
19/08/2025
Stefano Vicari - Neuropsichiatra: “Vorrei assicurare tutti che l’adolescenza non è sinonimo di malattia, o come dire che la vecchiaia non vuol dire necessariamente malattia, però sono due fasi della nostra vita, l’adolescenza e l’età avanzata, in cui si è più esposti ad alcune malattie. In particolare nell’adolescenza siamo più esposti a disturbi mentali, questo è vero da sempre ed è legato al fatto che il cervello durante l’adolescenza subisce una spinta a crescere, a maturare, che è davvero eccezionale. Nell’ultimo periodo, che ormai dura da un bel po’ di tempo, circa 10-15 anni, stiamo notando un aumento dei casi di disturbo mentale tra i più giovani, questo perché sono aumentati notevolmente alcuni fattori ambientali che facilitano la comparsa delle malattie mentali. Tutte le malattie complesse, come l’infarto, il cancro e le malattie mentali, sono il risultato di molti fattori che interagiscono tra loro, da una parte c’è la parte biologica, la genetica, e poi ci sono i fattori ambientali. La genetica è quella, c’è sempre stata, allora se sono aumentati i disturbi mentali dobbiamo pensare che è cambiato qualcosa nel nostro sistema di vita, e questo è il punto. Negli ultimi 10-20 anni sono cambiate profondamente alcune condizioni di vita dei ragazzi, in particolare sono diminuiti alcuni fattori di protezione, mi verrebbe da dire la famiglia, che vive una profonda crisi organizzativa, ma anche la scuola, che svolgeva in passato una importantissima funzione nel favorire la crescita emotiva dei ragazzi. Contemporaneamente sono aumentati i fattori di rischio, primi fra tutti le dipendenze, cioè i bambini oggi fanno molto più uso che in passato di sostanze psicotrope, in particolare cannabinoli, che anche se sono stati sempre usati, oggi abbiamo tra i ragazzi un inizio sempre più precoce e con dosi sempre più massicce.
E poi il grande nuovo fenomeno che è la dipendenza da Internet, fenomeno assolutamente nuovo che proprio a cominciare dal 2010 si è andato affermando moltissimo nelle abitudini dei nostri ragazzi. Infatti nel 2010 iPhone mette in commercio il primo telefonino con la telecamera, che permette di fare i selfie, e nel 2013 abbiamo il crollo dei prezzi dei telefonini che permette la diffusione di massa diventando, nella maggior parte dei casi, il regalo della prima comunione, fino ad arrivare ad oggi, ed è un processo che non sembra arrestabile, per cui i bambini trascorrono tra le 4 e le 6 ore al giorno col telefonino mentre per gli adolescenti il tempo si allunga a circa 9-12 ore al giorno. Questo è un problema perché espone i bambini e i ragazzi a contenuti particolari che i genitori fanno fatica a controllare, ad esempio un aspetto che si cita sempre è che l’educazione sessuale ormai i ragazzi la fanno sui siti a contenuto pornografico già in quinta elementare/prima media”.
Adolescenza, età critica da superare o malessere da affrontare? Ne abbiamo parlato con il Professor Stefano Vicari, Professore Ordinario di Neuropsichiatria Infantile presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Responsabile dell’Unità Operati...