressivamente il suo pensiero e il modello che si sviluppa prima a Gorizia, poi a Parma e infine a Trieste divengono vettori significativi anche senza la sua presenza fisica. Trieste, porta d’ingresso per i Paesi balcanici, diventerà l’esempio concreto di sistema territoriale alternativo visitato da medici e intellettuali di tutto il mondo.

Nel 2001 l’Organizzazione Mondiale della Salute, nel proprio Rapporto Mondiale sulla Salute Mentale, riconosce l’esperienza basagliana come modello fondamentale per l’evoluzione dei sistemi di salute mentale in tutto il mondo, stabilendo il ruolo fondamentale di Basaglia nella psichiatria del Novecento.

L’incontro, promosso in collaborazione con Fondazione Querini Stampalia, rientra all’interno del progetto “Cent’anni di un pensiero pratico visionario” realizzato da Archivio Basaglia e Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Con Hugo Cohen (Argentina), psichiatra, ex capo del Dipartimento di Salud Mental della Provincia di Rio Negro, Jaime David Mirabal (Repubblica Dominicana), psichiatra, ex vicepresidente della Repubblica Domenicana, ministro dell’ambiente e delle Risorse Naturali, Fernanda Nicacio (Brasile), terapista occupazionale, professoressa all’Università di San Paolo,Pedro Gabriel Delgado (Brasile), psichiatra, professore Università Federale di Rio de Janeiro, Giovanna Del Giudice, psichiatra, presidente ConFBasaglia, Victor Aparicio Basauri (Spagna), psichiatra, direttore della rivista Cuadernos de Psiquiatria Comunitaria, Sashi Sashidaran (United Kingdom), psichiatra, professore Università di Glasgow, Anne Lovell (Francia), antropologa, direttrice di ricerca INSERM Parigi, Luciano Carrino (Italia), psichiatra, presidente della KIP International School, Benedetto Saraceno, psichiatra, già direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Abuso di Sostanze dell’OMS.

Confbasaglia

07/12/2024
In tante e in tanti abbiamo deciso di promuovere a Roma laII Conferenza nazionale autogestita per la Salute Mentale --->...
07/12/2024

In tante e in tanti abbiamo deciso di promuovere a Roma la
II Conferenza nazionale autogestita per la Salute Mentale

---> Al termine di un lungo percorso di assemblee partecipate abbiamo deciso di convocare la II Conferenza Nazionale nel centenario della nascita di Franco Basaglia, protagonista della
“rivoluzione” nell’assistenza alle persone con disturbo mentale che ha portato alla legge di riforma del 1978. Con quell’atto di abolizione dei manicomi e di impostazione territoriale delle cure e dell’assistenza sono stati restituiti diritti e cittadinanza alle persone con sofferenza mentale, contrastando ogni forma
di esclusione collegata a disabilita psico-sociale e si e spezzato l’infondato binomio malattia mentale/pericolosita sociale.

---> Sappiamo bene che la riforma ha sofferto di una mancata applicazione uniforme nel paese, ma
riconosciamo la forza e l’attualita del pensiero e dell’opera di Franco Basaglia e di quanti, tra operatori,
familiari e cittadini, si sono spesi in tutti questi anni per creare processi liberatori ed emancipativi realizzando possibilita di cura nei luoghi di vita delle persone.

---> Oggi viviamo però una drammatica situazione di arretramento. La debolezza culturale,
organizzativa e di risorse dei Dipartimenti di Salute Mentale espone sempre piu le persone con
sofferenza, i loro familiari e la comunita tutta ad una condizione di abbandono, a prestazioni
frammentate, per lo piu farmacologiche, all’internamento in strutture residenziali istituzionalizzanti e
cronicizzanti. Permangono, quando non crescono, stigma e pratiche non rispettose dei diritti
fondamentali, la piu estrema delle quali e la contenzione meccanica. Gravissima e la situazione nelle
carceri e nel sistema di accoglienza per i migranti, in particolare nei Centri di Permanenza e Rimpatrio,
dove la salute mentale delle persone ristrette e del personale sono costantemente messe a rischio.
Mentre aumentano la poverta e l’insicurezza sociale, le operatrici e gli operatori del servizio pubblico,
delle cooperative sociali, dell’organizzazioni del terzo settore operano in condizioni difficili, perfino di
precarieta , che si riflettono sulla qualita della presa in carico e sulla qualita delle cure. Così anche le esperienze piu qualificate e avanzate rischiano di arretrare.

