Dott. Ssa Filippelli Serafina - Biologa - Nutrizionista -

Dott. Ssa Filippelli Serafina - Biologa - Nutrizionista - Biologa - Nutrizionista Svolgo la professione di biologa nutrizionista in Calabria, effettuando consulenze in centri medici, Privati..

08/05/2020
08/05/2020
https://youtu.be/goaL4_ZZ9f0
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Dott. Ssa Serafina Filippelli Biologa – Nutrizionista Whatsapp: +39-3477757688 In Riferimento all'emergenza sanitaria- Seguiremo i nostri pazienti in modalit...

Nei prossimi giorni ci sarà l'intervista radiofonica con Radio News24 Live Social per conoscere come rimettersi in forma...
06/05/2020

Nei prossimi giorni ci sarà l'intervista radiofonica con Radio News24 Live Social per conoscere come rimettersi in forma dopo i giorni di quarantena. Verrà pubblicato il link per ascoltare i miei consigli nutrizionali su Radio News24 e sui miei social facebook, instagram e pagina web.
& stile di vita post covid-19.

03/12/2017

Una alimentazione sbagliata può fare male?

Una dieta non adeguata danneggia tanto il corpo quanto la mente. Sono numerosi i disturbi legati ad una alimentazione scorretta per quella determinata persona in una precisa fase della vita. Possono comparire disturbi a carico virtualmente di ogni apparato ed organo, da un calo della visione alla riduzione della concentrazione, depressione, fino a danni tipo sindrome metabolica, osteoporosi, arteriosclerosi, diabete e così via
ti aspetto alla farmacia deflorio non perdere piu tempo!!!!!!!

03/12/2017

Perché non riesco a dimagrire?

Ognuno è fatto a modo suo. E il tuo modo di essere va rispettato. Se non riesci a dimagrire forse il percorso che hai intrapreso non è quello più adatto a te in questo momento della tua vita. Per dimagrire ti serve un progetto che preveda divertimento, alimentazione, movimento, spiegazioni, gratificazioni, controlli periodici, appositamente studiati per te in quel momento della tua vita, dai medici nutrizionisti, dietologi o esperti in materia. ti aspetto alla farmacia delforio per un incontro nutrizionale.

Come si fa a dimagrire mangiando sano? Notate qualche contraddizione in questa domanda? Probabilmente sì perché “mangian...
30/03/2017

Come si fa a dimagrire mangiando sano? Notate qualche contraddizione in questa domanda? Probabilmente sì perché “mangiando sano” non si dovrebbero avere problemi di peso. Quando non si mangia sano invece si finisce con l’avere chili di troppo.

TI APETTIAMO ALLA FARMACIA DE FLORIO
non perdere questa occasione l'estate sta per arrivare e già sei in ritardo.

13/03/2017
12/11/2015

La sicurezza dell’acqua in bottiglia

Indipendentemente dal fatto che l’acqua che beviamo provenga da un rubinetto o da una bottiglia, è di primaria importanza la sua sicurezza. I produttori di acqua in bottiglia devono garantire che l’acqua che producono e gli imballaggi soddisfino rigidi standard di qualità e di sicurezza.

Introduzione
La maggior parte dell’acqua imbottigliata in Europa proviene da fonti d’acqua sotterranee, come ad esempio acque minerali naturali o acqua di sorgente, e viene confezionata in contenitori di plastica o di vetro sigillati.1 A differenza dell’acqua imbottigliata, la maggior parte dell’acqua del rubinetto in Europa proviene da fonti di superficie (come fiumi o laghi) e pertanto deve essere sottoposta a trattamenti che ne assicurino la sicurezza microbiologica e chimica.2-3

Quali leggi regolamentano le acque in bottiglia?
Nell’Unione Europea tutte le aziende alimentari che producono acqua in bottiglia devono rispettare il Regolamento 852/2004/CE sull’igiene dei prodotti alimentari.4 Inoltre l’acqua imbottigliata deve seguire altre normative che riportano le definizioni delle differenti categorie di acqua in bottiglia, del tipo di estrazione, dei trattamenti, dei requisiti di sicurezza, della vendita, dell’etichettatura e dell’imballaggio. 5-7

Quali acque possono essere imbottigliate?
Troviamo tre tipi di acqua in bottiglia: l’acqua minerale naturale, l’acqua di sorgente e tutte le altre acque potabili.

