Dott.ssa Rosa Defilippis Psicologa - Psicoterapeuta

Dott.ssa Rosa Defilippis Psicologa - Psicoterapeuta Consulenze in presenza e on-line Si occupa di supporto psicologico per giovani e adulti in studio, su appuntamento, e online.

La Dott.ssa Rosa Defilippis - Psicologa Psicoterapeuta esercita a Rutigliano ed è iscritta all'albo dell'Ordine degli Psicologi della Regione Puglia. Svolge psicoterapia per la cura di problemi e sintomi psicologici, attacchi di panico, ansia, stress, disturbi dell'umore, disturbi alimentari, problemi relazionali, ricerca di senso, crescita personale, situazioni di transizione, elaborazione del lutto, menopausa, benessere psicologico, rilassamento, preparazione al matrimonio e alla convivenza, problemi di coppia, separazione, dipendenza affettiva, mindfulness, bioenergetica, elaborazione del trauma. Il suo intervento parte dalla considerazione che ognuno di noi è un'unità formata da mente e corpo, che funzionano in maniera integrata. Potremmo dire che ogni individuo è le sue percezioni, i suoi pensieri, le sue emozioni e le azioni che compie. Non si può, quindi, prescindere né dalle sensazioni fisiche né dai processi mentali. Questa connessione fra le due entità è più semplice in situazioni in cui il benessere corporeo o la sua mancanza sono direttamente coinvolti, ma si tratta di una dinamica che è sempre presente. Andare ad analizzarla è il primo passo necessario per comprenderne i meccanismi, per poi intervenire e migliorare il funzionamento mente-organismo. Gli incontri si basano sia sul dialogo che su tecniche corporee, tra cui l'attenzione al respiro, o l'uso di movimenti o particolari posizioni statiche, l'uso di tecniche EMDR per l'elaborazione del trauma. Attraverso questi processi si può andare sempre più a fondo fino a raggiungere un livello di consapevolezza nuovo, che possa permettere di risolvere le difficoltà che si stanno vivendo e di raggiungere un maggiore benessere.

Il LUTTO secondo Massimo Recalcati, psicoanalista italiano e allievo di Jacques Lacan, non è qualcosa da "guarire" nel s...
30/08/2025

Il LUTTO secondo Massimo Recalcati, psicoanalista italiano e allievo di Jacques Lacan, non è qualcosa da "guarire" nel senso medico del termine, ma è un processo psichico complesso che richiede tempo, elaborazione e trasformazione.

Ecco alcuni punti chiave del suo pensiero:

1. Il lutto come trauma e ferita del desiderio

Recalcati definisce il lutto come una ferita radicale del desiderio: la perdita dell’altro interrompe il nostro rapporto con il futuro, il senso e il desiderio stesso.
La morte dell’altro significativo (partner, genitore, figlio, amico) può far vacillare il nostro stesso essere.

2. Il rischio del lutto patologico

Un lutto non elaborato può diventare melanconia o depressione, cioè una forma patologica in cui il soggetto non riesce a "lasciar andare" l’oggetto perduto e si identifica con esso.
In questi casi, il soggetto non riesce a distinguersi dalla perdita, e trasforma la mancanza in annullamento del sé.

3. Elaborare il lutto significa far spazio alla mancanza

Per Recalcati, elaborare il lutto non significa dimenticare o cancellare il dolore, ma dare un nuovo senso alla mancanza.
Significa accettare che l’altro non c’è più, ma che il suo segno rimane inscritto dentro di noi, trasformandosi in memoria, in eredità simbolica.

Il lutto si elabora quando il soggetto riesce a reinvestire il desiderio, cioè a tornare a vivere, pur portando dentro di sé la mancanza.

4. La trasformazione del dolore in testimonianza d’amore

Recalcati parla anche della possibilità di trasformare il dolore della perdita in un atto d’amore, nel continuare a vivere anche in nome dell’altro, senza che questo significhi negarne l’assenza.

5. La scrittura, la parola, la cura

Parlare del lutto, scriverne, portarlo nella parola (come si fa in psicoterapia) è un atto essenziale.

