Fisioterapia e Benessere Dott. Marcello Vitacolonna

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Fisioterapia e Benessere Dott. Marcello Vitacolonna Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Fisioterapia e Benessere Dott. Marcello Vitacolonna, Fisioterapista, Via dell'Elettronica 18, Rome.

- Fisioterapia
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- Terapia Craniosacrale
-Rilascio SomatoEmozionale
- Trattamento viso KOBIDO
- Massaggio Corpo Drenaggio ed Emolinfatico - Stress,
- Frequenti Mal di Testa,
- Dolori cronici o ricorrenti al collo, alla mandibola, alla schiena o in altre parti del corpo,
- Problemi di digestione, circolatori o viscerali in genere,
- Problemi di ristagno dei liquidi e della circolazione emolinfatica
- Disturbi del sonno,
- Difficoltà nell'attenzione dei bambini...
- Segni del tempo

Queste sono solo alcune delle problema per cui la Tecnica Craniosacrale, il massaggio Emolinfatico ed il Kobido possono ridurre, se non addirittura annullare, il disagio fisico ed emozionale della persona. Sono varie tecniche manuali del benessere che utilizza tocchi leggeri, delicati e non invasivi, su varie parti del corpo, e, ove necessario creme o oli del tutto alallergici.

Foglietto 3: Mal di Testa, Cefalea e Tensione CranicaIntroduzioneSecondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il mal ...
16/11/2025

Foglietto 3: Mal di Testa, Cefalea e Tensione Cranica

Introduzione

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il mal di testa è tra le prime cause di riduzione della qualità della vita di un individuo. Oltre due persone su tre ne soffrono con frequenza variabile, e una su quattro lo vive in modo cronico. A volte arriva come una pressione costante, altre come una f***a pulsante che spegne ogni energia. C'è chi lo sente come una fascia che stringe, chi come un martello dietro agli occhi, chi come una nube che avvolge la mente.
Molti lo liquidano come un disturbo "banale" o con la “pasticca immediata”, ma il dolore alla testa è tutt'altro che semplice: è un linguaggio raffinato con cui il corpo, la mente e lo spirito ci parlano all'unisono. È il segnale che qualcosa, dentro o fuori di noi, sta chiedendo silenzio, spazio o respiro.

IL CORPO – La Scena Visibile

Il cranio è una meraviglia di architettura vivente. E’ composto da ossa leggere ma resistenti, membrane sottili, nervi che si intrecciano in una rete sottile e fittissima, muscoli che, seppur piccoli, regolano tensioni delicate. Quando si altera l'equilibrio tra queste forze, molto spesso nasce il dolore.
Molti mal di testa, infatti, sono di tipo muscolo-tensivo. Questi spesso derivano da un'eccessiva contrazione dei muscoli del collo, delle spalle o del cuoio capelluto stesso. Ore al computer o al cellulare, posizioni statiche, bruxismo o disfunzioni dell'articolazione temporo-mandibolare, possono trasformare un piccolo squilibrio in un dolore diffuso. Altri, invece, sono di origine vascolare o neurovegetativa, come le emicranie, in cui la reattività dei vasi sanguigni e del sistema nervoso autonomo crea una vera e propria tempesta interna.
In questi casi, il corpo tenta di regolare un sovraccarico. Quando la mente è sovra stimolata e il sistema nervoso resta costantemente in modalità "attacco o fuga", i vasi si dilatano e si contraggono in modo anomalo. È come se la testa cercasse di spegnere un circuito troppo acceso.
La terapia non può essere solo sintomatica. Serve restituire al corpo un ritmo fisiologico. Si devono rilassare le catene muscolari cranio-cervicali, migliorare la circolazione, riequilibrare il respiro e calmare il sistema nervoso autonomo.
Perché il mal di testa, spesso, è un eccesso di pensiero che ha dimenticato il corpo. Ma quando la mente non riesce a spegnere il circuito da sola, qual è il messaggio più urgente che sta gridando?