L’acqua minerale naturale è protetta dall’inquinamento ed è microbiologicamente pura. Si distingue dalle altre acque potabili per il contenuto equilibrato di minerali e per le tracce di elementi. Nell’UE i trattamenti permessi sulle acque potabili sono molto limitati; quello più comunemente utilizzato è l’aggiunta di anidride carbonica per rendere “frizzante” l’acqua.5 Prima che l’acqua sia ufficialmente riconosciuta come acqua minerale naturale, si devono fornire alcune informazioni all’autorità competente circa la fonte dell’acqua e informazioni sull’acqua stessa (ad esempio si deve dimostrare che la composizione dell’acqua rimanga stabile). Sul sito web dell’Unione Europea è pubblicato un elenco di tutte le acque minerali naturali riconosciute in Europa.8

Il termine “acqua di sorgente” si riferisce all’acqua che proviene da una sorgente sotterranea e che è microbiologicamente pura senza nessun trattamento. L’acqua di sorgente deve soddisfare molte delle condizioni richieste per l’acqua minerale naturale per quanto riguarda la protezione della sorgente (protezione dai rischi di inquinamento), l’etichettatura e i trattamenti. Tuttavia l’acqua di fonte non deve soddisfare il requisito di una composizione minerale stabile e caratteristica che invece è necessario per le acque minerali naturali. 5-6

Altre acque potabili è la dicitura dell’acqua in bottiglia che non è nè acqua di sorgente nè acqua minerale naturale. Questo tipo di acqua potabile proviene da diverse fonti tra cui le acque di superficie e l’acqua del rubinetto. In questo caso sono permessi i trattamenti che consentono di soddisfare i requisiti microbiologici e di composizione richiesti dai regolamenti.3

Come fanno i produttori a garantire la sicurezza dell’acqua?
È fondamentale che le aziende produttrici prendano tutte le precauzioni necessarie per assicurare la sicurezza dell’acqua che imbottigliano, indipendentemente dalla sua origine.4 Tra una buona attività produttiva e le buone pratiche igieniche troviamo:
•La protezione della fonte dell’acqua da una contaminazione esterna prima dell’imbottigliamento;
•La protezione dell’acqua imbottigliata nella fase di distribuzione e stoccaggio;
•Il rispetto di tutti i requisiti di legge per l’acqua in bottiglia compresa l’etichettatura.

La commissione del Codex Alimentarius ha pubblicato numerose regole di buona pratica, che sono fondamentali per i produttori di acqua in bottiglia e sono disponibili sul sito internet.9

L’acqua in bottiglia è adatta anche per i bambini e per le persone con particolari problemi di salute ?
Non è raccomandato l’utilizzo di acqua in bottiglia per preparare il latte artificiale per i lattanti poichè potrebbe contenere troppo sale (sodio) o solfati. Alcune acque in bottiglia hanno dei livelli abbastanza bassi (cioè meno di 200 mg di sodio e meno di 250 mg di solfato per litro di acqua) e sull’etichetta è specificato che possono essere utilizzate per la preparazione di alimenti per i bambini. L’acqua deve essere naturale (non gasata). Indipendentemente che si tratti di acqua del rubinetto o in bottiglia l’acqua deve essere bollita prima di essere utilizata per la riformulazione del latte artificiale.10

I pazienti affetti da patologie renali dovrebbero prestare attenzione al contenuto minerale riportato nell’etichetta e dovrebbero seguire i consigli medici forniti da figure professionali qualificate in campo medico.

