Donna E Politiche Familiari

Donna E Politiche Familiari L'associazione è un centro di sostegno psicologico e consulenza legale. La mission del nostro statuto è la lotta alla violenza domestica.

Ci rivolgiamo alle donne, alle coppie, alle famiglie tutte. Centro di sostegno psicologico e consulenza legale integrata. Psicoterapia individuale, di coppia e familiare. Approccio olistico al benessere della persona: Meditazione, laboratori di teatro, Percorsi di gruppo su autostima, dipendenze affettive, assertività, gestione della rabbia. Sportello per adolescenti. Consulenza legale in diritto

di famiglia. Sportello per vittime di violenza, uomini maltrattanti. Consulenza pscicogiuridica sulle separazioni coniugali.

Ennesimo femminicidio: quest'uomo non doveva ritornare a vivere con la moglie, era stato denuncuato dalla stessa  per ma...
03/08/2025

Ennesimo femminicidio: quest'uomo non doveva ritornare a vivere con la moglie, era stato denuncuato dalla stessa per maltrattamenti e successivamente condannato dalle autorità. Invece accade, e succede sovente, che proprio la vittima chiede al carnefice di rientrare in casa. Non basta dunque denunciare, è necessario lavorare sulla dipendenza affettiva che fa sì che le vittime si consegnino ai carnefici. È dal 1998 che approccia al problema della violenza domestica con una metodologia integrata psicogiuridica. Da prassi, nel primo colloquio accogliamo le donne congiuntamente, avvocata e psicoterapeuta, per offrire una migliore tutela alle donne ed ai minori. L'avvocata si occupa della tutela legale, la psicoterapeuta aiuterà la donna in questione a liberarsi di sensi di colpa, dipendenza affettiva,stereotipi culturali che legano al carnefici. Il percorso può essere lungo, ma la rinascita e la libertà saranno poi autentiche.

L'uomo, più giovane della vittima, era già stato arrestato in passato per maltrattamenti in famiglia. Indagini in corso

Doveva essere una festa, ma si è trasformata in un incubo.Almeno 145 donne in Francia, durante la Fête de la Musique, so...
15/07/2025

Doveva essere una festa, ma si è trasformata in un incubo.
Almeno 145 donne in Francia, durante la Fête de la Musique, sono state punte con siringhe, nei locali e per strada.
Questo fenomeno si chiama needle spiking.

Spesso non viene trovata nessuna droga nel sangue.
Perché il punto non è stordire.
Il punto è far sentire le donne in pericolo.
È ricordare loro che non sono mai davvero al sicuro, nemmeno quando ridono, ballano o bevono con le amiche.

Non è un caso isolato: è solo l’ennesima forma di controllo.
Negli anni ‘90, le droghe nei drink venivano usate per abusare.
Negli anni 2000, chi denunciava veniva messa in dubbio o ignorata.
Oggi basta una puntura. Nessuna sostanza, solo paura.

Divertirsi dovrebbe essere un diritto. Ma per molte donne non lo è mai stato.
Sembra che la libertà di godersi la notte sia ancora un privilegio maschile.
Parlarne è necessario.
Perché anche sentirsi al sicuro mentre ci si diverte è un diritto.

se ancora non avete fatto la dichiarazione dei redditi...e non sapete a chi evolvere il 5 per mille...
14/07/2025

se ancora non avete fatto la dichiarazione dei redditi...e non sapete a chi evolvere il 5 per mille...

🔍 Secondo il Global Gender Gap Report, il mondo non sarà equo — in termini di diritti, opportunità e rappresentanza — pr...
30/06/2025

🔍 Secondo il Global Gender Gap Report, il mondo non sarà equo — in termini di diritti, opportunità e rappresentanza — prima del 2156.

👩🏻‍🏫 In Italia, le donne continuano a essere sottorappresentate nei luoghi decisionali, a guadagnare meno, e a portare il doppio del carico familiare e di cura.

