Valentina Bianchi Psicologa

Valentina Bianchi Psicologa L'importanza del benessere psicologico. La conoscenza della materia, il confronto con il professionista e la scelta della cura specifica.

10/10/2020
Nel tempo della pandemia il paziente con patologie croniche subisce un isolamento che mette ulteriormente a repentaglio ...
30/09/2020

Nel tempo della pandemia il paziente con patologie croniche subisce un isolamento che mette ulteriormente a repentaglio il suo benessere psicofisico. Ecco l’iniziativa che funge da osservatorio dell’Ordine degli Psicologi del Lazio !

Obiettivo comprendere se e come sia mutata la loro percezione delle diverse dimensioni della malattia: dal grado di auto-efficacia al rapporto con il team curante, fino alla gestione dell’aderenza alle terapie. I riscontri verranno incrociati con un complesso sistema di variabili, confluendo a nov...

Fase 2. Come riusciremo a tornare alla nostra vita. Bramavamo la Fase 2. Eravamo in trepidante attesa di poter tornare a...
13/05/2020

Fase 2. Come riusciremo a tornare alla nostra vita.

Bramavamo la Fase 2. Eravamo in trepidante attesa di poter tornare alla nostra normale vita, di tornare ad incontrare amici e parenti, di andare nei parchi e di rivedere le nostre città. Ora che la tanto attesa Fase 2 è iniziata ed abbiamo recuperato, anche se solo parzialmente, la nostra cara e preziosa libertà ci sentiamo insicuri all'idea di lasciare il nostro guscio e di tornare nel pericoloso mondo che sta lì fuori.
Dunque, quali saranno le difficoltà nel tornare alla nostra vita?
Come sempre è importante fare delle distinzioni in base alle risorse personali. Possedere una maggiore adattabilità è ovviamente una risorsa importante. Coloro che hanno sperimento reazioni fobiche associate al timore del contagio avranno maggiore difficoltà a tornare nel mondo esterno e tenteranno di procrastinare il momento della "ritrovata compagnia" il più possibile. Una delle condizioni che maggiormente si può riscontrare è quella dell'adagiarsi alla condizione di isolamento che fornisce un guscio protettivo e può dare l'idea di "limitare i rischi" ai quali ci si esporrebbe se si uscisse. Questo atteggiamento è purtroppo frequentemente riscontrato nei bambini. Molti di essi non sentono un forte richiamo verso il mondo esterno e sembrano assopiti ed intimoriti da quello che c'è al di fuori della porta di casa. Hanno assorbito inevitabilmente le notizie giornalistiche ed il non voler abbandonare il proprio nido altro non è se non un'azione difensiva. Va sottolineato che purtroppo i bambini rappresentano la fascia di popolazione meno tutelata dalle azioni di governo e le conseguenze saranno evidenti. Anche quando torneranno alla socializzazione con i loro pari avranno assorbito diffidenza verso gli altri e tale atteggiamento è certamente dannoso.
Dunque, come sempre le emozioni muovono e governano i nostri comportamenti. Sarà difficile abbandonare la paura ed il terrore che le immagini viste in tv hanno generato in tutti noi. Sarà molto importante cercare di uscire da questo momento costruendo qualcosa di nuovo e di positivo, sia in termini pratici che emotivi. Faremo molta fatica a tornare alla nostra vita ma ricordiamoci che possediamo la resilienza che ci aiuterà in questa condizione post-traumatica.
E' inoltre molto importante farsi un'opinione personale sul virus e non assorbire passivamente ogni notizia dando modo a qualunque specialista o tecnico di modulare in maniera intermittente le nostre emozioni.
Ogni situazione può rappresentare un'occasione per migliorarsi e ricostruire.

12/04/2020

Auguri di una Buona Pasqua dallo Studio Medico Igea.

22/02/2020

[CORONAVIRUS- alcune semplici regole di autoprotezione... anche Emotiva]

CORONAVIRUS, è allarme sociale in Italia e in Veneto?
L'ansia in questi giorni si diffonde ed è comprensibile; per questo come Ordine Psicologhe e Psicologi del Veneto vogliamo condividere alcune informazioni utili.