Conclusione: meglio l’acqua in bottiglia o l’acqua del rubinetto?
In Europa sono rari i problemi di salute pubblica associati al consumo di acqua potabile, sia in bottiglia sia del rubinetto, dati gli elevati standard di qualità dell’acqua, di produzione e imbottigliamento. Alcuni studi effettuati in UK e Francia hanno evidenziato che il principale fattore discriminante tra la scelta dell’acqua del rubinetto o dell’acqua in bottiglia è il gusto del consumatore.11,12 Pertanto è una questione di scelta personale se si consuma o meno acqua del rubinetto o acqua in bottiglia

Il ruolo delle fibre in una dieta sanaAnche se la fibra alimentare non è una sostanza “nutriente”, rappresenta comunque ...
12/11/2015

Il ruolo delle fibre in una dieta sana

Anche se la fibra alimentare non è una sostanza “nutriente”, rappresenta comunque un’importante componente delle nostre diete. La ragione principale per cui la fibra è così importante è il fatto che non viene assorbita.

CHE COS’È LA FIBRA ALIMENTARE?

La fibra alimentare o “crusca” è costituita dalle parti commestibili dei vegetali, che non possono essere digerite nell’intestino tenue e transitano integre nell’intestino crasso. Esse includono i polisaccaridi non amilacei (ad esempio cellulosa, emicellulosa, gomme, pectine), gli oligosaccaridi (ad esempio l’inulina), la lignina ed altre sostanze vegetali associate (ad esempio cere, suberina). Il termine fibra alimentare comprende anche un tipo di amido noto come “resistente” (reperibile nei legumi, in semi e granaglie parzialmente macinati, in certi cereali per la prima colazione) perché non viene digerito nel tenue e giunge inalterato nell’intestino crasso.

FONTI DI FIBRE ALIMENTARI

Queste fibre si reperiscono in frutta (pere, fragole, more, lamponi, uva passa, aranci), verdura (cavoletti di Bruxelles, ca****fo, cipolla, aglio, mais, piselli, fagioli verdi, broccoli), legumi (lenticchie, ceci, fagioli) e granaglie (crusca di avena o di altri cereali, pani integrali e semintegrali).

TIPI DI FIBRE ALIMENTARI

A seconda della loro solubilità si distinguono spesso le fibre alimentari in solubili e insolubili. Ambedue i tipi si trovano in proporzioni differenti negli alimenti che le contengono. Buone fonti di fibre solubili sono l’avena, l’orzo, la frutta, la verdura ed i legumi (fagioli, lenticchie, ceci). I cereali integrali ed il pane integrale sono fonti ricche di fibra insolubile.

FIBRE ALIMENTARI E SALUTE

Le fibre ingerite giungono all’intestino crasso, dove sono parzialmente o completamente fermentate dai batteri intestinali. Durante il processo di fermentazione si formano vari sottoprodotti, acidi grassi a catena corta e gas. È l’azione combinata del processo di fermentazione e dei sottoprodotti che contribuisce agli effetti benefici delle fibre sulla salute.

I principali effetti fisiologici attribuiti alle fibre alimentari riguardano:

• Funzione intestinale
In particolare, le fibre insolubili aiutano a preve**re la costipazione grazie all’aumento della massa fecale ed alla diminuzione del transito intestinale. Questo effetto è incrementato se l’ingestione di fibre è accompagnata da un’aumentata introduzione di acqua.
Gli acidi grassi a catena corta, prodotti quando le fibre sono fermentate dai batteri intestinali, sono un’importante fonte di energia per le cellule del colon e potrebbero inibire la proliferazione di cellule tumorali intestinali.
Migliorando la funzione intestinale, le fibre possono ridurre il rischio di malattie quali la diverticolosi o le emorroidi e potrebbero avere un effetto protettivo sul cancro intestinale.

• Livelli ematici di glucosio
Le fibre solubili possono rallentare la digestione e l’assorbimento dei carboidrati e quindi ridurre il picco glicemico postprandiale e la risposta insulinica. Questo può essere utile ai soggetti diabetici per migliorare il controllo dei loro livelli di glucosio nel sangue.

• Colesterolo ematico
I risultati di studi epidemiologici identificano un altro ruolo delle fibre alimentari nella prevenzione delle coronaropatie cardiache grazie al miglioramento dei livelli lipidici nel sangue. Studi clinici confermano i risultati di tali studi epidemiologici. Fibre viscose come la pectina, la crusca di riso o di avena diminuiscono sia i livelli di colesterolo totale che quelli del cosiddetto colesterolo cattivo (LDL o lipoproteina a bassa densità). Allo stesso tempo le ricerche continuano a mostrare che le diete ad alto contenuto di miscele di fibre alimentari proteggono anche dalle coronaropatie cardiache.