📣 Come Associazione Donna e Politiche Familiari APS, crediamo che la parità di genere non sia un traguardo lontano, ma una scelta quotidiana: nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nelle famiglie.

🩷 Continueremo a costruire spazi, parole e consapevolezza per colmare questo divario.

ULTIMO INCONTRO PROGETTO GENER-AZIONI.Si é concluso il progetto Gener-azioni finanziato da Roma Capitale (capofila del p...
10/06/2025

ULTIMO INCONTRO PROGETTO GENER-AZIONI.
Si é concluso il progetto Gener-azioni finanziato da Roma Capitale (capofila del progetto: l’istituto professionale CMFP Adriatico, partner: Donne e Politiche familiari).
Durante l’ultimo incontro, con i/le ragazzi/e abbiamo messo insieme tutte le informazioni apprese durante questo percorso e creato un kit di strumenti per:
🔹Riconoscere e superare stereotipi di genere e discriminazioni 🔹Definire e contrastare la condivisone non consensuale di materiale intimo 🔹Contrastare la violenza di genere durante l’adolescenza. 🔹Riconoscere i campanelli di allarme di un amore non sano. Il cambiamento nasce dalla consapevolezza.
Ringraziamo Roma Capitale per questa bellissima opportunità e tutti/e i/le studenti/esse del CMFP per la loro preziosa partecipazione.

Ieri al Teatro Anfitrione abbiamo vissuto un momento speciale, una mattinata di condivisione e riflessione insieme ai ra...
06/06/2025

Ieri al Teatro Anfitrione abbiamo vissuto un momento speciale, una mattinata di condivisione e riflessione insieme ai ragazzi e alle ragazze dell’IIS De Amicis-Cattaneo di Roma e ai/lle loro insegnanti per il progetto sulla prevenzione della violenza di genere “LiBER3 Tutt3”, realizzato dall'Associazione Arcadia delle 18 lune, in collaborazione con Donna e Politiche Familiari, grazie ai fondi dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese.
È stata un’occasione emozionante di restituzione, che ha coinvolto tutte noi. C’erano tutte le persone che hanno accompagnato questo percorso finora, ma soprattutto loro: ragazze e ragazzi che hanno dato voce ai loro pensieri e alle loro emozioni. Sono stati tanti i momenti toccanti, che ci hanno fatto riflettere profondamente. Abbiamo parlato di paure, di libertà, di amore tossico. Abbiamo fatto loro delle domande, abbiamo parlato di posti sicuri e non sicuri, e sentire risposte come “scuola” o “casa” come luoghi in cui non ci si sente al sicuro ci deve far riflettere, molto. Ecco perché siamo qui, ogni giorno, in prima linea, per parlare con gli/le adolescenti di relazioni, di amore e di libertà.

LiBER3 Tutt3 nasce per prevenire e contrastare la violenza di genere e gli stereotipi attraverso l’arte, il teatro, la formazione e il confronto. È sempre un piacere immenso condividere questi momenti con l'Associazione Arcadia, che ringraziamo di cuore per chiederci sempre di stare al loro fianco.

Abbiamo anche parlato di vittimizzazione secondaria e della violenza che si respira nelle aule di tribunale, con alcuni attori che hanno letto frammenti tratti dalla storia di “Processo per stupro”.

Grazie a tutti per aver reso questo progetto un’occasione unica di crescita e sensibilizzazione. Insieme, stiamo facendo la differenza. 💙

Contro la violenza di genere non basta indignarsi, bisogna educare Ogni anno entriamo nelle scuole per fare prevenzione:...
03/06/2025

Contro la violenza di genere non basta indignarsi, bisogna educare

Ogni anno entriamo nelle scuole per fare prevenzione: costruiamo consapevolezza, partendo da dove tutto ha origine: gli stereotipi, il linguaggio, la cultura che normalizza il controllo, la gelosia, il possesso.
Diamo voce ai ragazzi e alle ragazze, creando spazi in cui possano raccontarsi, riflettere e mettere in discussione ciò che hanno sempre dato per scontato.

