30/10/2024
Non sappiamo se riuscite a sentire il frastuono del silenzio che scuote come una strage.
E che dolore sentiamo.
I talebani hanno irrigidito le leggi sulle donne vietando loro di sentire la voce dell’altra. Avete letto bene e lo ripetiamo: I talebani hanno irrigidito le leggi sulle donne vietando loro di sentire la voce dell’altra.
Non so se riuscite a sentire l’orrore.
Eppure la notizia non invade a caratteri cubitali i giornali. Non occupa le agende internazionali.
Questo provvedimento completa un decreto di agosto che vietava alle donne di parlare o mostrare il proprio volto in pubblico, un tentativo di cancellarle completamente dalla vita pubblica.
Meryl Streep allora prese parola a nome di donne e ragazze in Afghanistan: “Uno scoiattolo ha più diritti di una ragazza in Afghanistan oggi perché i parchi pubblici sono stati chiusi a donne e ragazze dai talebani”. Da quando i talebani hanno preso il controllo nell’agosto 2021, in soli tre anni, donne e ragazze hanno visto sistematicamente strappare i loro diritti e le loro libertà.
Non ci sono solo le guerre che uccidono.
Ci sono guerre ancora più spaventose, quelle che cancellano. E nessuno neppure ti piange perché ci sei ancora. Sopravvivi, coperta, annullata, invisibile, privata. Svilita.
A noi queste ci fanno tanto dolore. Di queste ci occupiamo incessantemente. Che siano in paesi culturalmente lontani da noi, come in Afghanistan ma anche nella civilissima America che vuole che una bambina violentata metta comunque al mondo.
Che siano in regimi misogini o dentro le nostre case.
E studiamo anche perché di queste non parla quasi mai nessuno. La differenza femminile fa paura.
Non cancellarla. Splendere noi per loro.
Gianna Maz
Photo: Ali Khara/Reuters