Il lutto può essere elaborato attraverso la narrazione e la condivisione, che lo trasformano da ferita muta in segno vivo.

Come si può "guarire" dal lutto?

Accettando la mancanza, attraversando il dolore senza evitarlo, e riaprendo il desiderio alla vita, trasformando la perdita in una presenza simbolica.

Non si torna "come prima", ma si può tornare a desiderare, portando con sé il segno di chi non c'è più.

La MINDFUL EATING:  strumento terapeutico per un rapporto equilibrato con il ciboLa relazione con il cibo rappresenta un...
24/07/2025

La MINDFUL EATING: strumento terapeutico per un rapporto equilibrato con il cibo

La relazione con il cibo rappresenta un aspetto fondamentale del benessere psicofisico.
Spesso, abitudini alimentari disfunzionali, come il mangiare emotivo o l’eccesso di alimentazione automatica, possono contribuire a problematiche di peso, stress e insoddisfazione corporea.

La mindful eating, ovvero l’approccio consapevole all’alimentazione, si configura come una metodologia efficace per affrontare e modificare tali dinamiche. Essa si basa su principi di mindfulness, ovvero l’attenzione intenzionale e non giudicante al momento presente.

In ambito terapeutico, questa pratica permette di sviluppare una maggiore consapevolezza dei segnali corporei di fame e sazietà, riducendo comportamenti alimentari impulsivi e migliorando la relazione con il cibo.

Attraverso un percorso di psicoterapia focalizzato sulla mindful eating, si favorisce l’identificazione delle emozioni e dei pensieri che influenzano le scelte alimentari, promuovendo strategie di gestione più sane e sostenibili. La pratica include esercizi di attenzione alla percezione sensoriale del cibo, tecniche di respirazione e di rilassamento, e l’apprendimento di modalità di alimentazione più lente e riflessive.

Numerosi studi scientifici evidenziano come l’integrazione della mindfulness nel trattamento delle problematiche alimentari possa portare a risultati significativi, quali la riduzione dell’eccesso di cibo, il miglioramento dell’autoregolazione emotiva e un incremento del benessere psicologico complessivo.
La metodologia mira a favorire un cambiamento duraturo, promuovendo un rapporto più equilibrato e consapevole con l’alimentazione.

Se desideri approfondire come la tua relazione con il cibo possa beneficiare di un percorso terapeutico basato sulla mindful eating, ti invito a contattarmi

TORNA IL BONUS PSICOLOGOAnche per il 2025 torna il Bonus Psicologo, il contributo economico destinato a coprire parte de...
21/07/2025

TORNA IL BONUS PSICOLOGO

Anche per il 2025 torna il Bonus Psicologo, il contributo economico destinato a coprire parte delle spese per la psicoterapia per giovani e adulti.
Chi può richiederlo?
Possono farne richiesta tutti i cittadini italiani senza limiti di età, purché residenti in Italia e con un ISEE 2025 inferiore a 50.000 euro. In caso di minori, la domanda può essere presentata da un genitore o tutore legale.
Quando presentare la domanda?
La richiesta potrà essere inviata a partire da venerdì 25 luglio fino a venerdì 24 ottobre 2025, esclusivamente online, tramite il servizio “Contributo sessioni psicoterapia” disponibile sul portale INPS.
Come funziona la scelta del professionista?
Il bonus potrà essere utilizzato solo presso psicoterapeuti che abbiano aderito all’iniziativa, regolarmente iscritti all’Albo e registrati presso il CNOP (Consiglio Nazionale Ordini Psicologi).
Rosa Defilippis #

LIBERTÀ DALLA DIPENDENZACatene invisibiliLa dipendenza è un fenomeno complesso che coinvolge emozioni profonde come VUOT...
18/06/2025

