
28/07/2025
Essere in mezzo alla natura non basta per sentirsi in contatto.
Si scelgono luoghi sperando che il corpo si rilassi, che i pensieri si alleggeriscano da soli.
Ma, magari, accade spesso l’opposto: il paesaggio è calmo, ma dentro tutto ancora corre.
E a volte, ciò che fa sentire un apparente relax è la spossatezza data dal mare, dal sole, dal camminare molto e non una reale connessione.
Il problema non è il luogo.
È che ci portiamo addosso una soglia di attivazione così abituale da non accorgerci nemmeno più che stiamo trattenendo il respiro.
Invece di lasciarci regolare dalla natura, tendiamo a sovrapporle i nostri ritmi interni: fare, documentare, spostarsi, incastrare.
Le risposte che mi avete dato ai sondaggini– su cosa cercate, quanto vi serve per rallentare, e quale paesaggio vi regola – non parlano solo di gusti personali.
Parlano della relazione che avete con il vuoto, con il tempo non strutturato, con la possibilità di sentirvi diversi da come siete tutto l’anno.
Se sei in vacanza, chiediti: sto solo cambiando luogo? O sto permettendo davvero al mio corpo di cambiare ritmo?
Non serve fare grandi cose.
Basta un gesto piccolo, ripetuto con consapevolezza e intenzione.
E forse, quel gesto proprio quel gesto, il tuo gesto, la natura te lo sta già mostrando.