LA MENTE – La Scena Invisibile

La schiena era il sostegno, il collo la direzione, la testa è il luogo del controllo. E quando la mente si irrigidisce nell'eccesso di pensiero, blocca il nostro sguardo interiore.
La testa è la sede dei pensieri, ma anche delle tensioni invisibili. Quando si riempie di preoccupazioni, si contrae. Quando controlla troppo, pulsa. Quando reprime emozioni, stringe. Il dolore, allora, diventa il modo in cui la mente dice: "basta pensare, lasciami respirare".
Si dice che il dolore alla testa sia tipico di chi "vive nel mentale", di chi ha imparato a separare il sentire dal pensare. Si sale verso la testa per sfuggire al corpo, per non sentire il cuore, per non affrontare la fatica di stare nel presente. Ma più si sale, più la tensione cresce; è come se la vita volesse ricordarci che non possiamo portare tutto nel cervello senza prima attraversare il torace.
La mente che pensa troppo si scalda, si affatica, perde ossigeno. Il dolore alla testa è spesso un cortocircuito tra pensiero e percezione. Una voce che ci invita a rallentare, a fare silenzio, a tornare nel corpo.
Domande utili da porsi:

• Cosa sto cercando ossessivamente di "capire" o risolvere solo con il pensiero?
• Qual è la resistenza emotiva che non voglio affrontare e che mi fa rifugiare in testa?
• Di cosa ho bisogno per concedermi il sacro diritto al silenzio?

Quando smettiamo di analizzare e iniziamo ad ascoltare, il dolore si trasforma. Non sparisce per magia, ma cambia tono. Da nemico diventa messaggero. Da peso diventa bussola.
E se questa bussola ti stesse puntando verso l'unica cosa che puoi davvero scegliere e cambiare: la qualità della tua sintonizzazione?

LO SPIRITO – Il Senso Profondo

La testa è la nostra antenna, il punto più alto del corpo, quello che riceve e irradia energia. Quando fa male, spesso è perché stiamo "vivendo troppo sopra", come nelle preoccupazioni, nelle aspettative, nel bisogno di capire tutto, invece di stare "dentro". Il dolore ci riporta giù. Non per punizione, ma per compassione. Consideriamolo come la chiamata del Nostro Spirito a tornare presenti.
Alcuni Maestri dicono che la mente è un bellissimo strumento, ma solo se è al servizio del cuore. Quando la mente prende il comando, si ribella al ritmo della vita. Il mal di testa, allora, può essere visto come un richiamo alla resa. Si deve smettere di forzare, di comprendere, di trattenere ma solo lasciar fluire.
Spiritualmente, ogni dolore alla testa ci ricorda che non siamo solo pensieri, ma anche respiro, luce, energia in movimento. Ogni pulsazione è un'onda che cerca di liberare qualcosa come un eccesso di controllo, una paura di sentire, una resistenza a fidarsi. E quando ci arrendiamo, non alla sofferenza, ma all'ascolto, qualcosa si allinea. Il respiro torna vivo e ampio, lo sguardo più limpido, la mente più quieta.
Allora capiamo che il vero sollievo non nasce dal "fare passare" il dolore, ma dal comprendere cosa ci stava dicendo.

E, in quell'attimo di quiete, la testa non è più un peso da portare... ma una luce da accendere.

Accendere la tua vera luce ti donerà il silenzio che stavi cercando.

Foglietto 2: Dolore al Collo –Cervicalgia IntroduzioneIl dolore al collo è tra i disturbi muscoloscheletrici più comuni:...
08/11/2025

Foglietto 2: Dolore al Collo –Cervicalgia

Introduzione

Il dolore al collo è tra i disturbi muscoloscheletrici più comuni: si stima che oltre il 60% della popolazione lo sperimenti almeno una volta nella vita. Può comparire dopo una notte di sonno "sbagliata", ore davanti a uno schermo, o un periodo in cui ci si è semplicemente "caricati" troppo.
A volte arriva come un fastidio che si insinua piano, altre come una morsa improvvisa che blocca i movimenti e sembra togliere libertà al respiro.
Ogni tentativo di girare la testa diventa un gesto calcolato, una negoziazione con il dolore.
Ma in quella rigidità non c'è solo un muscolo contratto, probabilmente c'è un messaggio che il corpo sta cercando di farci arrivare. Il collo, che porta il peso della testa e del pensiero, ci chiede di fermarci e ascoltare cosa abbiamo ignorato troppo a lungo.