LIBERTÀ DALLA DIPENDENZA

Catene invisibili
La dipendenza è un fenomeno complesso che coinvolge emozioni profonde come VUOTO, INSICUREZZA, PAURA e DOLORE non elaborato. Questi sentimenti spesso spingono le persone a cercare rifugio in altre persone o sostanze o comportamenti, che temporaneamente alleviano il disagio, creando un circolo vizioso difficile da interrompere.
Molte sono le emozioni che possono invece ostacolare il percorso di uscita, come VERGOGNA, SENSO DI COLPA e PAURA DEL GIUDIZIO.
Queste fanno sentire isolati e impediscono di chiedere aiuto. Sono sentimenti che creando barriere interiori rendono difficile affrontare il problema e trovare la forza di cambiare.
Per uscire dalla dipendenza, è fondamentale sviluppare una maggiore consapevolezza delle proprie EMOZIONI e imparare ad accettare le proprie FRAGILITA' senza giudizio. Questo processo di accoglienza permette di riconoscere le radici profonde del problema e di affrontarle con lucidità, ricostruendo un rapporto più sano con se stessi.
Il supporto di uno psicoterapeuta qualificato è essenziale in questo percorso. La terapia aiuta a esplorare le emozioni, a lavorare sulla propria autostima e a sviluppare strategie di gestione emotiva.
Solo attraverso un percorso di ascolto e confronto si può imparare a radicarsi nella propria vita, senza più dipendere da sostegni esterni o “stampelle”.
La vera libertà nasce dall’interno, dall’accoglienza delle proprie emozioni e dalla volontà di cambiare.
Ogni passo verso la consapevolezza è un passo verso la libertà.

L’ELABORAZIONE DEL LUTTO COME PROCESSO DI GUARIGIONEQuasi tutti noi, almeno una volta nella vita, ci troviamo ad affront...
28/05/2025

L’ELABORAZIONE DEL LUTTO COME PROCESSO DI GUARIGIONE

Quasi tutti noi, almeno una volta nella vita, ci troviamo ad affrontare dei lutti irrisolti che si sono accumulati nel tempo. Questi lutti possono assumere molte forme diverse e riguardare situazioni molto varie della nostra vita.
Per esempio, possiamo aver perso una persona cara, come un genitore, un figlio, un partner, un amico o un familiare, e questa perdita può lasciarci un vuoto profondo e un senso di tristezza che può durare nel tempo.

Oppure, potremmo aver vissuto la fine di un amore importante, che ci ha lasciato con sentimenti di delusione, rabbia o tristezza.
Altre volte, il lutto riguarda la perdita della nostra patria o della nostra casa, magari a causa di un trasferimento forzato, di un conflitto o di un disastro naturale.

In ambito più professionale, il lutto può essere rappresentato dalla perdita di un lavoro, di un’impresa, di un sogno o di un progetto a cui avevamo dedicato molto tempo e impegno. Può anche essere il pensionamento, che segna la fine di un ciclo lavorativo, o il fallimento di un’idea o di un progetto professionale che avevamo coltivato con passione.

Ci possono essere lutti legati a eventi più fisici e traumatici, come la perdita di una parte del nostro corpo a causa di una malattia grave o di un incidente, che può cambiare radicalmente il nostro modo di vivere e di percepirci.

Infine, anche la scomparsa di un animale da compagnia, che ci ha dato affetto e compagnia per tanti anni, può rappresentare un lutto molto doloroso.

In tutte queste situazioni, si verificano dei traumi che scuotono profondamente il nostro equilibrio emotivo e psicologico.
Quando affrontiamo un lutto, spesso perdiamo un po’ della nostra sicurezza di base, quella sensazione di stabilità e di controllo sulla nostra vita.
Di conseguenza, i nostri rapporti con il mondo che ci circonda possono diventare più fragili e instabili. La nostra percezione di noi stessi, delle persone intorno a noi e del futuro può essere messa in crisi.

Per questo motivo, l’elaborazione del lutto è un processo fondamentale: permette di affrontare e superare il dolore, di integrare la perdita nella nostra vita e di ritrovare un nuovo equilibrio.
È un percorso di guarigione che, se affrontato con il giusto supporto e tempo, ci aiuta a ricostruire la nostra sicurezza e a riprendere in mano la nostra vita con rinnovata forza e consapevolezza.