---> Questa situazione è ulteriormente compromessa dalla grave crisi del nostro Servizio Sanitario
Nazionale, indebolito da tagli e da spinte privatistiche, mentre si sfalda la rete dei Servizi Sociali nei
territori. Neppure la tragedia della pandemia ha portato ad incrementare gli investimenti per la sanità pubblica e per il sociale, decisi nel 2020 e 2021 per fronteggiare l’emergenza, e rilanciati con il PNRR.
Pensavamo che fosse ovvio e scontato rendere strutturali quegli interventi, invece così non e stato, anzi.

---> Di fronte a questa situazione, invece di potenziare e finanziare le tante opportunita offerte dalla
legge 180, sperimentate con successo in molte realta del nostro paese, vengono presentati in Parlamento
disegni di legge che offrono ricette vecchie e fallimentari. È quello che abbiamo denunciato nel recente
appello Fermare una tragica nostalgia di manicomio. È reagire. Di fronte a questa situazione il Governo, ma anche molte Regioni, sono inerti o intervengono con manovre che ci riportano indietro nel tempo e non vengono realmente incontro ai bisogni vecchi e nuovi dei cittadini di tutte le età.

---> Di fronte a questa situazione vogliamo reagire: ecco perché convochiamo la II Conferenza nazionale autogestita per la Salute Mentale.

Ascolta gli interventi su Radio 32 - La Radio che Ascolta:
https://www.conferenzasalutementale.it/wp-content/uploads/2024/12/appello-convocazione-conferenza-n-autogestita-salute-mentale-2024-1.pdf

16 novembre 1961: l’arrivo a Gorizia di Franco BasagliaE' "il 16 novembre 1961, Franco Basaglia entra da Direttore nell’...
16/11/2024

16 novembre 1961: l’arrivo a Gorizia di Franco Basaglia

E' "il 16 novembre 1961, Franco Basaglia entra da Direttore nell’Ospedale Psichiatrico di Gorizia. Non ne ha mai visto uno. E’ uno psichiatra universitario ma l’università lo ha cortesemente messo alla porta. Franco Basaglia, 37 anni, è un po’ “disallineato” per i canoni della disciplina: legge troppi libri di filosofia, fenomenologi soprattutto, e il suo capo accademico, professor Giovanni Belloni, Clinica delle malattie nervose e mentali dell’Università di Padova, lo chiama “Il filosofo”. Che non è proprio un complimento.
Quindi gli tocca il manicomio. Quello di Gorizia, ma è un caso. Il direttore di prima si chiamava Antonio Canor, veniva da Pola, era un esule, nel manicomio ci abitava con l’anziana madre. Non usciva quasi mai. L’aveva fatto in un giorno di sole, per andare a trovare un fratello a Udine. Sulla strada tutta dritta verso Gradisca d’Isonzo era finito in un fosso, morto.
Quello che vede Franco Basaglia è uguale a Gorizia come negli altri cento manicomi italiani: persone che non sono più persone, corpi, internati. A Gorizia sono 650, in Italia centomila. I manicomi sono uguali in tutto il mondo, il manicomio è un format. Basaglia scriverà che di quel primo giorno ricorda un odore, che è uguale all’odore che ha sentito diciassette anni prima quando è stato in carcere, da studente, per antifascismo: un odore di morte.
Qualche giorno dopo un episodio che segna qualcosa. L’ispettore capo del manicomio di Gorizia, si chiama Michele Pecorari, porge al nuovo direttore il libro delle contenzioni: l’elenco delle persone che la notte prima sono state legate al letto. Il direttore deve vistarlo. E’ una prassi, un gesto quasi da niente, si è sempre fatto così. Il nuovo direttore è lì con la stilografica in mano – l’ispettore Pecorari gliela ha cortesemente passata – ci pensa un po’ e poi lo dice: “E’ mi non firmo”.
A sessant’anni da quel gesto di rifiuto a Trieste si sono ritrovati in un convegno quelli che non legano al letto le persone. Sono gli operatori di 21 Servizi Psichiatrici Ospedalieri di Diagnosi e Cura che hanno scelto di non legare mai al letto le persone. Anche se sono agitate, molto agitate, fuori come un balcone, fuori con tutto, in crisi dura, disperate e “violente”.
Giovanni Rossi, psichiatra mantovano che tiene le fila dell’associazione – si chiama Club SPDC no restraint – dice che così adesso in Italia ci sono 5 milioni di persone che vivono in posti dove, anche se sei matto, molto matto, agitato, molto agitato ecc. ecc. non ti legano al letto. Cercano di calmarti in altro modo, anche con i farmaci, è chiaro. Ma non ti legano. Succede in Friuli Venezia Giulia e in Romagna. Se abiti in Lombardia è più facile finire legati. All’ospedale Niguarda di Milano hanno messo giù anche delle linee guida per la contenzione. Il Ministro Speranza invece ha favorito la stesura di un documento per il superamento della contenzione. Ora tocca alle regioni dire la loro.
E’ complicato non legare le persone, superare la durezza di una crisi senza aggiungerci altra violenza. Angelo Fioritti, direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Bologna, ha raccontato il tormento degli operatori dell’SPDC di San Giovanni in Persiceto, uno dei club che non lega. Non ce la fanno più con un ragazzo debole di mente, incattivito dalla vita e dall’isolamento del lokdown che mette a soqquadro il reparto, è ingestibile e non si riesce proprio a trovare un modo per fermarlo. Allora, con grande tormento, dicono che bisogna fare un’eccezione e contenerlo al letto, anche se non lo fanno più da molti anni. Sono lì con le fascette in mano ma poi dicono di no: legare un’altro umano al letto è anche una cosa che toglie dignità anche a chi lo fa. Ci riprovano, troveranno un modo, non lo legano.”