• Altri effetti
Anche se la prevenzione della costipazione, il miglioramento dei livelli di glucosio e quelli dei lipidi nel sangue sono gli effetti predominanti di una dieta ricca di fibre, ci sono altri benefici degni di nota. Ad esempio, poiché le fibre aumentano la massa di cibo ingerita senza aggiungere calorie, ciò può portare ad un effetto di sazietà e, diminuendo l’appetito, essere d’aiuto nel controllo del peso.

Per poter ottenere tutti questi benefici delle fibre alimentari è importante variare la loro fonte nell’alimentazione. Diete a base di frutta, verdura, lenticchie/fagioli e cereali integrali non solo forniscono fibre ma anche altri nutrienti e componenti alimentari essenziali per una buona salute

Risposte alle più comuni domande sugli zuccheri Gli zuccheri sono ingredienti comuni delle diete moderne. Si possono tro...
12/11/2015

Risposte alle più comuni domande sugli zuccheri

Gli zuccheri sono ingredienti comuni delle diete moderne. Si possono trovare in una gran quantità di alimenti e bevande, compresi frutta e succhi di frutta, miele, confetture e marmellate, bibite, dessert e altri dolci. Tuttavia, lo zucchero oltre ad attribuire un sapore dolce e invitante, è anche fonte di energia, pertanto gli alimenti e le bibite docli dovrebbero essere consumati con moderazione. In questo articolo si forniscono risposte alle domande più comuni su zucchero e salute in base ai più recenti dati scientifici.

Cos’è lo zucchero?
Gli elementi che costituiscono tutti i carboidrati sono zuccheri. Gli zuccheri possono essere classificati in base al numero di unità di zucchero (saccaridi) che costituiscono una molecola. Glucosio, fruttosio e galattosio sono singole unità di zucchero e vengono chiamati monosaccaridi. Due unità di zucchero vengono definite disaccaridi. I disaccaridi più conosciuti sono il saccarosio (lo zucchero da tavola) costituito da una molecola di glucosio e una di fruttosio e il lattosio (lo zucchero del latte) che contiene una molecola di galattosio e una di glucosio. Il saccarosio è comunemente indicato come “zucchero”. Il termine “zucchero” può essere utilizzato per riferirsi in generale ai diversi composti dello zucchero.1

Gli zuccheri naturali sono più salutari degli zuccheri aggiunti?
No, gli zuccheri sono sempre gli stessi. A volte gli zuccheri vengono divisi in due categorie: “naturali” o “aggiunti”. Sebbene questi termini possano essere associati rispettivamente alle categorie “più salutare” e “meno salutare”, non è corretto etichettare lo zucchero in questo modo. Infatti i cosiddetti zuccheri aggiunti sono estratti o prodotti da fonti naturali; ad esempio il glucosio e il fruttosio vengono estratti da miele, frutta, alcune verdure, oppure il lattosio dal latte e dai prodotti lattiero caseari, il saccarosio dalla frutta, dalla canna da zucchero e dalla barbabietola da zucchero. Ancora lo sciroppo di glucosio e fruttosio derivano dall’amido di mais e lo zucchero da tavola viene prodotto attraverso la cristallizzazione dello sciroppo estratto dalla canna da zucchero e dalla barbabietola da zucchero. Da questo si evince che qualsiasi zucchero (monosaccaride o disaccaride) sia che si trovi naturalmente in un frutto sia che venga aggiunto in una torta o in un biscotto, strutturalmente rimane sempre lo stesso.2

Gli zuccheri aggiunti possono essere associati a prodotti alimentari con basso valore nutrizionale. Al contrario quando gli zuccheri vengono consumati come un componente di un vegetale sono accompagnati da altre sostanze nutritive e da fibre. Nel complesso è importante avere una dieta salutare.

