16/07/2025
A volte la vita ci mette davanti persone che non sono belle.
Non parlo dell’aspetto, ma dell’anima.
Persone che si muovono con cattiveria sottile, che non cercano di crescere, ma solo di approfittarsi degli altri.
Che usano il ricatto, la menzogna o la pressione psicologica per ottenere ciò che non sanno guadagnarsi con dignità.
Quando ci troviamo davanti a queste dinamiche, è normale arrabbiarsi, sentirsi feriti, tentati di reagire con la stessa moneta.
Ma poi, se ci fermiamo un attimo a riflettere, ci tornano in mente le parole di Nietzsche:
“Chi lotta con i mostri stia attento a non diventarlo. E se guarderai a lungo nell’abisso, l’abisso guarderà dentro di te.”
Ed è lì che capiamo che certi comportamenti non vanno seguiti, ma superati.
Che la vera forza non è abbassarsi, ma restare integri.
Non cedere alla tentazione della vendetta o dell’odio, ma continuare a camminare dritti, anche se fa male.
Perché la vita mette alla prova, ma anche restituisce.
E alla lunga, chi agisce con rispetto, serietà e onestà viene riconosciuto, anche se in silenzio.
Chi semina veleno, raccoglierà isolamento.
Chi semina valore, prima o poi verrà visto per quello che è: una persona che non si è lasciata corrompere.
La dignità non è debolezza. È scelta. È forza.
E chi lavora con coscienza, anche in mezzo alla tempesta, non perde mai davvero.
Anzi, costruisce qualcosa che nessuno potrà togliergli: la pace con sé stesso.
Il lavoro pulito non fa rumore. Ma lascia tracce.
E la dignità, quella vera, non si compra e non si insegna. Non si ricatta.
E non si piega.