Fiamma Moroni Psicologa dell'apprendimento - DSA, ADHD, BES

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Fiamma Moroni Psicologa dell'apprendimento - DSA, ADHD, BES interventi psicoeducativi, potenziamento e tutoraggio per DSA, ADHD, BES ☆Iscritta all'Albo A degli psicologi n. 27468

Molti genitori si prendono cura dei loro figli, li aiutano a studiare, li assistono quando stanno male, fanno il possibi...
20/04/2025

Molti genitori si prendono cura dei loro figli, li aiutano a studiare, li assistono quando stanno male, fanno il possibile per adempiere al proprio ruolo. Questo é senza dubbio importante. Ma non basta per parlare di amore.

Amare un figlio significa andare oltre l'apparenza, vuol dire cercare di comprendere chi è veramente, senza giudicarlo attraverso i propri occhi. Significa accettarlo per quello che è, con le sue differenze, i suoi sogni e i suoi errori. L’amore vero implica un impegno costante nel volerlo conoscere, anche quando ci sembra difficile o scomodo.

Ciò che conta è anche essere disposti ad ascoltarlo quando ci critica, senza vedere la sua opinione come una sfida, ma come un'opportunità di crescita reciproca. Se, dopo averlo ascoltato, ci rendiamo conto che ha ragione, la cosa più giusta da fare è riconoscerlo, anche se può costare. Amare significa avere il coraggio di chiedere scusa e di imparare insieme a lui, in ogni fase della sua vita.

𝗟'𝗜𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗽𝘀𝗶𝗰𝗼𝗲𝗱𝘂𝗰𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼 𝘀𝗰𝗼𝗹𝗮𝘀𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗮𝗹𝘂𝗻𝗻𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝗱𝗶𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀: 𝘂𝗻 𝗮𝗽𝗽𝗿𝗼𝗰𝗰𝗶𝗼 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗼.L'intervento psicoeducati...
14/04/2025

𝗟'𝗜𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗽𝘀𝗶𝗰𝗼𝗲𝗱𝘂𝗰𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼 𝘀𝗰𝗼𝗹𝗮𝘀𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗮𝗹𝘂𝗻𝗻𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝗱𝗶𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀: 𝘂𝗻 𝗮𝗽𝗽𝗿𝗼𝗰𝗰𝗶𝗼 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗼.

L'intervento psicoeducativo per alunni con disabilità è un processo fondamentale per garantire l'inclusione e il benessere degli studenti. L'obiettivo principale è quello di supportare lo sviluppo delle competenze cognitive, sociali ed emotive, creando un ambiente di apprendimento che favorisca la partecipazione attiva e la crescita personale.

Alcuni dei materiali utilizzati:

1. Agenda Visiva: uno strumento che aiuta gli studenti a comprendere la struttura della giornata e a ridurre l'ansia legata all'incertezza. Viene utilizzata per visualizzare l'ordine delle attività, le pause e gli impegni scolastici.

2. PECS (Picture Exchange Communication System): un sistema di comunicazione aumentativa che utilizza immagini per aiutare i bambini con difficoltà verbali a esprimere desideri, bisogni e emozioni. Il PECS stimola l'autonomia e facilita la comunicazione, migliorando l'interazione sociale.

A cosa è finalizzato l’intervento?

• Promuovere l’autonomia;
• favorire l’inclusione sociale;
• rendere più comprensibile e prevedibile l’ambiente scolastico.

Esempi di applicazione:

• un bambino può consultare l’agenda visiva al mattino per sapere cosa lo aspetta.
• può scegliere un’attività durante la pausa utilizzando il PECS.
• può comprendere meglio le regole grazie a rappresentazioni visive semplici e chiare.

Ecco in foto un mio lavoro preparatorio, fatto di ricerca e selezione di immagini, elaborazione di fotografie personalizzate, stampa, plastificazione, applicazione del velcro... un lavoro minuzioso ma fondamentale per creare strumenti su misura, efficaci, resistenti e motivanti.

