Mediazione Familiare Sistemica Isppref Salerno

Mediazione Familiare Sistemica Isppref Salerno Nasce questo spazio virtuale, in un momento di emergenza sanitaria, con lo scopo di aiutare a prendersi cura delle relazioni familiari.

Uno spazio per confrontarsi, aiutarsi a prendere coscienza dello stato di salute delle proprie relazioni.

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20/08/2025

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"Mamma, perché urlavate?"Una domanda semplice. Disarmante. Che arriva dritta al cuore. 💔I bambini percepiscono tutto: i ...
14/08/2025

"Mamma, perché urlavate?"
Una domanda semplice. Disarmante. Che arriva dritta al cuore. 💔
I bambini percepiscono tutto: i silenzi, le tensioni, gli sguardi. E anche se non capiscono le parole, sentono l’energia.
Parlarne non li danneggia. Tacerlo, sì.
Quando in famiglia c’è un conflitto, non serve fingere che non sia successo. I bambini hanno bisogno di verità, sicurezza e amore.
Ecco alcune cose da ricordare:

✔️ Ammetti che c’è stato un litigio – Non negare. Dì ad esempio:
"Abbiamo avuto un momento difficile, ma ora stiamo cercando di risolverlo."
✔️ Dai un senso a ciò che è successo –
"A volte anche gli adulti si arrabbiano. Succede, ma poi cerchiamo di capirci e far pace."
✔️ Rassicura il bambino –
"Non è colpa tua. Ti vogliamo bene e continueremo a proteggerti."

I bambini imparano vedendo che anche dopo un momento difficile, si può chiedere scusa, si può parlare, si può ricostruire.
Iconflitti fanno parte della vita. Ma è il modo in cui li affrontiamo che insegna ai nostri figli a crescere con strumenti emotivi sani.



Dott.ssa Amalia Lauria socio professionista Aims

Come mediatori familiari, ci si ritrova ad a accompagnare persone che hanno scelto una “scarpa” che non calza bene: trop...
02/08/2025

Come mediatori familiari, ci si ritrova ad a accompagnare persone che hanno scelto una “scarpa” che non calza bene: troppo stretta, troppo larga o semplicemente inadatta al loro cammino. Nessuno inizia una relazione pensando di soffrire, eppure succede. Spesso accade perché, nella fretta di decidere, si trascurano aspetti importanti come la comunicazione sincera, la gestione dei conflitti e la condivisione di una visione comune del futuro.

Ogni relazione è unica, proprio come ogni piede, e nessuna scarpa è perfetta fin dal primo passo. Il matrimonio non è un traguardo, ma l’inizio di un percorso lungo che richiede cura, adattamento, pazienza e ascolto reciproco. Il mio lavoro come mediatore familiare è proprio questo: aiutare le coppie a trovare la misura giusta, accompagnandole in un cammino di dialogo e trasformazione. Insieme impariamo a stringere quei lacci senza far male, o ad allargarli senza perdere stabilità, così da poter camminare fianco a fianco con sicurezza e rispetto.

Spesso chi si rivolge al mediatore familiare porta con sé ferite causate da scarpe sbagliate. relazioni che hanno fatto male, aspettative deluse, passi incerti. Ma non è mai troppo tardi per cambiare calzatura o chiedere aiuto. Anche le scarpe più logorate possono essere riparate, se c’è la volontà di entrambi e il giusto sostegno.

A chi già cammina in una relazione difficile, dico: non arrendetevi. Si può imparare a camminare meglio, insieme.

Dott.ssa Amalia Lauria
Socio Professionista Aims

Il matrimonio è come una scarpa.
Se ti sta larga la trascini, se ti sta stretta
ti fa male. Non è qualcosa che puoi toglierti quando vuoi, né tantomeno si tratta semplicemente di “indossarla e basta”.
Per questo motivo ho ritenuto importante condividere queste riflessioni, dedicate a chi ancora non ha “indossato” nulla.

