23/06/2025
🌍 In questi giorni basta uno scroll, una notifica, un telegiornale acceso... e ci piombano addosso parole pesanti: attacco, difesa, bombe, vendetta.
Tutti parlano di difesa. Ma intanto si attacca. Tutti parlano di pace. Ma intanto si muore.
E noi? 😞
Noi, che viviamo lontano dalle bombe, ma col cuore vicino a quelle ferite... Noi che ci sentiamo arrabbiati, confusi, impotenti... Noi che guardiamo i nostri figli e ci chiediamo: “Che mondo stiamo lasciando loro?”
Siamo esseri umani. E siamo toccati. Anche se non ci cade nulla addosso, qualcosa dentro si incrina.
👉 Le guerre non colpiscono solo i corpi. Colpiscono anche le menti. Entrano nei sogni, nei pensieri, nei rapporti. Ci rubano serenità, ci fanno sentire più soli, più fragili.
🔴 Così diventiamo più irritabili, senza nemmeno capirne il motivo o ci chiudiamo e ci sentiamo spenti, sfiduciati nei confronti del futuro.
💬 Dare un nome a ciò che proviamo è il primo passo per prendercene cura.
• Chi parla di pace mentre lancia missili sta confondendo, non guidando.
• Chi grida “libertà” mentre semina odio, ha perso il contatto con la realtà.
• Chi mette le idee sopra alle persone è un pericolo.
• Chi urla solo per farsi notare non fa politica: cerca consensi e potere, non soluzioni.
Siamo immersi in messaggi che disturbano, ma possiamo ancora scegliere:
restare presenti, restare lucidi, restare umani.
✨ Prendersi cura di sé, oggi, è un atto coraggioso. Un gesto politico e profondamente personale.
Parlare con qualcuno, iniziare un percorso:
è già costruire pace. È dire: “Per migliorare quello che è fuori di me, devo migliorare prima me stesso”.
📍 Studio di Psicoterapia Dr. D'Andria Valeria Lavoro online e in studio a
👉Il potere, quello che urla e divide, è malato.
Ma ne abbiamo ancora uno grande tra le mani: scegliere di prenderci cura. Di noi, degli altri, della nostra umanità.