Ogni intervento è costruito con cura, in sinergia con insegnanti e famiglie, per valorizzare le potenzialità di ogni bambino.

Vogliamo che i nostri figli siano felici, eppure li teniamo lontani da ogni piccola delusione. Li desideriamo forti, ma ...
25/03/2025

Vogliamo che i nostri figli siano felici, eppure li teniamo lontani da ogni piccola delusione. Li desideriamo forti, ma corriamo a rimuovere ogni ostacolo prima che lo affrontino. Li sproniamo a raggiungere grandi traguardi, ma non diamo loro gli strumenti per gestire gli errori.

Così crescono senza sviluppare la capacità di tollerare un "no", una critica, una difficoltà. Quando qualcosa va storto, si sentono persi, perché nessuno ha insegnato loro che il dolore fa parte della vita e che il fallimento non è un punto d’arrivo, ma un’occasione per imparare.

Cadere è inevitabile. Se non imparano a rialzarsi, rimarranno fermi alla prima difficoltà.

Prima di proteggerli, dobbiamo insegnare loro la forza interiore.
Prima di alleggerire il loro cammino, dobbiamo aiutarli a trovare il coraggio di percorrerlo.

Alcune strategie concrete per aiutare i ragazzi a sviluppare forza interiore e tolleranza alla frustrazione:

1. Non risolvere tutto per loro

Guidiamoli a trovare soluzioni invece di intervenire subito al primo problema.

2. Normalizzare l’errore

Sbagliare fa parte della crescita. Valorizziamo lo sforzo più del risultato.

3. Insegnare la gestione delle emozioni

Aiutiamoli a riconoscere e affrontare frustrazione e delusione senza evitarle.

4. Dare responsabilità adeguate all’età

Affidare compiti e decisioni li rende più sicuri e autonomi.

5. Mostrare che la fatica porta soddisfazione

Il successo richiede impegno. Insegniamo loro a perseverare.

6. Non proteggerli dal rifiuto o dalla delusione

Aiutiamoli a capire che perdere o fallire non è la fine, ma un'opportunità per migliorare.

7. Essere il loro esempio

Dimostriamo con le nostre azioni come affrontare le difficoltà con resilienza.

𝗜 𝗳𝗶𝗴𝗹𝗶 𝘂𝗻𝗶𝗰𝗶: 𝗰𝗮𝗿𝗮𝘁𝘁𝗲𝗿𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗲 𝗳𝗮𝗹𝘀𝗶 𝗺𝗶𝘁𝗶.Essere figlio unico porta con sé vantaggi e sfide. Spesso si pensa che quest...
03/03/2025

𝗜 𝗳𝗶𝗴𝗹𝗶 𝘂𝗻𝗶𝗰𝗶: 𝗰𝗮𝗿𝗮𝘁𝘁𝗲𝗿𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗲 𝗳𝗮𝗹𝘀𝗶 𝗺𝗶𝘁𝗶.

Essere figlio unico porta con sé vantaggi e sfide. Spesso si pensa che questi bambini siano viziati o solitari, ma la psicologia dello sviluppo ci mostra un quadro più complesso. Studi sulla personalità e sulle dinamiche familiari indicano che i figli unici non sono più egocentrici o meno socievoli rispetto ai bambini con fratelli. Al contrario, possono sviluppare caratteristiche uniche, influenzate dall’ambiente familiare e dalle opportunità sociali.

Caratteristiche comuni dei figli unici:
✔️ Maggior maturità e indipendenza: Crescendo senza fratelli, spesso sviluppano precocemente capacità di autoregolazione e autonomia.
✔️ Ottime abilità linguistiche e cognitive: Avendo più interazioni con gli adulti, possono avere un linguaggio più ricco e avanzato.
✔️ Maggiore attenzione dai genitori: Ricevendo tutte le risorse educative ed emotive della famiglia, possono sviluppare alta autostima e sicurezza.
✔️ Relazioni sociali diverse: Pur non avendo fratelli, possono costruire forti legami con amici e cugini, sviluppando capacità sociali in modo diverso.