Quest’anno insieme agli studenti e alle studentesse dell’istituto CMFP Adriatico, attraverso il progetto “Rompi il silenzio, Io ti ascolto” realizzato grazie ai fondi dell' Otto per Mille Valdese, abbiamo elaborato uno storytelling sul ciclo della violenza .

Gli studenti/esse hanno posato mettendo in scena le fasi che caratterizzano il ciclo della violenza: dal sogno dell’amore romantico, alle prime avvisaglie di controllo, fino all’escalation della violenza psicologica e fisica e alla successiva fase di luna di miele.
Si sono resi protagonisti/e del cambiamento, creando un racconto per immagini per riconoscere che “Questo non è Amore”.

Ma non basta, il problema non sono solo i ragazzi. Siamo noi, gli adulti e i modelli culturali che continuiamo a trasmettere.
È ora di agire e di cambiare radicalmente tutto: educazione, linguaggio, media, giustizia, famiglia, relazioni.

Facciamolo insieme:
Aiutaci donando il tuo 5x1000 alla nostra associazione per costruire una società che non giustifichi un femminicidio di una ragazza di 14 anni.

Codice Fiscale: 97159280581

Dietro le quinte del progetto “Rompi il silenzio: io ti ascolto”. Nella fase di luna di miele, terza e ultima fase del c...
29/05/2025

Dietro le quinte del progetto “Rompi il silenzio: io ti ascolto”.
Nella fase di luna di miele, terza e ultima fase del ciclo della violenza teorizzato da Leonore Walker, l’uomo tenta di riparare la frattura relazionale venuta a crearsi a seguito dell’esplosione della violenza.

Le studentesse e gli studenti del hanno contribuito al meglio nel definire, in trucco e parrucco, gli aspetti peculiari di tale fase, in una battaglia contro la violenza di genere.

Progetto realizzato da grazie all’.

Fotografia: .milo
Assistente di scena:

14 anni...
28/05/2025

14 anni...

Era scomparsa la sera del 26 maggio, Martina Carbonaro, 14 anni, e di lei non si avevano avuto più tracce.

Almeno fino all’alba di oggi, quando l’hanno ritrovata senza vita, gettata via sotto un materasso, in un edificio diroccato vicino al vecchio stadio di Afragola.

Poco prima di morire, come ha raccontato la madre, Martina aveva incontrato il suo ex fidanzato. E la prima e unica ipotesi è sempre la stessa: femminicidio.

Martina Carbonaro sarebbe stata uccisa a sassate dall’ex di 18 anni, sospetanno gli inquirenti, e poi nascosta nell’alloggio ormai in disuso del custode.

È difficile anche solo immaginare un tale strazio. Per lei, per la madre, per la famiglia. Quello che ha vissuto due sere fa, mentre sua madre ignara ne denunciava la scomparsa. Quello che ha vissuto per arrivare fino a quella sera. Quello che vivono migliaia di donne.

Solo che Martina donna non lo era neanche ancora.
Aveva 14 anni. Quattordici anni. E ogni altra parola non basta, non serve.

Figlio sano del patriarcato...
28/05/2025

Figlio sano del patriarcato...

“L’ho uccisa con una pietra perché mi aveva lasciato e non voleva tornare con me”.

Ha confessato Alessio Tucci, 19 anni, il femminicida di Martina Carbonaro, anni 14.

Lo ha fatto con queste esatte parole. Sempre le stesse. Come il copione macabro di ogni femminicidio. Quel senso di possesso malato e tossico che ritorna sempre identico. E che ogni volta rifiutiamo di vedere, di sentire, di capire.

Alessio Tucci non è un mostro. No, troppo comodo, troppo facile.

