16/10/2025
Ad ogni inspirazione, il diaframma discende, aprendo le porte a un nuovo afflusso di energia vitale nei polmoni. Questa discesa comprime delicatamente i visceri addominali, che si fanno strada verso il basso, sovrapponendosi l’uno all’altro, fino a raggiungere il pavimento pelvico. Questa struttura, ad ogni atto respiratorio, si distende e allarga la sua muscolatura, trasformandosi in un telo di salvataggio pronto ad accogliere la caduta dei visceri e ad ammortizzarne la discesa.
Quando l’aria ha riempito a sufficienza lo spazio, è il telo stesso a restituire con un rimbalzo energetico i visceri al diaframma, che li accoglie in un abbraccio rigenerante, donando loro l’energia incamerata.
La sedentarietà, le emozioni trattenute e i traumi possono, tuttavia, irrigidire il pavimento pelvico, privandolo di quella fondamentale capacità di dialogo con il diaframma. In questo caso, i visceri vengono compressi verso il basso senza la possibilità di risalire, giorno dopo giorno. È da questo disagio che possono originarsi problemi come prolassi, incontinenza, disfunzioni sessuali e dolori alle anche.
La natura, però, ci ha fornito una maniglia di emergenza da ti**re con forza in queste situazioni: bisogna GRIDARE, CANTARE, dare pieno sfogo alla voce. Queste vibrazioni risvegliano il diaframma, permettendogli di scuotere il suo compagno di viaggio dal torpore. Non a caso, chi ha un pavimento pelvico rigido spesso possiede una voce flebile, tremula, che fatica a trovare la sua piena espressione.