27/08/2025
Helicobacter Pylori: tra medicina, simbolo e armonia energetica
L’Helicobacter pylori è un nome che, a chi lo incontra per la prima volta, può sembrare sconosciuto ed esotico, un termine da laboratorio, asettico, freddo. Eppure dietro queste due parole si nasconde una delle presenze più intime e diffuse all’interno del corpo umano.
Secondo la medicina occidentale, l’Helicobacter pylori è un batterio spiraliforme che ha la sorprendente capacità di vivere e prosperare in un ambiente apparentemente ostile: lo stomaco. Lì, dove l’acido cloridrico sembra negare ogni forma di vita, questo microrganismo invece riesce ad insediarsi, scavando nella mucosa gastrica e resistendo grazie a un enzima, l’ureasi, che neutralizza parzialmente l’acidità circostante.
Dal punto di vista clinico, l’Helicobacter pylori è correlato a gastriti croniche, ulcere peptiche e, nei casi più gravi e protratti, anche a neoplasie gastriche. Non tutti però sviluppano malattie gravi: molti convivono con questo batterio per anni senza sintomi rilevanti. È come se la sua presenza fosse la metafora di un ospite silenzioso che, se non rispettato, può diventare invadente e alla fine letale.
La medicina occidentale propone terapie basate sull’eradicazione: antibiotici combinati, inibitori di p***a protonica, talvolta integratori che favoriscono il ripristino della flora batterica intestinale. Si combatte l’intruso, si cerca di eliminarlo, come se l’ordine naturale del corpo dovesse essere ripulito da una presenza considerata nemica. Ma la storia dell’Helicobacter, osservata da una lente diversa, racconta anche altro.
La Medicina Tradizionale Cinese (MTC), invece, non parla di batteri, né di cellule, né di DNA. Parla di flussi, di energie, di equilibri che si intrecciano come correnti sotterranee. Nell'ottica di questo linguaggio simbolico ed energetico, quindi, l’Helicobacter pylori rappresenta una forma di Fuoco tossico nello Stomaco, una fiamma interna che brucia le mucose e altera la corretta discesa del Qi gastrico. Dove lo stomaco dovrebbe accogliere e trasformare, si crea invece irritazione, stagnazione, calore che consuma e indebolisce.
Dal punto di vista simbolico, l’Helicobacter è la traccia di un conflitto interiore non digerito. Non si tratta necessariamente solo di cibo, ma di emozioni, pensieri, vissuti. Quando la vita porta troppi bocconi amari e il cuore non riesce a trasformarli, lo stomaco si fa teatro di questa lotta invisibile. Lì si depositano rancori, paure, ansie e tensioni che non trovano voce. L’Helicobacter, quindi, diventa la manifestazione materiale ed evidente di ciò che spiritualmente resta indigerito.
Il batterio scava nella mucosa come un pensiero ossessivo scava nella mente. Non uccide subito, non travolge, ma logora lentamente, corrodendo l’interno. Per questo la MTC lo associa a stagnazione di Umidità-Calore nello Stomaco e nella Milza, connessa a stili di vita in cui l’alimentazione è disordinata, le emozioni non elaborate, il ritmo naturale della vita tradito.
Come aiutare il nostro corpo?
La MTC non parla di sterminio del nemico, ma di ristabilire l’armonia. L’Helicobacter, nel suo linguaggio, rappresenta un disequilibrio che chiede ascolto. Non è l’ospite da eliminare, ma il messaggero da interpretare.
Per aiutare l’organismo in caso di infezione o squilibrio gastrico, la MTC suggerisce quindi di agire su più livelli:
Regolare il Qi dello Stomaco e della Milza, affinché il movimento di salita e discesa ritrovi la sua naturale armonia.
Eliminare l’Umidità-Calore, fonte di infiammazione e stagnazione.
Rafforzare il Qi originario, perché un corpo forte non permette agli intrusi di dominare.
Calmare lo Shen (mente/spirito), perché le emozioni non risolte sono carburante per il fuoco interno.
Cinque punti di agopuntura utili per riequilibrare l’energia nello stomaco
Zusanli (ST36 – Tre miglia dello Stomaco)
Posizione: quattro dita sotto la rotula, lateralmente alla tibia.
Azione: tonifica il Qi e il Sangue, armonizza lo Stomaco, elimina Umidità-Calore. È il punto maestro per rafforzare la digestione e il sistema immunitario.
Neiguan (PC6 – Porta interna)
Posizione: tre dita sopra il polso, lato interno dell’avambraccio.
Azione: calma nausea e vomito, riequilibra il Qi, armonizza la relazione tra Stomaco e Cuore. Aiuta a digerire anche emozioni difficili.
Zhongwan (CV12 – Epigastrio centrale)
Posizione: al centro della linea tra ombelico e sterno.
Azione: punto maestro dello Stomaco, regola la trasformazione dei cibi, dissolve le stagnazioni, armonizza il centro del corpo.
Taibai (SP3 – Grande Bianco, Milza)
Posizione: lato interno del piede, alla base dell’alluce.
Azione: tonifica la Milza, aiuta a trasformare l’Umidità, supporta lo Stomaco e armonizza il metabolismo.
Neiting (ST44 – Cortile interno)
Posizione: tra il secondo e il terzo dito del piede.
Azione: elimina Calore e Fuoco di Stomaco, riduce dolore e bruciore, calma l’infiammazione.
Questi punti, se stimolati correttamente, aiutano a riequilibrare l’energia e a trasformare il terreno su cui l’Helicobacter prolifera.
Oltre alla MTC, diverse discipline olistiche guardano all’Helicobacter pylori come a un messaggio simbolico.
Naturopatia: suggerisce l’uso di rimedi naturali come estratti di mastic, liquirizia deglicirrizinata, aloe vera, probiotici. Si lavora per rendere l’ambiente gastrico meno ospitale al batterio, senza però aggredire l’equilibrio del microbiota.
Ayurveda: interpreta il disturbo come un eccesso di fuoco (Pitta) nello stomaco. Consiglia alimenti rinfrescanti, riduzione di spezie forti, meditazione per calmare la mente e il “fuoco” interiore.
Psicosomatica: vede nell’Helicobacter il simbolo di emozioni corrose, del non aver “digerito” esperienze di vita. Suggerisce percorsi di consapevolezza, psicoterapia o pratiche meditative per integrare ciò che resta sospeso.
Yoga e Qi Gong: attraverso respirazione, posture ed esercizi mirati, aiutano a distendere il diaframma e a riportare energia fluida nell’area gastrica.
L’Helicobacter pylori, visto solo con gli occhi della medicina occidentale, è un batterio da eliminare. Visto con gli occhi della MTC, diventa un campanello che segnala un disordine più profondo. È la cicatrice del cuore che si sposta nello stomaco, è il rancore che brucia senza trovare voce, è il peso di parole mai dette. Forse la verità, come spesso accade, sta nell’unione delle prospettive: combattere con le armi della scienza, ma anche ascoltare il messaggio che il corpo, attraverso il linguaggio simbolico dell’energia, ci sta inviando. Perché guarire non significa soltanto eliminare un batterio, ma ricostruire un dialogo intimo con se stessi.
L’Helicobacter, allora, non rappresenta affatto un nemico: è solo il custode silenzioso di ciò che non abbiamo ancora imparato a digerire.
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