IL CORPO – La Scena Visibile

Il tratto cervicale è una zona nobile e delicata. Sostiene il capo, è attraversato da strutture neurovascolari fondamentali e coordina costantemente sguardo, equilibrio e respiro. È un crocevia di funzioni vitali, ed è per questo che richiede estrema attenzione (ecco perché sconsiglio di sottoporsi ai trust, i famosi "scrocchi", se non da personale estremamente qualificato ed esperto. Io personalmente mi avvalgo di altre ottime tecniche ma più rispettose).
Quando il collo duole, molto spesso non è mai solo un problema locale, ma riflette un'intera catena muscolare e fasciale che parte dai piedi e arriva fino al cranio.
Posture scorrette, rigidità dorsali, tensioni mandibolari o oculari, stress eccessivo o l'abitudine di lavorare con la testa costantemente protesa in avanti, creano una continua attivazione dei muscoli cervicali profondi e superficiali.
Il risultato è un ipertono, una contrattura che riduce la mobilità e altera la propriocezione. A lungo andare, anche il respiro cambia, il diaframma ad esempio perde ampiezza e i muscoli accessori prendono il sopravvento, trasformando ogni inspirazione in uno sforzo del collo.
Proprio come nella zona lombare, anche qui esiste una memoria neuromuscolare. Se il dolore persiste, il sistema nervoso impara a difendersi, anticipa la minaccia e mantiene la guardia alta. Il collo resta contratto anche quando il pericolo non c'è più, come una sentinella che continua a vigilare dopo che il nemico se n'è andato.
Il dolore cervicale è un allarme che avvisa di un sovraccarico funzionale. La terapia, quindi, non può limitarsi a sciogliere un punto o allungare un muscolo. Serve anche ristabilire una comunicazione tra testa e torace, tra postura e respiro, tra movimento e fiducia.
Solo quando il corpo ritrova questa coerenza, il collo smette di difendersi e torna a muoversi libero, fluido, presente. Ma cosa accade a livello interiore quando ci ostiniamo a guardare in una sola direzione, ignorando la coerenza del cuore?

LA MENTE – La Scena Invisibile

La schiena è il sostegno, il collo è la direzione. E quando la mente si irrigidisce, blocca il nostro sguardo interiore.
Il collo è il ponte tra il pensiero e l'azione, tra ciò che immaginiamo e ciò che facciamo.
Quando si irrigidisce, stiamo spesso trattenendo qualcosa di specifico per la gola e per la vista. Ci sono parole non dette, scelte rimandate, rabbie represse o decisioni pesanti da prendere. È come se la mente volesse girarsi da un'altra parte, ma il corpo le dicesse: "no, guarda dove non vuoi guardare".
Alexander Lowen parlava della "corazza del collo" come della parte che più esprime la paura di esprimersi. Stringiamo la mandibola per non dire, solleviamo le spalle per proteggerci, tratteniamo il respiro per non sentire. Così il collo diventa un passaggio ostruito tra la testa e il cuore.
Molte volte il dolore cervicale nasce proprio da questa frattura interna. Viviamo nella testa, dimenticando di avere un corpo che sente. E allora il corpo ci richiama all'ordine con la sua voce più onesta: la tensione. Non per punirci, ma per invitarci a fermarci, a respirare, a riconnetterci a ciò che abbiamo ignorato troppo a lungo.
Ogni rigidità del collo è, in fondo, una domanda:
"Cosa non voglio più vedere?", "Cosa non riesco a dire?", "Perché continuo a sostenere con la mente ciò che il cuore non sente più vero?"
Quando troviamo il coraggio di ascoltare queste domande, non di rispondere subito, ma di ascoltarle, la tensione comincia a sciogliersi da sola. Non serve eliminare il sintomo con la forza. Serve dargli voce, fargli spazio, riconoscerlo. Solo così la corazza si ammorbidisce, e la vita ricomincia a scorrere tra pensiero e azione, tra mente e corpo.
Ma c'è ancora un passo da fare. Cosa succede quando l'unica direzione che conta è quella che ci indica la nostra vera essenza?