Falsi miti da sfatare
❌ "Sono più egoisti" → Gli studi sulle competenze socio-emotive non mostrano differenze significative nell’empatia rispetto ai bambini con fratelli.
❌ "Sono più soli" → Un figlio unico può essere molto socievole e avere una rete di amici solida.
❌ "Sono meno capaci di collaborare" → Possono sviluppare ottime competenze collaborative in contesti scolastici e di gioco.

Cosa possono fare i genitori?
🔹 Favorire esperienze di gruppo: sport, attività di squadra, giochi con i coetanei.
🔹 Dare spazio all’autonomia: evitare iperprotezione e lasciare che affrontino sfide adeguate all’età.
🔹 Bilanciare attenzione e regole: essere unici non significa avere tutto senza limiti.

Essere figlio unico non determina il carattere di un bambino: ciò che conta è l’ambiente in cui cresce e le opportunità che gli vengono offerte!

𝗗𝗶𝗿𝗲 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝘀𝗶̀ 𝗮𝗶 𝗯𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗶 𝗹𝗶 𝗿𝗲𝗻𝗱𝗲 𝗳𝗲𝗹𝗶𝗰𝗶?A volte, per evitare capricci o conflitti, tendiamo a dire spesso sì ai nostr...
27/02/2025

𝗗𝗶𝗿𝗲 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝘀𝗶̀ 𝗮𝗶 𝗯𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗶 𝗹𝗶 𝗿𝗲𝗻𝗱𝗲 𝗳𝗲𝗹𝗶𝗰𝗶?

A volte, per evitare capricci o conflitti, tendiamo a dire spesso sì ai nostri figli. Ma questo li rende davvero più sereni? La ricerca psicologica suggerisce di no.

✅ Perché i bambini hanno bisogno di limiti?
I bambini esplorano il mondo e cercano continuamente di capire cosa possono e cosa non possono fare. I limiti, se dati con coerenza e affetto, offrono loro:
✔ Sicurezza → Sapere che ci sono regole chiare riduce l’ansia e dà stabilità.
✔ Autoregolazione → Imparano a gestire le emozioni e a tollerare la frustrazione.
✔ Rispetto delle regole sociali → Li aiuta a comprendere i confini necessari nelle relazioni con gli altri.

❌ Cosa succede se diciamo sempre sì?
✖ Il bambino può diventare insicuro: senza punti di riferimento, si sente spaesato.
✖ Non sviluppa la capacità di gestire le frustrazioni, essenziale nella vita adulta.
✖ Può avere difficoltà a rispettare le regole fuori casa (scuola, sport, amicizie).

⭐ Dire no con affetto
Dire no non significa essere rigidi o autoritari. Possiamo spiegare il motivo di una regola con calma e coerenza, senza cedere ai capricci ma senza perdere l’empatia.

Ti è mai capitato di sentirti in difficoltà nel dire no ai tuoi figli? Raccontaci nei commenti!

̀consapevole

𝗤𝘂𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗳𝗿𝗮𝘀𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗶𝗰𝗲𝘃𝗮 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗺𝗶𝗮 𝗺𝗮𝗱𝗿𝗲… 𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗼𝗿𝗮 𝗱𝗶𝗰𝗼 𝗮𝗻𝗰𝗵’𝗶𝗼!Quante volte ci siamo ripromessi: “Io non dirò mai le s...
26/02/2025

𝗤𝘂𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗳𝗿𝗮𝘀𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗶𝗰𝗲𝘃𝗮 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗺𝗶𝗮 𝗺𝗮𝗱𝗿𝗲… 𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗼𝗿𝗮 𝗱𝗶𝗰𝗼 𝗮𝗻𝗰𝗵’𝗶𝗼!

Quante volte ci siamo ripromessi: “Io non dirò mai le stesse cose che mi dicevano i miei genitori”… e poi ci siamo ritrovati a farlo senza nemmeno accorgercene?