1. ATTENZIONE E PRUDENZA, MA NON PANICO!

In queste ore sono stati rilevati i primi tre casi di Coronavirus in Veneto (Vò Euganeo e Dolo), ed è purtroppo deceduto un paziente anziano. E' quindi importante affrontare con molta attenzione, rigore e prudenza la situazione, senza sottovalutare ma al contempo senza catastrofizzare e cedere al panico.
È un virus contagioso ma a bassa letalita' (80% dei casi solo sintomi simil-influenzali, 15% complicanze polmonari, 5% complicanze gravi con necessità di supporto intensivo), con conseguenze più gravi per i pazienti più anziani e già compromessi clinicamente.

Prima Regola: "IL PANICO AUMENTA IL PERICOLO, NON LO DIMINUISCE"!
Farsi prendere dal panico ci porta infatti a fare scelte frettolose, preoccuparsi delle cose sbagliate e ignorare azioni protettive semplici, apparentemente banali ma molto efficaci.
Insomma, ci porta a "reazioni di pancia invece che di testa", ma quando siamo davanti ad un rischio si deve proteggere la nostra lucidità di pensiero!

2. E' NORMALE AVERE PAURA... MA ADESSO E' PIU' UTILE AVERE PREPARAZIONE!

E' normale avere paura davanti ad un rischio epidemico nuovo: ansia per sè e i propri cari, ricerca di rassicurazioni, controllo continuo delle informazioni sono comportamenti frequenti in questi giorni.
Ma la paura si riduce se si sa con chiarezza cosa succede e cosa fare.
La seconda Regola è quindi semplice: basarsi SOLO su fonti informative ufficiali, aggiornate e accreditate.

- Ministero della Salute: http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus
- Istituto Superiore di Sanità: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/
- Regione Veneto: https://www.regione.veneto.it/web/sanita/nuovo-coronavirus

E' FONDAMENTALE EVIDENZIARE CHE Ministero della Salute, Protezione Civile, Regione Veneto, Sistema sanitario nazionale e regionale stanno GIA' affrontando con grande rigore, attenzione e tutte le risorse necessarie la situazione in corso!
E in Veneto la risposta è di altissimo livello in termini scientifici, clinici e organizzativi.

3. COME MI PROTEGGO, IN PRATICA?

Ci proteggiamo tutti INSIEME, come collettività responsabile!

L'Istituto Superiore di Sanità suggerisce semplici azioni di prevenzione individuale (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/):
- Evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
- Il lavaggio e la disinfezione delle mani sono la chiave per prevenire l’infezione: bisogna lavarsi le mani spesso e accuratamente con acqua e sapone per almeno 20 secondi. Se non sono disponibili acqua e sapone, è possibile utilizzare anche un disinfettante per mani a base di alcol con almeno il 60% di alcol
- Il virus entra nel corpo attraverso gli occhi, il naso e la bocca, quindi evita di toccarli con le mani non lavate
- Copri bocca e naso se starnutisci o tossisci; usa fazzoletti monouso.
- Usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o assisti persone malate
- Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico
- Contatta il numero verde 1500 se sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni e hai febbre o tosse.
- Se stai male e hai sintomi compatibili con il Coronavirus, contatta telefonicamente il tuo medico di base o il 118, senza recarti direttamente in ambulatorio o in Pronto Soccorso (per ridurre eventuali rischi di contagio a terzi o al personale sanitario).
- Rispetta rigorosamente i provvedimenti e indicazioni ufficiali delle Autorità di Sanità Pubblica: sono una tutela preziosa per te e per tutti.

L'uso regolare di queste azioni elementari riduce significativamente i rischi di contagio per sé e i propri cari.

4. INFORMAZIONI CHIARE, CORRETTE E SENZA FARSENE TRAVOLGERE!

In momenti come questi, aprendo il giornale o scorrendo Facebook si viene sommersi da informazioni allarmistiche di ogni tipo sul Coronavirus.
Ciò purtroppo attiva uno stato di "allarme psicologico permanente" che tende a distorcere e aumentare il "RISCHIO PERCEPITO" e che ci spinge a cercare ossessivamente informazioni più rassicuranti, esponendoci così ad altre informazioni allarmanti, in un circolo vizioso senza fine.

COSA FARE? Regola preziosa: riduci la sovraesposizione alle informazioni incontrollate!

