
14/09/2025
Dalla scienza alle cure: Le scoperte mediche degli scienziati di religione ebraica e degli Israeliani che hanno cambiato il mondo dal 1900
Da oltre un secolo, scienziati e medici ebrei e israeliani hanno contribuito con scoperte decisive alla salute globale. Dalla lotta alle malattie infettive alla medicina molecolare, dalla chirurgia moderna alle biotecnologie più avanzate, queste conquiste non hanno solo rafforzato Israele come centro mondiale di ricerca, ma hanno anche salvato milioni di vite umane in tutto il pianeta.
1900-1940: Le Radici della Medicina Ebraica e Israeliana Moderna
Paul Ehrlich (Germania) – Premio Nobel per la Medicina nel 1908, aprì l’era della chemioterapia introducendo il concetto di “proiettile magico” e sviluppando il Salvarsan, primo trattamento efficace contro la sifilide.
Karl Landsteiner (Austria) – Scoprì i gruppi sanguigni ABO nel 1901, rendendo possibili le trasfusioni sicure e rivoluzionando la chirurgia.
Israel Jacob Kligler (Mandato Britannico) – Guidò la lotta contro la malaria, bonificando paludi e introducendo metodi moderni di prevenzione. Grazie al suo lavoro vaste aree divennero abitabili e fertili.
Bernhard Zondek e Selmar Aschheim (Germania) – Nel 1927 svilupparono il primo test ormonale di gravidanza, aprendo nuove strade nell’endocrinologia e nella fertilità. Zondek, trasferitosi a Gerusalemme negli anni ’30, divenne una figura centrale nella ginecologia israeliana.
Leon Wulman (Polonia) – Fondò programmi sanitari comunitari contro malattie diffuse come la tigna e il tracoma, introducendo un approccio moderno alla salute pubblica ebraica.
Saul Hertz (Stati Uniti) – Nel 1936 dimostrò l’uso terapeutico dello iodio radioattivo per la cura delle malattie della tiroide: è considerato il padre della medicina nucleare.
Chaim Sheba – Nei suoi primi anni di carriera si occupò di malattie infettive e organizzazione sanitaria. In seguito fondò l’ospedale che oggi porta il suo nome, destinato a diventare un faro della medicina israeliana.
1950-1959
Moshe Wolman (Israele) identificò la malattia metabolica che porta il suo nome, ponendo le basi per lo studio dei disturbi lisosomiali.
Leo Sachs (Israele) sviluppò le prime tecniche di amniocentesi per la diagnosi prenatale, aprendo un nuovo capitolo nella medicina preventiva.
Il primo vaccino efficace contro la poliomielite fu sviluppato da Jonas Salk, medico e ricercatore ebreo-americano, nel 1955.
Salk creò un vaccino inattivato (a virus ucciso) che, somministrato per via iniettiva, stimolava il sistema immunitario senza causare la malattia. La sua introduzione fu un evento epocale: negli anni ’40 e ’50 la poliomielite terrorizzava le famiglie perché colpiva soprattutto i bambini, causando paralisi e spesso la morte. La campagna vaccinale di massa avviata negli Stati Uniti nel 1955 portò a un crollo immediato dei casi.
Qualche anno dopo, nel 1961, Albert Sabin, anch’egli medico ebreo-americano, sviluppò un vaccino orale a virus attenuato (OPV), più facile da somministrare, che contribuì alla diffusione globale della vaccinazione e all’avvicinamento all’eradicazione della malattia.
1960-1969
Jacob Sheskin (Israele) scoprì che il talidomide poteva trattare la lebbra, trasformando un farmaco tristemente noto in una risorsa terapeutica.
Leo Sachs perfezionò la coltivazione delle cellule del sangue, gettando le basi della moderna ematologia sperimentale.
1970-1979
Yehuda Melamed (Israele) introdusse la medicina iperbarica in Israele, applicandola a traumi subacquei e patologie complesse.
Il Beilinson Hospital divenne un centro pionieristico aprendo il primo istituto cardiaco nazionale e reparti di terapia intensiva neonatale e nefrologia.
1980-1989
Aaron Ciechanover e Avram Hershko (Israele) scoprirono il sistema ubiquitina-proteasoma, meccanismo cellulare fondamentale che regola la vita delle proteine, con enormi implicazioni in oncologia e neurologia.
Chaim Sheba e i suoi successori avviarono studi sistematici sulle malattie genetiche ereditarie nelle comunità ebraiche, promuovendo la medicina personalizzata.
1990-1999
Michael Sela (Israele) sviluppò il Copaxone, farmaco rivoluzionario contro la sclerosi multipla.
Gavriel Iddan (Israele) inventò la PillCam, una videocapsula ingeribile per diagnosticare malattie gastrointestinali senza interventi invasivi.
2000-2009
Ada Yonath (Israele) rivelò la struttura del ribosoma e il suo rapporto con gli antibiotici, ricevendo il Nobel per la Chimica nel 2009.
Bernard Bar-Natan (Israele) inventò la “Israeli Bandage”, una fasciatura emostatica oggi usata in tutto il mondo per fermare emorragie traumatiche.
Start-up israeliane introdussero soluzioni rigenerative come gli scaffold per la ricostruzione della cartilagine.
2010-2019
Itzhak Kelson e Yona Keisari (Israele) svilupparono Alpha DaRT, nuova forma di radioterapia per tumori solidi.
Marcelle Machluf (Israele) creò NanoGhost, nanoparticelle per colpire selettivamente i tumori aggressivi.
Tal Dvir (Israele) stampò in 3D il primo cuore con tessuto umano e vasi, un passo decisivo verso i trapianti personalizzati.
2020-oggi
Drew Weissman (USA, ebreo) sviluppò la tecnologia dell’mRNA modificato che rese possibili i vaccini anti-COVID-19.
Benjamin Dekel (Israele) scoprì come rigenerare tessuto renale da cellule sane estratte da reni malati, aprendo la strada a terapie che potrebbero sostituire la dialisi.
Dal 1900 ad oggi, i contributi ebraici e israeliani alla medicina hanno trasformato il mondo. Dai primi passi nella sanità pubblica alla genetica, dalle terapie oncologiche alla medicina rigenerativa, il filo conduttore resta lo stesso: la ricerca al servizio della vita. Israele non è solo un crocevia di storia e fede, ma anche un laboratorio di speranza per tutta l’umanità.