LO SPIRITO – Il Senso Profondo

Il collo è il passaggio tra la Terra e il Cielo, tra il mondo fisico e quello del pensiero, tra l'io che agisce e l'anima che osserva. Quando si blocca, è come se l'energia non riuscisse più a fluire da un piano all'altro. È il segnale che ci stiamo identificando troppo con la mente e poco con la presenza.
La rigidità è la morte del movimento!
Il dolore cervicale può essere allora una richiesta di Vita: "Muoviti, non restare chiuso nei pensieri, non trattenere la parola, non portare il mondo tutto sulla testa."
Il collo è il punto in cui passa il flusso tra il cuore e la coscienza. Quando si chiude, la voce interiore si indebolisce, il respiro si accorcia, lo sguardo si irrigidisce. Quando si apre, il respiro torna profondo, la mente si fa chiara, e anche lo sguardo smette di fissare ossessivamente un punto e torna a vagare libero, curioso, vivo.
Non serve forzare nulla. Basta ascoltare. Respirare dove prima c'era controllo. Permettere alla vita di attraversarci, senza doverla tenere ferma, senza doverla dirigere con la testa.
Perché il vero allineamento non è tenere la testa dritta, ma permetterle di seguire il cuore. E solo quando la mente si inchina all'ascolto dell’anima, solo quando accetta di non sapere tutto, di non controllare tutto allora il collo smette di essere un peso e torna ad essere un ponte.
Un ponte tra cielo e terra. Tra pensiero e sentire. Tra volontà e abbandono.
E in quel passaggio, leggero e fluido, potresti accorgerti che il dolore non era un ostacolo... ma un invito a muovere la testa nella direzione della tua vera libertà.

(Post divulgativo a scopo educativo.
Non sostituisce la valutazione personalizzata effettuata dal professionista competente)

Grazie 🙏
05/11/2025

Grazie 🙏

Molto più di un massaggio drenante. Provare per credere!👍
04/11/2025

Molto più di un massaggio drenante.
Provare per credere!
👍

"Le Tre Verità del Corpo"Foglietto n.1: Il Mal di Schiena - LombalgiaIntroduzioneOltre l'80% delle persone sperimenta, a...
03/11/2025

"Le Tre Verità del Corpo"

Foglietto n.1: Il Mal di Schiena - Lombalgia

Introduzione
Oltre l'80% delle persone sperimenta, almeno una volta nella vita, un dolore nella zona lombare. Può nascere da un movimento brusco, da una cattiva postura, o da settimane di stress che hanno irrigidito tutto senza che ce ne accorgessimo. Poi arriva quel momento in cui basta chinarsi per allacciarsi le scarpe o sollevare una borsa per sentire un dolore che blocca il respiro.
Da quel giorno ogni gesto diventa una contrattazione con il corpo: "posso farlo o mi farà male?".
Eppure, in quel dolore, c'è molto di più di un semplice affaticamento muscolare. Per comprendere cosa sia, dobbiamo guardare attraverso le sue Tre Verità.

IL CORPO – La Scena Visibile
La zona lombare è il nostro centro meccanico. È lì che convergono la gran parte delle nostre forze, soprattutto quelle del cammino, della postura e del respiro. Quando il dolore compare, il corpo non "sbaglia": segnala che qualcosa non è più in equilibrio. Può essere una contrazione dei paravertebrali, un sovraccarico discale, un'alterazione del ritmo del bacino o del diaframma. Ogni componente influisce sull'altro come in una catena di leve e contrappesi.

Ma c'è anche una "memoria" neuromuscolare: se il dolore è durato a lungo, il sistema nervoso centrale "impara" a difendersi, anticipa, si prepara alla minaccia. Col tempo poi il corpo comincia a proteggersi dal dolore anche quando il pericolo non c'è più. È così che il movimento diventa cauto, il respiro si accorcia, la schiena resta in allerta. Il muscolo che si contrae non sta sbagliando ma sta facendo il suo lavoro di Guardiano! Solo che ormai vigila su un nemico che forse se n'è già andato.
Il compito, allora, non è solo "rimettere a posto" qualcosa, ma restituire fiducia al movimento. Serve riabilitare non solo il tessuto, ma anche il gesto. Si deve insegnare al corpo che può piegarsi senza spezzarsi, che può caricare senza collassare. Perché il corpo, quando si sente sicuro, guarisce da sé. Non ha bisogno di ordini, ma di ascolto.
Ma cosa accade quando la mente è così satura di sforzi da impedire al corpo di fidarsi? La risposta si nasconde nella scena invisibile.