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A Torrevalega in Spagna c’è una scultura che mostra una donna curva, letteralmente schiacciata dall’enorme mucchio di og...
02/05/2025

A Torrevalega in Spagna c’è una scultura che mostra una donna curva, letteralmente schiacciata dall’enorme mucchio di oggetti che tiene sulla schiena, oggetti che usa quotidianamente per assolvere a tutti i suoi compiti come lavatrici colme di vestiti e pesanti lenzuola, aspirapolvere, mocho, carrozzina, fornelli e molto altro.

In inglese si parla di "MENTAL LOAD", ovvero "carico mentale".
Questo termine descrive il peso invisibile che deriva dal dover gestire e organizzare la vita quotidiana, il lavoro e le responsabilità domestiche. Da sempre, questa fatica viene sopportata principalmente dalle donne.
In pratica, il carico mentale si manifesta quando una quantità eccessiva di pensieri legati all’organizzazione di vari aspetti della giornata si accumula nella mente, senza lasciar spazio a momenti di respiro o relax.
Il carico mentale riguarda il lavoro cognitivo ed emotivo necessario per far funzionare bene le attività quotidiane della vita familiare, domestica e professionale. Anche quando i compiti vengono divisi con il partner, spesso non lo sono per quanto riguarda l’aspetto organizzativo, perché dietro una divisione apparentemente equa c’è comunque una donna che, come una regista, assegna e coordina le varie mansioni.
Questi sono aspetti che coinvolgono molte donne nel mondo e contribuiscono a farle sentire gravare sulle spalle il peso della quotidianità e di tutte le responsabilità che essa comporta.

Un carico mentale eccessivo può avere gravi ripercussioni sulla salute e condurre, nei casi più gravi, a stati acuti di ansia, attacchi di panico, burnout o depressione. e altri effetti collaterali, quali insonnia, stanchezza cronica, calo della libido e problemi relazionali.

La prima cosa da fare per emanciparsi da questo tipo di ansia è riconoscerla. Per questo è importante dare sempre ascolto alle proprie emozioni e non trascurarle.

-emotiva-dott.ssa-Rosa-Defilippis-psicoterapeuta #

BONUS PSICOLOGO 2025Possono richiedere il bonus psicologo i cittadini residenti in Italia con un Isee inferiore a 50 mil...
10/03/2025

BONUS PSICOLOGO 2025

Possono richiedere il bonus psicologo i cittadini residenti in Italia con un Isee inferiore a 50 mila euro. L’importo erogato varia in base alla fascia di reddito:

Isee inferiore a 15 mila euro: fino a 1.500 euro.
Isee tra 15 mila e 30 mila euro: fino a 1.000 euro.
Isee tra 30 mila e 50 mila euro: fino a 500 euro.

Per presentare la domanda bisogna collegarsi sul portale online dell’Inps mediante le credenziali Spid, Cie o Cns: gratuita, deve essere presentata annualmente. L’Inps, con il messaggio n. 811 del 5 marzo 2025, informa che le domande per accedere al contributo dovranno essere presentate entro il 7 aprile 2025. Il bonus non viene liquidato direttamente al beneficiario, ma viene destinato al professionista scelto dal richiedente. I beneficiari che vengono selezionati ottengono un codice alfanumerico da usare per prenotare le sedute con un professionista che ha aderito al programma.

DAL DESERTO DEL TRADIMENTO AL PERDONOChe cos’è il tradimento?Matteo Radavelli si chiede: è possibile comprenderlo, affro...
13/11/2024

DAL DESERTO DEL TRADIMENTO AL PERDONO

Che cos’è il tradimento?
Matteo Radavelli si chiede: è possibile comprenderlo, affrontarlo e superarlo? È possibile evitarlo?

Il tradimento del patto non è all’origine di un problema nella coppia: ne è la conseguenza.
È un grido volto a denunciare un disagio, un grido che, una volta emerso, mette in discussione tutto.

L’evento del tradimento è come un deserto da attraversare.

L’unica possibilità è quella di avventurarsi, sperando di sopravvivere entrambi.
Dall’altra parte del deserto, la coppia che è partita, se avrà trovato in sé le risorse per attraversarlo, sarà sicuramente cambiata.

Massimo Recalcati parla dell'amore che dura, delle sue pene e della sua possibile redenzione.