Una volta acquisite le informazioni di base su cosa succede e cosa fare, è sufficiente verificare gli aggiornamenti un paio di volte al giorno su fonti affidabili.
Si hanno così tutte le informazioni necessarie per proteggersi, senza farsi sommergere da un flusso ininterrotto di "allarmi ansiogeni" (rispetto a cui è utile proteggere anche i bambini, dando sempre loro la disponibilità a parlare serenamente di quello che possono aver sentito e li spaventa).

Lo sappiamo: è difficile rinunciare alla tentazione di controllare le notizie ogni ora, ma deve essere chiaro che è un comportamento che AUMENTA L'ANSIA ed è di poca utilità pratica!

Altra Regola: aiuta a fermare le FAKE NEWS sui Social!
Pseudoscienziati, venditori di finti rimedi, teorici del Grande Complotto diffondono solo confusione in un momento in cui invece è fondamentale attenersi alle indicazioni scientificamente fondate di medici e Istituzioni.

Quindi NON diffonderle, NON inoltrarle ai tuoi contatti, e segnala a chi te le ha girate quanto siano inaffidabili e pericolose!

5. CHI AIUTA GLI ALTRI, AIUTA TUTTI!

Ultima Regola pratica: se ti senti in ansia, ricorda che... NON SEI PASSIVO DAVANTI AL RISCHIO: conoscere le semplici cose da fare, e applicarle con tranquillità, aiuta a diffondere sicurezza per tutti!

Ciascuno di noi deve essere un attivo diffusore di informazioni corrette e utili a parenti, amici, colleghi:
- INVITA ORA i tuoi cari a riferirsi solo a fonti ufficiali per informazioni
- VERIFICA ORA che siano a conoscenza delle semplici azioni quotidiane che abbattono il rischio di contagio
- SOSTIENI i tuoi cari se sembrano particolarmente angosciati: meno immersione nei flussi di notizie dei Social, e due parole personali in più aiutano molto!

LA SICUREZZA LA COSTRUIAMO TUTTI INSIEME, LA PAURA SI SCONFIGGE TUTTI INSIEME: con tante piccole azioni responsabili, e la collaborazione attiva con le Istituzioni!

09/11/2019

!! FUORI LA NUOVA GUIDA ALLA SM !!
Scarica ora la nuova guida digitale alla su
https://www.aism.it/sclerosi_multipla_la_guida_aism
👉📣❤️💪📱⬇️⬇️⬇️
Vogliamo offrire una prima panoramica di informazioni corrette, utili sia dopo la diagnosi sia nel corso del tempo, e orientare verso quelle fonti o risorse che possono rispondere in modo più puntuale alle singole situazioni.
L’informazione è un’alleata importante che permette di sentirsi più preparati, forti e consapevoli di fronte ai cambiamenti e alle scelte legate alla malattia.

27/04/2019
17/04/2019

Tra le parole di “stampo psicologico” maggiormente ricercate su internet, l’ansia è senza dubbio al primo posto. L’ordine degli Psicologi del Lazio recentemente ha riportato i risultati di un sondaggio on line condotto dall’Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico (Eurodap), al...

15/04/2019

Presso lo STUDIO MEDICO IGEA, corso “Bimbi sicuri”: manovre di disostruzione pediatrica e sicurezza dei bambini.
Posti limitati, è richiesta prenotazione.

Mercoledì 27 Febbraio dalle ore 9:30 alle ore 19:30 tutti i genitori potranno fare un colloquio psicoterapeutico gratuit...
21/02/2019

Mercoledì 27 Febbraio dalle ore 9:30 alle ore 19:30 tutti i genitori potranno fare un colloquio psicoterapeutico gratuito per affrontare le tematiche della coppia e della genitorialità!!!!!

Prenota !!!

Mercoledì 27 Febbraio 2019 dalle ore 9:30 alle ore 19:30 apriamo le porte a tutti i genitori che desiderano avere un confronto gratuito con un professionista sulla coppia e sulla genitorialità!! Partecipa al nostro OPEN DAY e prenota il tuo colloquio gratuito chiamando il numero 349 4908150. Dott....

06/02/2019

Mercoledì 27 Febbraio 2019 ore 17.00
PARTECIPA AL NOSTRO SEMINARIO GRATUITO dal titolo "Cibo e Mente: come e perché alimentazione e mente sono strettamente legati".