Uno scritto di Massimo Cirri a commento del Convegno SDPC No Restraint “A sessant’anni da Mi No Firmo”

Per approfondire:
https://radio32.net/16-novembre-1961-larrivo-a-gorizia-di-franco-basaglia/

In questo pazzo mondo, parlare di salute mentale è sempre più necessario"I dati sullo stato di salute mentale della popo...
10/10/2024

In questo pazzo mondo, parlare di salute mentale è sempre più necessario

"I dati sullo stato di salute mentale della popolazione raccolti negli ultimi anni sono sempre più allarmanti e stiamo assistendo a una vera emergenza sanitaria: l’Oms ha rilevato come le diagnosi di disturbo mentale siano cresciute del 30 per cento durante e subito dopo la pandemia. E questo dato non sorprende i professionisti del settore che hanno subito, nella propria quotidianità, quello che l’Ocse e la Commissione europea definiscono “un peggioramento senza precedenti della salute mentale della popolazione, in particolare tra i giovani”."

"Tuttavia, sarebbe un errore leggere questa emergenza come una questione solo per psichiatri e psicologi. L’Oms, infatti, definisce la salute mentale come uno stato di completo benessere bio-psico-sociale: è possibile questo stato se tutti i determinanti della nostra salute mentale, bio-psico-sociali, sono in crisi? Essere individualmente sempre più resilienti, senza mai a mettere a tema l’origine sistemica del nostro stare male, è appropriato? O, diversamente, amplifica ulteriormente le diseguaglianze e le disparità sempre più ampie tra chi riesce a ricevere un aiuto e chi no?

Attualmente, in assenza di risorse e prospettive, quella farmacologica è la risposta più comune. E arriva quando ormai il disturbo diventa un’emergenza personale e familiare. Continuare a "sedare" o a gestire in modo "specialistico" un malessere connesso a determinanti sociali, economici e ambientali, è appropriato? O stiamo medicalizzando la questione nell’impossibilità pratica di agire dei cambiamenti strutturali della nostra società? E ancora, se la normalità vissuta da tutti cambia in modo drammatico, provare un disagio è veramente segno di un problema ‘solo’ individuale? In altre parole, stare bene in un mondo che sotto molti aspetti "va a rotoli" è davvero un segno di salute mentale?

A 100 anni dalla nascita di Franco Basaglia, riportare l’attenzione sulla salute mentale nella sua complessità e nella sua costitutiva interdisciplinarità appare necessario. Perché la salute mentale è un ambito troppo ampio per essere affrontato solo da una disciplina attraverso approcci specialistici che inevitabilmente riducono la questione ad alcuni aspetti, perdendo una prospettiva globale, centrata sulla persona. Il problema attuale non è il farmaco in sé, ma è che il farmaco sia l’unico strumento possibile. Agiamo sui sintomi, senza guardare il contesto in cui originano sintomi, disagi e disturbi."



Continua a leggere l'articolo: https://www.ilfoglio.it/salute/2024/10/10/news/in-questo-pazzo-mondo-parlare-di-salute-mentale-e-sempre-piu-necessario-7021664/

da vicino nessuno è normale"La normalità non esiste in natura, che anzi privilegia, come strategia di autoconservazione,...
09/12/2023

da vicino nessuno è normale

"La normalità non esiste in natura, che anzi privilegia, come strategia di autoconservazione, la biodiversità.

