
25/08/2025
La sua Formula 1 è una sedia a rotelle, il suo volante un joystick. D’altronde Silvio Binca di disabilità non vuole sentire parlare: «Dite piuttosto che sono un portatore di handicap, ma le mie abilità sono le stesse di chiunque altro. Nel bene e nel male». Difficile dargli torto: alla voce competenze il curriculum recita a soli 26 anni studi in informatica e consulenze in digital marketing, finanza aziendale e programmazione; la cartella clinica invece reca una sola voce ma lapidaria: desminopatia, una rarissima malattia neurodegenerativa dell’apparato muscolo-scheletrico che affligge in media una persona su un milione e di cui sono noti solamente sessanta casi al mondo.
Aveva 4 anni quando ricevette il verdetto dai medici di Pavia, a cui i genitori si erano rivolti dopo averne notato le iniziali difficoltà a camminare; 13 anni quando fu costretto su una carrozzina. Un percorso a ostacoli che, dalla natìa Lucca, lo avrebbe portato a subire un trapianto di cuore al Niguarda e un ricovero di due mesi presso il centro clinico Nemo dello stesso ospedale milanese. E però la resa è lontana, Binca continua a correre con sogni e progetti: i suoi alleati sono famiglia, fidanzata, amici e donatori dell’associazione di cui è anima e fondatore, più ancora dei tubi per la respirazione e per l’alimentazione con i quali convive h 24 da ormai quattro anni: «Dall’oggi al domani sono passato dalla bicicletta alla sedia a rotelle, ma non mi do per vinto — racconta — Ora somiglio a una sorta di robot umano, ma con molta più personalità».
Il black humor non gli manca, l’inventiva nemmeno: i suoi obiettivi più prossimi sono, nell’ordine, raccogliere fondi per la ricerca su una patologia al momento senza cura, e al contempo sensibilizzare i più giovani su una condizione — la sua e quella dei molti ingabbiati in un corpo bizzoso - da raccontare senza pietismo di sorta; e per farlo ha pensato di mettere a punto il primo videogioco al mondo con personaggi in sedia a rotelle, un passatempo per pc e consolle ispirato a quel Mario Kart che ha fatto appassionare negli ultimi trent’anni giocatori di ogni età. 👉 L'articolo di Alessio Di Sauro prosegue sul sito del Corriere