LA MENTE – La Scena Invisibile
Il corpo non mente, ma la mente lo interpreta!
Il dolore lombare è spesso la voce di un Sé che trattiene troppo. La schiena è il nostro "asse del fare", il punto in cui sosteniamo il mondo e ci sosteniamo da soli. Quando si blocca, è come se dicesse: "basta portare tutto sulle spalle!". Ci pieghiamo davanti a ciò che non riusciamo più a contenere, emergono la fatica di reggere, il bisogno di controllo, il non concedersi di cedere.
Alexander Lowen parlava del linguaggio del corpo come trascendente il linguaggio verbale.
La rigidità lombare, in questo senso, è una corazza caratteriale, un modo per non sentire ciò che sta sotto. La paura di crollare, la vergogna di chiedere aiuto, la rabbia trattenuta che non trova voce. Tutto questo si fissa nel bacino, si cristallizza nei muscoli, si traduce in tensione cronica.
Una bellissima metafora dice: "il mal di schiena è una perdita di contatto con la terra." Abbiamo gambe che vogliono andare e una mente che non si fida a lasciarle fare. L'energia allora si ferma nel bacino, si chiude nel respiro e si trasforma in peso. Eppure, il dolore non è un nemico: è un confine che ci invita a sentire dove non fluiamo più.
Quando smettiamo di combatterlo e cominciamo a respirarlo, accade qualcosa: la mente si allenta, il corpo riprende fiducia, e la vita, lentamente, ricomincia a scorrere. Non serve eliminare la tensione con la forza. Serve farle spazio, ascoltarla, darle un nome. Solo così si scioglie.
E in questa accettazione, emerge un senso ancora più grande. Non riguarda più solo il come ti senti, ma chi puoi diventare.

LO SPIRITO – Il Senso Profondo
La schiena è il ponte tra la terra e il cielo. Quando fa male, non è solo il corpo che si piega ma è la nostra energia che perde la giusta direzione. Viviamo sempre proiettati in avanti, ma dimentichiamo di essere radicati. Il dolore ci ferma non per punirci, ma per richiamarci alla presenza. È un maestro severo, ma compassionevole. Il dolore ci obbliga a sentire il momento, a smettere di correre, a respirare dove prima c'era solo sforzo.

Krishnamurti diceva: "L'osservatore è l'osservato."

Nel dolore, non c'è separazione tra chi soffre e ciò che fa soffrire. C'è solo un'esperienza che chiede di essere vista. Non giudicata, non risolta subito, ma vista. Quando portiamo consapevolezza al dolore, questo smette di essere un muro e diventa una porta.

Non chiederti subito "come eliminarlo?".
Chiediti piuttosto: "Cosa mi sta mostrando di me questo dolore?"

Forse ti ricorda che ogni volta che ti pieghi alla vita, non stai cedendo, stai solo imparando a danzare con essa. Solo quando smettiamo di temere la flessibilità nel corpo, nella mente o nel cuore allora la colonna ritrova la sua vera forza, quella della verticalità, consapevole.

La schiena che duole è anche una schiena che vuole raddrizzarsi. Non con la rigidità dell'orgoglio, ma con la morbidezza di chi sa che può cadere e rialzarsi. Di chi accetta che la vita non si sostiene solo con la volontà, ma anche con l'abbandono.

E in quel silenzio, tra un respiro e l'altro, potresti accorgerti che il dolore non era un limite… ma il semplice suggerimento di un Amico fedele.
E ascoltare la tua nuova leggerezza ti renderà nuovamente Libero.

(Post divulgativo a scopo educativo.
Non sostituisce la valutazione personalizzata effettuata dal professionista competente)

🌟 I Foglietti de "Le Tre Verità del Corpo"Hai mai avuto un dolore così ostinato da chiederti: "Cosa mi sta dicendo davve...
02/11/2025

🌟 I Foglietti de "Le Tre Verità del Corpo"

Hai mai avuto un dolore così ostinato da chiederti: "Cosa mi sta dicendo davvero il mio corpo?"

Ci sono tensioni che non nascono solo da un legamento, da un muscolo o da una fascia. Ci sono sintomi che gridano, ma spesso non trovano ascolto. E poi c’è lui, il tuo corpo, l'unica entità che non mente mai.