Frasi come:
🔹 "Finché vivi sotto questo tetto..."
🔹 "quando avrai figli, capirai!"
🔹 "Se lo trovi, che ti faccio?"

Possono sembrare cliché, ma hanno un motivo profondo dietro. La psicologia dello sviluppo ci spiega che tendiamo a replicare i modelli educativi con cui siamo cresciuti, perché il cervello crea schemi che si attivano automaticamente. Questo fenomeno si chiama "apprendimento osservazionale": interiorizziamo i comportamenti dei nostri genitori e li riproduciamo, spesso senza pensarci.

Ma non è sempre un male! Alcune di queste frasi trasmettono valori, regole e sicurezza ai bambini. Altre, invece, potremmo modificarle per adattarle a un’educazione più consapevole. Ad esempio:

❌ "Perché lo dico io!" → ✅ "Ti spiego perché è importante farlo"
❌ "Smetti di piangere!" → ✅ "Capisco che sei triste, vuoi parlarne?"

E tu? Qual è la frase che ti ritrovi a dire ai tuoi figli, senza nemmeno rendertene conto? Scrivila nei commenti!

̀consapevole

Immagine da it.freepik.com

𝗦𝗰𝗵𝗶𝗮𝗳𝗳𝗶 𝗮𝗶 𝗯𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗶? 𝗣𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗼𝗻𝗼.1️⃣ Non educano, spaventano. Un bambino che riceve uno schiaffo non impara il m...
25/02/2025

𝗦𝗰𝗵𝗶𝗮𝗳𝗳𝗶 𝗮𝗶 𝗯𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗶? 𝗣𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗼𝗻𝗼.

1️⃣ Non educano, spaventano. Un bambino che riceve uno schiaffo non impara il motivo del suo errore, ma solo che l’adulto è più forte di lui.

2️⃣ Insegnano la violenza. Se un bambino capisce che “chi è più grande può picchiare chi è più piccolo”, applicherà lo stesso principio con fratelli, amici o compagni di scuola.

3️⃣ Minano la fiducia. Un genitore dovrebbe essere un porto sicuro. Se usa la violenza, il bambino cresce con insicurezza e paura invece che con rispetto e ascolto.

4️⃣ Generano rabbia e frustrazione. I bambini imparano a gestire le emozioni attraverso l’esempio. Se vedono gli adulti perdere il controllo, impareranno a fare lo stesso nei momenti di difficoltà.

5️⃣ Non sono necessari. Esistono metodi educativi basati sulla comunicazione, la coerenza e il rispetto reciproco che portano risultati reali e duraturi. Lo schiaffo è solo uno sfogo dell’adulto, non un metodo educativo.

Dietro l’uso degli schiaffi spesso c’è una cultura educativa basata sull’idea che la paura porti all’obbedienza. In realtà, il bambino impara a nascondere i suoi errori e a gestire i conflitti con aggressività o sottomissione, piuttosto che con il ragionamento e il rispetto reciproco.

Cosa fare per cambiare?
✔️ Impostare regole chiare e coerenti fin da subito
✔️ Usare il dialogo per spiegare le conseguenze delle azioni
✔️ Offrire alternative e strategie per gestire le emozioni
✔️ Rinforzare i comportamenti positivi con lodi e riconoscimenti
✔️ Essere un modello di calma e rispetto

L’educazione si basa sulla relazione e sull’insegnare ai bambini a gestire il mondo con fiducia e responsabilità, non con la paura.

𝗚𝗲𝗻𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼 𝘀𝘁𝗿𝗲𝘀𝘀? 𝗘𝗰𝗰𝗼 𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗲 𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗲𝗴𝗶𝗲. Essere genitori è meraviglioso, ma diciamolo… anche stancante! Tra mille i...
24/02/2025

𝗚𝗲𝗻𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼 𝘀𝘁𝗿𝗲𝘀𝘀? 𝗘𝗰𝗰𝗼 𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗲 𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗲𝗴𝗶𝗲.