Alessio Tucci è un figlio sano del patriarcato che considera la donna - in questo caso poco più che una bambina - una “cosa propria”, di cui disporre a piacimento. E, se non la può avere, la cancella, la sopprime, la uccide, perché nessuno all’infuori di lui possa “averla”.

Maschi fragili, incapaci di amare, incapaci di accettare, incapaci di concepire il rifiuto, di leggere un’emozione.

Possiamo passare anni a inasprire le pene, a invocare ergastoli, a pretendere “chiavi buttate” e “punizioni esemplari”.

O partiamo da questa frase spaventosa nella sua banalità del male, sull’educazione sessuo-affettiva, sul possesso, sull’alfabetizzazione emotiva dei maschi, o Martina resterà solo un nome e un numero nella contabilità dell’orrore.

Questo è. Non c’è altra via.

Ancora una volta, i giornali mettono in discussione la dignità di una donna morta, ponendo il focus su aspetti irrilevan...
26/05/2025

Ancora una volta, i giornali mettono in discussione la dignità di una donna morta, ponendo il focus su aspetti irrilevanti, anziché sulla vera notizia: l'omicidio brutale di una donna innocente, un femminicidio. Ancor prima del suo stesso nome, sono sin da subito citati dalla stampa l'innocenza del marito ("Non sono stato io") e il probabile lavoro svolto della donna ("probabilmente lavorava come es**rt").

Una cosa è certa: il corpo di Vasilica Potincu, 35 anni, è stato trovato riverso in una pozza di sangue all'interno del suo appartamento. Uccisa con numerose coltellate, un coltello ancora conficcato nella schiena. L'ennesima donna brutalmente assassinata in un paese che continua a ignorare la violenza sistemica contro le donne.

Il lavoro di una donna non è mai una giustificazione all'omicidio. Lavorare come sex-work non autorizza alcuna forma di violenza. L'avvenimento, altresì, dovrebbe farci riflettere sulle tante forme di invisibilità, sfruttamento e pericolo che molte donne vivono ogni giorno.

Le parole contano: una donna merita rispetto. Pretendiamo verità, giustizia e una narrazione che non infierisca sulle vittime.

Se tu o qualcuno che conosci siete vittime di violenza, non stare in silenzio: puoi rivolgerti a noi. Se ti capita di perdere il controllo e alzare la voce con chi ti è vicino, cambiare è possibile.

Da vent'anni l'Associazione di Donna E Politiche Familiari sostiene le donne vittime di violenza domestica, attraverso percorsi di psicoterapia individuale, consulenza psico-legale e percorsi di gruppo. Offre, inoltre, assistenza per tutti gli autori di violenza, tramite percorsi di riabilitazione e rieducazione, definendo strategie comportamentali non violente.

Contattaci: il circuito della violenza può essere interrotto.

Associazione Donna e Politiche Familiari, via della Lungara 19, Roma.
E-mail: info@donnaepolitichefamiliari.it
Telefono: 06.68809550
Linea maltrattanti: 371 3564730

A lanciare l'allarme i vicini insospettiti dalla sua assenza. Verifiche sull'auto bianca parcheggiata sotto casa della vittima e sul suo cellulare

Indirizzo

Via Della Lungara 19
Rome
00165

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Centro di sostegno psiclogico e consulenza legale integrata. Cosulenza sulle separazioni coniugali gestita in coopresenza da un’avvocata esperta in diritto di famiglia e da una psicoterapeuta familiare. Si offrono servizi di: Psicoterapia individuale, di coppia e familiare. Approccio olistico al benessere della persona: Consulenza Naturopatia, Massaggi, Meditazione, laboratori di teatro sulla violenza domestica, Percorsi di gruppo su autostima e dipendenze affettive, assertività, gestione della rabbia. Sportello per neogenitori. Consulenza legale in diritto di famiglia. Sportello per donne vittime di violenza ed autori di violenza.

tel 066880950 www.donnaepolitichefamiliari.it