26/09/2025
Alla cassa di un supermercato, una nonnina attende con pazienza che la cassiera passi i suoi acquisti. Dietro di lei, un bambino di circa dieci anni spinge insistentemente il carrello contro le sue gambe. Una volta. Due volte. Tre volte.
La signora si volta e con voce gentile gli dice:
— Tesoro, potresti smettere? Mi fai male.
Ma il bambino continua a sorridere e a spingere. Allora la nonna si rivolge alla madre:
— Mi scusi, signora, potrebbe chiedere a suo figlio di non farlo più?
La donna, impassibile, risponde:
— No, preferisco lasciarlo libero. È il mio metodo educativo: così impara da solo le conseguenze delle sue azioni.
Dietro di loro, un ragazzo di diciannove anni aspetta il suo turno con pochi articoli. Tra le mani stringe un barattolo di marmellata di ciliegie. Lo apre con calma e rovescia tutto il contenuto sulla testa della madre.
Lei si gira furiosa, pronta a esplodere, ma il ragazzo le sorride e dice:
— Sa, anche a me hanno insegnato così… faccio semplicemente quello che voglio.
La nonnina allora guarda la cassiera e, con un sorriso furbetto, conclude:
— Quel barattolo di marmellata… lo metta pure sul mio conto.
Morale: i bambini non crescono liberi lasciandoli senza limiti, ma imparando il rispetto attraverso esempi chiari e confini giusti. La libertà senza responsabilità non è educazione, è solo egoismo.