“Le Tre Verità del Corpo” nasce per dare voce a questa conversazione interrotta.

Sono piccoli foglietti di consapevolezza che pubblicherò ogni settimana (da domani!), dedicati a un sintomo, un disturbo o una zona specifica del corpo, visti attraverso tre prospettive:

il Corpo, la Mente e lo Spirito.

Questi non sono articoli medici, né trattati di filosofia. Sono brevi viaggi di comprensione, scritti per chi sente che dietro un dolore può nascondersi un messaggio, un bisogno, una parte di sé che chiede di essere finalmente vista.

📝 Le Tre Sezioni:

IL CORPO – La Scena Visibile
Qui parlo come un clinico, un Fisioterapista, analizzando l'accaduto: quali muscoli o articolazioni sono coinvolti, come, posture o abitudini quotidiane, favoriscono il dolore e cosa si muove nella fisiologia. È una sezione razionale e scientifica, ma raccontata in modo chiaro e umano.

Nota bene: tralascio volutamente cause gravi come tumori, fratture e lesioni o patologie sistemiche, che richiedono sempre la valutazione di un medico. Il mio intento è altro: aiutarti a comprendere ciò che spesso resta invisibile ma è funzionale, ciò che nel corpo si manifesta prima che diventi malattia.

LA MENTE – La Scena Invisibile
Il linguaggio cambia: non è più la scienza che parla, ma la psiche che svela. Ispirandomi a pensatori come Lowen, Perls e Jung, il sintomo non è più solo una disfunzione, ma un messaggio emotivo. Un invito a guardare dentro. Il corpo diventa un ponte, e la Mente la traduttrice del linguaggio dell’anima.

LO SPIRITO – Il Senso Profondo
Qui andiamo oltre. È la voce più sottile che parla di unità, energia e coscienza. Prendendo spunto da maestri come Osho e Krishnamurti e molti altri, è lo spazio dove il sintomo si trasforma in occasione di risveglio. Comprendiamo che ogni dolore può essere un insegnante che ci guida verso una forma più autentica di libertà.

✨ In conclusione
"Le Tre Verità del Corpo" non ti daranno risposte definitive. Ti offriranno la mappa per cominciare ad unire i puntini tra il corpo e la vita che stai vivendo. Ogni foglietto è un invito a osservare la tua storia riflessa nel tuo sintomo e, soprattutto, a riscoprire il potere della tua coscienza nel processo di guarigione.

Perché guarire, in fondo, non è solo eliminare un sintomo.
È ritornare interi.
È vincere la partita con le tue resistenze.
È ritornare liberi!

(Post divulgativo a scopo educativo.
Non sostituisce la valutazione personalizzata effettuata dal professionista competente)

Pausa lavorativa...Rivolgetevi alle persone competenti non a quelle famose!Molti raccontano il problema. Pochi conoscono...
27/10/2025

Pausa lavorativa...

Rivolgetevi alle persone competenti non a quelle famose!
Molti raccontano il problema. Pochi conoscono la soluzione.
Sui social è pieno di promesse miracolose, consigli generici (spesso invece pericolosi), video virali che sembrano “la cura perfetta” per tutti.
La verità è semplice: ogni persona è unica e merita una valutazione competente, senza scorciatoie.
Un professionista serio non segue le mode. Ascolta, osserva, studia, comprende e poi interviene davvero dove serve.
Affidatevi a chi sa risolvere, non a chi si fa solo notare.
La salute non è un contenuto da social, è la cosa più preziosa che abbiamo.

IL CORPO È COME DIARIOA volte il corpo parla più di mille parole.Ti fa male la spalla? Forse ti stai caricando troppo.Ti...
21/10/2025

IL CORPO È COME DIARIO

A volte il corpo parla più di mille parole.
Ti fa male la spalla? Forse ti stai caricando troppo.
Ti pesa il petto? Forse trattieni un respiro che vuole uscire.

Il corpo è un diario scritto in silenzio.
Ogni tensione, ogni dolore, ogni rigidità è una frase che chiede solo di essere ascoltata.

Io lo leggo ogni giorno nei miei pazienti… e un po’ anche in me.

Se il tuo corpo avesse una frase da scrivere oggi, quale sarebbe?