Gli zuccheri possono causare sovrappeso e obesità?
Si, ma solo se si beve e si mangia più del necessario; cioè se la quantità totale di energia assunta supera quella bruciata durante la giornata. Per la gestione del consumo degli alimenti dolci può essere necessaria una vigilanza speciale, dato che gli alimenti e le bevande dolci sono molto invitanti. Per essere certi che le calorie assunte non superino quelle consumate durante la giornata, bisogna porre molta attenzione alla dimensione delle porzioni e al contenuto energetico degli alimenti.

Si ritiene che le “calorie liquide” cioè quelle contenute nelle bevande zuccherate e dolci non siano in grado di dare un senso di sazietà paragonabile a quello delle calorie provenienti da cibi solidi, anche se le ricerche non hanno ancora dato dei risultati.3 C’è anche un’ipotesi secondo la quale le calorie liquide non vengano nemmeno percepite dal corpo. Tuttavia, i risultati di una ricerca contrastante suggeriscono che esistono altri fattori, quali il desiderio, la disponibilità e il costo di alimenti e bevande che possono prevalere sul senso di sazietà ed essere correlate all’assunzione degli alimenti. Il consumo di alimenti o bevande caloriche non garantisce che il contenuto calorico del pasto successivo sarà ridotto di una quantità corretta. Come sempre, mangiare o bere in eccesso porta ad un’elevata assunzione di energia.

Nel 2010, sia l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare sia una revisione sistematica dei dati scientifici hanno concluso che c’erano prove insufficienti per supportare una connessione tra consumo di bevande zuccherate e aumento di peso che derivassero da studi randomizzati, controllati e di adeguate dimensioni e durata.4,5 Recenti studi a lungo termine, randomizzati e controllati, suggeriscono che la riduzione dell’assunzione di bevande zuccherate, o la sostituzione di queste con bevande non caloriche, porta ad un minore aumento di peso.6,7 Questi studi mostrano in realtà solo uno dei numerosi approcci possibili per ottenere una riduzione di assunzione di calorie e per ottenere un miglior controllo del peso corporeo.

Dato che sovrappeso e obesità sono condizioni complesse, è improbabile che la causa primaria sia un singolo alimento o un gruppo di alimenti. Una recente revisione sistematica mostra l’esistenza di una associazione tra l’assunzione di zuccheri e l’aumento di peso, inseguito alla differenza tra energia spesa e assunta attraverso gli zuccheri.8 Dato che tutti i carboidrati digeribili contengono 4kcal/gr, la sostituzione dello zucchero (grammo per grammo) con amido non comporta una diminuzione dell’energia assunta.8 Anche le proteine forniscono 4kcal/gr. I grassi invece 9kcal/gr e l’alcool 7kcal/gr. Come detto in precedenza, se si ingeriscono, attraverso qualsiasi fonte energetica, più calorie di quanto necessario si aumenta di peso, a meno che si bilanci il tutto con l’incremento dell’attività fisica. Moderare il consumo di zucchero in modo da non superare il fabbisogno giornaliero di calorie può contribuire a ridurre il rischio di obesità.

Lo zucchero può causare il diabete?
No. il diabete di tipo 2 è il più frequente tipo di diabete: colpisce il 90% delle persone affette da diabete nel mondo. La percentuale di diabetici è più elevata fra gli adulti più anziani e il diabete spesso è associato ad un eccesso di peso corporeo, soprattuttto a livello addominale, ad una mancanza di attività fisica e ad una dieta poco salutare.9

L’assunzione totale di zuccheri o di uno zucchero in particolare non è stato individuato come causa del diabete di tipo 2.4 Anche se in alcuni studi il maggior consumo di bevande dolci coincide con un’elevata percentuale di questa patologia.10,11 Questo legame in realtà può essere indirettamente legato allo stile di vita e ad esempio al sovrappeso. La perdita di peso corporeo e i cambiamenti nello stile di vita come una nuova dieta o praticare attività fisica, possono preve**re o ritardare l’insorgenza del diabete e contribuiscono a ridurre il rischio delle complicazioni a lungo termine. Le raccomandazioni dietetiche per le persone con il diabete non sono differenti rispetto a quelle della popolazione sana.