Un incontro per capire meglio che mangiare e star bene vanno di pari passo
Come riconoscere e affrontare i segnali d’allarme
Gli aspetti fondamentali della psicologia legata all’alimentazione
Educazione alimentare e benessere

Il seminario sarà tenuto dalla Dott.ssa Silvia Meucci - Dietista e dalla Dott.ssa Valentina Bianchi – Psicoterapeuta

Per info e prenotazioni: 3382425068 oppure 3494908150

06/02/2019

Hai difficoltà nel rapporto con i tuoi figli o con il tuo partner? Lo stress intacca la tua serenità familiare? La comunicazione è sempre più difficile?

Mercoledì 27 Febbraio 2019 dalle 9:30 alle 19:30
apriamo le porte a tutti i genitori che necessitano di un confronto con un professionista sulla coppia e sulla genitorialità

Prendi appuntamento per conoscerci! Prenota il tuo colloquio gratuito!

Dottoressa Valentina Bianchi - Psicologa Psicoterapeuta
Specialista in Psicologia Clinica

www.psicologabianchi.it

per info e prenotazioni 3494908150

11/01/2019

Le feste sono finite!
Vuoi conoscere il tuo stato di nutrizione?
Partecipa al nostro OPEN DAY NUTRIZIONALE GRATUITO!
Mercoledì 16 Gennaio 2019 dalle 10:00 alle 16:00
La Dott.ssa Silvia Meucci effettuerà anamnesi e valutazione nutrizionale, analisi antropometrica e bioimpedenziometria.
Prenotazioni al numero 3382425068

Perché ricerchiamo il Comfort Food?Negli ultimi anni si sta sempre più parlando del Comfort Food ossia di cibo che "non ...
11/01/2019

Perché ricerchiamo il Comfort Food?

Negli ultimi anni si sta sempre più parlando del Comfort Food ossia di cibo che "non nutre ma conforta". Spesso mangiamo molto velocemente senza neanche renderci conto di cosa stiamo effettivamente mangiando. Passano in secondo piano sapori e quantità del cibo ingerito per lasciare spazio all'atto del masticare che mediante l'azione di denti e mascelle consente di scaricare la tensione accumulata. Secondo i dati pubblicati nel “Primo rapporto sulle abitudini alimentari degli italiani” (CENSIS-COLDIRETTI, 2010) il 36,8% degli italiani dichiara che vorrebbe “seguire un regime alimentare più sano, ma spesso non ci riesce”.
Le scelte alimentari dipendono in realtà da modalità di pensiero tipiche e da dinamiche emotive ben note. Il cosiddetto "emotional eater" ossia colui che non è in grado di rispettare un regolare regime alimentare poiché sopraffatto dalla tentazione rappresentata dal cibo, stabilisce con il cibo un vero e proprio rapporto che sia fonte di una qualche forma di soddisfazione. Tipicamente il cibo consola in situazioni nelle quali "non si è in grado di dire qualcosa a qualcuno", "di superare un ostacolo lavorativo", "di essere fieri di se stessi" in vari ambiti relazionali. Questa dinamica porta quindi ad assumere cibo in maniera "inadeguata" con la conseguente comparsa di sensi di colpa. Perché avviene tutto questo? Il meccanismo psicologico che si verifica è lo spostamento dalla realtà contingente difficoltosa e che genera sofferenza, alla soddisfazione seppure momentanea, data dall'assunzione di un cibo gratificante (focus esterno) dal punto di vista sensoriale (odore, gusto, sapore).
La psicoanalisi ha spesso affrontato l'importanza del legame cibo-uomo, relazione che ha ben poco a che fare con i soli fattori nutrizionali. Pensiamo all'importanza della fase orale nello sviluppo del bambino, così come descritta da Freud o alla relazione madre-bambino durante la fase dell'allattamento come analizzata da Melanie Klein. Non in ultimo, in psicoanalisi si fa spesso riferimento alla personalità "orale" come quella che richiede continuamente approvazione, incoraggiamento, "nutrimento" appunto.
Il "comfort food" è facilmente reperibile e spesso più economico di un cibo sano. Tuttavia i fattori che portano alcuni a privilegiare questo cibo rispetto ad un altro sono più complessi. Il "Comfort food" è un cibo prevalentemente composto da carboidrati. Dunque la sua assunzione aumenta la produzione di serotonina (neurotrasmettitore responsabile della sensazione di calma) ed abbassa i livelli di cortisolo (ormone che aumenta in condizioni di stress).
L'assunzione del "comfort food" avvia un meccanismo tipico di ogni forma di dipendenza, lo stato d'animo negativo porta all'attivazione del comportamento errato (in questo caso assumere cibo non sano) che a sua volta genera ulteriore ansia e frustrazione. Aggiungo che a mio parere questa forma di dipendenza è più complicata delle altre quali ad esempio il tabagismo per un fattore essenziale ossia che del cibo non possiamo farne a meno quindi l'allontanamento drastico dalla "sostanza dannosa" in questo caso non è attuabile. Queste poche riflessioni rendono l'idea della complessità dell'argomento che richiede sempre un approccio multidisciplinare ossia l'attività congiunta di più professionisti (nutrizionista e psicologo) che sappiano costruire una rete adeguata di supporto e cura per il soggetto.

