La dipendenza affettiva è uno stato patologico nel quale la relazione è vissuta come condizione unica, indispensabile e necessaria, per la propria esistenza. Ogni vittima esiste perchè esiste un carnefice e viceversa. Quindi, il manipolatore sceglierà una preda sottomessa e insicura nella quale saprà trovare a poco a poco la zona vulnerabile che consentirà l’instaurarsi di un rapporto di dipendenz
a. L’area di vulnerabilità funge da gancio di traino, più lo aggancio bene più sottometto l’altro, che a sua volta soffre e per paura di sganciarsi si lascia ti**re sempre di più, spesse volte fino al punto di ricevere abusi psicologici e/o fisici. Il partner del dipendente avvilisce le debolezze di questa persona, sul piano del fisico, del carattere, della bellezza, dell’intelligenza, operando un costante confronto con un ipotetico altro sempre migliore. Alla lunga questo atteggiamento determina nel dipendente una maggiore insicurezza che porterà a reazioni di gelosia, di paura, “potrebbe non amarmi più, sicuramente sceglierà chi è meglio di me”. Tutto questo porta nel dipendente alla formazione di un circolo vizioso che si autoalimenta, ovvero totale perdita di autostima e di autoefficacia, allerta continua, terrore della perdita, che si manifesta con un senso di ansia costante e un aumento nel controllo nella relazione fino alla distruzione di se stessi e della propria vita. Il dipendente ama l’altro idealizzato, lo stesso amore che ha provato nella propria infanzia per un genitore irraggiungibile, che lo ha abbandonato, dal quale si è sentito tradito. Per questo, la dipendenza si alimenta e si nutre del rifiuto, della svalutazione, dell’umiliazione, del dolore: non si tratta di provare piacere nel vivere tali difficoltà, ma di dare corpo al desiderio di essere in grado di cambiare l’altro, di convincerlo del proprio valore, di salvarlo, riuscendo a farsi amare da chi ama solo se stesso. PERCHè, sia ben chiaro, IL MANIPOLATORE AMA SOLO SE STESSO sulla base del falso sè. Da questa situazione, nasce un'attribuzione di colpe ingiustificate: “io sbaglio e per questo lui si comporta in questo modo”, “se solo fossi meno gelosa tutto questo non succederebbe”, “se ha urlato e mi ha offeso così è perchè io l’ho fatto innervosire, ho tirato la corda”. Il percorso di liberazione è molto tortuoso, ma consiste nel vedere l’altro per quello che è, ovvero un manipolatore affettivo. Solo così è possibile uscire dalla trappola e liberarsi della dipendenza costruendo relazioni più sane. Sei conformato per essere abusato dal narcisista.L'UNICO MODO PER RICOMINCIARE A VIVERE è intraprendere un percorso che mira a riappropriarti del tuo cervello
Amare se stessi e mettersi al centro della propria vita è la strada giusta per passare dalla dipendenza all’indipendenza, ovvero concedersi la possibilità di farsi amare in modo sano e vivere sereni.