30/05/2025
🧠 Funzionamento intellettivo limite o borderline.
M. , 14 anni, è abituato a pensare a se stesso come ad uno stupido. Quando gli chiedo il significato di una parola nuova capita spesso che mi risponda "vuol dire stupido" 😓
Nel lavoro clinico con bambini e adolescenti, succede di incontrare profili che faticano a stare “al passo” con le richieste scolastiche e sociali, pur non presentando una disabilità intellettiva conclamata.
Parliamo di funzionamento intellettivo borderline, un’area grigia spesso poco compresa e ancora meno riconosciuta.
📊 Il QI di questi bambini e ragazzi si colloca generalmente tra 70 e 85. Non si tratta di un disturbo, ma di un funzionamento cognitivo al limite inferiore della norma. Questo si traduce in difficoltà di apprendimento, di organizzazione, di problem solving e nella gestione delle emozioni in contesti complessi.
A scuola possono avere difficoltà a seguire i ritmi della classe, nello svolgimento autonomo dei compiti, nel comprendere testi astratti o nel memorizzare informazioni complesse. Spesso sviluppano una forte ansia da prestazione e un senso di inadeguatezza. Nella vita quotidiana faticano a pianificare attività, a gestire il tempo e a rispondere in modo flessibile ai cambiamenti.
La consapevolezza delle proprie difficoltà può generare frustrazione, bassa autostima, ritiro o atteggiamenti oppositivi. Possono sentirsi “sempre un passo indietro” rispetto ai coetanei, e questo impatta sulla loro identità in formazione.
Il rischio è che vengano etichettati come pigri, svogliati o poco collaborativi, quando in realtà stanno facendo un grande sforzo per restare a galla in un sistema che spesso non è calibrato sui loro bisogni.
💬 Come psicologi, è nostro compito riconoscere e valorizzare queste sfumature. Non si tratta solo di “diagnosticare”, ma di restituire significato, proteggere la dignità e costruire percorsi realistici e sostenibili di crescita ❤️ attraverso un lavoro clinico orientato all’autonomia e al potenziamento delle funzioni esecutive.