Cari single,
se state per “comprare una scarpa”, ovvero per sposarvi, fermatevi un momento e riflettete su questi aspetti fondamentali:

1. 𝐋’𝐀𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐅𝐢𝐬𝐢𝐜𝐨
Non cercare necessariamente la persona più bella, né la più costosa o quella che attira maggiormente l’attenzione.
Cerca piuttosto quella che ti calza perfettamente, quella fatta apposta per te. Non tutti i belli, i brillanti o gli “ideali” sono adatti a te. Non tutte le donne affascinanti sono quelle giuste per la tua vita.
Cerca chi cammina al tuo stesso passo, chi condivide i tuoi valori più profondi. Non si tratta solo di una questione di gusto, ma di vera sostanza.

2. 𝐋𝐚 𝐏𝐨𝐬𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞
Non tutte le scarpe stanno sullo stesso scaffale. Esistono scarpe eleganti, da ginnastica, da bambino, da tutti i giorni: ognuna ha il suo posto specifico.
Allo stesso modo, non cercare la tua persona in luoghi che non hanno nulla a che vedere con ciò che sei realmente.
Non dire di voler trovare l’amore vero in mezzo al rumore, alle maschere e alla confusione. Prima di tutto, chiarisci cosa conta davvero per te. Scoprilo sul serio. Solo dopo inizia a cercare, perché se non sai chi sei, ogni scarpa ti sembrerà quella giusta.

3. 𝐋𝐚 𝐏𝐞𝐫𝐜𝐞𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞
Nel matrimonio non si può “provare prima di comprare”. Per questo è fondamentale avere una guida, ascoltare consigli saggi e pregare. Confrontati con chi già cammina da anni con il proprio paio di scarpe. E soprattutto, chiedi consiglio al Fabbricante: sì, a Dio. Solo Lui conosce la tua misura esatta.

𝐔𝐧𝐚 𝐒𝐜𝐞𝐥𝐭𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐕𝐢𝐭𝐚
Molti si sposano spinti dall’emozione, dalla pressione sociale o per imitazione. Ma il matrimonio non è un singolo giorno di festa. La cerimonia dura solo qualche ora: il matrimonio è tutta una vita.
Non scegliere alla cieca. Prima di decidere, chiediti:
• Di cosa è fatta questa scarpa? (la sua storia personale)
• Che numero è? (i suoi valori e principi)
• Quanto durerà? (il suo carattere)
• Mi farà male? (la nostra compatibilità)
• Chi l’ha disegnata? (fede, origine, scopo nella vita)

𝐔𝐧𝐚 𝐑𝐞𝐚𝐥𝐭𝐚̀ 𝐝𝐚 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐚𝐫𝐞
Oggi molti camminano nel dolore, con scarpe bellissime all’esterno ma piene di ferite dentro. Altri trascinano relazioni che non sono mai state davvero adatte a loro.
Tuttavia, se ti sei già sbagliato, non tutto è perduto. Chiedi aiuto al Fabbricante. Lascia che Dio ti plasmi, ti curi e ti ricostruisca.

Perché amare non significa solo apparire bene insieme: significa camminare in pace, con passo sicuro, verso lo stesso destino.

È più forte di me: ma cosa significa davvero?Quante volte usiamo questa frase per giustificare un’azione impulsiva o un’...
31/05/2025

È più forte di me: ma cosa significa davvero?

Quante volte usiamo questa frase per giustificare un’azione impulsiva o un’abitudine difficile da cambiare?
Dal punto di vista psicologico, nasconde un conflitto interno tra razionalità ed emozione, tra ciò che vogliamo fare e ciò che sentiamo.
Spesso è legata a una mancanza di autocontrollo, a meccanismi automatici o persino a un modo per difenderci dal senso di colpa.
Capire questa dinamica è il primo passo per conoscerci meglio e imparare a gestire ciò che sembra… più forte di noi.

