Dott. ssa Valentina Bruno psicologo/psicoterapeuta

Dott. ssa Valentina Bruno psicologo/psicoterapeuta "Ascoltate i vostri pazienti; lasciate che siano loro a insegnare a voi. Per diventare saggi dovete rimanere studenti." ( "Il senso della vita" Irvin Yalom )

10/10/2025

“… Anche la follia merita i suoi applausi, perché i folli guardano il mondo da un’altra prospettiva, che non è per forza quella sbagliata.”
Alda Merini

10 Ottobre Giornata Mondiale della Salute Mentale

07/10/2025

Da sempre ci ripetiamo che l’adolescenza è un’età critica, ma ci sentiamo confortati all’idea che sia una semplice fase di passaggio da sopportare e supportare, eppure destinata a finire, lasciando individui maturi e pronti alla vita adulta. E se non fosse così? Se la famosa crisi adolescenziale non fosse più una semplice crisi? Stefano Vicari lancia un allarme che è la presa in carico di un problema: i ricoveri in emergenza ci parlano di una generazione di bambini e adolescenti che, come mai in passato e ben prima del Covid, sta manifestando un malessere psichico. Un malessere che non si supera con l’età, ma anzi rischia di esacerbarsi e cronicizzarsi, sfociando in vere e proprie malattie psichiatriche, che fanno la differenza tra vite aperte al futuro o vite “interrotte”.
Ma da dove nasce e da cosa dipende la salute mentale? Cosa possiamo fare per alimentarla? Noi adulti abbiamo, una possibilità formidabile per trasformare il preoccupante stato attuale di cose e migliorare la qualità di vita dei nostri ragazzi, anche dei più fragili.
(Stefano Vicari)

17/09/2025

Non si può desiderare di morire a 14 anni....... Perdonaci Paolo❤️

05/09/2025
Costruiamo di nuovo basi solide, affinchè i nostri figli possano sentirsi al sicuro quando perderanno l'equilibrio.
21/08/2025

Costruiamo di nuovo basi solide, affinchè i nostri figli possano sentirsi al sicuro quando perderanno l'equilibrio.

Adolescenza, età critica da superare o malessere da affrontare? Ne abbiamo parlato con il Professor Stefano Vicari, Professore Ordinario di Neuropsichiatria Infantile presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Responsabile dell’Unità Operati...

11/08/2025

Stefano Vicari - Neuropsichiatra: «Noi adulti dovremmo essere più attenti e partecipi delle vite dei nostri figli, per notare tutti i cambiamenti in loro. Martina che arriva in pronto soccorso per un tentato suicidio aveva una storia di almeno un anno e mezzo in cui era profondamente cambiata. Era stata una bambina con un ottimo rendimento scolastico, solare, con molte amiche. Andava alle feste di compleanno, era sempre allegra, faceva danza, a casa era molto disponibile, conversava con i genitori amabilmente. Ma da un certo punto in poi ha cominciato a cambiare, è diventata più cupa, ha abbandonato l’attività sportiva, il suo rendimento scolastico è progressivamente crollato, ha cominciato a evitare di uscire, di frequentare le amiche, e ha cominciato a farsi del male, tagliandosi. Spesso i genitori non si accorgono di questo. Le racconto una storia che mi ha segnato: l’estate scorsa venne da me una ragazzina con sua madre. Faceva un caldo terribile e notai subito che portava una felpa a maniche lunghe, pesante. Le ho detto “se vuoi adesso puoi togliertela” e lei lo ha fatto. La madre è impallidita nel vedere le braccia della figlia piene di cicatrici mentre la ragazza la ha rimproverata dicendole che per accorgersene aveva dovuto farsi aprire gli occhi da me».

Leggi la notizia
https://www.lastampa.it/cronaca/2025/04/02/news/adolescenti_come_capirli_neuropsichiatra_vicari-15085273/amp/

11/08/2025

La lettura a voce alta è una forma di condivisione il cui primo scopo è quello di dare voce alla parola scritta.
Quando lo fa il genitore (o un adulto) la parola scritta prende vita, si risveglia e raggiunge il bambino che non è ancora in grado di raccoglierla da solo.
Quando invece il bambino, con i suoi tempi, è pronto ad alternarsi a noi, è il momento di giocare con lui alla pari.

Nella lettura a voce alta si attivano i climi emotivi e le temperature di quello che leggiamo. Siamo noi che dettiamo i tempi, che diamo enfasi che stimoliamo la costruzione di fantastiche scenografie teatrali.

Abolite le storie raccontate dai cellulari o dai tablet.
I nostri bambini non hanno tanto bisogno di conoscere nuove storie quanto di condividerle con noi.

03/08/2025

Nell’era della grande distrazione distogliamo lo sguardo da un testo dopo 8 secondi (nel 2000, all’inizio dell’era di Internet, erano dodici). Crediamo di controllare il telefono venti volte al giorno, invece arriviamo a ottanta. Leggiamo un messaggio sui social con una probabilità più che doppia se è accompagnato anche da un’immagine. Ci distraiamo da una lezione universitaria dopo 10-15 minuti. E ricordiamo il 95% delle parole di un video, ma solo il 10% delle medesime parole che invece sono scritte su un libro. Il sondaggio dell’università americana dell’Ohio è solo l’ultimo tentativo di inquadrare i contorni di un problema sfuggente.

18/07/2025

Osservazioni in vacanza.
Da qualche settimana sono con la mia famiglia in vacanza in una località vicino Salerno e mi capita sulla spiaggia di osservare le interazioni tra adulti e bambini. Volutamente ho scritto "adulti" e non genitori, proprio perché ci sono nonni o baby sitter ai quali i piccoli sono stati affidati.
Un episodio accaduto oggi mi ha lasciato molto perplessa sul linguaggio che utilizziamo con i nostri bambini. Una mamma per sgridare il proprio figlio ha usato il termine "SVERMINARE"....... Partendo dal presupposto che questa parola si collega al mondo animale, e questo già la dice lunga, ma ha suscitato in me un senso di forte disagio perché ho proprio visto davanti ai miei occhi un'immagine poco piacevole accomunata a quella di un piccolo bambino. Sicuramente la mamma è stata molto brava nella scelta del termine perché con una sola parola ha fatto comprendere al figlio cosa gli avrebbe fatto (IRONIA).... ma davvero siamo diventati così aggressivi e violenti nei confronti dei nostri figli?????? Quando la parola ha smesso di avere un valore nell'educazione?
Ho sentito bimbe dell'età di mio figlio (6 anni) usare il termine "ab**to" senza nemmeno sapere quanta sofferenza porta in sé questa parola.
Non smetterò mai di ripeterlo: non sono i bambini ad avere colpe, ma siamo noi adulti a non saper più educare.

07/07/2025

Io aggiungerei che questo atteggiamento è molto dannoso anche in ambito lavorativo.
Spesso, se non sempre, si punta il dito contro chi ha commesso un errore (ammesso l'errore sia commesso sempre da uno solo) invece di premiare le cose fatte bene, che invece vanno date per scontate.
Ciò che si ottiene è che, anche nelle attività in cui una persona è normalmente ferrata, si sbaglia perché ci si sente sotto esame, sotto osservazione e, sotto stress, le prestazioni, anche quelle dei migliori, possono calare.

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Salerno
84123

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Martedì 09:30 - 12:30
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