Il complimento più bello che un professionista possa ricevere!Questa mattina è successo qualcosa che mi ha profondamente...
13/10/2025

Il complimento più bello che un professionista possa ricevere!

Questa mattina è successo qualcosa che mi ha profondamente emozionato.
Stavo concludendo il percorso con un paziente che era arrivato da me mesi fa, con una condizione che lo limitava profondamente nella vita quotidiana. Dolore costante, movimenti ridotti, e quella frustrazione negli occhi di chi ha provato diverse strade senza successo.

Come sempre, ho affrontato il caso con il mio approccio: ascoltare attentamente, valutare ogni dettaglio, personalizzare ogni intervento. Per me, come ormai sapete, non esistono protocolli standardizzati: quando si tratta di persone, ogni corpo racconta una storia diversa, ogni paziente merita un percorso su misura.
Con pazienza, precisione, adattando ogni tecnica alle sue risposte, celebrando ogni piccolo progresso, i risultati sono arrivati, superando persino le nostre aspettative iniziali. E quando ci siamo salutati, mi ha stretto la mano e mi ha detto una frase che porterò sempre con me:

“Sa, Dottore… lei non è solo un ottimo fisioterapista, secondo me lei è un vero Artigiano della Salute, perché non si limita ad aggiustare, ma ricostruisce. E lo fa con cura, come chi lavora qualcosa di prezioso.”

In un'epoca di procedure rapide e soluzioni standardizzate, essere riconosciuto per una qualità professionale così unica che metto nel mio lavoro credo sia il riconoscimento più prezioso.

Perché sì, è esattamente così che vedo la mia professione: un'arte antica che richiede mani esperte, occhio attento, e soprattutto cuore.

Ogni paziente non è un numero, ma un'opera unica a cui dedicare tempo, competenza e passione.

̀

“Dottore, ecco spiegato il mio mal di schiena: qui dice che ho un’ernia!!”Mi capita spesso di ricevere persone nel mio s...
07/10/2025

“Dottore, ecco spiegato il mio mal di schiena: qui dice che ho un’ernia!!”

Mi capita spesso di ricevere persone nel mio studio che lamentano dolori più o meno intensi in una o più aree dorsali, mostrando poi il referto di una Risonanza Magnetica. Ma, prima ancora di iniziare la sua valutazione posturale e funzionale, spiego immediatamente che:

La risonanza magnetica è solo una fotografia e non sempre racconta la verità del dolore!

Molti pensano che basti “vedere” un’ernia o una protrusione per sapere la causa del loro mal di schiena, ma il corpo umano non funziona in modo così semplice.

La risonanza mostra un’immagine, mostra l’Anatomia del Momento, ma non sempre una causa.
È come una foto scattata in un preciso istante: racconta la forma, non la storia.

Moltissimi studi scientifici hanno dimostrato che numerose persone “sane”, asintomatiche, cioè senza alcun dolore alla schiena, presentano comunque alterazioni discali, ernie, protrusioni o degenerazioni nei loro esami radiologici. Questi reperti però non provocano fastidio, quindi non sempre sono la causa di dolore. Questi risultati suggeriscono invece che molte “anomalie” viste nelle immagini sono, in larga parte, fenomeni dell’invecchiamento o cambiamenti strutturali compatibili con l'età e/o stile di vita ma non necessariamente “lesioni dolorose”.

Il dolore è un linguaggio complesso, un intreccio di fattori fisici, emotivi, posturali e relazionali.
E spesso la vera chiave sta nell’ascoltare il corpo, non solo nel “guardarlo da dentro”.

E’ bene quindi sapere che:
• Il sintomo (il dolore) va sempre correlato al quadro clinico: dolore percepito, tempi, modalità, fattori scatenanti, esame obiettivo, risposta ai test funzionali.
• La RM può essere utile per escludere cause gravi (tumori, infezioni, fratture, patologie neurologiche importanti) o per pianificare interventi, ma non è un “diagnostico del dolore” di per sé.
• Spesso, il focus va posto su aspetti funzionali (postura, movimento, forza, controllo motorio, ergonomia), più che sull’“anomalia discale”.

In conclusione la risonanza magnetica è uno strumento potente, ma va interpretata con equilibrio e con intelligenza: non tutto ciò che si vede è sempre la vera causa del dolore. Il corpo umano è complesso, e il dolore spesso deriva da più fattori.