08/01/2019

Disturbi D'Ansia

L'ansia è un affetto di comune riscontro nella vita quotidiana. E' fondamentale per impostare una normale risposta, sia dal punto di vista emotivo che comportamentale, agli stimoli che provengono dalla vita quotidiana. Consente infatti l'attivazione di comportamenti molti utili all'adattamento. Pensiamo ad esempio alla condizione di uno studente che sta affrontando un esame all'università; lo stato fisiologico di ansia che si prova in quella circostanza consente allo studente di stimolare una risposta che sarà utile a migliorare la sua performance. La funzione adattiva della regolazione dei livelli di allerta di fronte ad una prestazione e l'efficacia dell'esito della prestazione stessa rappresentano il focus di molti studi sperimentali. Da alcuni di questi studi risulta che tale relazione è rappresentabile come una curva a campana poiché entrambi gli estremi della curva sono correlati con il minimo livello di prestazione, mentre la prestazione migliore si riscontra in relazione ad un livello di attivazione medio. Ciò vuol dire che la totale assenza di attivazione coincide con una totale mancanza di motivazione alla risoluzione del compito e l'individuo si distrae facilmente mentre livelli troppo elevati interferiscono con le funzioni cognitive in maniera altamente disfunzionale.
Quando si parla di ansia patologica? L'inappropriata modulazione del processo di valutazione del rischio può condurre al fenomeno dell'ansia patologica. L'ansia è patologica quando ha una "esistenza propria" ossia non è generata da alcun elemento ambientale e la sua intensità è tale da limitare il normale svolgimento della vita quotidiana disturbando il funzionamento psichico globale e riducendo la capacità dell'individuo di adattarsi alle richieste provenienti dall'ambiente circostante. Non è da sottovalutare la sofferenza psichica che questa condizione determina nell'individuo che ne soffre oltre al coinvolgimento del Sistema Nervoso autonomo che determinerà anche l'attivazione di tutta una serie di sintomi somatici quali cefalea, iperventilazione, tremori, poliuria, tachicardia, innalzamento della pressione arteriosa, iperfunzione gastro-enterica. Ciò che distingue le manifestazioni di ansia patologica dalla normale reazione di allerta di fronte ad una minaccia potenziale è l'incapacità del soggetto di mettere in atto strategie di problem solving efficaci per risolvere le difficoltà che si sono presentate.
L'ansia patologica è un fenomeno facilmente riscontrabile in moltissime condizioni cliniche di differente gravità, dalle demenze ai disturbi dell'adattamento, dalla depressione ai disturbi sessuali o di personalità Altre volte invece, l'ansia appare come il sintomo cardine attorno al quale si costruiscono differenti condizioni sindromiche. Fanno parte del disturbo d'ansia, il disturbo di panico, disturbo d'ansia generalizzato, fobie, disturbo ossessivo-compulsivo, fobia sociale, disturbo post traumatico da stress. Queste forme di ansia determinano uno stato di tale disagio psichico da essere la causa delle principali motivazioni delle richieste di aiuto.
Va sottolineato che l'ansia in alcuni casi può rappresentare un sintomo che nasconde condizioni organiche anche di grave entità, per tale ragione è sempre opportuno rivolgersi allo specialista per focalizzare la causa di questo sintomo. Tale comportamento consente inoltre di impostare un processo di cura specifico per ciascun caso.

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Via Del Casale Giuliani 29
Rome
00141

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