30/08/2017
I GRASSI NON SI "SCIOLGONO"
E il limone non li "brucia".
La “combustione” interna del grasso libera una notevole quantità di energia, che per il primo principio della termodinamica NON può sparire nel nulla, e deve necessariamente essere utilizzata. Muovendo i muscoli durante l’attività fisica, per esempio, oppure aumentando la temperatura del nostro corpo, disperdendosi poi sotto forma di calore, o utilizzandola per produrre altre molecole o altro ancora. La quantità di energia liberata da un kg di grasso tuttavia è enorme: circa 9000 Kcal. Una quantità che una persona normale NON può utilizzare in pochi giorni. Avete mai sentito di qualcuno che dopo aver bevuto una limonata gli è schizzata la temperatura corporea a 42 gradi?
E che succede agli atomi di carbonio e di idrogeno che costituivano i grassi "bruciati"?
Vengono riassemblati sotto forma di acqua e anidride carbonica. Il nostro corpo può eliminare acqua in molti modi diversi: sotto forma di sudore, di urina, di vapore acqueo che espiriamo (avete presente quando d’inverno vedete il respiro condensare?), e altro, ma esiste un UNICO modo significativo per eliminare gli atomi di carbonio originariamente presenti nel grasso: attraverso la CO2 che espelliamo.
A riposo respiriamo mediamente 12 volte al minuto emettendo a ogni respiro 9 mg di carbonio. Quel chilogrammo di grasso che vogliamo eliminare contiene 767g di carbonio. Nell’ipotesi, irrealistica, di non mangiare nulla e che non cambi il nostro fabbisogno energetico, il nostro corpo impiegherebbe quasi cinque giorni per bruciare quel kg di grasso. Le differenze tra persona e persona possono cambiare, ma non troppo, questi valori, e un kg di tessuto adiposo non è composto al 100% di grasso, ma a meno di non essere Michael Phelps ci dobbiamo rassegnare ;)
QUALSIASI metodo miracoloso prometta come risultato la perdita di chilogrammi di grasso corporeo in breve tempo viola i principi di conservazione dell’energia e della materia e non può funzionare.
P.S. Riza è una fonte inesauribile di spunti.