Essere genitori è meraviglioso, ma diciamolo… anche stancante! Tra mille impegni, capricci e notti insonni, lo stress è sempre in agguato. Ma come possiamo gestirlo senza sentirci sopraffatti?

✅ Strategie per ridurre lo stress:
✔ Accetta che la perfezione non esiste → Nessun genitore è perfetto, e va bene così! Sbagliare fa parte del percorso.
✔ Prenditi del tempo per te → Anche 10 minuti di pausa possono fare la differenza. Un libro, una passeggiata o un caffè in tranquillità possono ricaricare le energie.
✔ Respira e conta fino a 10 → Prima di reagire a una situazione stressante, fai un respiro profondo. Aiuta a rispondere con calma invece di reagire d'impulso.
✔ Chiedi aiuto senza sensi di colpa → Non devi fare tutto da solo/a! Delegare e condividere le responsabilità aiuta a ridurre la pressione.
✔ Riduci le aspettative → Se la casa è in disordine o la cena non è perfetta, non è un fallimento. Il benessere della famiglia è più importante!

❌ Errori da evitare:
✖ Soffocare le proprie emozioni → Fingere di non essere stanchi o frustrati non aiuta. È normale sentirsi stressati! Parlarne con qualcuno può alleggerire il peso.
✖ Confrontarsi con gli altri genitori → Ogni famiglia è diversa, e quello che funziona per gli altri potrebbe non funzionare per te.
✖ Pensare che prendersi una pausa sia egoista → Un genitore più sereno è un genitore più presente.

Qual è la tua strategia per ritrovare un po’ di equilibrio? Condividila nei commenti!


𝗥𝗶𝗻𝗳𝗼𝗿𝘇𝗶 𝗽𝗼𝘀𝗶𝘁𝗶𝘃𝗶 𝘃𝘀 𝗽𝘂𝗻𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶: 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗲𝗴𝗶𝗮 𝗳𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮 𝗺𝗲𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗶 𝗯𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗶?Quando un bambino si comporta in modo inad...
21/02/2025

𝗥𝗶𝗻𝗳𝗼𝗿𝘇𝗶 𝗽𝗼𝘀𝗶𝘁𝗶𝘃𝗶 𝘃𝘀 𝗽𝘂𝗻𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶: 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗲𝗴𝗶𝗮 𝗳𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮 𝗺𝗲𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗶 𝗯𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗶?

Quando un bambino si comporta in modo inadeguato, è naturale chiedersi come intervenire per aiutarlo a imparare. Due strategie molto comuni sono il rinforzo positivo e la punizione, ma quali sono le loro differenze e quale risulta più efficace?

✅ Rinforzo positivo: significa premiare un comportamento desiderato per aumentare la probabilità che si ripeta. Il premio non deve essere necessariamente un regalo materiale! Un sorriso, un complimento, il tempo di qualità con un genitore possono essere più potenti di un giocattolo.

❌ Punizione: implica una conseguenza negativa per scoraggiare un comportamento indesiderato. Se usata in modo eccessivo, può generare paura, rabbia o frustrazione senza insegnare un’alternativa positiva.

✨ Perché il rinforzo positivo funziona meglio?

• Aiuta il bambino a capire cosa è giusto fare, non solo cosa evitare.
• Rafforza l'autostima e la motivazione.
• Favorisce una relazione genitore-figlio più serena e collaborativa.

➡️ E se il bambino sbaglia? Ecco alcuni esempi di come gestire situazioni comuni usando il rinforzo positivo:

1️⃣ Se il bambino urla o fa troppo rumore
Invece di punirlo, puoi dire:
"So che vuoi farti sentire, ma se urli, non posso ascoltarti. Parla con una voce calma e ti ascolterò subito."
Così, stai insegnando un comportamento più appropriato e lo premi con attenzione e comprensione.

2️⃣ Se il bambino non vuole fare i compiti
Invece di forzarlo con minacce o punizioni, prova a dire:
"Capisco che i compiti possano essere difficili, ma se li fai bene, possiamo fare insieme qualcosa che ti piace, come giocare o guardare un cartone."
Premiare l'impegno positivo incoraggia il bambino a sentirsi motivato.