Lo zucchero da tavola ha un elevato indice glicemico?
No. Lo zucchero da tavola, o saccarosio, ha un indice glicemico (IG) intermedio.1

L’IG è la misura dell’aumento e della diminuzione dei livelli ematici di glucosio dopo il consumo di alimenti contenenti carboidrati rispetto ad un alimento standard che può essere il pane bianco o il glucosio stesso. Gli alimenti con un basso IG vengono digeriti e assorbiti più lentamente, pertanto sono caratterizzati da livelli di glucosio nel sangue inferiori rispetto agli alimenti ad elevato IG. Le diete che contengono molti alimenti a basso IG sono associate ad un ridotto rischio di sviluppo di malattie metaboliche, tra cui anche il diabete. Il glucosio e il maltosio hanno un elevato IG. Lo zucchero da tavola è costituito da glucosio e fruttosio, quest’ultimo è un carboidrato con un IG (molto) basso, pertanto il saccarosio ha un indice glicemico intermedio. Il lattosio ha un basso IG.1

L’IG degli alimenti è influenzato anche dal loro contenuto di fibre e altri nutrienti inclusi grassi e proteine (che hanno un basso IG) nonchè dalla cottura e da altri metodi di trasformazione utilizzati.1 Complessivamente, il livello di glucosio nel sangue è influenzato dall’insieme degli Indici Glicemici dei diversi alimenti e dalla quantità totale dei carboidrati consumati.

Lo zucchero può rendere i bambini iperattivi?
No. molti genitori credono che una quantità eccessiva di zuccheri possa contribuire a rendere i propri figli iperattivi, ma questa relazione non è supportata scientificamente. Si credeva fosse così inseguito ad alcuni studi effettuati negli anni’70; tuttavia questi primi studi non erano metodologicamente corretti. Infatti la maggioranza degli studi sperimentalmente controllati non supporta il concetto che l’assunzione di zucchero causi un aumento dell’attività nè l’iperattività.12 In realtà il nesso fra assunzione di zucchero e attività può consistere nella “causalità inversa”: più un bambino è attivo più avrà bisogno di energia e di conseguenza aumenterà l’assunzione di zucchero.

La percezione di questa associazione è anche influenzata dal pensiero dei genitori e dalle loro aspettative. In uno studio, infatti, i genitori che venivano interrogati sul comportamento dei figli dopo l’assunzione di una bevanda contenente zucchero, riferivano che i bambini erano molto più iperattivi; anche se in realtà tutte le bevande erano prive di zuccheri.13

Lo zucchero può danneggiare i denti?
Si, lo zucchero può causare la carie ai denti; il problema principale è soprattutto la frequenza di consumo dello zucchero più che la quantità totale. Un frequente consumo di alimenti contenenti zuccheri può incrementare il rischio di carie. Gli zuccheri e altri carboidrati (soprattutto l’amido) vengono fermentati dai batteri della bocca. Questa fermentazione causa un abbassamento del pH che può portare alla demineralizzazione dello smalto e col passare del tempo alla carie.3

Il fluoro inibisce la demineralizzazionee favorisce la remineralizzazione riducendo in modo significativo il rischio di carie. Pertanto delle buone pratiche di igiene orale, che comprendono l’uso di dentifrici al fluoro, permettono di avere un basso rischio di carie.3

Lo zucchero può dare dipendenza?
No. Non c’è nessuna prova che lo zucchero dia dipendenza nell’uomo. L’“assuefazione” fa riferimento a processi fisiologici e psicologici che causano dipendenza e sintomi di astinenza nel caso di mancata assunzione, tanto che le persone cercano con tutte le energie di assumere la sostanza per preve**re le crisi di astinenza. Sebbene alcuni studi sui roditori, abbiano mostrato che i ratti, in specifiche condizioni (astinenza forzata dal cibo alternata ad abbuffate di soluzioni di glucosio o saccarosio) svilupano una presunta “dipendenza da zucchero” in brevi periodi di tempo; tuttavia questi dati hanno una scarsa rilevanza per la specie umana.14

