
02/07/2025
Purtroppo ci vogliono far credere che sia possibile avviare un percorso terapeutico utilizzando al posto del terapeuta un robot, una chat di AI. Io mi chiedo come tutto cio' sia possibile. Nella mia formazione non ho appreso solo teorie e tecniche, quello che mi è stato insegnato è che il vero strumento della terapia sono io, in quanto essere umano, con le mie fragilita', le mie paure sulle quali ho lavorato e continuo a farlo, la mia capacità empatica, la capacità di costruire una relazione, un'alleanza con il paziente. Come può un computer sapere cosa prova il paziente se non sperimenta un controtransfert, cioe' se non sente dentro di sé e nel suo corpo l'emozione che il paziente gli sta trasferendo? Quante volte in terapia mi sono sentita angosciata o arrabbiata ed ho sentito che erano le emozioni che il mio paziente mi stava facendo provare e che rappresentavano proprio quello che provava lui in quel momento? Come si può riparare ad un ambiente familiare disfunzionale se non proponendo una dinamica relazionale differente, dove c'e' un ascolto attivo e dove manca un giudizion?
Nella terapia non si può prescindere dall'incontro di due persone ognuna con le proprie storie. Se io non sento il dolore dell'altro non posso rispondergli in alcun modo se non con inutili interpretazioni imparate sui libri. Ma io lo devo sentire nel mio corpo, nella tensione muscolare, nel battito accellerato, e un computer un corpo non ce l'ha. Men che meno un cuore.