3️⃣ Se il bambino litiga con un fratello o una sorella
Puoi intervenire dicendo:
"Capisco che sei arrabbiato, ma se parlate e trovate una soluzione insieme, possiamo giocare tutti insieme."
In questo modo, incoraggi la risoluzione pacifica dei conflitti e insegni la comunicazione.

4️⃣ Se il bambino non mette a posto i giochi
Una reazione positiva potrebbe essere:
"Capisco che ti stai divertendo, ma dobbiamo mettere a posto i giochi prima di iniziare a fare altro. Se lo fai, avrai più tempo per le attività che ti piacciono."
Aiuti il bambino a comprendere la responsabilità e lo premi con più tempo per giocare.

5️⃣ Se il bambino non rispetta l'orario di andare a letto
Invece di punire, puoi dire:
"Se ti prepari per la nanna senza protestare, domani ti sveglierai riposato e avremo più tempo per giocare insieme a..."
Qui, enfatizzi il beneficio del comportamento corretto (essere riposati) e l'opportunità di una ricompensa.

➡️ Ogni volta che un bambino commette un errore, l'obiettivo non è solo correggerlo, ma anche insegnargli un'alternativa corretta e motivarlo in modo positivo a migliorare.

Tu come gestisci i comportamenti difficili? Scrivimi nei commenti la tua esperienza!

📚 𝗖𝗼𝗺𝗽𝗶𝘁𝗶 𝗮 𝗰𝗮𝘀𝗮: 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗮𝗶𝘂𝘁𝗮𝗿𝗲 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝘀𝘁𝗿𝗲𝘀𝘀.I compiti possono trasformarsi in una battaglia quotidiana tra genitori e fi...
19/02/2025

📚 𝗖𝗼𝗺𝗽𝗶𝘁𝗶 𝗮 𝗰𝗮𝘀𝗮: 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗮𝗶𝘂𝘁𝗮𝗿𝗲 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝘀𝘁𝗿𝗲𝘀𝘀.

I compiti possono trasformarsi in una battaglia quotidiana tra genitori e figli. Ma come possiamo supportarli senza sostituirci a loro, aiutandoli a sviluppare autonomia e sicurezza?

🔹 Ecco alcuni consigli pratici:

✅ Creare una routine fissa: un orario regolare riduce le resistenze.
✅ Spazio tranquillo e senza distrazioni: una scrivania ordinata favorisce la concentrazione.
✅ Pianificare insieme: suddividere i compiti in piccoli passi aiuta a non sentirsi sopraffatti.
✅ Supervisionare senza essere invadenti: restare nelle vicinanze, pronti ad aiutare, ma senza controllare ogni riga scritta.
✅ Valorizzare l’impegno più che il risultato: l’errore è parte dell’apprendimento!
✅ Pausa strategica: 5 minuti di pausa ogni 25-30 minuti aiutano la concentrazione.

🔹 Come essere presenti senza sostituirsi?

Un buon modo è porre domande anziché dare subito la risposta.
🟢 “Come hai risolto esercizi simili?” anziché “Ecco il procedimento giusto”
🟢 “Cosa pensi che voglia dire questa consegna?” anziché “Vuol dire che devi fare così”
🟢 “Proviamo a rileggere e vedere se c’è qualcosa da migliorare?” anziché “Hai sbagliato questa parte”

⛔ Parole da evitare:
❌ “Ma è facile, dai!” → Sminuisce la difficoltà percepita.
❌ “Non stai attento, per forza sbagli!” → Fa sentire il bambino incapace.
❌ “Ti ho spiegato mille volte, non capisci mai!” → Genera frustrazione e demotivazione.

💡 L’obiettivo non è avere compiti perfetti, ma bambini che imparano a gestirsi in autonomia, con fiducia nelle proprie capacità!

📌 Voi come gestite i compiti a casa? Avete strategie che funzionano? Condividetele nei commenti!