Dott.ssa Amalia Lauria Socio Professionista AIMS

19/05/2025

La fine di una relazione di coppia, soprattutto se lunga o coniugale, rappresenta un momento di forte fragilità emotiva. Rabbia, tristezza, senso di fallimento e delusione sono emozioni comuni in queste fasi. Ma quando ci sono figli, il legame tra gli ex partner non si dissolve completamente: si trasforma. Da coppia affettiva si passa a essere co-genitori, ed è in questa nuova veste che la comunicazione assume un ruolo cruciale.

Uno dei primi passaggi fondamentali dopo una separazione è accettare che la relazione sentimentale è finita, ma il progetto genitoriale continua. Questo implica costruire una nuova forma di dialogo, meno emotiva e più funzionale, orientata alle soluzioni e non ai torti del passato.

Contrariamente a quanto si pensa, ridurre i contatti al minimo dopo la separazione non è una scelta funzionale. I figli hanno bisogno di continuità educativa, coerenza relazionale e stabilità affettiva, tutti elementi che possono esistere solo se mamma e papà riescono a comunicare in modo efficace e rispettoso.

Spesso, le difficoltà non nascono da cosa si dice, ma proprio da come lo si dice: Una comunicazione rispettosa tra ex partner rappresenta un potente messaggio educativo. Non serve andare sempre d’accordo, ma serve mostrare che anche nel disaccordo si può restare civili e collaborativi.
Comunicare bene con un ex partner non significa negare il dolore della separazione, né voler ricostruire ciò che è stato, ma riuscire a mettere ordine nel caos e scegliere di prendersi cura dei figli in modo responsabile, anche da lontano, anche con fatica.

La comunicazione efficace tra ex partner non è un obiettivo scontato, ma un processo da costruire con maturità, rispetto e impegno. È il modo più concreto per continuare ad essere genitori presenti e affidabili, anche quando la coppia non esiste più.

Una buona comunicazione tra ex partner significa collaborare responsabilmente per il benessere dei figli:

✅ Scambiarsi informazioni sui figli in modo chiaro e tempestivo

✅ Evitare conflitti e recriminazioni

✅ Concordare regole comuni su educazione, salute, scuola e tempo libero

✅ Rispettare gli accordi presi e saperli rinegoziare quando necessario
..un atto d’amore, non verso l’ex, ma verso i figli...

Dott.ssa Amalia Lauria Socio Professionista AIMS

In un mondo sempre più globale, le famiglie multiculturali sono in crescita e portano con sé ricchezze ma anche conflitt...
18/05/2025

In un mondo sempre più globale, le famiglie multiculturali sono in crescita e portano con sé ricchezze ma anche conflitti legati a differenze culturali: valori, ruoli familiari, religione, lingua, educazione. La mediazione familiare interculturale offre uno spazio neutrale per favorire il dialogo e trovare soluzioni condivise. Il mediatore deve essere preparato su temi come modelli familiari, norme sociali e religiose, e diversi modi di affrontare i conflitti.
Le sfide includono stereotipi, barriere linguistiche e differenze profonde nei valori, ma le opportunità sono significative: promuovere comprensione, integrazione e rispetto. Per essere efficace, il mediatore deve formarsi continuamente, collaborare con mediatori culturali e mantenere un atteggiamento inclusivo.
La mediazione non è solo risoluzione dei conflitti, ma un’occasione per costruire ponti tra culture diverse e accompagnare le famiglie nel percorso dell’incontro.

Dott.ssa Amalia Lauria
Socio Professionista AIMS

In ogni epoca, il rapporto tra generazioni è stato segnato da differenze, ma oggi queste distanze emotive e culturali se...
18/05/2025

In ogni epoca, il rapporto tra generazioni è stato segnato da differenze, ma oggi queste distanze emotive e culturali sembrano più evidenti che mai. Cambiamenti rapidi nella tecnologia, nei valori sociali e nei modelli educativi hanno creato uno scarto tra giovani, adulti e anziani, spesso difficile da colmare.
Tuttavia, comprendere le cause di queste distanze e promuovere il dialogo intergenerazionale può aiutare a trasformarle in opportunità di crescita per tutti.

