02/06/2025
🔴 𝗢𝗠𝗜𝗖𝗜𝗗𝗜𝗢 𝗗𝗜 𝗔𝗙𝗥𝗔𝗚𝗢𝗟𝗔: 𝗡𝗢𝗡 𝗕𝗔𝗦𝗧𝗔𝗡𝗢 𝗚𝗟𝗜 𝗣𝗦𝗜𝗖𝗢𝗟𝗢𝗚𝗜 𝗔 𝗦𝗖𝗨𝗢𝗟𝗔. 𝗦𝗘𝗥𝗩𝗘 𝗨𝗡𝗔 "NUOVA" 𝗚𝗘𝗡𝗘𝗥𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗗𝗜 𝗔𝗗𝗨𝗟𝗧𝗜
Questo articolo dello psicologo Marco Piccolo,ad di fuori del clamore mediatico, mi ha aiutato tanto a riflettere.
In questa triste storia non c'è semplicemente una vittima(Martina) e uno spietato colpevole(Alessio),ma se si desidera andare alla radice di questa tragedia,non censurando in nessun modo la responsabilità individuale di Alessio,mi chiedo se non siano entrambi vittime di un'assenza di adulti che li abbiano aiutati a comprendere il profondo senso del vita,testimoniando la differenza tra il "vivere" ed il "sopravvivere". E le immagini di questi giorni tante figure di adulti che avrebbero dovuto prendersi cura di loro,mi interroga ancora di più e mi fa chiedere:" Ma Alessio è davvero l'unico colpevole di questa immane tragedia?"
"Condivido le recenti parole di Paolo Crepet, che dopo l’omicidio della ragazzina di Afragola ha puntato il dito non sui ragazzi, ma sugli adulti.
Ha parlato di un baratro culturale fatto di egoismo, passività, assenza educativa. Di genitori che aprono la porta a mezzanotte, regalano 100 euro e dicono “divertiti”.
Ecco, io credo che abbia ragione, ma credo anche che il problema sia ancora più profondo.
Ogni volta che accade una tragedia relazionale, la risposta è sempre la stessa:
“Servono più psicologi nelle scuole”;
“Servono laboratori di educazione sentimentale”;
“Serve parlare di sesso, amore, consenso.”
Ma io non sono d’accordo, perché 𝗲𝗱𝘂𝗰𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗹𝗹’𝘂𝗺𝗮𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝗻𝗼𝗻 𝗲̀ 𝘂𝗻𝗮 𝗺𝗮𝘁𝗲𝗿𝗶𝗮 𝘀𝗰𝗼𝗹𝗮𝘀𝘁𝗶𝗰𝗮, e non basta “parlare” d’amore se l’amore non lo si è vissuto in casa.
Decenni di Educazione Civica, e la partecipazione politica è crollata.
📉 Decenni di Educazione Fisica, e i ragazzi sono sempre più sedentari, obesi, alcolizzati.
📉 Decenni di insegnamento della Religione, e viviamo nel paese più disperato e nichilista d’Europa – e non a caso, quello con la natalità più bassa.
Non è una questione di ore in più: è una questione di assenza di adulti veri.
Non sono gli interventi formali nelle aule ciò di cui i nostri figli hanno più bisogno, ma di 𝗽𝗮𝗱𝗿𝗶 𝗲 𝗺𝗮𝗱𝗿𝗶 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶, 𝗮𝘂𝘁𝗲𝗻𝘁𝗶𝗰𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗮𝗱𝘂𝗹𝘁𝗶.
Adulti capaci di amare davvero e quindi di dare limiti, di essere un esempio etico e morale.
Adulti che abbiano il coraggio di dire “no” al proprio narcisismo, al proprio “adolescentismo”, per educare figli con radici solide, e non solo con diritti campati in aria.
Purtroppo, viviamo in un mondo ed un tempo che ci confonde.
Ci distrae con parole come “femminicidio”, “patriarcato”, “diritti”,
ma ci lascia soli in una cultura che ha perso il senso del limite, del sacrificio, della cura.
📘 Come scrive Recalcati:
“𝙀𝙙𝙪𝙘𝙖𝙧𝙚 𝙚̀ 𝙞𝙣𝙨𝙚𝙜𝙣𝙖𝙧𝙚 𝙞𝙡 𝙡𝙞𝙢𝙞𝙩𝙚. 𝙎𝙚𝙣𝙯𝙖 𝙡𝙞𝙢𝙞𝙩𝙚 𝙣𝙤𝙣 𝙘’𝙚̀ 𝙨𝙤𝙜𝙜𝙚𝙩𝙩𝙤, 𝙨𝙤𝙡𝙤 𝙘𝙖𝙥𝙧𝙞𝙘𝙘𝙞𝙤.”
E senza adulti capaci di incarnarlo, il limite non esiste più. E quindi non esiste neppure l’amore.
Non ci salveranno i progetti scolastici.
Ci salverà solo una nuova resistenza morale ed educativa.
Una rivoluzione adulta.
(Dott. Marco Piccolo, psicologo)