Non si occupa degli innamoramenti che si esauriscono nel tempo di una notte senza lasciare tracce. Indaga gli amori che lasciano il segno, che non vogliono morire nemmeno di fronte all'esperienza traumatica del tradimento e dell'abbandono.

Cosa accade in questi legami quando uno dei due vive un'altra esperienza affettiva nel segreto e nello spergiuro?
Cosa accade poi se chi tradisce chiede perdono e, dopo aver decretato che non era più come prima, vuole che tutto torni come prima?
Dobbiamo ridicolizzare gli amanti nel loro sforzo di far durare l'amore? Oppure possiamo confrontarci con l'esperienza del tradimento, con l'offesa subita, con il dolore inflitto da chi per noi è sempre stato una ragione di vita?

Il perdono è un lavoro lento e faticoso che non rinuncia alla promessa di eternità che accompagna ogni amore vero, ma può essere raggiunta solo se lo vogliono entrambi.

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Immagini dal web

OTTOBRE, MESE DELLA SALUTE MENTALEIl dottore Testacuore"Lo ribadisco oggi, a terapia conclusa con successo da più di un ...
24/10/2024

OTTOBRE, MESE DELLA SALUTE MENTALE

Il dottore Testacuore

"Lo ribadisco oggi, a terapia conclusa con successo da più di un anno (una delle esperienze più intense, necessarie, salvifiche della mia vita) e con, forse, la scelta di iniziarne una nuova, con altre esigenze: la salute mentale è importante tanto quanto quella fisica; non vergognarsi di parlarne, non vergognarsi di chiedere un supporto è un regalo che facciamo a noi stessi e a chi ci vive accanto".

"Mamma, dov'è che devi andare oggi pomeriggio?".
"Da un dottore, amore".
"Cosa ti fa male?".
"Certe volte mi fa male il cuore. Altre volte la testa. Altre ancora mi fanno male tutti e due insieme".
"Non è che mangi troppi dolcetti alla sera, quando noi andiamo a letto?".
[Rido. Ridiamo insieme]. "Non credo, sai? Ma in questi giorni sono un po' nervosa, e so che tu e tua sorella ve ne siete accorti. Io ci provo a non esserlo, ma non ci riesco. E allora sai cosa si deve fare quando si capisce di non poter risolvere un problema?".
"Ci si fa aiutare?".
"Bravissimo. Si chiede un aiuto".
"Come quando io non ci vedevo bene e siamo andati dall'oculista?".
"Proprio così. Io adesso non ci vedo tanto bene, amore. Vedo tutto il bene che ci vogliamo, vedo le cose belle, ma sono sempre nervosa. E, come esiste il dottore degli occhi, esiste anche il dottore della testa e del cuore".
"E ti farà delle domande?".
"Credo di sì".
"E gli racconterai delle cose?".
"Spero di sì. Questi dottori sono bravissimi ad ascoltare".
"Come si chiama questo dottore, mamma?".
"Si chiama psicoterapeuta".
"Quando finisci dallo psitoferapetta andiamo a mangiare un gelato?".
"Certo!".
"Mamma?".
"Secondo me fai bene ad andare dallo psi... dal dottore testacuore. Mi sembri già più contenta".
(La salute mentale e quella fisica meritano la stessa attenzione, e che se ne parli.
"Dopo aver sempre rimandato, ho deciso di sciogliere nodi che mi porto dentro dall'infanzia. Ho deciso di mostrare a qualcuno le mie crepe, anche se non riesco a immaginare nulla di più difficile. Lo faccio per me stessa e per poter essere una persona e una madre migliore. E lo scrivo - facendo dispetto alla mia riservatezza - sperando di poter essere utile a qualcuno.
Siamo tutti fragili, ognuno a modo suo, e credo sempre che dirlo - anche ai nostri bambini - aiuti ad abbattere paure, muri e inutili pregiudizi)".

Grazie a Valentina Silvestri's per questo post-testimonianza pubblicato sul web

DOV'È Il PIACERE NEL VIVERE QUOTIDIANO?"Ci dimentichiamo troppo spesso che la base per una vita gioiosa è il piacere che...
02/10/2024

DOV'È Il PIACERE NEL VIVERE QUOTIDIANO?

