23/06/2025
Chi non ha ancora iniziato un vero lavoro su di sé è convinto, senza accorgersene, di essere un individuo compatto, coerente, ovvero, un unico “io” che pensa, decide, ama, odia, sogna, ricorda, sceglie… Ma se si presta un minimo di attenzione, basta un momento di reale osservazione interiore, per accorgersi che questa è un’illusione ben confezionata, una menzogna utile per vivere in automatico e non assumersi mai davvero la responsabilità di ciò che accade dentro.
La verità è che non sei uno, ma molti, infatti, dentro di te convivono voci diverse, desideri in conflitto, pulsioni che si alternano, paure che smentiscono i tuoi entusiasmi e giudizi che annientano le tue aspirazioni.
Una parte vuole essere amata a ogni costo, anche a costo di tradirti…. un’altra vuole gridare la verità anche se perderai tutto…una cerca la pace… un’altra il controllo… un’altra ancora, la fuga.
La cosa più assurda è che, mentre una prende il timone, tu ti convinci che “quella” sia la tua identità.
Ti comporti come se ci fosse un solo centro decisionale, una sola volontà che guida le tue azioni, ma la realtà è che ogni giorno, ogni ora, ogni istante, sei mosso da una parte diversa, che spesso REagisce secondo programmi che non hai mai scelto.
Chi ti ha detto che sei timido, che sei forte, che sei intelligente, che sei mediocre?
Chi ha deciso come devi reagire? Chi ha installato i programmi che oggi chiami “carattere”?
Ciò che chiami “te stesso” è, nella maggior parte dei casi, un agglomerato di parti apprese, ereditate o imitate, un collage psicologico costruito per sopravvivere, per essere amato o per sentirti al sicuro.
Su questa base, è normale che a volte tu ti senta perso, confuso, in conflitto, perché stai cercando coerenza là dove non c’è unità, cercando una direzione chiara da un sistema frammentato.
Vorresti davvero conoscere cosa vuoi, ma chi vuole qualcosa sono molteplici parti diverse che si sovrappongono e si smentiscono a vicenda.
La tua volontà è divisa…il tuo sentire è frammentato e finché non ti accorgi di tutto questo, non scegli ma reagisci.
Ma la buona notizia è che puoi cominciare ad ACCORGERTI, cominciare a OSSERVARE chi prende il controllo, senza identificarti con nessuna di quelle parti.
In quell’accorgerti e osservarti, qualcosa cambia perché, se riesci a vederla… vuol dire che tu sei altro, ovvero, colui che osserva, la coscienza che può riunire queste parti senza essere dominata da nessuna.
Il vero risveglio comincia lì: non quando “diventi migliore”, ma quando smetti di credere a quelle immagini che fingono di essere te.
Maria Rayka