Il concetto stesso di normalità, se non compreso, produce seri danni alla nostra salute mentale.

E’ un concetto ‘inventato’ dagli uomini per autoregolarsi.

Un concetto che cambia costantemente e perciò confonde, destabilizza.

Un concetto che viene definito dalle abitudini di una maggioranza che impone ritmi, modalità, obiettivi che producono costantemente malessere a particolari ‘minoranze’ di persone per i problemi più disparati e diversi tra loro.

E questo vale non solo per il concetto di normalità, ma per qualsiasi concetto ‘astratto’ dato per scontato. Accade infatti che, persi nella razionalità, perdiamo la ‘ragione’ e ci dimentichiamo della vita pratica, ossia della quotidiana, e sempre data per scontata, esperienza pratica di vivere.

Recuperare il proprio punto di vista sul mondo è importante.

‘Centrarsi’, o forse è meglio dire ‘situarsi’, è la pratica fondamentale per recuperare un minimo di equilibrio.

E per farlo, occorre smettere di dare per scontato ‘chi’ siamo.

Occorre cercare e ri-trovarsi.

E nella confusione, prima cosa: informarsi."

Tratto da: https://psicologiaxtutti.it/mission/

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“È da un pò di anni che consiglio a molti miei pazienti, ma anche ad amici e parenti, e pure a mia moglie (ma con lei è ...
09/12/2023

“È da un pò di anni che consiglio a molti miei pazienti, ma anche ad amici e parenti, e pure a mia moglie (ma con lei è una causa persa, nemo propheta in patria), di correre, o nuotare, o andare in bicicletta, o alla peggio, se proprio la pigrizia è tanta oppure l’artrosi da impedimento, passeggiare. Perchè l’ho sperimentato, fa bene.
I farmaci psicotropi, invece, rendono le persone degli obesi letargici. Ciò è dimostrato. Invece i pazienti, bisognerebbe persuaderli a correre, o almeno camminare. Perché ciò che le case farmaceutiche o molti dottori al loro servizio non dicono è che ognuno, camminando, o correndo, o nuotando, o pedalando, si produce da sé i propri oppiodi endogeni, e la loro dopamina, e la propria serotonina, senza comprarla dalle case farmaceutiche.“ [...]
“Invece sono circondato da dottori che riempiono i poveri pazienti di antipsicotici, antidepressivi e ansiolitici che li rallentano, li fanno mangiare, li fanno ingrassare, e dopo 5 anni sono grassi, più grassi del loro terapeuta che gli ha allevati a psicofarmaci, e poi fumano i dottori, eppure i loro pazienti fumano e poi sono sedentari i dottori e lo stesso i loro pazienti, li vogliono grassi, spenti, lenti, moribondi come loro.“

Piero Cipriano in Il manicomio chimico. Cronache di uno psichiatra riluttante

Ne parliamo in questo articolo di Psicologia x Tutti:
https://psicologiaxtutti.it/lattivita-fisic-per-fermare-ansia-e-depressione/

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‘La biologia non è il corpo, e soltanto un modo di descrivere il corpo’   J.Hillman
09/12/2023

‘La biologia non è il corpo, e soltanto un modo di descrivere il corpo’

J.Hillman

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Franco Basaglia - Vita e opere

“Basaglia – e con lui tutti coloro che hanno combattuto insieme la sua battaglia – ha il merito incontestabile di aver fatto cessare, o almeno di aver posto essenziali e decisive premesse per farlo cessare, uno scandalo umano e morale prima ancora che politico e sociale. La sua riforma, ma prima e più ancora tutto il suo lavoro clinico, pratico, teorico, saggistico, intellettuale, politico – ha posto fine, nei limiti del possibile, a tale iniquità; ha imposto a tutti di capire come il malato mentale non sia uno scarto dell’umanità, da segregare dalla società e dalla comunità umana, bensì una persona, che nella sua temporanea o cronica debolezza conserva – come ogni altra persona in ogni stadio e in ogni condizione, felice o infelice, armoniosa o degradata – piena dignità.”

dalla prefazione di Claudio Magris a “Basaglia – una biografia” di Francesco Parmegiani e Michele Zanetti – 2007


  • Foto: Claudio Ernè. Franco Basaglia con Michele Zanetti
  • La pagina Facebook di ‘Basaglia Oggi’ è un progetto di comunicazione multimediale volto alla promozione della figura di Franco Basaglia e delle buone pratiche e iniziative portate avanti dalle realtà che si ispirano ai principi e alla metodologia di lavoro da lui inaugurata nell’ambito della Salute Mentale.