"Ci dimentichiamo troppo spesso che la base per una vita gioiosa è il piacere che sentiamo nel corpo.
Senza questa sensazione fisica di vitalità la nostra esistenza diventa una mera sopravvivenza in cui la minaccia della tragedia è sempre presente".

Alexander Lowen

SBAGLIANDO S'IMPARAC’è una tendenza al perfezionismo sempre più diffusa nell’attuale società; quando l’estrema precision...
29/09/2024

SBAGLIANDO S'IMPARA

C’è una tendenza al perfezionismo sempre più diffusa nell’attuale società; quando l’estrema precisione è l’unica meta desiderabile, ogni fallimento è devastante

L’assenza di errori non è desiderabile: il perfezionismo patologico, infatti, è come un tarlo che deteriora la salute mentale.

Come mai, se “sbagliando si impara”, si cerca di evitare gli errori?
Sarà forse perché, fin da piccoli, si ricevono messaggi che suggeriscono che sbagliare è sbagliato? Forse perché l’errore, nei temi di italiano e matematica, veniva cerchiato con una penna rosso fuoco, e più volte sottolineato? O forse perché solamente il compagno che svolgeva un compito in classe eccellente meritava un dieci? Ma è davvero compito della scuola insegnare agli studenti che una prestazione è ottimale soltanto se perfetta?

Naturalmente, non c’è niente di male nell’osannare un successo: è giusto che, ad ogni merito, corrisponda un’adeguata ricompensa.
Il problema è un altro, e sta nella condanna degli sbagli e dell’imperfezione.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, è stato dimostrato che evitare totalmente gli errori nei processi di apprendimento non è utile in quanto, se seguiti da un feedback correttivo, diventano vantaggiosi per gli alunni.

Dunque, piuttosto che incoraggiare gli studenti a non fallire mai, li si dovrebbe aiutare a considerare gli insuccessi scolastici come nuove opportunità di sviluppo.

Secondo l’OMS, l’aumento vertiginoso della sintomatologia ansiosa e depressiva tra i più giovani, è dovuto, anche e in parte, a prototipi di perfezione inesistenti con cui ci si confronta, a standard sociali eccessivamente elevati, ad aspettative irrealistiche sui risultati accademici e professionali raggiungibili.

L’ossessione per la meticolosità assoluta porta a rimuginare in maniera cronica sui propri insuccessi, sulle proprie carenze, sulle parole e sul comportamento più giusto da adottare, nel luogo giusto e al momento giusto; tutto ciò può provocare la sperimentazione di Ansia, Depressione, Disturbi alimentari, Autolesionismo, Fobia e Ansia sociale, Marcata Autocritica, Sensi di colpa e timore per il giudizio altrui.

Il perfezionismo patologico impedisce di ragionare su ciò che è concretamente realizzabile e, piuttosto che far apprezzare i traguardi raggiunti, obbliga il soggetto a focalizzare l’attenzione su ciò che non ha ancora compiuto al meglio.
Non è attraverso una prestazione impeccabile che si dimostra il proprio valore, ma piuttosto, che è necessario onorare gli errori come i più veri tra i maestri.
In fondo, non è dal rigore, ma dall’imperfezione, che può nascere qualcosa di straordinario: si pensi agli errori della scienza, che hanno portato a nuove scoperte.
A chi non è mai capitato, sbagliando, di far meglio qualcosa? Di trovare una via d’uscita?

(dal web Maria Romeo)

AUTO-ACCETTAZIONE"Solo quando mi accetto così come sono, posso cambiare. Noi non possiamo cambiare, non possiamo allonta...
20/09/2024

AUTO-ACCETTAZIONE
"Solo quando mi accetto così come sono, posso cambiare.
Noi non possiamo cambiare, non possiamo allontanarci da ciò che siamo finché non accettiamo fino in fondo ciò che siamo"
Carl Rogers

Indirizzo

Via Giovanni Chiaia, 61
Rutigliano
70018

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 18:00
Martedì 09:00 - 18:00
Mercoledì 09:00 - 18:00
Giovedì 09:00 - 18:00
Venerdì 09:00 - 18:00

Telefono

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