È necessario effettuare una distinzione tra gli individui che hanno una forte compulsione per il cibo (che si sentono dipendenti dall’eccesso di cibo) rispetto al concetto che alcuni alimenti specifici diano “dipendenza”. Anche se è stato ipotizzato il concetto di dipendenza dal cibo per dare una spiegazione dell’aumento dei livelli di obesità, la ricerca scientifica ha mostrato che gli individui in sovrappeso non mostrano profili comportamentali e neurobiologici che siano compatibili con una dipendenza. È probabile che il contesto alimentare giochi un ruolo fondamentale per la maggior parte delle persone che mangiano troppo.15,16 Infatti la disponibilità di alimenti altamente appetibili e di bevande, insieme ad una forte cultura del consumismo, incoraggia la sovralimentazione. Questo contesto può risultare particolarmente difficile per gli individui affetti da sindrome da alimentazione incontrollata, che dimostrano una forte “pulsione” (una “predilezione”) per gli alimenti dolci e grassi.15

Raccomandazioni dietetiche
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato che gli zuccheri “liberi” (tutti i mono e di-saccaridi aggiunti agli alimenti dai produttori, dal cuoco o dal consumatore e tutti gli zuccheri presenti nel miele, negli sciroppi e nei succhi di frutta) non dovrebbero costituire più del 10% dell’assunzione energetica quotidiana di una persona.17 Ciò significa che per un adulto che necessita di 2000 kcal al giorno, l’energia apportata dallo zucchero non deve superare le 200 kcal, corrispondenti a 50 gr o 12 cucchiai da te di zucchero. In realtà, nel 2010, mentre all’EFSA stavano cercando di stabilire dei Valori Dietetici di Riferimento per i carboidrati e le fibre, hanno concluso che non c’era una evidente motivazione scientifica per stabilire un limite massimo di assunzione per gli zuccheri, totali o aggiunti.4 Pertanto le raccomandazioni dietetiche dovranno tener conto di ciò che può essere utilizzato comunemente per una dieta nutrizionalmente adeguata. Quando si sviluppano obiettivi dietetici e linee guida alimentari (food-based dietary guidelines, FBDGs) si devono considerare le prove della relazione tra i modelli dietetici (che comprendono gli alimenti contenenti zuccheri) e la salute nelle diverse popolazioni. Le linee giuda alimentari chiariscono che gli alimenti contenenti zuccheri devono rappresentare la porzione più piccola di una dieta sana e stanno all’apice della piramide alimentare.18

Conclusioni
Nel loro insieme, le attuali conoscenze scientifiche non supportano il legame causa-effetto tra lo zucchero e l’obesità, il diabete, l’iperattività; inoltre non ci sono prove certe che lo zucchero dia “dipendenza” nell’uomo. Per quanto riguarda la salute dentale: il potenziale impatto negativo degli zuccheri e degli altri carboidrati fermentabili sulla carie sembra poter essere prevenuto attraverso una buona igiene orale e con l’utilizzo del fluoro. Non deve mai essere trascurata l’importanza di uno stile di vita salutare e di non trascurare l’attività fisica. Infine per evitare un aumento di peso l’assunzione di energia deve sempre essere bilanciata da un dispendio di energia.

Gli zuccheri costituiscono un ingrediente comune della nostra dieta e ci forniscono energia, inoltre contribuiscono a rendere gli alimenti più attraenti con l’aggiunta del sapore dolce. Il consumo eccessivo di qualsiasi tipo di nutriente può avere un impatto negativo sul peso corporeo e sulla salute. Ma quando consumato con moderazione lo zucchero può essere goduto come parte di una dieta equilibrata e di uno stile di vita salutare.

12/11/2015

Le proteine sono essenziali per la vita!

Food TodayLa parola proteina viene dal greco “protos” e significa primo elemento. Le proteine sono elementi essenziali per la crescita e la riparazione, il buon funzionamento e la struttura di tutte le cellule viventi. Gli ormoni, come l’insulina, controllano i livelli di zucchero nel sangue; gli enzimi come l’amilasi, la lipasi e la proteasi sono cruciali per la digestione dei cibi; gli anticorpi ci aiutano a combattere le infezioni; le proteine dei muscoli rendono possibile la contrazione, ecc. Quindi le proteine sono assolutamente essenziali per la vita!

