21/05/2024
Resistenza al cambiamento e bisogno di rivoluzione.
Due aspetti apparentemente inconciliabili, tuttavia necessari per vivere, per espandere la personalità. Si susseguono ciclicamente nelle nostre vite.
L'uno ci fa mettere radici, ci fa chiamare "casa" l'insieme di gesti e modi che abbiamo in una certa fase di vita.
Un pizzico di resistenza al cambiamento è adagiarsi piacevolmente in acque conosciute, desiderarle uguali a sè stesse nell'indomani, apprezzare le cose, così come sono.
Ci induce - illusoriamente - a pensare che quello sia il concetto di "casa" definitivo, destinato a restare, sempre, così come è.
A lungo andare, tuttavia, non c'è ricircolo: le acque diventano stagnanti.
C'è bisogno di un nuovo flusso vitale.
L'altro, il bisogno di rivoluzione, le radici le interroga e se necessario le sradica, smuove il terreno, parte, fiuta nuovi modi per dirsi di essere "a casa" e mette in circolo un nuovo flusso di vita.
È un moto rivoluzionario che squarcia il presente, "la muta cadde a terra", è ora di salpare, è ora di navigare verso mari più vasti. Tuttavia non si può mica restare una vita in viaggio. La continua rivoluzione, anziché interrogare, sovvertire un ordine per espandere, finisce per rendere nomade il desiderio. Tutto è casa allora nulla è casa. Non è possibile radicare il cuore, bisognoso com'è di trovare nell'altrove un posto migliore, anziché costruirsi una capanna qui, ora.
Se appare difficile avere a che fare con questi due aspetti ciclici della nostra natura a livello individuale, figuriamoci in relazione.
Allora capita che uno dei partner si trovi - ed incarni - resistenza al cambiamento o bisogno di rivoluzione.
Allora ci si ritrova a stare insieme ma con passo e direzione diversi.
Ciò che per l'uno è gioia, dello stare bene con poco, per l'altro è gabbia, asfissia.
Ciò che per l'uno è desiderio di vitalità e nuove occasioni di crescita per l'altro è minaccia alla stabilità, a volte anche tradimento di un tacito patto: "l'amore basta a sè stesso", "siamo due cuori e una capanna".
L'idea che l'amore basti, da sè, a risolvere le difficoltà in una coppia è una grande cavolata. L'amore è un sentimento che unisce le persone in maniera molto profonda. Amare è trovare il modo di portare quel sentimento nella relazione il che è veramente tanto faticoso.
Richiede impegno. Richiede lo sforzo di sbilanciarsi e dare una sbirciatina nell'interiorità dell'amato. Richiede di sincronizzare, per quanto possibile, l'andatura. Richiede il coraggio di allungare il passo per sè, con la speranza che, cambiando passo e direzione, la fiducia non si spezzi.
Richiede la pazienza di rallentare, di tanto in tanto, tendere una mano, spiegarsi, domandare, ascoltare (tanto).
Amare richiede flessibilità nel tollerare che il mare a volte può essere (troppo) calmo, a volte (troppo) mosso, ma c'è tuttavia il desiderio di navigare insieme.
#