Immagine da it.Freepick.com

🚨 𝗟𝗲 𝗲𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲𝘁𝘁𝗲 𝗶𝗻𝗳𝗹𝘂𝗲𝗻𝘇𝗮𝗻𝗼 𝗶 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗶 𝗳𝗶𝗴𝗹𝗶 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼!Quante volte sentiamo (o diciamo) frasi come:❌ "Sei tr...
18/02/2025

🚨 𝗟𝗲 𝗲𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲𝘁𝘁𝗲 𝗶𝗻𝗳𝗹𝘂𝗲𝗻𝘇𝗮𝗻𝗼 𝗶 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗶 𝗳𝗶𝗴𝗹𝗶 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼!

Quante volte sentiamo (o diciamo) frasi come:
❌ "Sei troppo sensibile!"
❌ "Sei sempre distratto!"
❌ "Non sei portato per la matematica!"
❌ "Sei un monello!"
❌ "Sei troppo timido!"

👉 Le parole hanno un peso e, ripetute nel tempo, possono influenzare l’autostima e il comportamento dei bambini. Un bambino etichettato come “timido” potrebbe convincersi di non essere in grado di parlare in pubblico, mentre uno definito “monello” potrebbe smettere di impegnarsi per farsi vedere diversamente.

🔹 Cosa possiamo fare?
✅ Descrivere il comportamento, non la persona: “In questa situazione sei stato impulsivo” invece di “Sei sempre impulsivo”.
✅ Offrire alternative: invece di “Non sei portato per la matematica”, possiamo dire “Trovi la matematica difficile, ma possiamo allenarci insieme”.
✅ Dare spazio al cambiamento: nessun bambino è “sempre” qualcosa. Tutti possono migliorare e crescere con il giusto supporto.

💡 Le etichette possono limitare, ma le parole giuste possono dare ali. Scegliamo con cura!

📌 Ti è mai capitato di sentirti imprigionato in un’etichetta? Raccontamelo nei commenti!



Immagine da it.freepik.com

"𝗟𝗮 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗶𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗶 𝗴𝗲𝗻𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗶𝗻𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗶 𝗹𝗼𝗿𝗼 𝗳𝗶𝗴𝗹𝗶 𝗲̀ 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗮𝗻𝗱𝗮𝗿𝗲 𝗮𝘃𝗮𝗻𝘁𝗶 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝗹𝗼𝗿𝗼."  Frank A. ...
17/02/2025

"𝗟𝗮 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗶𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗶 𝗴𝗲𝗻𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗶𝗻𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗶 𝗹𝗼𝗿𝗼 𝗳𝗶𝗴𝗹𝗶 𝗲̀ 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗮𝗻𝗱𝗮𝗿𝗲 𝗮𝘃𝗮𝗻𝘁𝗶 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝗹𝗼𝗿𝗼." Frank A. Clark

Un insegnamento fondamentale per ogni genitore è preparare i propri figli a diventare autonomi. Crescere significa anche imparare a fare delle scelte, affrontare le difficoltà e costruire un percorso proprio. Non si tratta di "lasciar andare", ma di fornire gli strumenti necessari affinché i ragazzi possano affrontare la vita con fiducia, resilienza e indipendenza.

Questo principio vale per tutte le età. Già durante l'infanzia, insegnare ai bambini a prendersi cura di sé, come vestirsi da soli o imparare a fare piccoli compiti domestici, li aiuta a sviluppare un senso di responsabilità. Nell'adolescenza, questo processo diventa ancora più evidente: permettere ai ragazzi di fare delle scelte sulla loro vita sociale, sulla gestione del tempo e, progressivamente, sulle loro aspirazioni future, permette loro di imparare a decidere e affrontare le conseguenze delle proprie scelte.

Ogni fase della vita è un passo verso l’autonomia, e più i genitori offrono opportunità di apprendimento in autonomia, più i figli saranno preparati ad affrontare il mondo con sicurezza e capacità di adattamento.


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