Le distanze emotive nascono spesso da modi diversi di esprimere i sentimenti e di gestire le relazioni. I nonni, cresciuti in contesti in cui l’emotività era meno valorizzata, possono faticare a comprendere il bisogno dei giovani di parlare apertamente di emozioni o fragilità.

Allo stesso tempo, le differenze culturali sono amplificate dai cambiamenti nella società: i valori legati alla famiglia, al lavoro, alla religione o alla sessualità possono variare profondamente da una generazione all’altra.

Un altro elemento fondamentale è il divario tecnologico: i giovani sono nativi digitali, mentre molte persone anziane si sentono escluse o in difficoltà nell’uso di internet e dei dispositivi digitali. Questo può creare isolamento e incomprensioni.

Queste distanze possono provocare incomunicabilità, conflitti o sentimenti di solitudine. I giovani possono sentirsi non compresi o giudicati, mentre gli anziani possono sentirsi messi da parte o non più utili.
In alcuni casi, le distanze culturali si aggravano quando ci sono anche differenze etniche o linguistiche, come accade nelle famiglie con background migratorio, dove i nonni mantengono la cultura d'origine e i nipoti si identificano con quella del paese ospitante.

La comunicazione empatica è la chiave per avvicinare le generazioni. Ascoltare senza giudicare, raccontare le proprie esperienze e cercare punti in comune può favorire la comprensione reciproca.

Le distanze emotive e culturali tra generazioni sono reali, ma non insormontabili; riconoscerle senza pregiudizi e lavorare per colmarle attraverso il dialogo e l’empatia permette di trasformare il conflitto in relazione.
In un mondo che cambia velocemente, il rispetto tra generazioni è una delle chiavi per costruire una società più inclusiva, consapevole e unita.

dott.ssa Amalia Lauria Socio Professionista AIMS

10/05/2025
E’ in partenza un nuovo Corso di Formazione in Mediazione Relazionale e Familiare presso l’ISPPREF di Salerno.Per info: ...
04/04/2024

E’ in partenza un nuovo Corso di Formazione in Mediazione Relazionale e Familiare presso l’ISPPREF di Salerno.
Per info: 089 2582527

22/03/2024

👨‍👧👩‍👧La famiglia la cui coppia si separa si TRASFORMA ed è compito degli adulti di riferimento far in modo che questo nuovo assetto familiare faccia sentire i propri figli amati da entrambi i genitori, non più uniti dal patto coniugale ma sempre uniti dal patto genitoriale.

‼️E se è vero che “Ogni famiglia felice si somiglia” , e’ pur vero che “Ogni famiglia infelice e’ infelice a modo suo”. Con i propri conflitti, la propria comunicazione disfunzionale e le proprie esigenze.

📌La MEDIAZIONE FAMILIARE non cancella immediatamente le difficoltà e le criticità del passato ne’ elimina con un colpo di spugna tutte le incomprensioni e difficoltà di comunicazione.

➡️ La mediazione familiare è una opportunità. Perché è lo spazio neutro dove le parti possono cercare di mettersi in una posizione di ascolto per cercare di gestire un conflitto, che se gestito male, può avere ripercussioni negative per tutte le parti coinvolte, figli in primis.

➡️ La mediazione familiare consente di trovare soluzioni efficaci e cucite su misura, perché nessuno meglio dei genitori sa cosa è giusto per i propri figli.

➡️ La mediazione familiare non è un percorso da affrontare con superficialità o a cuor leggero. Occorre impegno, rispetto e volontà di venirsi incontro nell’esclusivo interesse dei propri figli, ai quali serve chiarezza e stabilità.

➡️ La mediazione familiare è la tua occasione. Di liberarti da un conflitto che ti tiene ancorato ad un passato che non esiste più e nella quale lavorando sul presente, sul QUI ed ORA, può costituirsi un futuro migliore.

Avv.Annarita Vertucci- socio professionista AIMS

Indirizzo

Salerno

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