Aminoacidi, i mattoni

Le proteine sono costituite da aminoacidi, i mattoni, legati insieme. Una proteina media può contenere 300 e più aminoacidi. Ciascuna proteina ha un suo specifico numero di aminoacidi, con una precisa sequenza. La forma della molecola è importante in quanto spesso determina la funzione della proteina. Ci sono circa 20 aminoacidi comunemente presenti nei vegetali e negli animali.

Gli aminoacidi possono essere classificati come essenziali (aminoacidi indispensabili che non possono essere prodotti durante i processi metabolici dal corpo umano e quindi devono essere forniti dalla nostra dieta) o non essenziali (aminoacidi non indispensabili che possono essere prodotti in modo endogeno nel corpo da altre proteine). Otto aminoacidi sono considerati essenziali per gli adulti (leucina, isoleucina, valina, teronina, metionina, fenilalanina, triptofano e lisina) e nove per i bambini (gli otto elencati più l’istidina).

Quando una proteina contiene gli aminoacidi essenziali nelle giuste proporzioni richieste dal corpo umano, si dice che ha un alto valore biologico. Quando uno o più aminoacidi sono presenti in quantità insufficiente, si dice che la proteina ha un basso valore biologico. L’aminoacido di cui c’è minore disponibilità rispetto alla necessità viene chiamato limitante.

Il ciclo delle proteine

Le proteine vengono continuamente prodotte ed eliminate nel nostro corpo. Dopo che abbiamo mangiato, le proteine vengono frantumate dalla digestione negli aminoacidi. Gli aminoacidi vengono quindi assorbiti e utilizzati per costruire altre proteine nel corpo. Un adeguato apporto quotidiano di proteine ed energia assicura la continuazione di questo ciclo.

Le fonti alimentari

Le proteine si trovano in diversi tipi di cibi. Le fonti proteiche animali, come carne, pollame, pesce, uova, latte, formaggi e yogurt, forniscono proteine ad alto valore biologico. I vegetali, legumi, cereali, noci, semi e verdure forniscono proteine a basso valore biologico.

Tuttavia, poiché l’aminoacido limitante tende ad essere diverso nelle diverse proteine vegetali, una combinazione di diverse fonti proteiche vegetali nello stesso pasto (p.es. legumi o leguminose con cereali), spesso produce un complesso di maggior valore biologico. Queste combinazioni si trovano generalmente nelle ricette dei piatti tradizionali dei diversi continenti (p.es. fagioli con riso, pasta o manioca, ceci con pane, lenticchie con patate, ecc).

Le diete onnivore (che contengono cibi derivati da animali e vegetali) nel mondo sviluppato forniscono quantità adeguate di proteine. Tuttavia, sottogruppi della popolazione che evitano i cibi di origine animale potrebbero avere difficoltà nel raggiungere un adeguato apporto proteico.

Diete vegetariane e apporto proteico alimentare

Le diete vegetariane sono basate su cereali, verdura, frutta, legumi, semi e noci con l’eliminazione di carne, pesce o pollame. Fra le diete vegetariane esistono alcune varianti: alcune includono latticini e uova (p.es. le diete latto-ovo vegetariane), altre comprendono soltanto i latticini ma non le uova (p.es. le diete latto-vegetariane), mentre le diete vegetariane più strette non comprendono alcun prodotto derivato da animali (p.es. diete vegane). In particolare, le diete vegane possono essere carenti delle principali fonti di proteine ad alto valore biologico e le persone che le seguono potrebbero avere difficoltà a raggiungere l’apporto proteico necessario, in particolare per sostenere l’aumento del fabbisogno dovuto alla crescita (p.es. bambini e donne incinte). Perciò nel caso dei vegetariani, e dei vegani in particolare, la combinazione di proteine da differenti fonti vegetali ed una scelta equilibrata dei cibi sono molto importanti per assicurare i livelli necessari di aminoacidi.

Raccomandazioni generali

Per essere in grado di mantenere il normale ricambio di proteine, necessario per una crescita corretta e per la riparazione dei tessuti del corpo, il 10-15% della nostra assunzione di calorie dovrebbe ve**re dalle proteine.

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