Ecco perché nel mio lavoro, parto sempre da qui: dal corpo reale, dal respiro, dal movimento.

La risonanza mostra un’immagine.
Ma solo il corpo racconta la verità.

“Molto spesso incontro persone che non portano solo un dolore, ma una storia intera”Questa mattina è entrato nel mio stu...
30/09/2025

“Molto spesso incontro persone che non portano solo un dolore, ma una storia intera”

Questa mattina è entrato nel mio studio un uomo con lo sguardo stanco. Non era solo la fatica di chi non dorme per il dolore, era la rassegnazione di chi ha già provato tutto e non ha trovato sollievo.

Era arrivato da me dopo aver girato studi e specialisti di ogni tipo.
Ognuno gli aveva imposto la propria “panacea”: chi lo sottoponeva a continui “scrocchi” spacciandoli per soluzione definitiva, chi abusava di elettrostimolazioni fatte nel modo sbagliato, chi con eccessi di trattamenti, anche posturali, costringendolo a tornare in studio tre o quattro volte a settimana.

Tempo perso, denaro sprecato, speranze disattese.
Tutti gli avevano detto che era “normale” quella procedura, che doveva solo rassegnarsi.

Ma io, alla parola “normale”, non credo mai sulla fiducia.
Il corpo parla, con i suoi modi e i suoi tempi, e il suo linguaggio va ascoltato, davvero.

Così ho iniziato a osservare, a testare, a valutare ogni minimo segnale. Non con sguardo distratto, ma con presenza totale.
Ogni tensione muscolare, ogni respiro trattenuto, ogni postura non nasce a caso.

È la voce silenziosa del corpo che chiede attenzione.
E mentre alcuni si limitano a etichettare un sintomo, io vedo, e ascolto, la persona intera.

Dietro la sua spalla bloccata non c’era solo un’articolazione “malfunzionante”: c’era un padre con la paura di non poter più riuscire a prendere in braccio sua figlia.

Ecco perché il mio lavoro non si ferma a sciogliere una contrattura o mobilizzare un’articolazione.
Il mio lavoro è ascoltare ciò che il corpo non riesce più a dire, rispettarlo, e guidarlo di nuovo verso il proprio, personale, equilibrio.

Il mio credo professionale non è semplicemente quello di “aggiustare qualcosa che non va”, ma quello di restituire movimento, dignità, possibilità.
È quello di ricordare che, dietro ogni dolore, c’è un essere umano con la sua storia, le sue paure, i suoi sogni.

Quando saluto i miei pazienti e li vedo camminare via più leggeri, so che non ho soltanto trattato un corpo.
Ho onorato una persona.
Perché la terapia non è solo tecnica: è ascolto, rispetto, presenza.

Dietro un sintomo c’è sempre una vita.
Ed è lì che comincia il mio vero lavoro.

Sono sempre più numerosi coloro che investono il loro prezioso tempo e denaro alla ricerca di come raggiungere i propri ...
29/09/2025

Sono sempre più numerosi coloro che investono il loro prezioso tempo e denaro alla ricerca di come raggiungere i propri obiettivi.
Ma è sempre meno il tempo (e i soldi) dedicati alla ricerca di quale sia l’obiettivo migliore per se stessi.
Questa seconda parte è la Principale Natura dei miei percorsi Riabilitativi, fisici ed emotivi. (M.V.)

Indirizzo

Via Dell'Elettronica 18
Rome
00144

Orario di apertura

Lunedì 08:30 - 19:30
Martedì 08:30 - 19:30
Mercoledì 08:30 - 19:30
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Venerdì 08:30 - 19:30
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Cosa aiuta...

- Stress, - Frequenti Mal di Testa, - Dolori cronici o ricorrenti al collo, alla mandibola, alla schiena o in altre parti del corpo, - Problemi di digestione, circolatori o viscerali in genere, - Disturbi del sonno, - Difficoltà nell'attenzione dei bambini... Questo sono solo alcuni dei problemi per cui la Tecnica Craniosacrale può ridurre, se non addirittura annullare, il disagio fisico ed emozionale della persona. E' una tecnica del benessere che utilizza tocchi leggeri, delicati e non invasivi, su varie parti del corpo.